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Tricase

Tricase: rissa e palla in tribuna. Allo stadio? Macchè: a Palazzo Gallone…

Nel centro del mirino sempre l’affidamento alla Società A.S. S.r.l. dell’assistenza nelle pratiche di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale. Dell’Abate torna all’attacco

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La polemica a Tricase sembra ormai farla da padrona. Il capo gruppo di opposizione, Nunzio Dell’Abate, torna alla carica sulla vicenda dell’affidamento alla Società A.S. S.r.l. dell’assistenza nelle pratiche di risarcimento danni derivanti da sinistro stradale. Dopo il suo attacco e le repliche del sindaco Antonio Coppola e del consigliere Tony Scarcella, Dell’Abate emette una nota che pubblichiamo di seguito.           


Nunzio Dell'Abate

Nunzio Dell’Abate


“Ormai la tattica difensiva è scontata: offese a gogò, mistificazione dei fatti ed il solito ritornello sulla mancata digestione della sconfitta elettorale. Se Coppola fosse un calciatore, spedirebbe la palla sempre in tribuna, pur di non giocare nel campo dove è chiamato. Ma, ahimè per lui, c’è chi quella palla la riporterà sistematicamente sul campo, invitandolo a riprendere il gioco nel rispetto delle regole. Nella strenua difesa del Consigliere Scarcella, sull’ultimo numero del quindicinale Il Gallo, Coppola sposta il tiro ed inveisce contro il Consigliere Dell’Abate, reo di “scomodare la Corte dei Conti e la Magistratura”. Ma a denunziare più volte il suo operato alla Procura contabile non è stato il Collegio dei Revisori dei Conti, organo terzo ed imparziale? A prendere carta e penna e a contestare a Coppola “l’illegale affidamento a terzi di compiti di polizia giudiziaria” non è stato il Procuratore Capo della Repubblica, Cataldo Motta in persona?


Il mistificatore alessanese prosegue fuori campo ed addebita al Consigliere Dell’Abate “l’incapacità di fare proposte politiche”. Abbiamo consumato risme di carta a formulare proposte, istanze, petizioni, emendamenti, ordini del giorno ed interrogazioni, sempre con tono accorato e mai pretestuoso; abbiamo offerto la nostra piena collaborazione nelle problematiche più sentite dalla comunità; ci siamo infiammati l’ugola nelle commissioni ed in Consiglio per prospettare le nostre dritte verso un’azione politico-amministrativa rapida ed efficiente.


Con quale risultato? Quando ci è andata bene manco una risposta, altrimenti disprezzo ed arroganza fino ad arrivare ad uscire dall’aula per non ascoltare i nostri interventi e richieste ….

Ma rientrati in campo, non c’è gioco sull’incarico fiduciario alla società del Consigliere di opposizione Antonio Scarcella…


Coppola non si pronunzia affatto sulla norma di legge (art.107 T.U.E.L.) che vieta alla Giunta di affidare direttamente incarichi all’esterno (sebbene su questo fronte sia recidivo, ricorderete senz’altro l’affidamento diretto al Politecnico di Bari dell’incarico di consulenza per il PUG che solo innanzi al TAR ritirò facendo rimettere alle casse comunali 15.000 euro di spese legali); né ci spiega come fa a bypassare l’altra norma di legge (art.63 T.U.E.L.) che sancisce l’incompatibilità del Consigliere Comunale a fornire servizi, consulenze e forniture al proprio Comune.


Ma che stupido quel dispettoso del Consigliere Dell’Abate a non sapere che “princeps legibus solutus est” (il principe è svincolato dalle leggi)…”.


Nunzio Dell’Abate


Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

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Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e lo rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

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Attualità

Le offerte di lavoro della settimana

Il 14° Report settimanale di Arpal Puglia, Ambito Territoriale di Lecce. In provincia 569 posti di lavoro disponibili. Ecco come candidarsi

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Nel quattordicesimo Report settimanale delle offerte di lavoro, che precede la celebrazione della festa dei lavoratori del primo maggio, si contano 185 annunci, per un totale di 569 posti disponibili.

In cima il settore turistico con 271 posizioni aperte: in testa vi è la costa ionica (95 posti disponibili), seguita da quella adriatica (75), dal Capo di Leuca (69), dall’entroterra (27) e da Lecce e nord Salento (5).

Nel comparto edile, i posti a disposizione sono 111; tre in quello delle pulizie e multiservizi.

Si trovano 12 posizioni nel settore trasporti e riparazione veicoli; 35 nel commercio; 16 nel settore amministrativo e informatico e 4 in quello pedagogico.
Nella sanità privata e nei servizi alla persona, sono 25 le figure richieste.

Si prosegue con 20 offerte nel settore agricolo, agroalimentare e ambiente; 10 nelle telecomunicazioni; 10 nel settore bellezza e benessere; 32 nel tessile-abbigliamento-calzaturiero; 4 nell’industria del legno e 16 nel metalmeccanico.
Sono numerose anche le opportunità di lavoro diffuse dalla rete europea dei servizi per l’impiego Eures.
Le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it e sono diffuse anche sulla pagina FacebookCentri Impiego Lecce e Provincia“, sul portale Sintesi Lecce e sui profili Google di ogni centro per l’impiego.
Le candidature possono essere trasmesse tramite Spid direttamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it.

In alternativa, possono essere accolte via mail o allo sportello presso gli uffici, aperti dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 11,30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16,30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

PER LEGGERE IL 14° REPORT ARPAL PER LA PROVINCIA DI LECCE NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE CLICCA QUI

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Attualità

A Tricase la collezione Scolozzi apre le porte a Cimeetrincee

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Significativo incontro in questi giorni in quel di Tricase.

Il consigliere dell’Associazione Storica Cimeetrincee, Daniele Lissoni, ha fatto visita alla collezione di militaria curata dal tricasino Paolo Scolozzi, rimanendo particolarmente colpito dalla varietà della raccolta di cimeli.

“Ci auguriamo che all’orizzonte si profili un’interessante collaborazione tra le due realtà – Cimeetrincee è un’associazione di ricerca storica, con sede a Venezia e con soci distribuiti su tutto il territorio nazionale, che si occupa di conservare la memoria in relazione ai fatti accaduti durante la Grande Guerra -, che dia risalto anche alla storia passata del nostro territorio salentino”, ha commentato Scolozzi.

Nelle foto alcuni momenti dell’incontro.

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