Cronaca
Patù, arresto per spaccio: “Non sono corriere”
Disposti domiciliari per meccanico sorpreso in possesso di 1 kg di marijuana: “Avevo accettato perché sotto stress”
Torna a casa, in regime di arresti domiciliari, il meccanico di Patù arrestato pochi giorni fa dopo esser stato sorpreso in possesso di un consistente quantitativo di stupefacente.
Fausto Nicolì ha ottenuto la conversione del fermo dopo l’interrogatorio del gip. È qui che ha raccontato di non essere un corriere della droga ma di aver accettato di trasportare un carico di 1kg di marijuana in via del tutto eccezionale per rimediare la somma di 200€.
Il 51enne ha giustificato la sua condotta con il periodo non facile trascorso dopo l’esplosione del caso Noemi.
Dopo l’uccisione della giovanissima Noemi Durini, infatti, Nicolì era balzato all’attenzione delle cronache nazionali dopo esser stato tirato in ballo ingiustamente nelle indagini per l’omicidio dallo stesso assassino della vittima.
La situazione di stress conseguita, le difficoltà incontrate di conseguenza ed un periodo economicamente non facile, lo avrebbero indotto ad accettare di trasportare il carico con il quale gli uomini dell’Arma lo hanno sorpreso.
L’arresto
Durante un controllo nelle scorse ore i carabinieri lo avevano individuato all’esterno della sua abitazione dotata di impianto di videosorveglianza e pronto alla fuga.
Notate le uniformi e nonostante la patente revocata, si era messo alla guida di un maxi scooter privo di assicurazione fuggendo in direzione Morciano di Leuca.
Inseguito, era stato bloccato dai carabinieri dopo circa 4 Km e trovato in possesso di un involucro di cellophane trasparente contenente circa 1kg di marijuana.
Sullo scooter utilizzato per la fuga, invece, aveva applicato una targa appartenente ad un altro mezzo, di cui era stato denunciato in precedenza lo smarrimento.
Cronaca
Tragica viglia di Natale per un ottantenne
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…
Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.
Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.
Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.
I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.
Cronaca
La GdF dona duecento capi contraffatti alla Caritas idruntina
Accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza…
I finanzieri i Lecce hanno donato, alla sede magliese della Caritas diocesana Idruntina, oltre 200 capi di abbigliamento e accessori, facenti parte di un sequestro di merce contraffatta ad opera dei militari della Compagnia di Maglie, in occasione dei servizi posti in essere durante le recenti tradizionali fiere di paese.
La competente Autorità Giudiziaria, valutata positiva l’iniziativa avanzata dalla Guardia di Finanza, e accertate le condizioni e la corretta custodia della merce che era destinata alla distruzione, ha autorizzato la devoluzione in beneficenza ai cittadini più bisognosi della comunità.
Al termine delle operazioni di consegna, avvenute presso la sede della Compagnia Guardia di Finanza di Maglie, il Presidente ha espresso parole di vivo apprezzamento e sincera gratitudine verso le Fiamme Gialle per l’importante iniziativa solidale.
L’attività si inserisce in un più ampio clima di solidarietà, esprimendo la forte vocazione sociale delle istituzioni e la volontà di essere vicini, con gesti concreti, ai cittadini più disagiati, anche attraverso il compimento di iniziative che rafforzano la coesione mediante la condivisione dei propri valori fondanti.
Cronaca
Caccia illegale nel parco, segnalazione ai carabinieri forestali
Presenti centinaia di bossoli. A rischio uno scrigno di biodiversità…
“Un tappeto di cartucce da caccia nel cuore del Parco Naturale Regionale “Litorale di Ugento”. Centinaia di bossoli. Una vergogna inaccettabile, non solo per l’inquinamento provocato ma perché è assolutamente vietato praticare la caccia all’interno di un parco o di un’area protetta”.
È la denuncia che arriva dal Coordinamento a tutela del lupo e della fauna nel Salento, che ha mostrato sui social, tramite un video e delle fotografie, la massiccia presenza di bossoli all’interno del parco protetto, che lascia immaginare l’attività di caccia illegale all’interno dell’area. Non un luogo qualsiasi il litorale di Ugento, un vero e proprio scrigno di biodiversità.
“Il litorale di Ugento costituisce un complesso ecologico di grande interesse faunistico, in particolare come punto di transito e sosta sulle rotte migratorie, sia per quanto riguarda lo svernamento sia per la nidificazione degli uccelli acquatici – prosegue il commento del Coordinamento – pensiamo all’airone bianco maggiore, l’airone rosso, il germano reale, il martin pescatore, il cigno reale, e di notevole importanza conservazionistica la presenza della moretta tabaccata, specie inserita nella lista rossa delle specie in pericolo di estinzione.
Sono solo alcune delle specie presenti, che rendono questo luogo uno scrigno di biodiversità che dovrebbe essere inviolabile. Così, evidentemente, non è. Qui sono presenti uccelli protetti assolutamente non cacciabili e la notevole presenza, all’interno del parco, di cartucce di fucili da caccia evidenzia una condotta assolutamente illegale.
Ricordiamo, inoltre, che la presenza di bacini e aree umide espone a una forte contaminazione da piombo, sostanza altamente tossica, sia le acque e sia la fauna presente, con rischi di carattere ambientale e sanitario. Facciamo un appello alle istituzioni, al presidente del Parco – conclude il Coordinamento nella sua nota – e faremo una segnalazione ai Carabinieri Forestali, affinché aumentino i controlli all’interno di quest’area”.
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