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Ugento

La Notte della Pizzica a Ugento

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Quindici gruppi, cinque palchi e musica fino all’alba: è questo il programma della quarta edizione della “Notte della Pizzica e dei sapori in festa”, che si svolgerà nel centro storico di Ugento venerdì 14 agosto, a partire dalle 21.


Sul primo palco, allestito nella centralissima Piazza San Vincenzo, si avvicenderanno gli “Oce te ientu”, gli “Stella Grande e le Anime Bianche” e Antonio Amato. Sul secondo palco, in Piazza Pompeo Colonna, saliranno invece “Arcuevi”, “Pizzica Salentina” e Daniele Durante, mentre in via dei Cesari, terzo punto di ritrovo, suoneranno i “Luna Taranta”, Uccio Aloisi e i “Kamafei”. Il quarto palco sarà allestito in Piazza Porta San Nicola e vedrà esibirsi i “Tammurria”, gli “Aria Frisca” e “I Calanti”. Infine, nei pressi di Corso Garibaldi, suoneranno i “Briganti di Terra d’Otranto”, “Indiano Salentino” e gli “Alla Bua”.


Insomma, tutta Ugento ballerà a ritmo di pizzica. Gli organizzatori prevedono molte presenze, in considerazione del fatto che, così come loro stessi hanno riferito, l’anno scorso hanno invaso il centro di Ugento circa 80mila persone. La “Notte della Pizzica” vuole essere “una sorta di nuovo mito culturale che crea spettacolo, turismo, mercato editoriale, musicale ed enogastronomico”. Sicuramente sarà un’ottima occasione per far conoscere il centro storico di Ugento, la nostra musica popolare e le tradizioni culinarie salentine alle migliaia di turisti che affollano le nostre località balneari.

Pierangelo Tempesta


Attualità

«La mafia salentina è sempre viva»

Intervista a Francesco Mandoi, ex magistrato salentino già Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia: «Vi spiego tutto»

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di Sefora Cucci

Né eroe né guerriero. Ricordi e sfide di un magistrato” (Besa editrice).  Questo il titolo del libro di Francesco Mandoi, ex magistrato salentino che è stato Sostituto Procuratore Nazionale Antimafia ed Antiterrorismo presso la Direzione Nazionale Antimafia, in libreria dal 25 aprile.

Da allora, il suo autore è coinvolto in un tour di presentazione e divulgazione che sta facendo il giro dell’intera Puglia, toccando moltissimi paesi, ad esempio Molfetta, Castellaneta, Cutrofiano, Manduria, Lecce, Novoli, Nardò, Trepuzzi e Ugento.

Una vita spesa al servizio dello Stato. «Il destino ha voluto che potessi fare il mestiere che amavo e grazie al mio lavoro posso dire di aver raggiunto, come sosteneva Primo Levi, “la migliore approssimazione concreta alla felicità sulla terra”», dichiara il dott. Mandoi, che abbiamo intervistato.

Lei rifiuta l’etichetta di magistrato antimafia. Perchè?

«Non amo quella definizione perché la magistratura, nella sua essenza, non è mai stata né pro né contro qualcosa. La giustizia non dovrebbe essere partigiana e un magistrato non è e non deve essere un militante. Aggiungere l’aggettivo “antimafia” rischia di creare una grande confusione, perché il più delle volte viene utilizzato quasi per fini retorici, politici o mediatici. Sembra quasi indicare implicitamente che esista una categoria di magistrati “speciali” che svolgono un lavoro più nobile o significativo rispetto ad altri. Chi combatte la mafia non lo fa per vanità, ma per dovere. Etichettare qualcuno come “antimafia” non solo isola quel magistrato dal contesto più ampio della giustizia, ma sminuisce il valore del lavoro degli altri. Sono sempre più convinto che la lotta alla mafia non ha bisogno di eroi solitari, ma di una società consapevole e unita».

Dalla recente relazione DIA relativa al 2024 emerge che i clan storici del Salento continuano ad esercitare il controllo sul territorio. Quali armi allora?

«Ho letto con sincera preoccupazione i dati emersi i quali, non fanno altro che raffermare la mia idea che la SCU non è mai finita nel nostro territorio. Anzi, molto più correttamente dovremmo parlare di mafia salentina perché nel corso del tempo ha assunto vari nomi; perché sa, la mafia è camaleontica ed è in grado di adattarsi a qualunque scenario, mantenendo sempre gli stessi obiettivi. Alle attività tipiche (estorsione, spaccio, riciclaggio, ecc.) se ne aggiunge un’altra, altrettanto preoccupante: quella relativa al controllo delle attività turistiche».

Cosa possiamo fare?

«Denunciare e sensibilizzare. Questi non sono due verbi vuoti ma si caricano del significato che diamo loro: mettere la pulce nell’orecchio delle forze dell’ordine è possibile, purché ci sia fiducia nelle istituzioni. Dobbiamo stimolare alla collaborazione. Cosa serve? Uomini, mezzi, collaborazione, credibilità nello Stato e soprattutto recuperare la fiducia nei confronti delle Istituzioni che in questo momento storico va via via perdendosi. Occorre recuperare quella fiducia perché si sta diffondendo una cultura del ‘chi me lo fa fare?’ che è l’anticamera della cultura dell’omertà».

Le recenti riforme sulla giustizia e i disegni di legge qualificano una situazione in cui, da più parti, è stato lanciato un allarme al pericolo di lesione dello stato di diritto. Lei cosa ne pensa?

«Il pericolo è estremamente reale. Sono molto preoccupato. Il rapporto tra cittadino e Stato si deve basare sulla fiducia. Se questa viene a poco a poco minata, quanta credibilità rimane? Il rischio è di mettere in crisi lo stato di diritto perché la gente non crede. É scettica. E scetticismo si riscontra verso i recenti atti, pensiamo al decreto sicurezza, ormai legge. Al di là di possibili profili di illegittimità costituzionale, mi sembra fatto solo per ragioni demagogiche. E se si è scelta questa strada, significa che l’80% della legge serve solo a livello demagogico».

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Attualità

Luoghi del Cuore: la Fontana Antica di Gallipoli seconda in Italia e prima in Puglia

Tutti gli altri luoghi in provincia che, pur non avendo vinto, hanno superato la soglia dei 2.500 voti e potranno aspirare al contributo di 50mila euro, candidando un progetto al Bando

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Annunciati i risultati finali della XII edizione del censimento nazionale i Luoghi del Cuore del FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano.

Con oltre due milioni di voti raccolti il programma si conferma come il principale strumento di partecipazione diretta dei cittadini alla tutela e del patrimonio italiano

La Fontana Antica di Gallipoli è stata il secondo luogo più votato in assoluto in tutta Italia e primo in Puglia.

Primo classificato in assoluto il Santuario Nostra Signora delle Grazie a Nizza Monferrato (nella provincia di Asti): un luogo strettamente legato alla figura di Don Bosco.

Vale la pena ricordare che i tre vincitori nazionali avranno diritto, rispettivamente, a 70mila, 60mila e 50mila euro, a fronte della presentazione al FAI di concreti progetti di restauro o valorizzazione culturale.

Anche i luoghi che non hanno vinto, ma hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti, potranno aspirare al contributo di 50mila euro, candidando un progetto al Bando.

Vediamo allora quali sono questi progetti, oltre alla Fontana Antica di Gallipoli, che riguardano la nostra provincia: l’Abbazia di San Mauro a Sannicola, 51ma in classifica generale, con poco più di 8mila voti; la Colonna delle Madonna delle Grazie a Maglie, 74ma, quasi 6.500 voti; il Borgo Antico di Matino, 91° con 5.537 voti; Torre Palane a Marina Serra di Tricase ha raccolto più di 4.500 voti e si è classificata 121ma.

Più giù in classifica, con più di 2500 voti, troviamo: le Serre Salentine e l’Area di San Nicola di Macugno a Neviano; la Chiesa della Madonna di Odigitria a Galatone; l’Antico Camerino per Bagni a Mare di Santa Caterina di Nardò; la Cappella di San Lorenzo a Ugento.

Tutti questi luoghi del cuore hanno raggiunto la soglia minima di 2.500 voti e potranno aspirare al contributo di 50mila euro candidando un progetto.

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Appuntamenti

La Fontana Antica di Gallipoli Luogo del Cuore FAI

In attesa della proclamazione dei vincitori di domani freme la Città Bella che si aspetta una conferma anche nel nuovo censimento

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Nella mattina di domani giugno il FAI – Fondo Ambiente Italiano svelerà la classifica finale del XII censimento I Luoghi del Cuore, rivelando i nomi (e i numeri) di quelli che avranno raggiunto le prime posizioni, con l’assegnazione di 70mila, 60mila e 50mila euro ai primi 3 luoghi classificati, da destinare al recupero.

La proclamazione dei vincitori avverrà con una cerimonia in programma a Milano (che si potrà seguire in diretta streaming sul sito del FAI).

Sulla scia dell’entusiasmo della precedente edizione, che ha visto vincitrice la Chiesa di San Pietro dei Samari di Gallipoli, sita nel Parco naturale regionale Isola S. Andrea – Litorale Punta Pizzo, questo censimento, svoltosi da settembre 2024 ad aprile 2025, ha visto la partecipazione del Salento intero con la proposta di decine di diversi “Luoghi del Cuore”, di cui ben sette siti in comuni facenti parte della Delegazione FAI del Salento Jonico (Galatone, Gallipoli, Matino, Nardò, Neviano, Sannicola, Ugento).

Tra questi la Fontana antica di Gallipoli, al primo posto nella classifica nazionale al momento della chiusura del censimento.

Ora si attende solo l’aggiornamento con il risultato definitivo che terrà conto anche dei voti cartacei non ancora conteggiati.

In occasione dell’annuncio della classifica finale, la Delegazione FAI del Salento Jonico e il Comitato promotore della Fontana antica di Gallipoli hanno programmato a Gallipoli, sempre per domani, a partire dalle ore 10,30, la trasmissione della diretta streaming da Milano su maxischermo in piazza Aldo Moro, ai piedi della Fontana Antica di Gallipoli.

Alla cerimonia FAI a Milano sarà fisicamente presente, per il Comitato Fontana antica di Gallipoli, la presidente Stefania D’Amato.

All’appuntamento in piazza a Gallipoli, invece, saranno presenti rappresentanze istituzionali del territorio leccese e pugliese in generale, istituti scolastici, associazioni territoriali e rappresentanti dei diversi comitati spontanei dei “Luoghi del Cuore” dei comuni del Salento Jonico.

Previsti momenti artistici, coreografie e testimonianze di supporters.

Chi prenoterà la propria presenza tramite messaggio whatsapp al 3201434663 riceverà un cappellino arancione (colore istituzionale del FAI) da indossare per colorare la piazza.

LA FONTANA ANTICA DI GALLIPOLI

Per molti anni è stata considerata la più antica di Italia, con epoca di costruzione datata all’incirca al III secolo a.C., ma numerosi studi sembrano datarla presumibilmente in età rinascimentale. In origine posta in zona “Fontanelle”, presso quelle che erano una volta le terme gallipolitane, fu poi spostata fino all’attuale collocazione a ridosso dell’ingresso dell’isola del centro storico della citta.

La fontana, originariamente dotata di una sola facciata, nel 1765 fu arricchita ad opera del Comune dalla realizzazione di una seconda facciata. La facciata originale, che guarda a scirocco, è suddivisa in tre parti da quattro cariatidi che sorreggono l’architrave con un ricco decoro che riporta scene delle “Fatiche di Ercole”.

Nei bassorilievi, sotto l’architrave, sono scolpite scene che rappresentano le tre metamorfosi delle mitologiche Dirce, Salmace e Biblide che vennero trasformate in fonti perenni.

Su questo capolavoro d’arte sono, poi, ben visibili delle scritte latine.

Nella parte sottostante della fontana, infine, sono presenti tre vasche sorrette da altrettanti putti.

Contenevano l’acqua che sgorgava da fori praticati nelle statue e che convogliava nel vascone sottostante, che fungeva in passato da abbeveratoio per gli animali.

Da questo abbeveratoio, in un passato più recente, attorno agli anni Cinquanta, veniva prelevata l’acqua con il riempimento di alcune botticelle, poi cedute alle famiglie che, numerose, non avevano in casa l’acqua corrente.

Queste botticelle venivano deposte su un carretto trainato da un asino che più volte al giorno percorreva il ponte di pietra per raggiungere la città vecchia, meta della “vendita” dell’acqua.

Al di là comunque delle sue origini, la Fontana di Gallipoli rimane un’opera d’arte tutta da ammirare e, soprattutto, da proteggere.

Periodicamente vengono eseguiti lavori di restauro, ma sarebbe bene proteggerla definitivamente dalle intemperie e dall’usura del tempo, oltre che da atti di vandalismo, sempre possibili.

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