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Attualità

OLC negli ex capannoni Adelchi: deciderà il Tar

L’intervista all’amministratore dell’azienda Antonio Bramato: “La recente sentenza Eurospin risolverebbe in parte anche la nostra disputa. Al Comune di Tricase dico: lasciateci lavorare, per il bene di tutti”

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a cura di Luigi Zito

Prima di svelare la contesa che stiamo per rappresentare, sarebbe opportuno mettere in chiaro cosa si intende per Giustizia. La formula più comune in cui ci si imbatte, aprendo un qualsiasi dizionario, è questa: “La qualità che ci fa mostrare rispetto per i diritti degli altri, agire secondo bontà e verità e riconoscere il diritto di ognuno attraverso l’attribuzione di quello che gli spetta, secondo la ragione e la legge”.



Perché questa premessa? Perché la disputa che stiamo per presentarvi, sembra non trovare ragione e legge se non dentro la propria legge e la propria interpretazione.


Questa tenzone, che si trascina da anni, non vede ancora luce, tant’è che, forse, alla tracima di carte bollate, porrà fine solo l’intervento del TAR di Lecce.

La vicenda è quella della OLC, azienda di Specchia che ha acquisito la fabbrica ex opificio Adelchi, sulla strada Tricase-Montesano, nella zona industriale denominata Tricase-Specchia-Miggiano, dove intende affiancare alcuni esercizi commerciali (nella ex fabbrica), e da alcuni anni lotta per “avere quello che gli spetta” e raggiungere tale obiettivo.

In Redazione abbiamo ospitato l’amministratore dell’azienda, Antonio Bramato, affinché ci raccontasse la posizione della OLC. Dopo le rituali presentazioni, ha così esordito: «50 anni fa, mio padre ha realizzato, a Specchia, un’azienda metalmeccanica, che produce pezzi per macchine industriali, telai, bracci per movimento terra, ecc.».


Quanto personale occupate in quella sede? «Un centinaio di persone circa».

Quando avete acquisito l’ex opificio Adelchi? «Fine 2019, con asta pubblica».

Avete dovuto operare delle bonifiche? «Sono state abbattute le parti abusive fatte in precedenza e realizzate opere per la raccolta e la depurazione delle acque piovane. Negli anni c’era stato anche un sequestro, causato dall’inquinamento ambientale, perché avevano interrato fusti pericolosi. Ma è il passato: tutto bonificato e dissequestrato».

Qual è l’intento della OLC? «Per rispetto alla storia di quel luogo e le centinaia di persone che vi hanno lavorato, da quando l’abbiamo acquisita sentiamo la responsabilità di tornare a darne vita e per questo abbiamo sviluppato alcune idee in merito».

Quali? «Vogliamo diversificare: non tutto l’opificio verrà adottato per scopi industriali ma solo quello a nord, dove sono già presenti macchinari ed impianti pronti per essere installati e per la lavorazione».

Perché non li attivate? «Quei macchinari richiedono trasformazioni importanti per essere impiantati: plinti, telai annegati all’interno di fori fatti nell’opificio, ecc.».

Perché non le realizzate? «Perché la quota commerciale, che vorremmo insediare nella parte sud, ci permetterebbe di avere liquidità e forza per portare a termine il resto».


Quanta occupazione contate di creare a nord dell’opificio? «Circa 150 persone».

Se domani foste in grado di aprire, avete già commissioni per lavorare?

«Certo! Nella nostra azienda abbiamo avuto un incremento importante ed una crescita continua negli anni».

Avete piena libertà nella scelta di cosa aprire? «No, siamo tenuti a presentare al SUAP (Sportello Unico Attività Produttive) di Tricase il progetto da realizzare. è compito dello stesso, poi, comunicarlo all’ASI».

Può questo ufficio o l’ASI, negarvi l’autorizzazione sulla scelta di cosa aprire all’interno della struttura? «Sì, ma solo se il progetto presentato non rispetta le normative, le leggi, le regole».

Qual è la parte vocata agli esercizi commerciali?

«Sono due strutture M2 (tra 601 e 1.500mq), una di 1.000 ed una da 1.500mq, nell’opificio a sud».

Avete parlato, in totale, di 600 nuovi occupati.

«Certo, dalle 35 alle 40 persone verrebbero assorbite dalle attività commerciali, altre 150 nel call center (parte centro-nord), stile quelli esistenti a Casarano. Dopo precisa richiesta, l’ASI ci ha confermato che in simili agglomerati ne esistono già. Non vorrei che a Tricase, per motivi loro, ci negassero anche questa richiesta».

Si è parlato di aziende cinesi, talvolta restie ad occupare personale locale.

«In quel caso abbiamo posto come obbligo quello di assumere gente del posto».


Altre aziende interessate? «È arrivata una seria proposta da Bari, per un “cash & carry”, ed eventualmente anche per l’apertura di un’azienda che vende al dettaglio prodotti no-food. Inoltre, si era palesato un imprenditore proprietario di due American restaurant, parliamo di svago attrezzato, uno a Casamassima (Ba) ed uno a Surbo, la prima cosa che ha detto è stata: sì, ok mi piace. Ma quando potremo aprire? Non avendo date certe da poter spendere ci siamo messi in stand-by. Premetto, poi, che gli imprenditori che avevano mostrato interesse, sentito l’andazzo, si sono allontanati. Potremmo realizzare tanto, non ci manca l’iniziativa, ma di fronte a certe alzate di mura burocratiche non realizzeremo mai nulla».

Insomma, vi state accapigliando per nulla? «Bravo! Il problema si sarebbe potuto risolvere subito senza aspettare il TAR».

È il Comune di Tricase che si è messo di traverso?

«Il Comune e chi per loro. E non lo potrebbero fare! Esiste un parere favorevole dell’ASI ed una deliberazione dell’assemblea di agosto ’22, quando ha votato anche il rappresentate del Comune di Tricase, per le modifiche al regolamento del cambio di destinazione d’uso».

E poi cosa è successo? «Che il comune ha cambiato idea. Con due comunicazioni, di agosto e ottobre ’22, il responsabile SUAP ci ha notificato il preavviso di diniego e quello definitivo di destinazione d’uso, adducendo quali motivi una serie di punti, come l’ubicazione di strutture commerciali in zona industriale, la monetizzazione dei parcheggi, il regolamento ASI che non può essere opposto a quello del comune, e altri, tutti ora al vaglio del TAR».

Vi siete quindi opposti? «Certo, il nostro avvocato Pietro Quinto, ha ribattuto punto per punto, argomentando ogni violazione, falsa applicazione per gestione suoli, monetizzazione dei parcheggi, eccesso di potere e quant’altro».

Dovesse il TAR darvi torto, vi appellerete al Consiglio di Stato? «Questo problema non ce lo siamo posto. Siamo certi, noi ed il nostro avvocato, che la spunteremo».


Accennava alla recente sentenza Eurospin… «Quella sentenza, che ho letto con attenzione e il cui iter tecnico-burocratico contempla locali commerciali M2, risolverebbe già in parte anche la nostra disputa. Si parla tanto di collaborazione fra ente ed imprenditore affinché si possa realizzare prima possibile ogni richiesta: peccato che tutta questa partnership con noi non ci sia stata!».

Cosa diceva del sindaco De Donno? «In una serie di interviste parla sempre di riprogrammare, ma dico io: non sarebbe meglio farlo per tempo?! La perdita di tempo nuoce sia a chi auspica di trovare un posto di lavoro che all’imprenditore che ha esigenza di pianificare. Allora: se dobbiamo continuare con la logica del passato, quella di fare, riprogrammare, spostare in avanti, aspettare il TAR, il CdS, va bene! Mettiamoci l’anima in pace e cosi sia! Ma se si vuole dare una svolta, dobbiamo cambiare! La nostra OLC, a Specchia, funziona egregiamente. E questo al netto di quello che succederà a Tricase. Pensi che l’altro anno abbiamo avuto un utile record, quindi, noi possiamo aspettare! Però, aggiungo anche che, se vogliamo dare un input e non perdere occasioni per portare occupazione e ricchezza nel nostro sud, dobbiamo coinvolgere di più le aziende che hanno possibilità di investire. In fondo, cosa teme ogni imprenditore? L’incertezza, il dubbio, la burocrazia, che spesso sono la morte del commercio».

La sintesi del vostro appello sembrerebbe essere “fateci lavorare”. «Certo, sottoscrivo in pieno».


Attualità

Turismo e scelte agenzie viaggi: Puglia in testa

​Il balneare italiano merita una riflessione a parte: il 74,9% delle agenzie di viaggi vede allocato il budget fra i 2 e 5 mila euro a pratica andando a collocarsi fra le prenotazioni più anticipate di sempre. Infatti, il 73,5% lo ha prenotato fra i 30 e i 120 giorni prima della partenza con una percentuale del 15,3% arrivata addirittura con oltre 120 giorni di anticipo…

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Il primo semestre 2025 ha registrato una tendenza complessivamente positiva sul piano delle prenotazioni, secondo l’Osservatorio AIDIT Federturismo Confindustria che ha interpellato le agenzie di viaggi aderenti.

Il 40,7% assegna un voto più che sufficiente ad un andamento contraddistinto da spesa controllata e forte prenotazione anticipata nel tentativo di circoscrivere gli aumenti di prezzo.

Un andamento che premia soprattutto Crociere e Mar Rosso. Ma non tutti hanno registrato un trend positivo. C’è anche un 28,2% di agenzie di viaggi per le quali l’estate vacanziera 2025 si presenta non soddisfacente all’appello di mid term del booking.

Quasi la metà degli operatori segnala un’evoluzione della clientela: più attenta (49,3%), più esigente (37,3%) e alla ricerca di proposte nuove (23,2%), segno di un mercato che richiede costante aggiornamento e capacità di adattamento.

QUANTO SPENDERANNO GLI ITALIANI PER LE VACANZE ESTIVE 2025

Per le mete più richieste, cioè quelle di corto/medio raggio, il budget destinato per singolo dossier (una pratica = 2,5 persone) ha un’incidenza maggiore (48,6%) nella fascia 2-3mila euro mentre il 32,9% si colloca fra 3-5mila euro. E ancora, lo scontrino medio per il lungo raggio arriva fino a 10mila euro per il 58% delle pratiche, mentre non supera i 5mila euro per il 32,2%. Il 4,6% dei viaggiatori ha potuto concedersi una spesa di oltre 10mila euro per le vacanze estive 2025.

Il balneare italiano merita una riflessione a parte: il 74,9% delle agenzie di viaggi vede allocato il budget fra i 2 e 5 mila euro a pratica andando a collocarsi fra le prenotazioni più anticipate di sempre. Infatti, il 73,5% lo ha prenotato fra i 30 e i 120 giorni prima della partenza con una percentuale del 15,3% arrivata addirittura con oltre 120 giorni di anticipo.

In merito agli elementi discriminanti sull’acquisto di un pacchetto turistico, risulta sempre più  fondamentale “La prossimità dell’aeroporto rispetto al domicilio”.

Osservando la geografia vacanziera, il value for money colloca l’Italia al quarto posto nelle scelte in agenzia di viaggi. Con la Puglia a fare la parte del leone, seguita da Sardegna, Calabria, Sicilia e Campania.

Per il medio raggio le scelte dei viaggiatori hanno premiato  Egitto, Grecia e Spagna, seguito dalle crociere nel Mediterraneo Occidentale e Orientale.

Sul lungo raggio, le richieste per gli Stati Uniti battono ancora tutti seguiti da Giappone,   Thailandia, Indonesia, Zanzibar, Tanzania e Caraibi.

PRENOTAZIONE ANTICIPATA IN DECISA AFFERMAZIONE

Certamente tra le tendenze di spicco c’è l’affermazione dell’advance booking: se le crociere si confermano prodotto tradizionalmente a prenotazione anticipata di almeno 120 giorni, le vendite di corto e medio raggio presentano un netto ridimensionamento del last minute. 

Quasi la metà delle pratiche sul lungo raggio (48%) è stata chiusa con almeno 4 mesi di anticipo e il 37,6% in un periodo che supera i tre mesi dalla data di partenza.

​Nel complesso, il voto finale degli esami di mid term della stagione clou delle vacanze per gli italiani è un 7: una buona preparazione, con margini di crescita.

L’acuirsi delle instabilità geopolitiche delle ultime settimane, rappresentano certamente una preoccupante minaccia, ma il clima del trade resta fiducioso.

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A Galatone lo spettacolo dell’Asd “Danza Più”

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Domenica 29 giugno, ore 21:00, presso il Palazzo Marchesale di Galatone, l’A.S.D. Danza Piu’ presenterà lo spettacolo finale del 32° anno accademico. Un evento emozionante che promette di essere un’esperienza unica per gli appassionati di danza.

I maestri Enza Lupo e Angelo Zaplotnik guideranno le allieve in un percorso di crescita artistica che culminerà nello spettacolo finale, che vedrà protagoniste le giovani ballerine. Il programma prevede esibizioni di Danza Classica, Danza Moderna, Contemporanea e Jazz.

“È un momento di grande orgoglio per me vedere le mie allieve crescere e migliorare”, dichiara Enza Lupo.
“La danza è un linguaggio universale che può esprimere emozioni profonde”, aggiunge Angelo Zaplotnik.

Il Palazzo Marchesale di Galatone sarà il luogo ideale per questo evento, che si preannuncia come un’occasione speciale per assistere a uno spettacolo di danza di alto livello.

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Selezione aperta per artisti e artigiani a Ugento

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Un’opportunità per esporre le proprie opere nel Museo di Ugento e partecipare a un evento dedicato alla creatività giovanile

Il nodo di Ugento del programma Galattica – Rete Giovani Puglia, promosso dalla Regione Puglia, in collaborazione con CNA Giovani Imprenditori Puglia e a cura di Canale Salento, lancia una call rivolta ad artisti e artigiani under 35.

L’iniziativa intende valorizzare i giovani talenti del territorio attraverso un evento espositivo e performativo che si svolgerà presso il Museo di Ugento, in due appuntamenti previsti per sabato 19 luglio e sabato 26 luglio 2025, entrambi alle ore 18.00. La partecipazione è obbligatoria in almeno una delle due giornate.

La call, aperta fino al 30 giugno 2025, è rivolta a giovani che operano nel campo dell’arte o dell’artigianato, invitati a proporre una propria opera o un laboratorio creativo da realizzare con il pubblico.

Per informazioni e candidature è possibile contattare il numero 349 4689988, oppure visitare il link: https://tinyurl.com/2bcwbcpR.

L’iniziativa punta a incentivare la partecipazione attiva dei giovani attraverso l’arte, la manualità e la condivisione creativa.

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