Attualità
Tricase, Antonio De Donno si presenta
Antonio De Donno, candidato sindaco del centrosinistra
Da dove nasce la decisione di candidarsi a Sindaco di Tricase?
«Ognuno di noi prova a pianificare la propria vita in base ad aspirazioni ed esigenze individuali e della propria famiglia, e quando il computo delle esperienze è costruito negli anni da centinaia di relazioni personali, istituzionali, lavorative grazie alle possibilità che la vita associativa e la passione politica mi hanno dato, allora il concetto di “Famiglia” si allarga per confluire in quello di Comunità, che altro non è che un tessuto vivo di sane relazioni e valori in cui l’azione dell’uno incide direttamente sulla vita dell’altro. Quando si arriva a questa consapevolezza e si è chiamati all’impegno in prima persona non ci si può tirare indietro».
Quali esperienze in particolare possono incidere sul suo impegno per Tricase? Come si può conciliare lavoro, vita privata e ruolo istituzionale?
«Questo è un aspetto importante della motivazione e della decisione, e traccia le caratteristiche che i tanti amici della comunità politica e della società civile hanno in me individuato.
Le Acli mi hanno dato grandi possibilità di formazione, il percorso associativo trentennale è stato scandito quasi quotidianamente da esperienze e momenti formativi gestionali, associativi e Politici. Attualmente sono: presidente regionale in carica, mandato che termino a settembre prossimo dopo 8 anni (siamo una delle pochissime realtà in cui le cariche si possono rivestire solo per 2 mandati nella vita, il che ha favorito un grande ricambio generazionale); ricopro la carica di Vice presidente nazionale Acliterra; sono nel CDA di Caf Acli Italia da 8 anni; amministratore delegato di Acli Service Salento, Lecce, Brindisi e Taranto; presidente di un organismo formativo accreditato. Poi gli impegni nelle mie passioni di sempre: il Sociale, la Politica, la pallavolo e la musica. Questo bagaglio culturale ed esperienziale mi fa sentire pronto ad affrontare la sfida più importante del mio impegno, riportare cioè Tricase ad essere la vela più grande di un Salento che deve meritatamente e definitivamente prendere il largo come terra di benessere sociale ed economico. Il termine del mio incarico a Bari mi permetterà di stare in Comune h 24 a disposizione di tutti con il massimo dell’impegno, manterrò gli incarichi nazionali utili al nostro comune obiettivo. Il sindaco che tirerà fuori Tricase dalle secche dovrà avere competenza, esperienza, reti e capacità relazionali, disponibilità, coraggio, visione chiara del futuro, tantissima pazienza e una grande squadra. Alla mia famiglia chiederò comprensione e aiuto. Con consapevolezza e responsabilità, mi sento pronto per questo grande compito».
Come vede Tricase nel futuro?
«La nostra è una Città dalle grandi potenzialità. Ciò su cui la politica degli ultimi anni ha fallito è pensare di poter essere autoreferenziale ed autosufficiente. La politica è Visione e Servizio. Amministrare è solo lo strumento di questi due grandi capisaldi dell’azione proattiva a favore della Comunità. Tricase ha già molti degli ingredienti necessari alla rinascita, ma occorre trasformare le potenzialità in Sistema.
La Cultura messa a Sistema salverà Tricase e la proietterà nel futuro?
«Abbiamo già grandi personalità con dimensioni strutturate di altissimo livello che si stanno donando alla propria città ed altre pronti a farlo, noi dobbiamo lavorare al loro fianco per elevare la qualità dei servizi e le caratteristiche funzionali del territorio ai migliori standars internazionali e non avremo nulla da invidiare alle mete turistiche più rinomate. Chi viaggia sa che la fortuna dei posti più ambiti non la fanno le grandi strade o la facilità di accesso, ma il livello dell’ospitalità intrisa di saperi e cultura diffusa.
Lei ha già individuato tre grandi punti nel suo programma…
«Immagino tre forti squadre di lavoro che si concentrino sui primi grandi focus, visti con gli occhi di chi arriva e si deve innamorare della nostra Città».
Snoccioliamoli: Zona Industriale.
«Non è più tollerabile che il motore produttivo del paese versi in quelle condizioni. I nostri imprenditori sono degli eroi che lottano ancora per gli elementi base per impiantare un’azienda, a fronte della cui assenza pagano migliaia di euro per servizi inesistenti. Occorre invertire radicalmente la rotta, e per fare questo è la politica che deve farsene carico, non può farlo da sola un’Amministrazione. Ecco perché è sbagliato pensare all’autosufficienza o all’assenza della politica a Tricase, le reti e le relazioni servono per incidere nei tavoli dove avvengono le decisioni di cui ne subiamo amaramente le conseguenze».
Tricase e frazioni
«Il termine tecnico è già asettico, e rende l’idea di ciò che non dovrà essere. Non dobbiamo più pensare a Depressa e Lucugnano come parti minori di una realtà più grande, ma dobbiamo esaltarne storia, cultura e tradizioni di quelli che sono, alla pari del centro, pezzi del Cuore pulsante e attivo del paese. Tricase Centro deve diventare il salotto culturale ed economico di tutto il Salento. Qui non ci sarà mai turismo di massa, per fortuna, e proprio per questo un’amministrazione con una visione deve intraprendere con il tessuto commerciale della città un lavoro formativo e culturale rivoluzionario, creando le condizioni affinché chi ha il coraggio di mettersi in gioco rischiando tutti i giorni il proprio domani non si senta mai solo dietro quella saracinesca che si chiude la sera, ma senta di far parte di un progetto condiviso che mira a far diventare Tricase meta ambita di grande ospitalità d’eccellenza e benessere psico-fisico».
Ed ecco perché il terzo Focus è strategico: Tricase Comunità costiera.
«Il lavoro fatto in questi anni da settori del privato sociale e del para-pubblico illuminato hanno dato alle nostre marine una potenzialità ieri inimmaginabile. Sentirsi Comunità costiera al centro del Mediterraneo vuol dire ragionare in termini di visibilità internazionale già in buona parte acquisita, per la quale l’amministrazione deve svolgere il ruolo di facilitatore delle buone prassi e dell’intrapresa pubblica e privata. Così come grandi nomi del jet set internazionale hanno scelto il Salento e Tricase dando grandi visibilità, così un amministrazione deve lavorare per attrarre investimenti privati che trasformino le nostre campagne verso il mare (e non solo) in un grande e meraviglioso giardino fiorito che lega l’urbano alle frazioni e al mare, con ad esempio i muretti a secco rifatti, senza immondizia, con le pajare ristrutturate e vissute, con piste e tratturi ben tenuti e fruibili. Dobbiamo far cadere quei dogmi che frenano gli investimenti, come il piano casa in zona agricola vincolata o la possibilità di costruire nelle stesse una piscina. Il turismo nazionale ed internazionale chiede questi standars, e culturalmente dobbiamo superare la vecchia e stantia cantilena che qualcuno vuole trasformare il verde in cemento, dando la possibilità a tutti i nostri ruderi di diventare abitabili, poter costruire un bagno e magari una piscina renderebbe il nostro territorio appetibile ai migliori investimenti privati. L’amministrazione dovrà adempiere al suo ruolo, controllare che i limiti concessi non vengano superati, ma non fungere da ostacolo allo sviluppo. Oggi c’è un Ente Parco inefficiente, ruderi dappertutto, incendi che devastano per carenza di misure preventive e privati che aspettano di poter investire i propri risparmi nel paese più grande e bello del Salento! Non mi sembra una situazione oltremodo tollerabile».
Vogliamo fare chiarezza sulla coalizione e le forze politiche che sostengono la sua candidatura?
«Il Partito Democratico e Senso Civico hanno dato la spinta iniziale alla mia candidatura, le associazioni, i movimenti e i tanti cittadini gli stanno dando le gambe per correre. Stiamo lavorando alla costruzione di 5 liste, abbiamo fatto sintesi di posizioni diverse e all’interno si mescolano esperienze, età e culture differenti. Questa è la nostra forza. Vogliamo lavorare con i ragazzi per il loro futuro, dobbiamo assumere tutti questa responsabilità. Adesso!».
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
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Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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