Connect with us

Cronaca

“Coppola riprendi la bussola!”

Gestione sinistri a Tricase, polemica senza fine. Dopo la condanna e il botta e risposta sindaco-opposizione, nuovo attacco di Nunzio Dell’Abate

Pubblicato

il

Gestione sinistri a Tricase, polemica senza fine. Dopo la condanna degli amministratori comunali e il botta e risposta opposizione-sindaco, nuovo attacco di Nunzio Dell’Abate


Ci sta che lo stato d’animo di un condannato sia incline a vedere l’ingiustizia nel comportamento altrui, piuttosto che soffermarsi sulle colpe proprie. Ma il nostro Sindaco”, attacca il capogruppo dell’opposizione, “nel commentare su il Gallo online la sua condanna e quella della sua Giunta, ha superato ogni limite di decenza. Se la prende con il mondo intero: con il suo Avvocato, reo di non essere stato “bravo” a dimostrare la bontà del suo operato innanzi alla Corte dei Conti; con il Comandante della Polizia Locale che lo ha denunciato, colpevole di “non organizzare servizi e fare proposte”; degli avvocati, pronti a speculare sugli incidenti stradali per trarne profitto in danno del Comune di Tricase e di cui, solo il nostro Primo difensore, tutelerebbe le sorti”.


Bene farebbe”, ironizza Dell’Abate, “a farsi leggere la sentenza dal suo avvocato, il sindaco Coppola, così come l’ordinamento dell’ente locale che annovera la responsabilità in capo all’Ufficio Contenzioso, di concerto con il sindaco e/o assessore al ramo, di “fare proposte e servizi”… di contrasto al fenomeno delle richieste risarcitorie derivanti dallo stato pietoso delle strade comunali! Saremmo curiosi di conoscere quante proposte e quante denunce siano state presentate dal sindaco per arginare il fenomeno che così efficacemente dice di aver combattuto. Nessuna denuncia.  Un incarico bollato come illegittimo, inutile, dannoso dalla Corte dei Conti e dato dalla Giunta a una società interamente posseduta da un Consigliere Comunale in carica. Un solo colpevole”, conclude Dell’Abate, “questa l’amara sintesi di quattro anni di sconcezze!”.

 


Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

Pubblicato

il

Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

Continua a Leggere

Cronaca

Tricase: ferisce la nonna e poi sferra calcio in faccia a carabiniere

Ventinovenne del posto arrestato in flagranza per per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

I Carabinieri della Sezione Radiomobile di Tricase hanno arrestato un uomo di 29 anni, del posto, per violenza e minaccia a pubblico ufficiale, resistenza e lesioni personali.

L’arrestato, nel corso della serata, aveva avuto un accesa discussione per futili motivi prima con la nonna usando violenza fisica e causandole addirittura una distorsione al braccio e poi con la madre oggetto di violenza verbale.

I militari dell’Arma che, allertati dalla madre, sono intervenuti mentre l’aggressore era ancora presso l’abitazione.

Vano il tentativo di calmarlo: in evidente stato di agitazione e non tollerando l’intervento dei Carabinieri, si è scagliato contro uno di loro colpendolo con un calcio al volto.

Sul posto a dar manforte ai colleghi anche i carabinieri della Stazione di Gagliano del Capo.

Il 29enne è stato bloccato e arrestato in flagranza di reato.

Come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce, il fermato è stato condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola del capoluogo salentino.

Continua a Leggere

Cronaca

Tricase Porto: Villa Sauli, che succede?

Nonostante una sentenza esecutiva e inappellabile del Consiglio di Stato che a dicembre ne ha ordinato l’abbattimento l’ecomostro è ancora lì a fare ombra all’antico e prezioso porto. E i tempi potrebbero ancora allungarsi causa altro ricorso al Tar. Vi spieghiamo perché e quali potrebbero essere i possibili scenari

Pubblicato

il

 Segui il canale il Gallo  Live News su WhatsApp: clicca qui

Che succede a Tricase Porto?

Mentre in altri lidi, vedi Sant’Isidoro a Nardò, hanno già inviato le ruspe per abbattere gli ecomostri nel porto rifugio tricasino, autentico gioiello tanto amato ed osannato, continua a tiranneggiare la famigerata “Villa Sauli”.

Eppure su quello che nelle intenzioni dichiarate negli anni Sessanta doveva diventare un albergo diffuso, pende come una mannaia inesorabile la sentenza, esecutiva ed inappellabile, datata 14 dicembre 2023, con la quale il Consiglio di Stato ne ha ordinato l’abbattimento, ponendo definitivamente fine ad una vicenda giudiziaria avviata nel 2017 dall’allora sindaco Carlo Chiuri che intraprese una battaglia personale per la sicurezza ed il decoro del Porto di Tricase.

E quindi? Quindi abbiamo scoperto che i tempi potrebbero ancora allungarsi causa l’ennesimo ricorso.

Ma come, direte, la sentenza non era inappellabile?

Si lo era e tale rimane, ci mancherebbe altro!

Quello che è avvenuto è che, all’atto di procedere all’abbattimento, così come ordinato dal Consiglio di Stato, per un eccesso di correttezza e zelo, dal Comune son partiti gli avvisi agli eredi, proprietari del fabbricato.

Uno di questi, però, non sarebbe andato a buon fine per un mero errore formale, forse un “difetto di notifica”, che ha dato adito ad uno degli eredi di ricorrere nuovamente al Tar.

Difficile, anzi improbabile, secondo il parere di alcuni legali da noi interpellati, mettere mano alla sentenza di abbattimento emessa dal Consiglio di Stato, ma i tempi, come dicevamo, potrebbero allungarsi ed anche di anni.

Il ricorso (iscrizione a ruolo del 22/4/2024 n° 465/2024) è stato già comunicato al Comune di Tricase che, a quanto ci risulta, non si è costituito in giudizio.

I possibili scenari: in caso di richiesta di sospensiva i tempi sarebbero certamente più celeri; se, invece, si entrerà nel merito, lo si farà su input delle parti e, a quel punto, conoscendo le lungaggini di questo tipo di procedure, potrebbero volerci anche 4-5 anni.

Anni durante i quali dovremo continuare a spiegare a chi verrà trovarci, come mai quell’ecomostro domini ancora l’antico porto preso a modello in tutto il Mediterraneo per la sua bellezza e per le pratiche di sviluppo sostenibile di ecosistemi rurali e costieri.

Giuseppe Cerfeda

 

 

Continua a Leggere
Pubblicità

Più Letti

Copyright © 2019 Gieffeplus