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Sport

Calcio di B: Lecce spietato, infinito Gallipoli

La 31^ giornata del torneo cadetto regala due vittorie importanti alle compagini salentine. Il Lecce sbanca Salerno con il gol decisivo di Di Michele e allunga in vetta, mentre il Gallipoli batte la Triestina nonostante l’ennesima bufera tecnico-societaria.

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Qui Lecce. Obiettivo centrato: vittoria doveva essere e vittoria è stata. I giallorossi colgono la seconda vittoria di fila in trasferta, espugnando l’Arechi di Salerno per 2 a 1. Non senza sudare, visto che i campani si sono confermati avversario tutt’altro che materasso, nonostante la disperata posizione di classifica. Match assai divertente nella prima frazione, i giallorossi s’illudono con il gol di Munari (inzuccata perentoria dopo 10′, a cui risponde il gol fantasma di Cozza direttamente da calcio d’angolo) poi in avvio di ripresa l’ex di turno Di Michele trova la rete che deciderà la contesa (approfittando dell’errato retropassaggio di Fusco, fredda Polito sul suo palo). Per la capolista, alla sesta vittoria stagionale in trasferta, un piccolo rilevante allungo in vetta alla classifica, con 4 punti in più sul Cesena e 5 sulla zona play off. Il ciclo con 3 gare in 7 giorni continua tutto d’un fiato: sabato sarà l’ora del derby tutto salentino contro il Gallipoli.


Qui Gallipoli. Più forte d’ogni tempesta, capace di lottare e vincere nella bufera. Contro ogni avversario e ogni vicissitudine. Gli ionici tornano alla vittoria e lanciano un segnale importante in chiave salvezza, proprio il giorno dopo le dimissioni dell’allenatore Beppe Giannini. Nonostante tutti gli inadempimenti societari e gli stipendi non vengano pagati da cinque mesi, i giallorossi riescono a ritrovare la vittoria, regalandosi una bella soddisfazione davanti ai propri tifosi. Contro la Triestina, match equilibrato nella prima frazione, poi decidono i gran gol da fuori (in fotocopia) di Mancini e Pederzoli. Vano il forcing degli alabardati nel finale, che pervengono solo al 2 a 1 finale grazie al rigore trasformato da Testini. Il successo è di capitale importanza, viste le contemporanee vittorie di dirette rivali come Reggina e Padova. Allo stato attuale sarebbero play out, ma le giornate alla fine sono ancora 11. E il Gallipoli, nonostante tutto, ha ancora tanto da dire.


Giorgio Coluccia


I risultati della 31^ giornata:


Sassuolo-Albinoleffe 0-0

Torino-Ascoli 1-0

Brescia-Cesena 0-1

Piacenza-Cittadella 1-1

Vicenza-Crotone 0-2

Padova-Grosseto 1-0

Salernitana-Lecce 1-2

Empoli-Mantova 4-0

Frosinone-Modena 0-0

Ancona-Reggina 1-2

Gallipoli-Triestina 2-1

Classifica: Lecce 55; Cesena 51; Sassuolo 50; Brescia, Grosseto 48; Torino 47; Cittadella 46; Ancona 45; Empoli 44; Modena 43; Crotone 41; Ascoli, Albinoleffe 40; Triestina, Vicenza, Frosinone 39; Piacenza 38; Padova, Gallipoli 37; Reggina 36; Mantova 34; Salernitana 16.

* Ancona e Crotone penalizzati di 2 punti ** Salernitana penalizzata di 6 punti


Il programma della 32^ giornata, sabato 27 marzo, ore 15,30:


Frosinone-Ancona

Albinoleffe-Brescia

Grosseto-Cesena

Ascoli-Empoli

Lecce-Gallipoli

Triestina-Padova

Modena-Piacenza

Crotone-Salernitana

Cittadella-Sassuolo

Reggina-Torino (domenica 28, ore 12,30)

Mantova-Vicenza


Ruffano

Volley femminile: Ruffano sogna la Serie C

A margine di una stagione da incorniciare, anche con la finale di Coppa Puglia, domani la sfida al Matera che può valere la promozione

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di Lorenzo Zito

Il Volley Ruffano femminile scrive una delle pagine più belle della sua storia sportiva. Un gruppo che, negli anni, è rimasto unito e coeso, trasformandosi da squadra di adolescenti appassionate a collettivo maturo e vincente.

Una crescita lenta ma costante, alimentata da una passione incrollabile per la pallavolo e da una determinazione che non è mai venuta meno, neanche nei momenti più difficili.

«Siamo una squadra che non si è mai modificata negli anni – racconta Michela Nuzzo, capitana della MB Volley – e questo è il nostro punto di forza. Anche quando sembrava tutto perduto, ci siamo sempre rialzate, sorprendendo gli avversari e spesso anche noi stesse».

La stagione appena conclusa ha superato ogni aspettativa: il Ruffano ha chiuso il campionato al primo posto, conquistando l’accesso ai playoff per la promozione in Serie C. Un traguardo importante, ma non l’unico. Le ragazze hanno infatti raggiunto per la prima volta nella loro storia la finale della Coppa Puglia, portando a casa un sorprendente secondo posto che ha lasciato il segno.

«È stato un anno duro, pieno di ostacoli – prosegue la capitana – ma ci siamo sempre rialzate, affrontando a testa alta ogni sfida».

Ora l’attenzione è tutta rivolta ai playoff, dove il Ruffano vuole giocarsi al meglio le sue carte: «Affronteremo questi playoff con concentrazione e determinazione, consapevoli del percorso fatto. Il duro lavoro ci ha portate fin qui, e continueremo a guardare in alto».

La prima dei play off sarà domani alle ore 18:30 in via dello Sport a Ruffano, nel locale palazzetto, contro il Matera. Il paese, da decenni grande amante del volley, sarà al loro fianco.

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Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.

Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.

Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.

Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.

Ed è stato di parola!

Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.

Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.

Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.

E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.

Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.

Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.

Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».

I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.

Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.

Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.

Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.

Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.

Come se il dolore si potesse mettere da parte.

Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.

Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.

La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.

La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.

Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.

Attenzione, però!

Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.

Giuseppe Cerfeda

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