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Attualità

Il sindaco De Donno: “Così cambierò Tricase”

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ERA IL 21  FEBBRAIO 2018 QUANDO VENNE GIU’ L’ACAIT


Il prossimo 21 febbraio ricorreranno cinque anni dal crollo che ha devastato l’Acait a Tricase. Della situazione dell’ex tabacchificio, di altri temi di attualità e del futuro di Tricase ne abbiamo parlato con il sindaco Antonio De Donno.






«Per Acait abbiamo presentato al Bando del Dipartimento per le politiche di coesione un progetto da 12 milioni di euro che si è piazzato al 44° posto a livello nazionale. Un progetto complesso che prevede un centro di ricerca per alimentazione e salute, uno studio a cura del prof. Giancarlo Logroscino per prevenire l’invecchiamento e le malattie neurodegenerative, la realizzazione di una rete di imprese locali e nazionali, chiamate a dialogare tra loro per creare nuove startup.


Nelle intenzioni del vecchio Governo il finanziamento avrebbe coperto i progetti fino al 45° posto della graduatoria. Poi, però, è caduto l’esecutivo Letta e, con il nuovo Governo, non sappiamo che fine farà quella progettazione. Nell’incertezza abbiamo riaperto il dialogo con la Regione con cui stringere un accordo di programma ad una cifra inferiore, come previsto prima della partecipazione al bando nazionale. Intanto, dal finanziamento di 5 milioni ottenuto per la Rigenerazione Urbana, abbiamo stralciato 1,5 milioni per il complesso Acait».


Cosa ci farete con quei soldi?


«Il capannone utilizzato per i vaccini anticovid ospiterà gli uffici comunali di Anagrafe e Tributi e, forse, pure i Servizi sociali, per i quali stiamo valutando anche l’ipotesi dei vicini locali, già ristrutturati, sottostanti la sede della Polizia Locale. Quegli ambienti ora sono a disposizione dell’Ambito per il progetto antiviolenza. Vedremo. Nel capannone nuovo, che sarà pronto tra un mese o due, trasferiremo l’ufficio tecnico. Con lo spostamento degli uffici, intanto, libereremo Palazzo Gallone e il Convento dei Domenicani che saranno restituiti al loro ruolo di contenitori culturali. Stiamo sistemando tutta l’area verde e, dal capannone grande, crollato cinque anni fa, stiamo provvedendo a smaltire tutto l’amianto per poi ricostruire la parte crollata. A lavori finiti, con il bando del Dipartimento di Coesione, se faranno scorrere la graduatoria, o mediante l’accordo di programma con la Regione, valuteremo i progetti in ballo da tempo».


Era in piedi anche un contenzioso con l’azienda che aveva installato i pannelli fotovoltaici prima del crollo…


«Abbiamo parlato con la ditta in questione e tracciato la via per un accordo».


È vero, come sostiene una voce che circola in paese, che dovrete risarcirli di una cifra compresa tra 60 e 70mila euro?

«Quando chiuderemo la vicenda ne riparleremo».


DIRIGENTI SI CAMBIA!


Sin dal suo insediamento ha sempre sostenuto che, per avere una marcia in più, è necessario riorganizzare la macchina amministrativa quindi uffici e direzione dei settori. A che punto siamo?


«Con i concorsi abbiamo dato forza agli uffici e se, dopo il Bilancio, avremo nuova capacità occupazionale, assumeremo ancora, attingendo dalle graduatorie.

Ad oggi  con l’ingresso di una trentina di nuovi lavoratori, tutti brillanti, si respira aria nuova con una differente energia. Intanto, abbiamo approvato in giunta la nuova geografia dei settori, aggiungendo, ad esempio, “Cultura” che prima era incardinato sotto “Servizi sociali” e “Tributi”. Abbiamo diviso l’Ufficio Tecnico in tre settori diversi: “Lavori pubblici”, “Urbanistica” e “Ambiente e cimiteri”, ognuno con proprio dirigente (prima era tutto in capo all’in. Vito Ferramosca, Ndr) e proprio personale».


CENTRO STORICO


Con gli 1,5 milioni stralciati di cui sopra, il progetto parrebbe quello di far… esplodere il centro storico.

«Quei soldi saranno utilizzati per il rifacimento delle strade in stile via Thaon De Revel («a proposito non risponde al vero che quella strada tornerà ad essere a doppio senso. Invertiremo invece il senso di marcia di via Toti, tra piazza Principessa e piazza Cappuccini»). Rifaremo piazza Sant’Andrea a Caprarica; scenderemo lungo via V. Emanuele dove sistemeremo i marciapiedi; arriveremo in piazza Santa Lucia, dove elimineremo quel simil rondò che gira intorno alla chiesa («quello spazio sarà basolato e interdetto alle auto»), invertendo il senso di via Monterosso, che oggi conduce da via Thaon de Revel alla piazza.


Procederemo su via Cadorna, fino al Calvario, sempre come su via Thaon de Revel. Poi ,da piazza dei Caduti, stesso lavoro su via Fr.lli Allatini che diventerà a senso unico fino a Largo Ciardo (bar del Popolo), anch’esso ribasolato, così come via Stella d’Italia. Stesso discorso per via Marina Serra, scendendo da piazza Pisanelli, e per tutte le viuzze intorno».


Una serie di sensi unici e l’allargamento della ZTL che riportano alla madre di tutti i problemi. Dove si parcheggerà?

«Abbiamo individuato delle aree intorno al centro storico, come quella di fronte al Liceo “Comi” che è di proprietà comunale, o come nella zona “Donna Maria” anche se bisogna valutare come fare con il vincolo dato dal rischio idrogeologico. Si potrebbe realizzare un parcheggio stagionale e, nel momento in cui le previsioni annunceranno potenziali rischi, lo si potrebbe chiudere temporaneamente».


Sempre per il centro storico avete ereditato dalla precedente amministrazione un finanziamento di 1,4 milioni di euro per sistemare piazza Pisanelli, via Tempio, via San Demetrio. E i lavori?


«Già affidati. Avevamo chiesto di iniziare da via San Demetrio con l’intento di completarla prima dell’estate. Invece, siccome quella strada dovrà essere basolata ci siamo dovuti fermare per… carenza di basoli sul mercato. In epoca di Pnrr accade anche questo! Ci hanno detto che avremo la possibilità di acquistarli tra settembre e ottobre. I lavori inizieranno in via Tempio, poi piazza Pisanelli. Ci si fermerà per consentire la fruibilità durante la stagione estiva e, subito dopo, si completerà il tutto con via san Demetrio».


PD MAL DI PANCIA


Nello scorso autunno dal locale circolo del Partito Democratico è partita una neanche troppo velata richiesta di rimpasto in giunta. Tutto passato?


«Mi hanno consegnato un documento nel quale si facevano una serie di riflessioni. Si ribadiva la voglia di contribuire alla buona riuscita dell’amministrazione e, per questo, si riteneva necessario mettere mano ad alcune deleghe. Cosa  sulla quale stavamo già ragionando, pensando anche di dare delle deleghe ad alcuni consiglieri comunali per aiutare la giunta e, eventualmente, di rimodulare alcune deleghe anche in seno alla giunta. Ho fatto sapere al Pd che quella era la strada che avremmo perseguito. Vedremo se tra uno, due o tre mesi.


L’idea, del resto, era già condivisa da tutta la maggioranza. Uscire in questo modo, però, ha rischiato solo di complicare le cose. Si poteva risolvere il tutto senza prove di forza che dessero all’esterno l’impressione, errata, che nella maggioranza non vi fosse possibilità di dialogo e capacità di trovare una soluzione. Ciò ha creato un po’ di fraintendimenti ed è circolata la “fake” che il Pd volesse lasciare la maggioranza».


Ipotizzata anche una rovinosa caduta dell’Amministrazione…


«Cè chi ha voglia di cimentarsi in questi giochi. Noi siamo qui per servire la città. Tricase merita rispetto e bisogna andare oltre le mire e i desiderata personali e dei partiti. Abbiamo preso un impegno preciso con la cittadinanza e credo che lo stiamo onorando. In poco più di due anni abbiamo avuto accesso a milioni di euro. Tra rigenerazione urbana, Contratto Istituzionale di Sviluppo sulle marine, relamping (il project financing presentato da Enel che ridarà luce all’impianto di pubblica illuminazione – led, nuovi punti luce, illuminazione artistica di Palazzo Gallone e dei castelli, semafori intelligenti, parcheggi fotovoltaici, ecc., NdR), ed altri progetti che stiamo portando avanti, come il rifacimento degli ingressi, la città cambierà volto. Stiamo portando avanti un disegno che prevede la riqualifica di tutte le lottizzazioni nelle zone di completamento di proprietà del Comune rimaste abbandonate. L’intento è di organizzare spazi per momenti di svago, sport, relax. Vorremmo fare in modo che ogni quartiere abbia la sua zona attrezzata, così come sta già avvenendo in Zona Draghi».



PUG

State scommettendo forte sulla realizzazione del PUG, strumento di cui Tricase non è mai stata in grado di dotarsi. Non a caso, ancor oggi, ci si basa un Piano di Fabbricazione del 1974.


«Abbiamo formalmente dato avvio allo studio. In brevissimo tempo organizzeremo una serie di incontri alla presenza dell’Arch. Alessandro Benevolo (Coordinatore Gruppo Progettazione Pug), prima con i progettisti e poi invitando i cittadini per illustrare la nostra linea.


Lo sviluppo deve essere organizzato in base agli abitanti, la crescita demografica, ecc. In un primo momento è stata presentata una richiesta di 2.600 nuove abitazioni a fronte delle 1.300 che, invece, ci spettano. Dovremo rientrare nei parametri, riportando alla destinazione originale tutte quelle lottizzazioni ferme da anni e che nessuno vuole portare a termine. Stiamo poi effettuando uno studio nelle zone di campagna comprese tra Tricase e le frazioni e tra lo stesso Capoluogo e le Marine, per valutare l’opportunità di riabilitare le pajare  e altre costruzioni preesistenti, con delle idee innovative che consentano a chiunque di trasformarne la destinazione urbanistica, metterle a frutto e alimentare il concetto di albergo diffuso a noi tanto caro».


Vogliamo fare un nodo al fazzoletto, stile Striscia la Notizia, sul Pug?


«I tempi sono maturi ed abbiamo cognizione di causa dell’impronta che vogliamo dare. Puntiamo all’adozione entro il prossimo Natale, al massimo nei primi mesi del 2024».


CITTADELLA SPORTIVA


«Stiamo lavorando per la cittadella sportiva. Abbiamo appena ripulito il vecchio palazzetto che è “riapparso” come per magia. Fatto il punto su eventuali finanziamenti sia in ambito sportivo che culturale con i Vetrici del Credito Sportivo. Sempre in zona “Campo Verde” sistemato l’incrocio dei Vigili del Fuoco grazie anche alla Provincia, installato l’impianto semaforico e organizzato un nuovo piccolo parcheggio. Ancora in corso i lavori per il rifacimento delle strade».


RETE FOGNARIA


È in ballo la realizzazione della rete fognaria e idrica in quelle zone che ne sono ancora sprovviste, frazioni e marine in particolare.


«In più occasioni abbiamo evidenziato ad Acquedotto Pugliese le carenze di cui soffriamo con decine di chilometri di reti mancanti. Abbiamo avuto rassicurazioni in merito. I primi lavori sono previsti a Depressa e Lucugnano e in una parte di Tricase. Stiamo affrontando il problema della necessaria pompa di sollevamento a Marina Serra. Puntiamo di giungere, sia in direzione sud che da Tricase Porto in direzione Andrano, fino ai confini dell’abitato. Senza dimenticare la necessità impellente di dotare di acqua e fogna tutta la Zona Industriale».


IL MILIONE DIMENTICATO


Avete cambiato il modo di gestire il verde cittadino. Vuole spiegare?


«Abbiamo scorporato i bandi tra sfalcio e arredo verde. Prima veniva appaltato tutto ad una ditta. Oggi abbiamo separato i canali riuscendo a anche a risparmiare. Nel biennio 2019-20 sono stati spesi quasi 400mila euro fra affidamento del verde e gestione delle piazze. Nel frattempo abbiamo individuato una risorsa di cui, non so perché, nessuno era a conoscenza.


Nel piano economico e finanziario della Tari vi erano delle risorse accantonate che potevano essere utilizzate solo per alcune cose, tra cui pulizia e sfalcio. Mai utilizzato questo fondo è cresciuto fino ad oltre un milione, fermo lì, a disposizione. Eppure negli anni abbiamo speso un sacco di soldi per lo sfalcio e avremmo potuto farlo con quei fondi. Da oggi e per i prossimi due lustri, comunque, il Comune non dovrà più impegnare centomila euro l’anno per lo sfalcio che potrà essere effettuato dalla stessa ditta che si occupa dei rifiuti».


ALLAGAMENTI E RISTORI


In merito all’eccezionale evento atmosferico che ha colpito Tricase  nello scorso ottobre, creando danni soprattutto (ma non solo) in Zona Lama?


«Abbiamo stanziato una somma e daremo un contributo a chi ha subito danni. Ci confronteremo con l’autorità idrica pugliese per capire cosa fare nell’immediato («vorremmo creare nelle zone a rischio alcune trincee drenanti») per calmierare il rischio. È già in programma una riunione con Asset per capire, invece, cosa fare per risolvere in maniera definitiva la questione».


MACCHINA DEL TEMPO


Se avesse la possibilità di tornare indietro di 30 mesi, portandosi dietro l’esperienza vissuta, si ricandiderebbe?


«Chi gestisce la cosa pubblica deve sentire dentro l’amore per la sua città e la necessità di sacrificarsi. Ho compreso tante cose che prima, da semplice cittadino, non potevo cogliere fino in fondo. Confermo che è una delle sfide più appaganti: poter contribuire alla vita della propria città e al benessere dei propri concittadini è una delle più belle esperienze che una persona possa vivere. Lo rifarei cento volte».


OLC E LA ZONA INDUSTRIALE


La Olc azienda di Specchia che ha acquistato il complesso della ex Adelchi lamenta ostracismo da parte di questa amministrazione ai suoi progetti. Qual è la vostra posizione?


«È fondamentale sgombrare il campo dalla idea  fuorviante, quella cioè che si tratta di una posizione preconcetta dell’amministrazione e degli uffici comunali. Nei limiti di ciò che deve essere autorizzato non negheremo nulla.


Ciò che non è lecito farsi non verrà autorizzato, come è giusto che sia. Gli uffici rispondono secondo le norme non certo perché la mattina qualcuno si è alzato col piede sinistro. Vi sono una serie di problemi.


Loro vorrebbero far aprire due punti commerciali a degli imprenditori cinesi in zona industriale. La Legge prevede la copertura di un 10% della proprietà come punto di rivendita ma, evidentemente, di quei prodotti realizzati all’interno dell’opificio.


Mi spiego meglio: se sei un forno, puoi vendere il pane che produci, se serramenti, infissi, ecc.. Vedremo: noi ci atterremo esclusivamente alla legge e ai regolamenti».


E alle sentenze: «Attendiamo il pronunciamento del Tar sulla questione e soltanto dopo la decisione dei giudici saremo, eventualmente, in grado di riprogrammare il tutto. Da parte nostra massima disponibilità».


Giuseppe Cerfeda






Attualità

Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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I carabinieri portano la magia del Natale in reparto

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale…

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Un gesto che scalda i cuori in pieno periodo natalizio: i Carabinieri di Lecce hanno portato la magia delle feste nel Reparto di Pediatria dell’Ospedale “Vito Fazzi”, donando giocattoli e materiale didattico ai bambini ricoverati. 

L’iniziativa ha coinvolto in particolare i piccoli pazienti dei reparti di Oncologia, Chirurgia, Reumatologia, Immunologia e Pediatria Generale, dove opera con dedizione Suor Alessandra Notaro.

Grazie alla preziosa collaborazione della dott.ssa Roberta Tornese e della direzione sanitaria, l’evento è stato accolto con grande entusiasmo da grandi e piccini. 

Presenti i responsabili dei reparti – tra cui la dott.ssa Assunta Tornesello, la dott.ssa Lucia Russo e la dott.ssa Adele Civino, oltre ad una folta rappresentanza di operatori sanitari.

I militari, in veste di Babbo Natale, hanno testimoniato l’attenzione costante dell’Arma verso i più piccoli, augurando a ciascun bambino di vincere la propria battaglia contro la malattia. Questo impegno va oltre le attività istituzionali di tutela e sicurezza, rafforzando il legame con il territorio attraverso gesti di prossimità verso le fasce più fragili.

Dal Comando dei Carabinieri si sottolinea come la sinergia tra Arma e personale sanitario trasformi l’ospedale in un luogo di speranza e solidarietà autentica, dimostrando il valore della vicinanza umana nelle azioni quotidiane.

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Aradeo

Serie di misure della Polizia: tra fogli di via, truffa nei confronti di anziani e rissa

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso…

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Le attività di controllo del territorio della Polizia di Stato nella trascorsa settimana hanno dato luogo all’emissione di diverse misure di prevenzione 

I report dei controlli dell’ultima settimana della Polizia vedono l’emissione di diverse misure di prevenzione tra le quali: due ammonimenti del Questore, uno nei confronti di un 38enne e l’altro di un 34enne, entrambi per atti persecutori nei confronti delle rispettive ex-compagne;

Tre fogli di via obbligatori: uno per truffa aggravata e continuata in concorso in danno di anziani nei confronti di un 42 enne di Napoli che vieta di fare ritorno nel comune di Aradeo per tre anni; 

un altro di 3 anni nei confronti di un 44enne originario di Napoli per truffa aggravata in concorso che fingendosi un appartenente all’Arma dei Carabinieri, tentava insieme a un complice, una truffa in danno di anziani a Cursi; 

il terzo foglio di via vieta l’ingresso ad Uggiano la Chiesa per due anni ad un 23enne di Scorrano che, alla guida di un’auto sprovvisto di patente, non si fermava all’alt dei Carabinieri innescando una fuga che creava pericolo tra gli abitanti del predetto paese. 

Due Daspo: uno di tre anni nei confronti di un 47enne di Bagnolo del Salento e uno di due anni per un 17enne di Carovigno (Br) a seguito dei fatti occorsi durante l’incontro di calcio “Polis Bagnolo Vs Città di Carovigno” il 16 novembre u.s. disputatosi presso lo stadio comunale di Otranto, dove alcuni tifosi delle opposte tifoserie hanno dato luogo ad un pericoloso lancio di oggetti in cui una bottiglia in vetro si è infranta in direzione delle forze dell’ordine.

Inoltre è stato notificata un Dacur  per i fatti occorsi in un bar di Aradeo il 15 novembre u.s. quando nel locale si è verificata una violenta rissa tra alcuni avventori, scaturita da futili motivi riconducibili all’abuso di sostanze alcoliche. 

Durante l’alterco, uno dei soggetti coinvolti ha estratto un coltello colpendo al fianco sinistro un altro avventore, provocando una ferita con abbondante perdita di sangue.

Sono state allertate le forze di Polizia e sul posto sono arrivati gli agenti del Commissariato di Galatina e i Carabinieri di Aradeo che hanno riscontrato evidenti segni della colluttazione, mentre il ferito veniva trasportato d’urgenza presso il pronto soccorso.

Tutti i soggetti coinvolti risultano gravati da precedenti di polizia, incluso l’autore dell’accoltellamento, un 49enne del posto, deferito in stato di libertà per lesioni personali e porto illegale d’arma.

L’episodio, avvenuto in orario preserale in un locale aperto al pubblico, ha generato particolare allarme sociale, determinando una concreta minaccia all’ordine e alla sicurezza pubblica, per tali motivi l’autore dell’aggressione è stato colpito dalla misura di prevenzione del Dacur, che vieta al responsabile la frequentazione dell’esercizio commerciale teatro dei fatti, nonché di altri bar e locali pubblici situati nel centro abitato di Aradeo.

La Divisione Anticrimine della Questura di Lecce ha avviato una specifica istruttoria finalizzata all’adozione di ulteriori misure di prevenzione nei confronti di altri soggetti coinvolti nella rissa. 

Parallelamente, la Squadra Amministrativa della Questura ha avviato il procedimento per la sospensione, per dieci giorni, della licenza a carico del titolare del locale.

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