Attualità
Quanta acqua ci resta? L’intervista a Tina De Francesco
Componente del consiglio d’amministrazione di Acquedotto Pugliese
Sarà forse per colpa delle stagioni sempre più torride e meno piovose ma nel sentire comune aumenta la preoccupazione per le risorse idriche. E la preoccupazione per il futuro prossimo cresce in modo esponenziale. In Puglia come siamo messi? Le sorgenti che alimentano AQP sono della provincia di Avellino (la “Sanità” in agro di Caposele e il gruppo sorgentizio composto dalle sorgenti, “Pollentina”, “Bagno della Regina” e “Peschiera” nei territori di Cassano Irpino e Montella). Gli invasi utilizzati sono Sinni e Pertusillo in Basilicata; Conza in Campania; Locone in Puglia; Occhito al confine tra Puglia e Molise.
In esclusiva un’intervista con la salentina (è di Tiggiano, Ndr), Tina De Francesco, componente del Consiglio di Amministrazione di Acquedotto Pugliese.
Sorgenti e invasi per l’acqua a disposizione dell’Aqp: possiamo dormire sonni tranquilli o dobbiamo cominciare a preoccuparci?
«In questo momento gli invasi sono ad un livello adeguato e non abbiamo preoccupazioni nell’immediato. Monitoriamo costantemente la disponibilità delle risorse idropotabili ed alla luce delle condizioni climatiche registrate nell’ultimo periodo abbiamo elevato il livello di controllo».
Per la Puglia c’è emergenza idrica? Preoccupano le previsioni dei meteorologi che hanno annunciato un’estate a secco almeno fino a settembre?
«Scongiurata la crisi idrica in estate, vedremo in autunno, verso novembre, se i volumi d’acqua accumulati saranno sufficienti, ma Acquedotto Pugliese è pronto ad ogni evenienza».
Abbiamo raccolto una serie di segnalazioni di disagi nelle abitazioni e grande difficoltà dell’utilizzo dell’acqua soprattutto nelle ore mattutine ed ai piani alti. È un aspetto che state affrontando e cercando di risolvere?
«Aqp si occupa della distribuzione idrica fino al contatore. La pressione minima garantita è di 0,5 atmosfere, secondo quanto indicato dalla Carta dei Servizi. Una pressione appena sufficiente a raggiungere il secondo piano in condizioni ottimali. Per questo è importante dotarsi di un impianto di accumulo e spinta idoneo per evitare spiacevoli inconvenienti».
L’Italia emerge come il paese Ue che preleva più acqua potabile, pari a 156 metri cubi per abitante all’anno. Tuttavia, molta di quest’acqua viene dispersa prima di arrivare nelle abitazioni dei cittadini e le cause sono diverse. Dalle dispersioni cosiddette fisiologiche e legate all’estensione della rete a quella dovute alle rotture nelle condotte, alla vetustà degli impianti, ai consumi non autorizzati, ai prelievi abusivi dalla rete, agli errori di misura dei contatori. Qual è la situazione in Puglia e quali se ve ne sono le criticità più impattanti?
«Per migliorare la qualità del servizio erogato ai cittadini Acquedotto Pugliese è impegnato in un vasto e complesso progetto rivolto al risanamento delle reti idriche. Si tratta di interventi mirati a conseguire la distrettualizzazione, il controllo e il monitoraggio delle pressioni delle reti, con opere che saranno completate tra il 2022 ed il 2045 che consentiranno la sostituzione di circa 3.100 km di condotte. Aqp inoltre ha in atto un piano di investimenti di oltre 2 miliardi di euro sino al 2026. Infatti gli interventi più consistenti, presenti in questo piano di investimenti, riguardano oltre al risanamento delle reti idriche anche la sostituzione del parco contatori con misuratori digitali di ultima generazione, senza alcun costo per il cliente. L’obiettivo è di arrivare a una lettura continua, in grado di segnalare le variazioni di consumi ed eventuali anomalie e garantire una maggiore capacità di analisi».
A quanto vi risulta esiste un problema acqua nell’agenda politica regionale?
«Il tema dell’acqua è sempre centrale. L’acqua è davvero un valore condiviso e per questo le azioni strategiche aziendali sono strettamente correlate ad obiettivi di sviluppo sostenibile. AQP ad oggi si conferma una delle più grandi, storiche società italiane e tra i maggiori player europei, per dimensioni e complessità, nel settore della gestione di sistemi idrici integrati, grazie al supporto della Regione Puglia e alla sinergia con l’Autorità Idrica Pugliese (AIP)».
Aqp gestisce anche gli impianti di depurazione. Quelli del Salento in che condizioni sono?
«Depurazione e riutilizzo dei reflui costituiscono uno degli assi principali della strategia aziendale insieme alla produzione di energia elettrica pulita. L’acqua bene comune è per Acquedotto Pugliese una missione iniziata 120 anni fa a cui tener fede, che passa ai giorni nostri da linee industriali solide e da un concreto piano della sostenibilità, con chiari obiettivi ed azioni da intraprendere da qui al 2024. L’obiettivo è la valorizzazione di 43 siti, oltre ai 230 interventi infrastrutturali diretti al miglioramento complessivo del settore delle acque reflue. Tra i positivi esempi sul territorio sottolineo l’impianto di fitodepurazione di Melendugno e l’impianto di depurazione di Carovigno. Quest’ultimo, che è in stretto rapporto con Torre Guaceto, ha una qualità già conforme ai rigorosi standard per il riutilizzo in agricoltura, e presto le acque potranno essere riutilizzate al servizio delle aree a vocazione agricola».
Il nostro mare è al sicuro?
«Certamente si, viste le 18 Bandiere Blu assegnate alla Regione Puglia che testimoniano la qualità del nostro mare così pulito anche grazie all’ azione dei nostri depuratori. Aggiungo anche che il buon funzionamento e il perfezionamento, cui si sta giungendo, mette il mare della Puglia in sicurezza».
Tina De Francesco infine alza le mani sull’ipianto di Acque reflue di Tricase per il quale ancora si aspetta il completamento dell’impianto di irrigazione: «Mi giunge nota che l’impianto di irrigazione (per affinamento) non è di Aqp, ma è un opera che appartiene al Comune».
Appuntamenti
Santa Cesarea: 18 milioni per il Polo Termale Sportivo
Finanziamento stanziato dal Ministero degli esteri nell’ambito de il “Turismo delle Radici”. Domattina la conferenza stampa di presentazione
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Una conferenza stampa per illustrare il finanziamento di 18 milioni di euro stanziato dal Ministero degli Esteri e della Cooperazione internazionale, rientrante nella strategia nazionale per promuovere il “Turismo delle Radici”.
Il finanziamento è destinato al recupero e alla riqualificazione del Polo Termale Sportivo di Santa Cesarea Terme.
Alla Conferenza, in programma domani, a partire dalle ore 10,30, presso la sala consiliare del Comune di Santa Cesarea Terme (via Roma, 159), interverranno il sindaco di Santa Cesarea Terme Pasquale Bleve e l’on. Andrea Caroppo.
Attualità
Natale di disagi in 20 uffici postali
Comunità senza sportelli e Atm, lavoratori sotto stress. Tra novembre e aprile si succederanno ben 14 chiusure nel Salento: ma le difficoltà saranno ben più diffuse. La Cgil chiede l’intervento del Prefetto. Ristrutturazioni in contemporanea per il progetto Polis, alle quali si sommano le chiusure per eventi criminosi. Cgil, Slc e Spi chiedono un tavolo prefettizio e fanno appello ai sindaci per pretendere l’apertura di uffici mobili.
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Si preannuncia un Natale… di passione per utenti e lavoratori degli uffici postali salentini.
Nel periodo festivo e in quello prenatalizio Poste Italiane chiuderà undici uffici postali, il cui carico di lavoro sarà riversato su sei sedi extra comunali (oltre che in due container ed in altri uffici nel medesimo Comune).
La nuova organizzazione riguarderà complessivamente 20 uffici postali.
I disagi si avvertiranno in 18 centri abitati.
Le chiusure sono disposte quasi tutte nell’ambito di “Polis”, progetto finanziato dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) che ha come obiettivi ammodernamento e digitalizzazione degli uffici postali nei piccoli centri abitati d’Italia.
In provincia di Lecce i disagi provocati da questi lavori di ristrutturazione vanno però a sommarsi a quelli prodotti dagli assalti ai postamat degli ultimi mesi, che hanno causato lunghi lavori di ristrutturazione e l’attivazione degli Atm solo nell’orario di apertura degli uffici.
Cgil, Slc e Spi chiedono la convocazione di un tavolo al Prefetto e fanno appello ai sindaci affinché pretendano l’apertura di uffici mobili nei comuni interessati dalle chiusure.
LE CHIUSURE
Nelle prossime settimane Poste Italiane, nel solco del completamento del progetto Polis, procederà, dunque, alla totale chiusura dei seguenti uffici postali (tra parentesi il periodo di chiusura e l’ufficio postale che prenderà in carico l’attività): Acquarica del Capo (dal 20 novembre al 7 aprile, con appoggio su Presicce), Castro (fino al 7 aprile, su Vignacastrisi), Galatina 1 (fino al 10 dicembre, su Galatina), Leverano (fino al 29 dicembre per evento criminoso, su container), Melendugno (dal 17 novembre al 7 gennaio, su Calimera), Sanarica (dal 26 novembre al 13 aprile, su Minervino), Spongano (dal 4 novembre al 15 dicembre, su Diso), Squinzano (dal 9 dicembre al 28 gennaio, su Campi Salentina), Surbo (fino all’11 dicembre, su un container nella stessa Surbo in piazza Aldo Moro), Trepuzzi (dal 24 novembre al 13 gennaio, su Novoli), Vernole (dal 25 novembre al 13 aprile, su Castrì di Lecce).
A queste chiusure, che attraversano il periodo natalizio o lo sfiorano, si aggiungono anche quelle di Tiggiano (fino al 17 novembre, su Alessano), Sogliano (fino al 26 novembre, su Cutrofiano).
DANNI A COMUNITÀ, ANZIANI E LAVORATORI
Le comunità servite dagli uffici chiusi (tranne dove è stato attivato l’ufficio mobile nel container) per utilizzare i servizi postali e per i prelievi dagli Atm dovranno spostarsi, perciò, in altri comuni.
Dal canto loro le comunità che ospiteranno il carico derivante dalle chiusure dovranno sicuramente fronteggiare rallentamenti ed attese finora sconosciute.
Come evidenziano i segretari generali Tommaso Moscara (Cgil Lecce), Monia Rosato (Slc Cgil Lecce) e Fernanda Cosi (Spi Cgil Lecce), «L’impatto sarà forte soprattutto sulla popolazione più anziana, a lungo sensibilizzata a rivolgersi agli sportelli per evitare scippi e furti, e che ora devono fare i conti con un’oggettiva difficoltà a spostarsi da un comune all’altro. Il tutto avviene nell’ambito dell’accordo Polis, firmato da Slp Cisl, ConfsalCom, UglCom e Failp Cisal, ma non sottoscritto da Slc Cgil e UilPost. Soprattutto avviene senza tenere in alcuna considerazione i disagi causati a cittadini e dipendenti, quando di norma Poste Italiane dovrebbe prevedere l’installazione di appositi container che suppliscono alla chiusura temporanea dell’ufficio».
«Siamo consapevoli che il completamento del progetto Polis serva a migliorare i servizi nelle piccole comunità», spiegano i segretari generali territoriali di Cgil, Slc e Spi. «esprimiamo, però, dissenso su una programmazione dei lavori calata piramidalmente dalla Direzione Lavori di Poste Italiane. Un modus operandi che viola la normativa e che non tiene il polso della situazione locale, soprattutto in un periodo di per sé critico come quello prenatalizio, in cui è facilmente prevedibile un vero e proprio assalto dei cittadini per le scadenze di fine anno, per gli invii dei pacchi postali o ancora per il pagamento delle mensilità e delle tredicesime ai pensionati. Il tutto aggravato dalle limitazioni sull’uso degli Atm per disposizioni di ordine pubblico. Chiediamo al prefetto l’apertura di un tavolo alla presenza delle organizzazioni sindacali e si fa appello ai sindaci di pretendere l’installazione di un ufficio mobile».
CONSEGUENZE SUL LAVORO
«Da non sottovalutare inoltre le ripercussioni sul benessere del personale, come sottolinea Monia Rosato: «La nuova organizzazione del lavoro crea una serie di conseguenze di carattere logistico e di trasporto. Questa situazione rende precaria la condizione lavorativa dei lavoratori postali interessati. Oltre a subire le crescenti pressioni commerciali dall’azienda, nelle prossime settimane saranno sottoposti anche ad un evidente e pesante carico di lavoro aggiuntivo, allo stress lavorativo costante, alla mobilità sul territorio e ad una flessibilità operativa dovuta alla mancanza di spazi»
Appuntamenti
Io Non Mollo Day: domenica a pranzo, a Martano
Domenica alle 13, in Largo Primo Maggio, oltre 1700 persone sedute a tavola con un solo grande obiettivo: partecipare alla grande gara di solidarietà organizzata dell’associazione Io non Mollo – Amici di Paolo Aps
Presentata Io Non Mollo Day 2025, la grande giornata di solidarietà promossa dall’associazione Io Non Mollo – Amici di Paolo Aps, con il patrocinio della Provincia di Lecce e del Comune di Martano, e la collaborazione di tutte le associazioni locali.
L’appuntamento, in programma domenica 9 novembre, dalle ore 13, in Largo Primo Maggio a Martano, si conferma molto atteso e partecipato.
Paola Masciullo, presidente dell’Associazione Io Non Mollo – Amici di Paolo APS, ha raccontato la storia e la missione dell’associazione, nata per volontà del compianto Paolo Perrotta e di un gruppo di amici uniti nella battaglia contro il cancro.
Paola ha ricordato come l’associazione continui a rappresentare un punto di riferimento per pazienti oncologici, famiglie e caregiver, grazie ai progetti di ascolto e sostegno psicologico attivati negli ultimi anni.
Giovanna Petrachi, responsabile dei progetti Io Non Mollo, ha illustrato le attività realizzate nel 2025 e i nuovi obiettivi in cantiere, sottolineando «l’importanza di fare rete sul territorio per fare sempre di più», in sinergia con istituzioni, enti sanitari e associazioni.
Roberta Perrotta, membro del direttivo dell’associazione, ha annunciato «con emozione» che «sono già 1700 le persone prenotate per il grande Pranzo di Beneficenza, cuore pulsante della giornata del 9 novembre, un momento di condivisione e solidarietà che trasforma Martano in un’unica, grande tavolata di amicizia e speranza».
RADICI E CUORE, UN ULIVO PER RICORDARE
Valentina Turi dell’associazione Olivami, partner dell’edizione 2025, ha presentato il progetto “Radici e Cuore”, un’iniziativa dedicata alla rigenerazione del territorio attraverso la cura degli ulivi.
Valori che accomunano e hanno fatto incontrare in un progetto virtuoso, le due associazioni.
Olivami ha donato un terreno piantumato con 360 ulivi, ognuno dei quali sarà dedicato a chi ha combattuto o combatte contro una patologia oncologica.
Il primo ulivo è stato intitolato a Paolo Perrotta, fondatore dell’Associazione, e il secondo albero piantumato, all’attuale presidente, Paola Masciullo.
IO NON MOLLO, PIÙ DI UN MOTTO
Durante il pranzo di beneficenza sarà possibile acquistare l’olio di Olivami; il ricavato sarà interamente devoluto all’ Associazione Io Non Mollo – Amici di Paolo APS.
L’invito corale resta quello di partecipare e a sostenere la causa: «“Io non mollo” è molto più di un motto, è un messaggio di forza, di amore e di vita condivisa».
«SOLIDARIETÀ, CULTURA E IMPEGNO CIVILE»
Fabio Tarantino, presidente facente funzioni della Provincia di Lecce e sindaco di Martano, ha sottolineato il valore di una comunità che sa farsi rete: «Io Non Mollo Day è la dimostrazione più autentica di cosa significhi fare comunità. Martano e tutto il Salento si stringono ogni anno attorno a un messaggio di forza e di speranza che va oltre i confini del nostro territorio. La Provincia di Lecce è orgogliosa di sostenere un’iniziativa che unisce solidarietà, cultura e impegno civile, in memoria di Paolo e nel segno di un bene condiviso».
MUSICA, ENERGIA E CUORE
Largo Primo Maggio si trasformerà in un grande palcoscenico a cielo aperto dove la musica sarà protagonista e motore di solidarietà.
Sul palco si alterneranno i Li Vasapiedi & Friends, pronti a infiammare il pubblico; i Taranta Project & Marmo, che porterà l’energia della pizzica contaminata da sonorità contemporanee; e Mattia Mazzotta, voce intensa e autentica del nuovo cantautorato pugliese.
Un concerto collettivo che farà aggiungerà ritmo alle emozioni e che renderà Io Non Mollo Day 2025 un grande abbraccio di musica e solidarietà.
L’ASSOCIAZIONE
L’associazione Io Non Mollo – Amici Di Paolo Aps nasce dalla volontà del compianto Paolo Perrotta e di un gruppo di amici, accomunati dalla battaglia contro il cancro, di dare sostegno a chi è colpito dalla malattia.
esperienze condivise di paure, di ansie e di speranze, di domande indugiate e di risposte attese; su queste esperienze si realizza l’esigenza di testimoniare quanto sia importante il supporto psicologico non solo per i malati ma anche per le loro famiglie.
Una diagnosi di cancro, infatti, sconvolge la vita del paziente e quella dei suoi cari. Il percorso di cura interessa emotivamente entrambi.
Le informazioni sulla malattia, l’accettazione e l’elaborazione della stessa, le cure lunghe e talvolta invalidanti, necessitano indubbiamente di un supporto psicologico appropriato.
Parola d’ordine per l’associazione Io Non Mollo – Amici Di Paolo: fare rete sul territorio per fare sempre di più.
Tra i traguardi raggiunti insieme ai partner quali le ASL con i suoi Dirigenti Medici, le istituzioni locali rappresentate ai massimi livelli e altre associazioni locali, Io Non Mollo – Amici Di Paolo annovera l’apertura di un punto d’ascolto a Martano e nel 2022 l’Ora del Caffè (questo il nome del punto d’ascolto e di sostegno psicologico) è stato inaugurato presso l’Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore di Gallipoli oltre ai punti di ascolto dell’Istituto Trinchese, di Zollino, Martignano e del punto di ascolto aperto presso i medici di base di Martano.
L’associazione Io Non Mollo ha dotato, inoltre, sia l’Oncologico Giovanni Paolo II di Lecce che l’Oncologico dell’Ospedale Sacro Cuore di Gallipoli di una postazione con un casco refrigerante per le pazienti sottoposte a trattamenti chemioterapici.
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