Casarano
Calcio: brusca frenata del Casarano
La Palmese pareggia 3-3 al “Capozza”. Avvio di campionato altalenante dei Rossoazzurri, con un rendimento non all’altezza delle attese dopo la campagna acquisti di quest’estate
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CASARANO-PALMESE 3-3
Reti: pt 10’Saraniti (C), 12′ Orefice (P), 16′ Volpe (P), 18′ Malagnino (C), 27′ Alloj (autorete); st 45′ Malcore (C) (rigore).
Espulsi: 26′ st Grimaldi (P) allenatore, per proteste; 33′ Teijo (C) per gioco pericoloso, 37′ Volpe (P) per doppia ammonizione.
Come dimostra l’allegato tabellino, l’incontro al Capozza tra Casarano e Palmese è stato avvincente e, come si suol dire, sconsigliabile ai deboli di cuore.
La squadra di mister Laterza ha messo del suo, però, a renderla tale, in quanto, dopo il vantaggio, ha lasciato ampi spazi alla reazione dei campani, riuscendo solo in parte a frenarne l’impeto.
Probabilmente l’assenza già da due giornate del fantasista Loiodice, nonché l’indisponibilità di altri elementi indispensabili per la migliore formazione possibile (vedi Fernandes, Pinto, Legittimo), hanno causato un danno tecnico-tattico alla formazione scesa in campo, nonostante l’ampia rosa e l’impegno profuso dai “sostituti”.
Insomma, i Rossoazzurri in queste prime quattro giornate hanno offerto prestazioni balbettanti e non certo all’altezza delle attese fornite dallo spessore della campagna acquisti estiva.
Sesti in classifica con sette reti fatte e ben cinque subite, la dice lunga sulla stentorea partenza, a differenza della lepre Virtus Francavilla, in testa a punteggio pieno e zero reti nella propria porta.
Rabbuiato e provato a fine gara, l’allenatore delle Serpi, ammette: “Questa squadra deve crescere nella gestione delle varie fasi della partita, dopo il vantaggio perdiamo la cattiveria; mi prendo la responsabilità, sono molto arrabbiato perché non si possono prendere tre gol così“.
Domenica prossima trasferta in quel di Fasano, per un derby tutto pugliese dove ci sarà tanto da lottare.
Giuseppe Lagna
Nella foto in alto la formazione iniziale del Casarano (Alloj, Rizzo, Saraniti, Ferrara, Logoluso, Morales, Versienti, Malagnino, Cerutti, Valentino, Perez); in basso le squadre a centrocampo
Casarano
Calcio, Serie C: Casarano “freezato” a Potenza
Brutto stop in Lucania per i rossoazzurri mai in partita. A fronte del secondo attacco del campionato, quel che preoccupa è la seconda peggior difesa. Sabato, alle14,30, al “Capozza” arriva il Latina
POTENZA-CASARANO 3-1
Reti: 2′ Ghisolfi (P), 19′ pt e 6′ st Selleri (P), 53′ st Chiricò su rig. (C)
di Giuseppe Lagna
Casarano “gelato” ai tre gradi del “Viviani“: davanti allo storico striscione “U Putenz è semb nu squadron“, i lucani si sono dimostrati realmente tali nella circostanza.
Gli uomini di Di Bari, al contrario, forse fulminati dallo svantaggio al primo giro di lancette, non sono mai entrati davvero in partita, se non per brevi tratti dell’incontro.
Pallino, quindi, sempre in mano a Selleri e compagni, protagonisti di una prestazione caratterizzata dalla velocità impressa alle trame di gioco.
La bandiera del Casarano è salva solo grazie al rigore realizzato dal solito Chiricò proprio allo scadere del recupero, penalty confermato dopo il ricorso al FVS.
La situazione di classifica non viene certo pregiudicata dal brutto stop (quarta sconfitta fuori casa), in quanto i rossoazzurri restano comunque saldamente in zona play-off.
Nota alquanto stonata, però, a fronte del secondo attacco con 29 reti, non certo poche, essere la seconda peggior difesa con 27 reti, seriamente molte.
Servirebbe maggiore equilibrio, oltretutto in un campionato imprevedibile per tutte le formazioni in lotta, dalla capolista all’ultima in classifica.
Occorre, nelle tre giornate al termine del girone d’andata, mettere quanto più fieno in cascina, per poter affrontare poi il ritorno, dove le difficoltà sicuramente aumenteranno.
Sabato alle ore 14,30 al Capozza per affrontare il Latina: non mancherà il forte sostegno dei tifosi, impareggiabili anche nella trasferta a Potenza in orario alquanto discutibile.
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Attualità
Domande scomode ad AQP: crisi idrica, strade dissestate, bollette che non arrivano…
Navigando sul sito dell’AQP, sull’homepage leggiamo: «Siamo in crisi idrica. Le scarse precipitazioni sulle fonti ci impongono riduzioni di pressione su tutta la rete»…
ESCLUSIVA
A chi di voi non è capitato, soprattutto al mattino nei giorni di festa e se abitate su piani rialzati, di dover rinunciare alla doccia perché dal rubinetto non sgorga acqua? Senza contare tutti gli altri disagi, compresi i potenziali danni a caldaie, lavatrici, lavastoviglie, ecc..
Scorrendo la Hit Parade delle lamentele che quasi ogni giorno sgorgano in redazione, i temi sono molti e non possiamo certo dire che gli utenti guardino con affetto e simpatia l’AQP, anzi: dai lavori (continuamente) in corso tra le strade dei nostri centri, alle lingue di asfalto sconnesse che restano a cantiere chiuso; da una programmazione degli stessi lavori sconnessi con l’attualità (si può iniziare i lavori e chiudere le strade proprio nei pressi di istituti scolastici il primo giorno di scuola dopo l’estate?), alle bollette che, secondo quanto ci segnalano i nostri lettori, spesso vengono recapitate in ritardo e qualche volta non vengono recapitate affatto. Anche se non con poca fatica, siamo riusciti a passare la patata bollente tra le mani di AQP per poter almeno conoscere il punto di vista dell’azienda idrica.
AQP RISPONDE, AI NOSTRI QUESITI
“Siamo in crisi idrica” è la campagna lanciata da AQP per annunciare la più grave crisi del millennio e nuove riduzioni di pressione su tutta la rete. Qual è la reale situazione e come si è arrivati a questo punto?
«La Puglia sta vivendo la più grave crisi idrica del nuovo millennio. Le sorgenti registrano un deficit del 28% rispetto alla media decennale e gli invasi sono sotto del 60%. È una siccità strutturale, aggravata da temperature elevate e da precipitazioni ormai insufficienti, come attestato anche dalla dichiarazione dello stato di emergenza regionale per rischio da deficit idrico. Tale quadro rende necessarie misure straordinarie di gestione, tra cui la modulazione della pressione nelle reti, per garantire continuità al servizio ed evitare turnazioni programmate.
La rete è monitorata e bilanciata h24. L’obiettivo è preservare la risorsa e mantenere l’acqua disponibile al maggior numero possibile di cittadini in un contesto climatico che rimane estremamente critico».
Cosa dovremo aspettarci nei prossimi mesi?
«La situazione resterà complessa finché le riserve non torneranno a livelli di sicurezza. Le attuali disponibilità delle sorgenti e degli invasi richiedono una gestione molto attenta della risorsa idrica. In questa fase manterremo le riduzioni di pressione: è la misura che consente di preservare la risorsa ed evitare turnazioni programmate, mantenendo l’acqua disponibile per il maggior numero possibile di cittadini. L’orizzonte climatico rimane critico: se la siccità dovesse proseguire, la pressione sul sistema aumenterebbe ulteriormente.
CI SONO PERDITE?
Quanto possono influire (ulteriormente) sulla crisi idrica le eventuali perdite lungo il viaggio tra le tubature dell’acquedotto? Ci sono perdite consistenti?
«Negli ultimi anni le perdite si sono ridotte in modo continuo grazie a risanamenti, digitalizzazione e ricerca attiva. È un dato misurabile: dal 2018 al 2025 la Puglia è passata dal 45,1% al 38,4%, una delle migliori performance nazionali. Già nel 2022 – ultimo dato ISTAT disponibile – la Puglia era sotto la media italiana e molto sotto quella del Mezzogiorno.
A Parabita, nelle contrade Rischiazzi e Canale Cirlici, denunciato un iper-sversamento idrico con spreco di acqua e grave danno ambientale dal canale collegato alla vasca irrigua del Consorzio di Bonifica Sud Puglia, a sua volta connessa al mega serbatoio gestito dall’AQP…
«Le verifiche condotte da AQP non hanno rilevato alcuno sversamento riconducibile alle nostre infrastrutture. L’attribuzione ad AQP di presunte fuoriuscite è priva di riscontri: il serbatoio di S. Eleuterio mostra un trend dei livelli assolutamente regolare; il punto di immissione nella vasca del Consorzio – verificato sul posto – è risultato completamente asciutto; non ci sono anomalie o variazioni di flusso compatibili con uno sversamento. Le nostre reti sono monitorate h24 dalla Struttura Territoriale Operativa e dalla Control Room. In generale, non abbiamo evidenze di episodi riconducibili alle nostre reti. Il presidio territoriale rimane attivo e ogni segnalazione viene verificata puntualmente».
UN CANTIERE DIETRO L’ALTRO
Lavori in corso in tanti centri salentini e conseguenti lamentele dei cittadini. Fanno parte di un piano organico o solo della manutenzione ordinaria?
«Nel Salento è in corso una trasformazione strutturale della rete idrica e fognaria. I cantieri che i cittadini vedono in tanti comuni rientrano in un programma organico di risanamento, digitalizzazione e ampliamento delle reti che coinvolge numerosi abitati della provincia.
A questi interventi si affiancano nuove reti idriche e fognarie, migliaia di allacci realizzati ogni anno e un’attività costante di riparazione delle perdite. Sono lavori programmati da tempo, che oggi – con un clima sempre più complesso – ci consentono di rispondere meglio alle esigenze del territorio e migliorare ulteriormente il servizio».
Dalle segnalazioni di molti lettori il minimo comune denominatore è che, spesso, dopo i lavori, il manto stradale risulta deficitario ed è tutt’altro che raro che si intervenga subito dopo il rifacimento ex novo dell’asfalto sulla strada interessata. Perché accade questo? Non c’è un coordinamento con i Comuni?
«Il ripristino stradale è uno degli elementi più evidenti per i cittadini e segue procedure obbligatorie, definite dagli enti competenti e comuni a tutti i gestori dei sottoservizi. Dopo ogni scavo realizziamo un ripristino provvisorio, necessario per garantire la sicurezza della viabilità e consentire il corretto assestamento del terreno. Solo al termine dei tempi tecnici stabiliti dalle autorizzazioni viene eseguito il ripristino definitivo.
BOLLETTE CHE ARRIVANO IN RITARDO O MAI ARRIVATE
L’altra lamentela gettonata in redazione riguarda le bollette. Voi vi affidate a un servizio privato per il recapito ma spesso, stando alle segnalazioni, arriverebbero in ritardo o, addirittura, neanche recapitate agli utenti. Le risulta? Se sì, non c’è un modo per correggere il tiro?
«Acquedotto Pugliese monitora costantemente l’andamento delle consegne, gestite da un operatore esterno, e affianca a questo controllo continuo verifiche puntuali ogni volta che arrivano segnalazioni circostanziate, chiedendo al fornitore un ripristino rapido del servizio quando necessario. Per evitare i possibili ritardi della posta, è disponibile un’alternativa semplice: attivando la fattura online dal portale AQPf@cile, la bolletta arriva subito via e-mail ed è sempre consultabile, senza dipendere dai tempi di recapito».
Approfondimenti
La morte meditata delle Kessler ed il tema del suicidio assistito. Ma è davvero peccato?
IL suicidio continua, per il Codice, ad essere ritenuto un peccato in quanto la vita è proprietà di Dio, fermo restando che ogni decisione ultima è quella del Padre celeste che può pertanto anche concedere la salvezza eterna a chi si è tolto la vita…
Occorre altresì aggiungere che le varie religioni hanno sul tema posizioni differenti.
IL NUOVO CODICE DI DIRITTO CANONICO
Per quel che ci riguarda come cristiani e cattolici, ricordo che una volta il Codice di diritto canonico vietava che i suicidi fossero sepolti in terra consacrata. Tale divieto non compare con il nuovo Codice di diritto canonico entrato in vigore nel 1983.
Comunque, il suicidio continua, per il Codice, ad essere ritenuto un peccato in quanto la vita è proprietà di Dio, fermo restando che ogni decisione ultima è quella del Padre celeste che può pertanto anche concedere la salvezza eterna a chi si è tolto la vita.
LA LEGGE IN ITALIA
Sotto tale profilo, non si può che rilevare come la questione venga affrontata in tanti modi e in Italia, nel 2019, la Corte costituzionale ha consentito la possibilità del suicidio assistito sempre in determinate condizioni. Il Parlamento non è si è tuttora espresso, ma due regioni, la Sardegna e la Toscana, lo hanno già approvato.
DAL PUNTO DI VISTA ETICO
Il problema è quindi estremamente complesso e dibattuto.
Una scelta per così dire razionale, giudicata l’opzione migliore piuttosto che una vita in solitudine. Il che rientra nella logica, peraltro consentita dalle norme legali in vigore in Germania, di poter disporre della propria esistenza, del proprio corpo. In altri termini, si dispone liberamente del personale destino senza però nuocere ad alcuno.
SI PUO’ DISPORRE DELLA PROPRIA VITA?
In tale prospettiva si ritiene che tutto si chiuda nell’intimità del privato e tuttavia non è affatto così: la notizia dell’evento ha avuto una risonanza internazionale e comunque se al posto di due celebri ballerine si fosse trattato di due oscuri cittadini la notizia avrebbe avuto comunque eco nella comunità di appartenenza.
Vivere comporta l’acquisizione della consapevolezza di tutto ciò e di conseguenza la inevitabile accettazione, altrimenti si cadrebbe da subito nella disperazione, con tutto quello che essa può provocare.
Ma non basta: il soggetto non è mai solo: è socius. Infatti, vive in una comunità come cittadino, come membro di una famiglia, come lavoratore.
Il che significa che egli ha delle responsabilità nei confronti dei consanguinei, dei colleghi, dei concittadini. Un intreccio di doveri e di affetti che hanno consentito e consentono lo sviluppo sociale e la vita in comune. Ci possono essere persone a cui arride il successo e altre invece no, comunque tutti contribuiamo allo sviluppo di una società divenendo in tal modo esempio per le nuove generazioni.
Insomma, il problema della crescita è connesso a “sapersi farsi carico” di sé stessi e, di rimando, dei propri cari e di coloro che ci circondano o che sono in vario modo in relazione con noi.
Proprio oggi constatiamo come dilaghi quotidianamente la violenza e si teme della personale sicurezza.
Ciò è umanamente comprensibile – giova ripeterlo – ma da un punto di vista etico non serve a chi lo compie in quanto esclude la possibilità di vedere la gioia accanto alla sofferenza, la comprensione e l’affetto di chi è vicino, il sapere che non si è vissuti invano.
Per di più rischia di far apparire la vita come semplicemente una distesa di piaceri, là dove invece l’esistenza è fatta di impegni, di doveri, di tutto ciò che fa crescere e accomuna.
Per tutte queste ragioni sottrarsi alla vita per sfuggire alla sofferenza significa non comprendere che l’essere umano vive anche nel ricordo e nell’affetto della gente per quello che ha fatto di buono e che la fuga, comunque concepita, ci impedisce di cogliere la luce del bene compiuto che ci accompagna nel corso degli anni.
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