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Attualità

A Tricase non c’è spazio per le trasfigurazioni

Il Consiglio Comunale revoca la cittadinanza onoraria al duce, ma il sindaco: “La storia non si cancella”. È ancora il tempo delle vie di mezzo?

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Tricase si è liberata del retaggio fascista della cittadinanza onoraria a Benito Mussolini, ed il problema è che se ne debba anche discutere.


Non è la scelta a sorprendere, ma il modo in cui ci si è arrivati. Sollevata da consiglieri di minoranza che, oltre all’anacronismo, hanno evidenziato il forte stridio della convivenza in elenco del duce con Liliana Segre (anche lei da un anno a questa parte cittadina onoraria tricasina), la questione è passata per il Consiglio Comunale, dopo un mese di vuoto dibattito sulla domanda che nessuno dovrebbe più porsi: “Mussolini sì o Mussolini no?”.


L’onorificenza è stata revocata. A far notizia è che il sindaco, di centrosinistra, abbia votato per mantenerla. È forse allora su questo che ci dovremmo interrogare: condanniamo o non condanniamo i totalitarismi? Condanniamo o non condanniamo qualsivoglia limitazione alla libertà personale? Condanniamo o non condanniamo l’arbitrarietà di un potere che ha seminato morte e orrore senza se e senza ma?


Il tappeto sotto al quale nei decenni in tanti hanno cercato di nascondere di tutto sostenendo che “la storia non si cancella” è ormai stracolmo.


Risentirlo oggi, mentre sotto ai colpi del tempo e del Covid cade l’ultima memoria storica vivente dell’olocausto, fa rabbrividire. E saranno pure in centinaia i Comuni d’Italia che tutt’ora conservano l’eredità dell’onorificenza al duce, in quanto all’epoca più imposta che scelta, ma il fatto stesso che sia figlia di quel tempo, non imbarazza ancor di più nel difenderla oggi?

Chi ha voglia di crogiolarsi, nel suo intimo, in quello che non è più un ricordo del fascismo ma una sua trasfigurazione, lo faccia pure: l’ignoranza non è ancora reato. Ma Tricase è altro. Tricase è germoglio di quanto di più antitetico al fascismo abbia conosciuto il nostro Paese. Giuseppe Codacci Pisanelli, nipote del giurista Giuseppe Pisanelli che orgogliosamente troneggia ai piedi di Palazzo Gallone, era tra i 75 membri della Commissione che redasse la Costituzione della Repubblica Italiana.


La storia non si cancella perché insegna e perché va studiata, e non per preservarne le brutture col bugiardo pretesto di non dimenticare. Sono passati ormai 100 anni ed ogni anno di più sembra che quella ferita ci faccia meno male. Sempre più poveri di memoria storica e privati ormai anche dell’istruzione, con le scuole chiuse per colpa del Covid, non possiamo permetterci il lusso di giocare con questi temi. Qui, le vie di mezzo non sono contemplate. Altrimenti, “la storia non si cancella” diventerà presto il nuovo “vincere e vinceremo”. È allora necessario ribadire – ancora una volta ed una volta per tutte – che non si può opinare su un totalitarismo in nome della democrazia. È lapalissiano da far arrossire. Ma il problema è che oggi se ne debba anche discutere.


Lorenzo Zito


Attualità

Alessano-Specchia: fronte comune a scuola contro il bullismo

Questa mattina l’incontro, nei due plessi, con l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase

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Coinvolgimento e partecipazione attiva degli studenti e delle studentesse del Comprensivo di Alessano e Specchia che oggi hanno incontrato l’Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Tricase, in un incontro sul delicato tema del bullismo e cyberbullismo.

Un momento di dialogo autentico, che ha contribuito a sviluppare consapevolezza e responsabilità tra le giovani generazioni, grazie anche al prezioso intervento della psicologa Marinella Martella, che ha offerto spunti concreti per riconoscere e contrastare questi fenomeni.


A impreziosire l’iniziativa, la presenza dei Sindaci dei rispettivi Comuni, segno tangibile di un’attenzione condivisa e di una comunità che sceglie di fare rete per proteggere e sostenere i propri ragazzi e le proprie ragazze.

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Approfondimenti

Pompeo Maritati, “Quando i numeri si innamorano (e io ci casco)”

Oggi che sono in pensione, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo, ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”…

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L’idea di questo libro nasce in un luogo che, a prima vista, sembrerebbe il meno romantico del mondo: una sala corsi di una grande banca italiana, illuminata da neon impietosi, con pile di dispense, calcolatrici scientifiche e tazzine di caffè che avevano visto giorni migliori.

Era verso la fine degli anni 90, e io, in giacca e cravatta, stavo tenendo un corso di matematica finanziaria a un gruppo di operatori bancari. L’argomento del giorno? Il calcolo delle rate di mutuo con il sistema cosiddetto “alla francese”.

Un nome che evoca baguette, bistrot e chanson d’amour, ma che in realtà nasconde una formula che farebbe piangere anche un ingegnere.

Eravamo immersi in coefficienti, tassi d’interesse, progressioni geometriche e quel misterioso “ammortamento” che, più che un piano di rimborso, sembrava una lenta agonia numerica. E proprio mentre stavo spiegando la logica dietro la distribuzione degli interessi nel tempo, uno degli uditori – un tipo sveglio, con l’aria di chi aveva già capito tutto, ma voleva vedere se anche io lo avevo capito se ne uscì con una frase che mi colpì come una freccia di Cupido: “È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Silenzio. Sorrisi. Qualche risatina. Io, ovviamente, feci il classico gesto da docente navigato: annuii con un mezzo sorriso, come a dire “bella battuta, ma torniamo seri”. E così fu. Riprendemmo la lezione, tornai a parlare di rate, di formule, di Excel. Ma quella sera, solo in albergo, mentre il minibar mi offriva una bottiglietta d’acqua a prezzo da champagne e la TV trasmetteva repliche di quiz dimenticati, quella frase tornò a bussare alla mia mente.

“È come se alcuni numeri si fossero innamorati.”

Ma certo! Perché no? Perché non pensare che dietro le formule ci siano storie? Storie di attrazione, di repulsione, di corteggiamenti matematici, di triangoli amorosi (non solo geometrici), di numeri che si cercano, si sfuggono, si fondono. Un’idea folle, certo.

Accostare l’innamoramento, quel sentimento poetico, irrazionale, profondo, all’aridità dei numeri, che per definizione sono freddi, impersonali, astratti. Ma forse proprio per questo l’idea mi sembrava irresistibile.

Così iniziai a scrivere. A spizzichi e bocconi, tra una riunione e una trasferta, tra un bilancio e un report. Annotavo storielle, dialoghi, immagini. Immaginavo lo Zero e l’Uno in crisi di coppia, il Due che cerca equilibrio, il Pi greco che seduce tutti ma non si concede a nessuno. Poi, come spesso accade, la vita prese il sopravvento.

Gli impegni si moltiplicarono, le cartelle si accumularono, e quei fogli finirono in fondo a un cassetto. Lì rimasero, silenziosi, per anni. Fino a oggi.

Oggi che sono in pensione, e che ho tempo per ascoltare le idee che bussano piano, che posso permettermi di scrivere senza Excel aperto in sottofondo. Ho ritrovato quei fogli, li ho riletti, e mi sono detto: “Perché non completarlo? Perché non dare voce a quei numeri innamorati?”

E così è nato questo libro. Un libro che non pretende di insegnare matematica, ma di farla sorridere. Un libro che non vuole dimostrare teoremi, ma raccontare storie. Un libro che, se tutto va bene, vi farà guardare i numeri con occhi nuovi.

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Attualità

Equo-solidale: a Marittima un mese di degustazioni

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La Bottega Equo-Solidale Marittima inaugura un ciclo di degustazioni gratuite per promuovere il commercio equo e solidale

La Bottega Equo-Solidale di Marittima presenta “Degustazione in Bottega”, un calendario di appuntamenti dedicati alla scoperta dei prodotti del commercio equo-solidale, pensato per offrire alla comunità un’esperienza conviviale, rilassante e attenta al benessere globale.

Le degustazioni, completamente gratuite, si svolgeranno presso la sede della Bottega, in via Conciliazione 11 (Marittima, alle spalle della chiesa madre), dalle 17:00 alle 20:30, in un’atmosfera curata con luci soffuse, candele e musica soft.

Il programma prevede quattro incontri tematici:

– 7 dicembre – Tè, infusi e frollini

– 14 dicembre – Cioccolata di Modica

– 28 dicembre – Tè, caffè d’orzo e frollini

– 3 gennaio – Cioccolata calda e frollini

L’iniziativa nasce con l’obiettivo di far conoscere da vicino prodotti di qualità provenienti da filiere etiche, che garantiscono condizioni di lavoro dignitose ai produttori e rispettano l’ambiente. Un’occasione per scoprire nuovi sapori, sostenere il commercio equo e vivere momenti di incontro all’interno della comunità.

Per informazioni: 338 7768095
Instagram: @bottega_equosolidale_marittima

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