Attualità
Tricase, sigari y rum
Non solo l’idea, “rivoluzionaria”, di produrre a Tricase sigari cubani e rum, ma una lunga intervista in cui il sindaco, Antonio Coppola, parla a trecentosessanta gradi dell’attività amministrativa, dei progetti in ballo, del (non certo amichevole) rapporto con l’opposizione ed anche di temi scottanti, come le denunce penali a suo carico e la diffida pervenutagli nientemeno che dal procuratore antimafia Cataldo Motta
Una lunga intervista con Antonio Coppola nella quale il primo cittadino spiega tutto quanto è stato intavolato per il futuro di Tricase e cosa dovremo aspettarci da qui in avanti. Non tirandosi indietro su nessun argomento, neanche quelli più scottanti.
Innanzitutto l’Acait per la quale pare ci siano novità importanti: “Abbiamo già a disposizione circa 300 mila euro per due progetti che serviranno a ristrutturare una delle parti più antiche, la capriata a sinistra, quella crollata, che serviva per la pesa delle merci. I lavori sono già stati appaltati”. Un primo passo, perché sull’Acait sono in ballo numerosi progetti. E un’idea stuzzicante, che farebbe diventare Tricase un polo di produzione di… sigari cubani! Ma è proprio vero? “Da novembre dell’anno scorso”, ammette vistosi scoperto il primo cittadino, “ne sto parlando con l’Ambasciata di Cuba a Roma. Ci sono già stati 6-7 incontri, spero che la cosa possa andare a buon fine, anche se le problematiche legate alla commercializzazione del sigaro cubano sono complesse perché ci sono di mezzo delle multinazionali. Noi però ci proveremo con tutte le nostre forze perché non ci va di trasformare l’Acait nel solito posto buono solo per mostre, conferenze, musei, ecc.”. Abbandonata ogni resistenza, Coppola spiega il suo progetto: “Riuscire a produrre un sigaro di altissima qualità come quello cubano, senza pretendere di averne il marchio e senza impelagarci nella coltivazione del tabacco che, è assodato, non conviene più. L’idea è quella di acquistare da Cuba il “semilavorato” da rifinire a Tricase. All’Ambasciata cubana ho chiesto anche di metterci a disposizione le maestranze, perché ci istruiscano sulla corretta lavorazione. Vorremmo realizzare, nella parte antica dell’Acait (circa 2 mila mq), un prodotto con il fascino di ciò che si realizza da secoli da collocare in una fascia di qualità alta, praticamente senza concorrenza in loco… Solo sentire di nuovo l’odore del tabacco nel centro di Tricase sarebbe una gran cosa”.
Ovviamente intorno al sigaro potrebbero esserci un contorno di attività di contorno “di spettacolo, intrattenimento, cultura eristorazione. Senza escludere le produzioni locali, quelle che caratterizzano Tricase e il Salento. Una serie di attività che in definitiva creino attrazione per quel turismo di qualità sul quale continuiamo a puntare”. Il primo risultato sarebbe quello “della riqualificazione degli operai espulsi dal mondo del lavoro”. Ma come si finanzierebbe un’impresa di tal genere? “Il Comune farebbe da volàno, ma è impensabile che sia un Ente pubblico a reggerne il peso. Dopo l’avviamento andrebbe realizzato un bando pubblico per l’ingresso dei privati”.
Nel progetto il Sindaco ha “coinvolto la Regione Puglia (“con una richiesta di partecipazione attiva che ci consenta di accedere ai fondi”) e al Ministero del Lavoro. Ho chiesto in modo formale un interessamento anche al Nunzio Apostolico a Cuba, don Bruno Musarò, di Andrano: persona gentilissima e disponibilissima che ha compreso la portata del progetto. Con la buona volontà da parte di tutti potremmo anche riuscirci, ma è bene non illudere nessuno e sottolineare che al momento è tutto in embrione. Sigari o no, però, quel che conta è la nostra strategia che va in questa direzione: cercare delle attività produttive che dovranno essere sostenute da privati (“senza il loro intervento i Comuni costruiscono solo carrozzoni che favoriscono clientelarismi”)”.
Sempre “mirando” al “paraiso” caraibico, Coppola svela di aver “intavolato un discorso con i Musei civici di Firenze. Stiamo valutando di utilizzare il Castello non soltanto come freddo contenitore di mostre sporadiche che non lasciano tracce. Mi piacerebbe poter creare degli appuntamenti di livello che possano invertire quanto avvenuto finora: non il turista che viene da noi e visita la mostra ma nuovi turisti che arrivano perché c’è la mostra”. Perché i Musei civici di Firenze? “Dopo l’alluvione del 1966 e l’appello al mondo dell’allora Sindaco gigliato di aiutare Firenze, Fidel Castro donò alla città 100 opere d’arte, d’alto pregio e valore, di pittori cubani post rivoluzionari. Opere che, per un motivo o per l’altro sono sempre rimaste chiuse nei depositi fiorentini e mai esposte: ce le daranno e noi le esporremo da giugno a settembre in assoluta esclusiva mondiale in una mostra organizzata in modo altamente professionale. Tutto ciò”, continua Coppola, si inquadra “nella strategia di turismo di qualità e di destagionalizzazione già avviata con manifestazioni come il Salento International Film Festival (quest’anno a giugno), il film con Claudia Gerini che sarà girato in loco, la produzione indiana che sta per iniziare a girare qui a Tricase, il Convegno internazionale sulla protezione dei dati informatici, previsto dal 30 maggio al 1° giugno e organizzato dalle industrie del software che ruotano intorno ad IBM. Il Castello dovrà diventare sempre di più il luogo della promozione e dello sviluppo del territorio”.
E qui arriva un’altra ghiotta anticipazione: “Esiste un problema di logistica generalizzato: dagli uffici comunali alla Compagnia dei Carabinieri, dalla Tenenza della Guardia di Finanza alle strutture sanitarie. Una delle ipotesi prevede la Guardia di Finanza a Campo Verde in una struttura nuova (“ristrutturare l’ex tribunale costerebbe molto di più”) e i Carabinieri nella sede di Caprarica del Tribunale ormai dismesso (“per il Giudice di Pace troveremo una sede idonea”). A questo punto resta l’edificio che attualmente ospita i Carabinieri e che potrebbe essere il luogo ideale per metterci gli uffici comunali. Demolendo un muro di 20 metri, lo metteremmo in comunicazione con il parco dell’Acait, con un parcheggio per almeno 100 auto, in più avremmo un complesso municipale che comprende la sede della Polizia Locale, i Servizi Sociali, la Biblioteca e il resto del Comune, tolte le sale della rappresentanza che resterebbero in uno spazio ridotto del Castello: una cittadella pubblica che ruota intorno alla parte produttiva della città”.
E il Parco dell’Acait? “Si farà regolarmente di fronte alle nuove costruzioni di Andrea Bentivoglio. Nell’incontro tenuto in Regione si è raggiunto un accordo siglato da tutte le parti: rispetto al precedente progetto quei duemila metri ora occupati dal nuovo fabbricato verranno recuperati intorno al parco, a ridosso della scuola: un polmone di verde con i collegamenti realizzati ad un’altezza di quattro metri. Partendo dal parco basso della Zona Lama, saranno realizzati dei percorsi che diventeranno una sorta di passeggiata fruibile anche dai diversamente abili che si collegherà anche al grande complesso dell’Acait”. Anche qui, i tempi? “Manca solo il parere definitivo della Regione sulla riqualificazione urbanistica”. Abbiamo lasciato fuori le strutture dell’Asl… “Raggiunto un accordo per la famosa “Città della Salute”, che sorgerà a Campo Verde”. Dopo il Villaggio Arcobaleno e il CIM quindi non dovremo temere altre perdite di servizi? “No. Ho presentato personalmente richiesta al Presidente della Regione, Nichi Vendola, all’assessore Elena Gentile e al direttore generale dell’Asl di una rivisitazione totale delle problematiche della salute sul territorio. Non è possibile svuotare i territori di servizi, solo perché dobbiamo utilizzare dei fabbricati vuoti. Ho chiesto, trovando risposta positiva, di sospendere ogni decisione. L’accordo con l’Asl prevede che noi mettiamo a disposizione gli immobili di Campo Verde e loro ci restituiscano quello dove era ospitato il Villaggio Arcobaneo, quello di via Santo Spirito dove ora c’è la Guardia Medica (Fabbricato di valore storico, già domicilio di Carlo Minoli, primo direttore d’orchestra della Banda di Tricase), e quelli dove sono ospitati gli ambulatori in Zona Draghi”. Tra le novità auspicate “una struttura che possa garantire l’assistenza diurna agli anziani malati di Alzheimer o patologie simili. Un luogo dove poter effettuare terapie di gruppo ed interagire con gli altri per ritardare il più possibile gli effetti degenerativi della malattia”.
Il “gusto del proibito”, detto con assoluta leggerezza e un discreto senso degli affari, sembra proprio aver coinvolto Coppola che vorrebbe fare “dei capannoni ex Adelchi della Zona Industriale un luogo di produzione di rum, importando il semilavorato di canna da zucchero”. La cosa potrebbe strappare un sorriso, così come del resto accade anche allo stesso Coppola che, però, spiega: “Basta piangersi addosso, sappiamo benissimo che nei periodi di maggior crisi i prodotti più attrattivi restano quelli di alta qualità. Se dessimo l’opportunità a chi vuole di bersi un gustoso rum, fumarsi un buon sigaro e magari ascoltare della buona musica, non sarebbe una cosa buona? Io credo proprio di si”. Poi il primo cittadino si lancia in un paragone solo all’apparenza azzardato: “Sarebbe un po’ come accadeva per la produzione delle scarpe: si comprava il semilavorato e da noi si finiva il lavoro. Perché col rum e con i sigari non potremmo fare lo stesso?”.
Il porto, il museo, il piano parcheggi
Un aggiornamento sul porto: “L’idea non è quella di una megastruttura ma di salvare e valorizzare l’esistente, un porto rifugio unico in Italia. Insieme al Parco Otranto-S.M. di Leuca, la Facoltà di Biologia dell’Università di Lecce, l’Istituto Agronomico del Mediterraneo (“ormai diventato collaboratore ufficiale e costante del Comune”), Magna Grecia Mare e la Provincia, siamo riusciti finalmente a sbloccare il Laboratorio di Biologia Marina, ora nella fase di progetto esecutivo con l’appalto per 250 mila euro circa che dovrà essere subito assegnato. Prevista la realizzazione di un laboratorio permanente, per lo studio di ciò che accade nel nostro mare e la verifica della sua evoluzione, e finalizzato alla formazione con collegamenti con le scuole”. Poi ci sono le grotte, quelle vicino alla spiaggetta, da salvare: “Nell’ottica del Porto-Museo, abbiamo un finanziamento di un milione e 150 mila euro per restaurale per intero e consolidarle. Verranno rimesse esattamente com’erano; in più con quei soldi saranno effettuati il consolidamento del costone che dava segni di cedimento e il rifacimento della banchina fino a Punta Cannone”. La novità più ghiotta però riguarda la piazzetta che affaccia sul porto “Sempre con quei soldi abbatteremo quell’orrendo “muro del pianto” rivestito in “Pietra di Trani” (finalmente!), e al suo posto ci saranno dei blocchi di pietra con una ringhierina in alto che consenta l’affaccio senza alcun pericolo”. Oltre ai lavori, però, “saremo chiamati ad avviare i processi per delle attività permanenti che riguardano il porto. Dovremo formare delle persone che siano in grado di gestire quegli ambienti, oppure dare in affidamento a chi sia in grado di favorire l’attrazione turistica, un ritorno economico e l’autosostentamento”.
Resta l’annoso problema dei parcheggi giù al porto… “Questa settimana renderemo pubblico il nuovo “Piano parcheggi” che riguarderà tutta Tricase e sarà di ampio respiro. Prevede un periodo decennale per garantire a chi investirà di rientrare delle spese. Tra le premialità ci sono tutte quelle attività per garantire il parcheggio a Tricase Porto, Marina Serra e in zona Ospedale”.
Arrivano le navette
“No a nuovi parcheggi, chiederemo servizi come navette, locazioni in affitto di terreni vicini, ecc. Nei pressi del Liceo Comi, ad esempio, ci sono centinaia di posti macchina che saranno raddoppiati con la lottizzazione della zona di fronte e che potranno essere utilizzati. Prevedendo anche la chiusura al traffico del centro storico, un servizio navetta potrebbe agevolare sia la fruizione delle marine che di Piazza Pisanelli e dintorni. Questo razionalizzerebbe il traffico nelle marine anche perché, come previsto dal Piano Coste, chi eventualmente vincerà il bando per realizzare stabilimenti balneari,dovrà garantire il suo parcheggio o un servizio di parcheggio per i suoi utenti”. Per gli stabilimenti balneari resta il concetto chiaro a Coppola e ampiamente condivisibile: “Non potranno essere realizzati in zone già fruibili per la balneazione, ma solo in posti oggi non agevolmente accessibili”. Già da quest’anno? “Non ci vorrà molto tempo, credo però che per quest’anno sarà difficile”. A proposito di Piano Coste, come mai è stato depositato a maggio 2012 e fino ad oggi non se ne è saputo nulla? “È un fatto fisiologico, siamo nei tempi previsti. È stato presentato alla fine del mandato del Commissario prefettizio, noi ci siamo insediati, lo abbiamo studiato e sottoposto al Parco Otranto – Leuca per le coste a rischio di friabilità e per le specie vegetali presenti sulle nostre rocce. Gli esperti del Parco, in primis il biologo, Francesco Minonne, hanno effettuato dei sopralluoghi ed elaborato la mappa delle zone utilizzabili. Abbiamo poi avviato la discussione per la partecipazione del piano con l’Ente Parco e la Regione in previsione del Piano Paesaggistico regionale, in modo che quest’ultimo sia sovrapponibile. In questo senso l’assessore regionale, Angela Barbanente, ha raggiunto un accordo con il Demanio e con i Comuni per uniformare le norme per i Comuni in condizioni simili, come possono essere tutti quelli che ricadono nel Parco Otranto-Santa Maria di Leuca. Assodato questo, avremo tempo fino al 30 giugno prossimo per ultimare il Piano Coste comunale”.
Insieme al Parco
La collaborazione con il Parco intanto è sempre più proficua. “Con i Servizi Ambiente e Cultura (SAC), recentemente approvati, il ruolo di Tricase assume notevole importanza per il patrimonio monumentale di cui dispone. È stato inserito con varie strutture: la Chiesa dei Diavoli, la Torre del Sasso e Casa Comi a Lucugnano che potrà diventare Parco Letterario. Non vogliamo creare vincoli, ma trovare il modo perché il patrimonio sia anche produttivo. Ci sarà un bando pubblico per associazioni o imprenditori che proporranno il loro progetto che verrà finanziato per i primi due anni ma che poi dovrà autosostenersi. Come? Creando delle attività che siano di stimolo ai laboratori e che valorizzino il Parco e i monumenti inseriti in un circuito turistico di alto livello”.
L’impianto di compostaggio
“Da un anno ci stiamo proponendo per un grosso impianto di Compostaggio nella nostra Zona Industriale”. Vale la pena tranquillizzare chi pensa possa arrecare danni: “Si tratta di umido compostabile, vale a dire quegli scarti da cucina che solitamente mettiamo nelle piccole compostiere a casa. Sarà un impianto controllatissimo che non comporterà alcun rischio di inquinamento né di cattivi odori”. D’altro canto, invece, “porterà vantaggi con il compostaggio, che ci consentirà di abbassare i costi del singolo cittadino per lo smaltimento e di creare occupazione diretta (“anche se con numeri ristretti comunque non disprezzabili”) e soprattutto un indotto che ruota intorno al compost anche proveniente da ramaglia, così come previsto dalle norme. Nell’ultima Assemblea dei Sindaci abbiamo ottenuto di stralciare la posizione di Lecce rispetto al resto del Salento (“Loro manterranno Cavallino”). Se ci riuscissimo sarebbe davvero una gran cosa per Tricase”.
“Con la partecipazione di tutti”
“Non c’è progetto di un certo livello che non sia stato partecipato. Il Piano Paesaggistico Tematico Regionale è stato oggetto di assemblee, tavoli di lavoro, raccolte di osservazioni, ecc. Sul sistema rifiuti abbiamo già tenuto un’assemblea e ne terremo un’altra martedì 22 aprile(Sala del Trono, ore 18, estesa a tutti i Comuni dell’Aro e trasmessa in diretta anche sul sito internet comunale), per l’illustrazione del modello di gestione del ciclo rifiuti e della centrale di compostaggio. Ne discuteremo ed ascolteremo quello che ci diranno i cittadini. Parteciperà all’assemblea anche l’ingegnere consulente per il Biocomposter di Capannoli (Pisa), il Comune italiano con la più alta percentuale di riciclaggio”. Eppure una delle accuse più feroci dell’opposizione è proprio quella di non coinvolgere la cittadinanza… “Se parliamo di partecipazione credo che siamo stati i primi ad introdurre il Bilancio partecipato. Vogliamo far conoscere ai cittadini tutte le problematiche che dobbiamo affrontare. Ci siamo trovati di fronte un milione di euro di debiti maturati dalla fine degli anni ’70 ad oggi. Con un bilancio in cui noi possiamo gestire 3-400 mila euro significa ritrovarsi in ginocchio. Mercoledì 16 aprile (sempre Sala del Trono, alle 18) ci sarà la seconda assemblea per il Bilancio partecipato in cui renderemo edotti tutti dei parametri di spesa, delle entrate da Tares, Imu e Tise (“trasferimenti statali prossimi ormai allo zero”). Chiederemo, in base a questi parametri, come distribuire il carico su ogni cittadino di Tricase e se vogliamo spendere ognuno un po’ di più, magari per sistemare le strade e la pubblica illuminazione o se preferiamo starcene fermi senza avere un euro per fare alcunché. Per i rifiuti, poi, preferiamo che si contribuisca in base alla grandezza dell’immobile, o al numero dei componenti il nucleo familiare e quindi sull’effettiva produzione? Preferiamo che un fruttivendolo arrivi a pagare 24mila euro, cioè molto di più di altre attività che producono maggiori rifiuti? Vogliamo la Tise distribuita in egual misura o vogliamo aumentare l’Imu sulla seconda casa? Sono scelte che dovremo fare e per quanto possibile vorremmo effettuarle insieme alla gente. Martedì 29 aprile (Sala del Trono, ore 18) si terra l’assemblea definitiva, nel corso della quale diremo qual è stato l’orientamento maturato dai tavoli operativi, dalle sezioni di studio, a cui noi vorremmo partecipassero le parti datoriali, i sindacati, la consulta delle associazioni, i commercialisti, i cittadini e quanti vorranno partecipare”.
Il Piano Urbanistico Generale
“Lo stesso sistema partecipativo lo adotteremo anche per il PUG che dovrà essere portato avanti con la consultazione quotidiana della città e degli operatori del settore”. A proposito di PUG, tante le polemiche per l’affidamento di un incarico all’Università. “La diatriba tra professionisti ed Università è datata. Gli atenei possono svolgere attività di progettazione alla stregua di professionisti. Per uno studio approfondito della situazione generale, per raccogliere tutti i dati sullo stato dell’arte ad oggi, per avere la cartografia più aggiornata, i servizi più aggiornati, la sovrapposizione normativa più aggiornata, per avere i controlli sul territorio realizzati in modo professionale da un numero molto alto di persone; per avere contributi di scambi di opinione non solo nel settore della progettazione urbanistica, perche il PUG è uno strumento di sviluppo che coinvolge tutti i settori, quale luogo più dell’Università può darci di più?”.
Eppure quell’incarico dato all’Università è contestato in una delle quattro denunce del Collegio dei Revisori dei Conti alla Procura della Corte dei Conti a vostro carico. E siete accusati di danno erariale… “Ci sono modi diversi di fare politica: chi la fa contrapponendo ad un’idea e strategica per il territorio, un’altra idea e lo fa nel tentativo di cercare la soluzione migliore e chi la fa con un’azione che mira soltanto a demonizzare e distruggere chi è stato eletto dai cittadini”. Il riferimento è alle opposizioni? “Alcune delle denunce come quelle dei debiti fuori bilancio sono degli atti dovuti, gli altri…”. Atti dovuti? “Certo. Quello che invece non è tanto normale è che un gruppo, un’Associazione scriva alla Procura della Corte dei Conti regionali per temuto danno all’erario. Intanto si ha danno all’erario quando invece di guadagnare 10, guadagni 5 o invece di spendere 5 spendi 10. Ma se io con una gestione simile guadagno circa il 13% in più dando un servizio uguale… Se questo è un danno, qualcuno me lo deve spiegare. Tornando al PUG, premesso che se avessi interessi personali mi tornerebbe sicuramente più comodo un incarico al privato, qualcuno mi dovrebbe spiegare perché un incarico all’Università, adottato con la stessa procedura da un Commissario straordinario, che è un funzionario dello Stato, viene tranquillamente portato avanti senza che nessuno dica nulla, mentre quando lo facciamo noi si scatena il pandemonio. Se quando c’era il Commissario tutto andava bene, perché gli stessi uffici comunali che hanno eseguito le due pratiche avrebbero dovuto cambiare?”. Tra le denunce anche i 25mila euro riconosciuti alla vice segretaria comunale. “Alla fine del mio primo mandato il segretario generale se ne andò ed io affidai l’incarico alla vice di assolvere anche a quelle funzioni con il riconoscimento di un’indennità in più. Questo incarico provvisorio fu portato avanti anche nel secondo mio mandato per oltre un anno e mezzo. Perché? Nei Comuni piccoli come il nostro un Segretario Generale ha un ruolo limitato e costi molto alti perché è un dirigente dello Stato che percepisce molto di più di un dipendente comunale e senza avere alcuna responsabilità, concretamente non firma nessun atto. In più può liberamente decidere di andare in qualunque momento mentre se il Comune volesse cacciarlo lo potrebbe fare solo in caso di dolo provato. Credevamo di essere nel giusto anche perché stavamo facendo risparmiare all’ente Comune dei bei soldini. Sollevata l’obiezione, ho ritenuto comunque che il lavoro in più svolto dalla vice segretaria andasse pagato, così, con un mio personale provvedimento, ritenni opportuno riconoscerle quanto dovuto, applicando le tariffe approvate. Il responsabile dell’Ufficio ragioneria ritenne ammissibile questa mia richiesta ma non compilò nessun provvedimento definitivo in attesa di eventuali controdeduzioni dei Revisori dei Conti. In effetti quest’ultimi hanno sollevato delle obiezioni sulla legittimità della procedura, io ho revocato per autotutela quanto avevo disposto ed invitato il segretario generale a recuperare quelle somme. Ovviamente la diretta interessata ha tutto il diritto di ricorrere con gli strumenti che le fornisce la legge. Detto questo, però, mi sembra strano criminalizzare un Comune che ha risparmiato in un anno e mezzo più di 90 mila euro e, poi, ne ha pagati appena 25 mila, Non è stata forse un’oculata gestione pubblica? Non spetta a me, però, dirlo e, se ho sbagliato, mi assumo tutte le mie responsabilità”.
L’infantilismo della politica
L’altra denuncia riguarda l’arrivo in Consiglio comunale di una variazione di Bilancio da parte della Giunta, quattro mesi dopo a fronte dei 60 giorni previsti dalla legge. “Una cosa che è sempre successa! Questo è l’infantilismo della politica. Il Consigliere comunale (il Sindaco non lo nomina mai ma è chiaro che l’obiettivo dei suoi strali è il capogruppo all’opposizione, Nunzio Dell’Abate, suo rivale alle elezioni) deve svolgere un compito di confronto politico su programmi politici e sui progetti o deve svolgere il ruolo del vecchio comitato regionale di controllo sugli atti degli enti locali? Se vuole fare il funzionario pubblico lo faccia… Qui si sta facendo l’opposizione non al Sindaco e alla maggioranza ma ai funzionari. In questo modo, cosa gravissima, si sta minando la serenità burocratica, attivando un processo che mette i funzionari in una situazione di fortissimo disagio psicologico. Non vorrei che alla fine si attuasse una sorta di sciopero bianco che provocherebbe un grave danno alla comunità. Per fortuna abbiamo funzionari bravi e serissimi e sulla cui onestà metterei le mani sul fuoco”.
Capitolo denunce penali. Giorni fa l’avviso di proroga delle indagini per aver concesso il permesso a due esercizi commerciali di mettere delle pedane asportabili nel periodo estivo a ridosso delle attività nel centro storico. “Questo rientra in quello che dicevo prima. Non avendo capacità di esporre progettualità politica ci si attacca a che cosa? A nulla… Si tratta di pedane che non superano i 10 metri quadrati in totale… si voleva andare incontro alle esigenze dei bar vicino al Castello e vicino al Municipio per dare al contempo anche una parvenza di accoglienza migliore ai turisti presenti in città. E per questo finiamo sotto inchiesta?”. Anche se “un’inchiesta penale per due pedane da neanche 10 metri quadri per due bar mi sembra francamente eccessiva”, tutto ciò non toglie al primo cittadino “la mia fiducia nella giustizia. Sono e siamo convinti di dimostrare nelle sedi opportune la nostra correttezza amministrativa”.I reati contestati sono abuso in atti d’ufficio e falso ideologico. Se la prossima estate le chiederanno ancora di mettere le pedane? “Io continuerò a fare quello che ho sempre fatto e lo dico con grande convinzione. Per quale motivo non dovrei fare ciò che ritengo giusto in un momento di grande difficoltà per tutte le attività? Devo assumermene la responsabilità? Lo farò!”.
La diffida del Procuratore Antimafia
È vero che ha ricevuto una diffida nientemeno che dal procuratore antimafia Cataldo Motta? “Il Giudice Motta a cui vanno tutta la mia stima e riconoscenza totale per tutto quello che fa, è una persona di una serietà straordinaria. Come qualunque Magistrato ha il dovere di esaminare qualunque azione penale. Ciò non significa ci sia per forza un comportamento fraudolento, ma lui ha il dovere di indagare. È arrivato un quesito alla Procura della Repubblica dal Comandante della Polizia Locale, riguardante una deliberazione con cui si da incarico ad un’agenzia di assicurazioni di verificare in anticipo se gli incidenti per cui si chiedono i danni prevedano delle responsabilità dell’ente pubblico. È un ausilio tecnico. Motta mi ha scritto di non affidare all’agenzia alcuni incarico nel caso in cui in un incidente ci fosero feriti o morti. Nulla da eccepire, questo non è mai avvenuto e nella delibera c’è anche scritto che l’operatore interviene con l’ausilio della Polizia Locale e dell’Ufficio tecnico. Quindi…”.
Il Concorso per la Polizia Locale
Altra bega, per il concorso della Polizia Locale. Ci spiega? “Escluso il Comandante, dai primi anni ’70 non si registravano assunzioni. Siamo riusciti a concludere un concorso pubblico per l’assunzione di tre unità senza alcuna interferenza politica, tant’è che uno dei candidati, che ha partecipato sia al concorso per vice comandante che a quello di polizia municipale e non ha superato il più importante, il primo, alla fine di quella prova si è complimentato con il sottoscritto perché non ha “visto mai un concorso così serio”. Inutile dire che la cosa mi ha riempito di soddisfazione. In più si è verificato che il Comandante della Polizia Locale abbia fatto ricorso al TAR perché noi abbiamo affidato l’incarico di esperto al Comandante della Polizia Locale di Poggiardo e non a lui. Prima di prendere una decisione abbiamo chiesto un parere legale e ci è stato risposto che non si è mai visto che un caposettore scelga il suo vice. E poi, se si fosse presentato (come puntualmente avvenuto) qualcuno che avesse partecipato al concorso per comandante e fosse stato escluso non avrebbe potuto pensare male? Non era certo per mancanza di fiducia verso il nostro Comandante, tant’è vero che a lui è stato affidato, in quel concorso, il ruolo di Presidente della Commissione per i Vigili”.
Conflitto di interessi?
Cambiando argomento: continua ad essere additato di conflitto di interessi: Sindaco, ingegnere e per tanti anni a capo dell’Ufficio Tecnico. Secondo qualcuno ci sarebbero stati dei progetti approvati che porterebbero la sua firma. “Io svolgo l’attività di ingegnere per l’Ospedale di Tricase dal 1990 e per quest’attività ho avuto tutte le autorizzazioni del caso. La legge sugli amministratori locali lo dice espressamente altrimenti non potrebbero lavorare la maggior parte dei sindaci-ingegneri: “Non possono svolgere attività professionale gli assessori all’Urbanistica e ai Lavori Pubblici. Io non ho queste deleghe, per cui di che parliamo? In più la mia progettazione a Tricase e per il 99 per cento, se non di più, legata all’Ospedale”.
“Abbiamo fatto…”
Il sindaco vuole ricordare l’impegno della sua Amministrazione per “dare buoni lavoro per 13mila euro a chi aveva reddito vicino allo zero ed era in graduatoria; realizzare un servizio civico con tre giovani, compreso un diversamente abile, che lavorano per 400 euro al mese”.
E poi tanta attenzione all’agricoltura: “Abbiamo messo a disposizione degli agricoltori gli immobili sulla via di Martina Serra, ex deposito dei mezzi comunali per fare il mercato a km zero. Ed il tutto è in fase di avanzata progettazione. Ed è continua e proficua la collaborazione con la Confederazione Italiana Agricoltori”.
E sui lavori in Largo Sant’Angelo: “Di pari passo con la Soprintendenza, di cui godiamo di una costante collaborazione, abbiamo scoperto nel corso dei lavori la vecchia Chiesetta di Sant’Angelo, una stanza con un Cristo pitturato di azzurro che è il primo impianto della chiesa. Stiamo restaurando il tutto e recuperando tutti gli scantinati con ossari e granai e che saranno ricoperti con una lastra in fase di pavimentazione della piazza. Puntiamo anche a togliere quei tre alberi di pino le cui radici potrebbero minacciare tutta Largo Sant’Angelo”.
I soldi per la scuola
Il Sindaco rivela che “abbiamo un finanziamento di 300 mila euro che ci servirà per risanare la Scuola “Pisanelli” di Tutino; di 135 mila per la Scuola Media Dante Alighieri ed altri 150 mila per la Scuola di via Apulia”.
Una variante alla 275
Mentre continuano le polemiche per i temuti espropri in vista della realizzazione della Statale 275 Coppola, svela che “abbiamo sottoposto alla Regione Puglia una variante al progetto che coinvolga la “Cosimina” (la tangenziale che collega Montesano Salentino a Tiggiano) ma non nel modo in cui era stato inizialmente pensato per non danneggiare Tiggiano e Corsano. L’idea è quella di demolire la “Cosimina”, fare una strada in galleria, cioè sottoterra, che arrivata al sovrappasso verso Tiggiano, devi verso ovest, passi sotto la collina di Caprarica e si colleghi con Alessano”. Non le sembra che tale progetto possa avere un costo eccessivo? “La mia ipotesi pare stia trovando accoglienza in Regione anche perché l’appalto è previsto con un 42% di ribasso, quindi 80-90 milioni di euro, che per dispositivo di aggiudicazione di gara dovranno essere utilizzati per il risanamento ambientale. Se noi riusciamo a fare un’opera che ci restituisce la continuità paesaggistica tra Tricase centro e marina (oggi bloccata dalla barriera della “Cosimina”) e realizzare questo tratto evitando di costruire ex novo 8 km di strada, con relativa strage di alberi di ulivo, non è forse risanamento ambientale? Così si, che sarebbe una strada nel parco, non come previsto dal progetto iniziale”.
Tricase morta? “Chi lo dice si guardi allo specchio!”
C’è qualcosa che il sindaco Coppola vuole proprio dire e ci chiede di scriverlo a chiare lettere: “Se qualcuno dice che Tricase è morta, si guardi allo specchio perché è morto lui! O forse semplicemente non vuole partecipare, visto che le opportunità ci sono. E non parliamo di carri allegorici…! Sto lavorando per Tricase con entusiasmo rinnovato e sto macinando incontri con tanta gente che ha voglia di sapere, fare e migliorare. E mai come in questo periodo c’è unità di azione tra Comune, tutte le parrocchie, la consulta delle associazioni, ecc. Stiamo lavorando tutti insieme anche, e forse soprattutto, per quanto il disagio sociale e la povertà. C’è un rapporto di collaborazione nel tessuto sociale enorme di cui vado particolarmente fiero”.
Giuseppe Cerfeda
Attualità
Gagliano del Capo: piante d’ulivo gratis
Distribuzione gratuita di piante resistenti alla Xylella Fastidiosa per il recupero del paesaggio agrario olivicolo. Chi sono i destinatari e cosa fare per usufruirne
«Salviamo il nostro paesaggio olivicolo. Reimpianta o crea nuovi oliveti con piante resistenti»: il Comune di Gagliano del Capo promuove un progetto per il recupero e la valorizzazione del paesaggio olivicolo. Distribuirà gratuitamente piante d’ulivo resistenti alla Xylella Fastidiosa.
Ne beneficeranno i proprietari di terreni agricoli nel territorio comunale.
Per reimpianti: terreni con piante compromesse dalla Xylella.
Per nuovi impianti: terreni agricoli non vincolati dal PPTR Puglia.
È prevista la distribuzione da 20 a 50 piante gratuite per ogni richiedente che riceverà: piante certificate esenti da Xylella fastidiosa; Cultivar resistenti (Leccino o Favolosa); piante di 18-24 mesi, pronte per l’impianto; targa identificativa comunale da affiggere sul fondo.
Per partecipare bisognerà compilare il modulo di domanda, allegare documenti richiesti (identità, visura catastale, foto/PPTR) e presenta la domanda entro il 30 dicembre alle 12.
La domanda potrà essere presentata: a mano presso Ufficio Protocollo Comunale (in piazzetta del Gesù) il lunedi, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 12 (solo il martedì dalle 16,30 alle 18,30); via PEC, indirizzando all mail a protocollo.gaglianodelcapo@pec.rupar.puglia.it; per posta, indirizzando la missiva a Comune di Gagliano del Capo, Piazzetta del Gesù 73034 Gagliano del Capo (LE).
La consegna delle piante sarà effettuata dal 20 febbraio al 15 marzo 2026; obbligatorio affiggere sul fondo la targa comunale (sanzione € 50,00 se non affissa); messa a dimora entro 2 mesi dalla consegna (controlli comunali dopo 60 giorni dalla consegna)
Informazioni e modulistica su www.comune.gaglianodelcapo.le.it (Sezione: Amministrazione Trasparente); telefono 0833798311; mail ambiente@comune.gaglianodelcapo.le.it
L’iniziativa, promossa dal consigliere con delega all’agricoltura Mario Profico, è finanziata dal Comune di Gagliano del Capo con una dotazione finanziaria di 8mila euro.
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Attualità
Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…
Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.
Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.
Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.
Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.
Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.
Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.
Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.
La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.
La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.
Attualità
Tricase, candidato del centrosinistra: altro giro, altra corsa
Duro intervento contro il PD locale del delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Ippazio Morciano. Al tavolo della discussione si aggiungono anche Verdi, Sinistra italiana e Cantiere civico
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Non si attenua la polemica dopo l’annuncio della candidatura di Vincenzo Chiuri da parte del Circolo cittadino del Partito democratico, insieme a Cantiere civico e Sinistra italiana.
A stretto giro di posta, in ordine squisitamente cronologico erano intervenuti il consigliere comunale Francesco Minonne (con tanto di dimissioni dal partito) il neoconsigliere regionale ed ex presidente della Provincia Stefano Minerva con tirata d’orecchi al PD locale, di nuovo il Circolo del Pd che ribadiva la sua posizione, Andrea Morciano che chiedeva le Primarie, e “Tricase, che fare?”, primo movimento ad alzarsi dal tavolo delle trattative.
Ora la discussione si arricchisce degli interventi dei Verdi, di Sinistra italiana e del Cantiere civico.
Ognuno dice la sua ma le posizioni restano distanti e una soluzione al momento non si vede.
Si attendono nuove anche dalla segreteria provinciale dei Dem dopo la lettera aperta di Ippazio Morciano che non le manda certo a dire a chi dirige il circolo cittadino.
IPPAZIO MORCIANO: «AUSPICO INTERVENTO AUTOREVOLE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD»
Evidentemente non è più una questione solo tricasina perché sulla vicenda, dalla vicina Tiggiano, è intervenuto anche Ippazio Morciano, in qualità di delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Democratico.
«Innanzitutto, la firma del comunicato a nome dell’intero Circolo», si legge, «avrebbe dovuto interessare la condivisione formale, secondo i dettami dello statuto e dei regolamenti del Partito, di tutti gli iscritti del circolo, nessuno escluso.
Non fa onore ad un circolo del Partito Democratico accusare in modo inadeguato l’unico consigliere del PD presente nell’assise comunale ed anziché ringraziarlo per il servizio che sta prestando anche con enormi difficolta di spostamento per motivi lavorativi e cercare di capire le motivazioni che lo hanno portato a presentare le dimissioni, lo si mette sul banco degli imputati solo perché dissente da una scelta. Al consigliere Francesco Minonne vanno la mia solidarietà personale e quella del Partito Democratico.
Ricordo al segretario del circolo del Partito Democratico di Tricase, che sembra essere stato colto da un attacco di amnesia nello scrivere quei righi a mo’ “di atto di citazione”, che il sottoscritto ha il diritto-dovere in forza alle cariche attuali ricoperte nel Partito Democratico (Delegato dell’assemblea Nazionale oltre a componente della Segreteria Regionale nel ruolo di “Capo Segreteria”) di garantire il funzionamento democratico e l’efficacia dell’azione del PD su tutto il territorio Regionale.
Quindi anche il monito al neoconsigliere regionale Stefano Minerva (a cui va il ringraziamento per la sensibilità dimostrata nell’intervenire con pacatezza e spirito di collaborazione per far sì che si pervenga a una scelta che sia ampia e condivisa) di pensare meglio a tenere a “bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuole dirigere la comunità democratica di un paese che non gli appartiene” è completamente di cattivo gusto e dimostra inadeguatezza nel dirigere in maniera aperta ed inclusiva un così importante circolo.
Ma se proprio dobbiamo parlare di incursioni, caro segretario non sei stato tu insieme al tuo avvocato che hai chiesto un incontro il 26 novembre presso il mio studio (a cui io ovviamente nella mia qualità di dirigente del partito non mi sono sottratto) per chiedermi di intervenire personalmente a far ritirare altre candidature? Per te se gli interventi sono a favore sono delizie, se vanno in senso diverso sono incursioni.
Scusandomi per queste chiacchere che sicuramente possono annoiare ma che, per dovere di dignità morale personale dovevo elencare, torniamo sul piano politico.
Il Partito democratico ha nel proprio statuto l’obbligo del ricorso alle “Primarie Aperte” per la scelta del Segretario Nazionale, figuriamoci se un segretario o un dirigente di Partito non può essere d’accordo che si tengano le primarie aperte per la scelta del candidato sindaco tanto più se portano ad allargare il perimetro della coalizione. Se questo non lo si vuole o addirittura lo si impedisce, come ribadito dal recente comunicato del gruppo politico “Tricase, che fare?” probabilmente dobbiamo chiederci se siamo degni di dirigere una comunità o un circolo del Partito Democratico.
Per questo, visto anche gli ultimi interventi di disponibilità di altri gruppi politici di partecipare all’istituto delle Primarie per proporre alla città una più ampia coalizione progressista e di centrosinistra, auspico un intervento autorevole del segretario provinciale del Partito Democratico affinché convochi con urgenza una riunione di tutte le forze politiche di centro-sinistra sul tema in questione».
I VERDI: «PERSONALISMI E GIOCHI DI POTERE»
Di seguito la nota di Michele Massimiliano Mangiullo per il Direttivo dei Verdi di Tricase.
«Il Movimento dei Verdi di Tricase non è stato mai informato -né precedentemente convocato, intorno all’eventuale candidatura di Vincenzo Chiuri (persona certamente irreprensibile).
È sembrata quanto meno irrispettosa e prematura la decisione di annunciare un candidato sindaco e poi affermare che comunque si è aperti a nuovi contributi. Perché non siamo stati contattati in anticipo?
Rigettiamo questa modalità di procedere, soprattutto perché in tutte le dichiarazioni precedenti si era sempre sostenuto il ricorso alle primarie in caso di mancata convergenza su un singolo nome.
La spaccatura evidente tra una parte del PD e un’altra non pare basata su programmi e ideali, ma semplicemente su personalismi e giochi di potere.
Ribadendo che noi saremo con chi riuscirà a produrre un minimo di programma di sostenibilità ambientale, rimaniamo a disposizione per partecipare agli incontri che saranno utili alla formazione di un governo nuovo per la città di Tricase».
SINISTRA ITALIANA: «CONDIVISIONE E PARTECIPAZIONE: CHI LA PRATICA E CHI LA DENUNCIA»
Di idea decisamente contraria a quella dei Verdi, Sinistra italiana nonostante siano due movimenti che, di solito, nella politica nostrana vanno a braccetto.
«In questi ultimi giorni stiamo assistendo a esternazioni pubbliche fuori luogo in merito alla scelta condivisa del candidato Vincenzo Chiuri da parte del Centro Sinistra», si legge in una nota del Circolo cittadino, «non vogliamo entrare nelle discussioni interne di un altro partito, il PD, ma non accettiamo che venga giudicato un percorso di condivisione da parte di chi non lo ha vissuto. Da ormai un anno e mezzo il centrosinistra – PD, SI, Cantiere Civico e Tricase che Fare – ha intrapreso un percorso unitario, perché non si poteva più accettare la divisione degli ultimi anni, divisione che ha causato disfatte e guerre fratricide.
In questo periodo abbiamo condiviso opinioni, programmi e battaglie referendarie. Abbiamo consolidato un legame interno facilmente raggiungibile, perché il gruppo è anche un’unione politica, con idee e una visione comune del territorio e del mondo. Siamo convinti che la condizione necessaria per andare lontano sia essere simili, anche alla luce delle esperienze negative delle accozzaglie elettorali del passato, che non hanno portato nulla di buono né in termini di affidabilità amministrativa né di visione politica.
Consolidato il rapporto, ci siamo concentrati sulla scelta del candidato sindaco, definendo un vademecum sul profilo, condiviso da tutte le componenti, basato su tre principi fondamentali: una persona politicamente individuabile nel Centro Sinistra; un passo indietro dei leader dei movimenti; una fase di condivisione dei candidati e, in caso di mancato accordo, il ricorso alle primarie tra le figure precedentemente individuate.
Durante il confronto, dopo che ciascuno dei quattro gruppi aveva indicato un proprio profilo di candidato, si era arrivati alla sintesi di due nomi: il Dott. Vincenzo Chiuri, proposto dal PD e appoggiato da Cantiere Civico, e la candidata di Tricase che Fare e successivamente sostenuta anche da SI. A quel punto, non essendo stato raggiunto un accordo, sono state proposte le primarie tra i due candidati. Tuttavia, solo Tricase che Fare ha fatto un passo indietro, sconfessando la propria candidata e sostenendo che, in caso di primarie, il loro candidato sarebbe stato un altro.
A seguito di ciò, venuta meno la candidatura di Tricase che Fare, SI ha deciso di sostenere il Dott. Vincenzo Chiuri. Per questi motivi riteniamo che il percorso sia stato condiviso e leale come mai in passato nelle competizioni elettorali di Tricase.
È evidente che il clamore attuale sia dovuto esclusivamente all’egocentrismo di singole persone, la cui ambizione finisce per sovrastare ogni forma di condivisione: un ossimoro rispetto alla partecipazione che dichiarano di volere. Siamo convinti che tutto questo rumore non faccia altro che rafforzare la nostra scelta. Nonostante ciò, però, la coalizione resta aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra, compresi chi nelle ultime ore hanno manifestato la volontà di farne parte.
Il proprio contributo può essere dato anche senza essere il candidato sindaco, entrando a far parte di un gruppo coeso e forte in vista della prossima competizione cittadina dando il proprio contributo nel programma, perché siamo convinti che la forza del progetto è il gruppo prima del suo Leader. Vi aspettiamo giovedì 11 novembre alle ore 19 presso le Scuderie di Palazzo Gallone per la presentazione del Dott. Vincenzo Chiuri come candidato sindaco del centrosinistra».
CANTIERE CIVICO: «NESSUNA ESCLUSIONE»
«C’è solo chi ha scelto di sottrarsi al processo di costruzione unitaria per valutazioni politiche diverse o per ambizioni personali», questa la posizione di Carmine Zocco per il Cantiere civico, che «ritiene necessario ribadire alcuni aspetti del percorso politico intrapreso da oltre due anni insieme alle altre forze organizzate del Centrosinistra.
Un percorso aperto: chi si è allontanato lo ha fatto per scelta.
Sin dall’inverno del 2023, la coalizione dei partiti e di movimenti civici ha mantenuto aperti i tavoli di confronto politico e programmatico, al fine di costruire un progetto condiviso per la città di Tricase.
In questo contesto: – sono stati attivati tavoli permanenti di lavoro; – sono stati definiti criteri trasparenti e condivisi per individuare il candidato sindaco; – è stato, infine, raggiunto l’accordo sulla figura del dott. Vincenzo Chiuri.
Nessun gruppo che abbia dimostrato disponibilità a partecipare è stato escluso da tale percorso.
Al contrario, il gruppo che fa riferimento ad Andrea Morciano ha scelto di non partecipare ai momenti di confronto, ritenuti inutili e fuori luogo, collocandosi in tal modo al di fuori del processo unitario.
Essere a disposizione significa mettersi in gioco, per il bene della comunità. E questa comunità ha bisogno di cooperazione e reciprocità, non di iniziative autoreferenziali».
Influenze esterne e richiesta tardiva di Primarie secondo Zocco: «La contestazione della candidatura Chiuri e la successiva richiesta di Primarie non rappresentano un contributo costruttivo al dibattito democratico. Tali posizioni risultano, piuttosto, espressione di dinamiche esterne al contesto cittadino, che rischiano di riproporre modelli di frammentazione già sperimentati in passato con esiti negativi per la governabilità della città. Una coalizione coesa e aperta Il Cantiere Civico ribadisce il proprio sostegno al dott. Vincenzo Chiuri e conferma la solidità della coalizione. Il lavoro svolto finora e quello da svolgere nelle prossime settimane resteranno improntati a serietà, collaborazione e ascolto per arricchirsi di nuovi contributi. La città ha bisogno di un percorso chiaro e condiviso, di idee e di amore. Non di iniziative che prescindono dal confronto collettivo e che mirano alla promozione dell’Io, mai del Noi».
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