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Salento e Usa più vicini, in nome del rock

Prodotto a Lecce il Live in Chicago della Ethan Brosh Band. Il concerto missato nello studio di Giorgio Mongelli, componente salentino della band

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Il Salento suona rock. È stato prodotto a Lecce ed è approdato negli Usa il Live in Chicago del gruppo americano Ethan Brosh Band, di cui fa parte il musicista salentino Giorgio Mongelli (insieme a Ethan Brosh, Nate Montalvo e Dan Whitelock). Il cd è stato registrato in multi-traccia a Chicago durante il tour della band come “direct support” (band che entra in scena immediatamente prima dell’attrazione principale) per Jake E Lee, ex chitarrista di Ozzy Osbourne, e appunto è stato prodotto per il mercato musicale statunitense dallo stesso Mongelli nel suo studio di registrazione leccese. La sala di incisione, equipaggiata con attrezzature digitali e analogiche di altissima qualità, è all’interno della storica accademia musicale Harmonium di Lecce, con la quale il musicista e producer collabora.


La Ethan Brosh Band durante un concerto


Ma il “ponte” tra il Salento (e Mongelli) e la musica rock e heavy metal non finisce qui, perché negli Stati Uniti è stato appena pubblicato e stampato anche in vinile Conspiracy, il terzo disco solista del chitarrista Ethan Brosh, lavoro al quale Giorgio Mongelli ha collaborato incidendo alcune parti musicali sempre nel suo studio. Il disco è un lavoro molto importante e con firme di prestigio visto che è stato successivamente missato negli States da Max Norman, produttore di fama internazionale di artisti come Megadeth, Ozzy Osbourne e tanti altri. La fase di mastering del disco è stata completata da Brad Blackwood, Grammy Award sound engineer che ha lavorato per Maroon 5, Lamb of God, Korn, Black Eyed Peas e molti altri. Il progetto grafico dell’album, infine, è stato realizzato da Derek Riggs (creatore della mascotte Eddie degli Iron Maiden e delle loro storiche copertine) che ha curato anche la grafica del primo disco di Brosh Out of oblivion, in cui hanno suonato artisti del calibro di George Lynch, Greg Howe e Mike Mangini (Dream Theater).


A marzo scorso, infine, Mongelli ha chiuso la prima parte del tour della Ethan Brosh Band in Usa e Canada come “direct support” per Ross the Boss, storico chitarrista e fondatore del celebre gruppoManowar. Il tour è partito da New York e ha fatto moltissime tappe, con grande successo di pubblico, ed è stata la “vetrina” live dei nuovi lavori.


Negli ultimi anni Giorgio Mongelli ha fatto con la Ethan Brosh Band numerosi e lunghi tour negli States e in Canada con figure di spicco della scena musicale mondiale come Yngwie Malmsteen, Michael Schenker (Scorpions), Michael Angelo Batio, Jake E Lee, Uli Jon Roth (Scorpions), Joe Lynn Turner (Deep Purple, Rainbow).


Tra le altre cose, anche l’esibizione del quartetto in uno degli eventi più importanti del mondo heavy metal, cioè la Hall of Heavy Metal History a Los Angeles, durante la quale sono stati premiati musicisti del calibro di Scorpions, Rudy Sarzo, Vinny Appice e molti altri.


Sempre a Los Angeles Giorgio Mongelli si è esibito come solista in svariate edizioni del Namm Show (il trade show di musica più importante al mondo) rappresentando come “endorser” la ditta americana “Isp Technologies” che ha ospitato negli anni, oltre al chitarrista salentino, il leggendario Allan Holdswart, Dave Ellefson dei Megadeth, Michael Sweet degli Stryper, Ethan Brosh e molti altri artisti internazionali.


Oltreoceano per Mongelli non solo una intensa attività artistica, ma anche una brillante attività didattica che lo ha visto docente di chitarra presso la Woburn High School di Boston dove ha tenuto Masterclass sulla tecnica dello strumento.






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Serie C, Casarano da leggere

Presentati “Dietro la porta” di Gabriele Marra e “Al primo colpo di Antonio Scarangella. cresce intanto l’attesa in città pre il tirono tra i professionisti. Iscrizioen completata e “Capozza” pronto

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di Giuseppe Lagna

Nel Chiostro di Palazzo dei Domenicani, sede del Comune di Casarano, al termine della presentazione del libro “Dietro la porta” di Gabriele Marra, è intervenuto il presidente del Casarano Calcio, Antonio Filograna Sergio, a ringraziare l’autore, come anche Antonio Scarangella, presente in platea, per il suo voluminoso “Al primo colpo“.

Ambedue le opere dei due tifosi rossoazzurri, centrate sulla recente vittoria del campionato, stanno a dimostrare l’entusiasmo palpabile in città, per il ritorno in serie C, dopo un “purgatorio” di ben ventisette anni.

Con un forte applauso il presidente ha poi dichiarato quanto già noto: “Il Casarano Calcio è ufficialmente iscritto in serie C per il campionato 2025-2026!“.

Ma quanto lavoro!

Lungo e complesso è stato l’iter burocratico, ma, nonostante difficoltà incontrate, la documentazione è stata presentata con due giorni di anticipo sulla scadenza del 6 giugno e la stessa ha superato successivamente il dettagliato esame della CO.VI.SOC.

Ugualmente lo stadio Capozza, in simbiosi tra l’amministrazione comunale e la società, in meno di un mese è stato adeguato alle richieste della Lega Pro, attraverso una serie di lavori interni ed esterni.

Ora non resta che attendere le ufficialità del mercato, che prenderà il via il primo luglio, per conoscere con certezza la composizione della nuova rosa, fatta di conferme e acquisti, su cui circolano già numerose voci.

Sempre il patron Antonio Filograna Sergio nelle sue recenti dichiarazioni ha fatto intendere di metter su una formazione che faccia ben figurare il Casarano nel palcoscenico ricco di formazioni blasonate, secondo il suo pensiero di “sognatore, ma sempre con i piedi ben piantati a terra“.

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Attualità

Domenica mattina al mare? Raffica di multe sulla litoranea di Tricase

In una zona priva di parcheggi “leciti” e, per questo motivo sempre soggetta a una certa tolleranza. Appello al sindaco: è possibile annullare quelle contravvenzioni con buona pace di tutti? Restano irrisolti, intanto, i “veri” problemi: mancanza di parcheggi, vegetazione che invade le carreggiate impedendo la visuale in curva e limite di 50 km orari pressoché ignorato

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di Giuseppe Cerfeda

Domenica mattina, gran caldo e, dopo una settimana di lavoro, finalmente la possibilità di godere del refrigerio del mare.

Fino all’incavolatura (eufemismo) finale.

Perché quel bagno è costato a molti tricasini una bella multa sul parabrezza della loro auto, parcheggiata sulla litoranea tra Tricase Porto e Marina di Andrano, in località Isola.

Doverosa una premessa.

In quella zona c’è sempre stata, negli anni, una certa tolleranza per un semplice motivo: non ci sono parcheggi per chilometri, quindi non c’è scelta!

Detto che può anche accadere che si esageri ma, sinceramente, avendo potuto appurare personalmente chi scrive, non ci sembra che la situazione fosse peggiore di altre volte (negli altri anni, tra luglio e agosto è accaduto decisamente di peggio), tant’è che poco prima dei contravventori è transitata in zona un’ambulanza in direzione Andrano, senza incontrare alcun tipo di problema.

Stamani mi è capitato di leggere su una testata che, per colpa delle auto in sosta, aumenta il rischio incidenti su un’arteria purtroppo già segnata più volte da gravi sinistri, come quello costato la vita ad un uomo di 62 anni di Taurisano qualche settimana fa.

Inconfutabile: la carreggiata con le vetture parcheggiate si restringe.

Ma siamo sicuri che sia quello il problema più grande?

Giusto per sgombrare il campo da equivoci: quell’incidente è avvenuto intorno alle 9 del mattino, quando al mare non c’è ancora praticamente nessuno, e ben lontano da dove ieri sono state multate le auto in sosta; gli inquirenti stanno indagando per stabilire le esatte cause e, quanto avvenuto quel triste mattino, nulla ha a che vedere con quanto abbiamo scritto e scriveremo ancora.

Uscendo, quindi, dai casi specifici e dai possibili equivoci, più in generale andrebbe sottolineato che Anas, Provincia o chi per esse, non dovrebbero aspettare luglio per ripulire i bordi delle strade dalla vegetazione (le canne, soprattutto in curva, impediscono la visuale e costringono, in questo caso si, i mezzi a invadere la corsia opposta).

E poi, sempre in generale, senza fare riferimento ad alcun caso specifico, non sarebbe il caso di ricordare che sulla litoranea il limite è di 50km orari?

Ma avete visto come transitano su quella via?

Provate a verificare cosa succede il sabato e la domenica pomeriggio (e non solo): motociclette e auto che sfrecciano a velocità inimmaginabili e che costringono a trattenere il fiato, nella speranza di non sentire il botto!

Ecco questi sono i problemi che eventualmente i residenti hanno segnalato (e non certo ieri, ma in tempi non sospetti), non quello delle auto in sosta.

Tricase sembra sempre più essere il paese delle contraddizioni: si fa il bagno nell’area portuale dove vige il divieto di balneazione (ma è bello, si può tollerare per carità, nonostante possa anche essere pericoloso), a Tricase Porto si parcheggia vicino al Bolina e si guarda il mare fumando una sigaretta, mentre gli automobilisti restano in fila sotto al sole come se nulla fosse, perché non si passa.

Tricase ha otto chilometri di costa bellissimi e, giustamente, se ne vanta.

Ma se non permettiamo alle persone di parcheggiare, trovando una soluzione, che si fa?

Si chiude tutto?

Conoscendo personalmente il sindaco Antonio De Donno e la sua sensibilità in merito a certi argomenti, ci permettiamo di rivolgergli un appello: non è forse il caso di chiedere di annullare tutte quelle multe?

Possiamo evitare che (ad esempio) ad un operaio possa costare una cifra il bagno a mare la domenica mattina dopo una dura settimana di lavoro, solo per aver parcheggiato dove lo ha fatto per anni? Esattamente come chi fa il bagno nel porto e lo fa da anni, né più né meno…

Quello che chiediamo è un po’ di buon senso e, appena possibile, una soluzione per poter parcheggiare in sicurezza.

Raccomandando, infine, sempre prudenza e il rispetto del limite di velocità che, lo ricordiamo, per i duri di comprendonio, sulla litoranea è di 50 km orari!

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Via alle ispezioni della cavità in zona Puzzu a Tricase

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Sono iniziate stamani le ispezioni del pozzo rinvenuta nel borgo antico di Tricase, in zona Puzzu, la scorsa settimana (leggi qui)

A calarsi sono i componenti del Gruppo Speleologico Tricase. Restituiranno tutte le informazioni utili che emergeranno sulla cavità, a partire anche dall’esatta profondità, stimata in circa 25 metri al momento del ritrovamento, avvenuto durante i lavori di riqualificazione del centro storico.

Per le vie del centro cittadino intanto stamattina è rimbalzata la falsa notizia secondo cui qualcuno sarebbe caduto accidentalmente nel pozzo. Nulla di vero: trattasi appunto delle operazioni ispettive avviate nella giornata odierna.

La locale Protezione Civile ed una ambulanza sono sul posto preventivamente, pronte a intervenire in caso di necessità.

Le foto

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