Cronaca
Condannato per omicidio e latitante: era in un B&B, in riva al mare
Arrestato a Torre Lapillo Carmine Mazzotta l’uomo che nel 1999, a capo di un commando di 4 persone, fu l’esecutore materiale dell’assassinio del 21enne Gabriele Manca

Si nascondeva nella camera di un B&B a Torre Lapillo, Carmine Mazzotta, latitante dall’8 marzo di quest’anno dopo la sua condanna a trent’anni di carcere per omicidio, confermata il giorno prima dalla Cassazione.
A stanarlo sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale, che dopo la sua fuga non hanno mai abbandonato l’idea di trovarlo ancora in zona.
Si è chiusa così la latitanza del pregiudicato 51enne, sparito dalla circolazione dal 7 marzo di quest’anno, poche ore dopo la sentenza definitiva della Cassazione che aveva confermato la condanna a 30 anni di carcere, inflittagli dalla Corte d’Assise d’Appello di Taranto il 30 maggio scorso poiché riconosciuto colpevole di omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.
L’omicidio in questione fu commesso il 17 marzo 1999 quando fu assassinato il 21enne Gabriele Manca, coinvolto in contrasti legati allo spaccio di droga e poi ucciso in una zona di campagna compresa tra Lizzanello e la frazione di Merine, a pochi chilometri da Lecce.
Il cadavere del giovane venne ritrovato il 5 aprile successivo, giorno di Pasquetta.
Manca, secondo il quadro ricostruito dai Carabinieri del ROS diciotto anni dopo il delitto, fu ucciso a colpi di pistola sparatigli alle spalle con una Tokarev semi-automatica calibro 7,62, mentre tentava la fuga da un commando di quattro persone che aveva organizzato una vera e propria esecuzione.
Nel commando anche Carmine Mazzotta, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, ossia colui che ha premuto il grilletto, tirato in ballo anche da due collaboratori di giustizia.
Dopo la condanna in primo grado a trent’anni con il rito abbreviato e conferma della pena in appello, i giudici della Cassazione avevano annullato con rinvio la condanna per Mazzotta, ragion per cui era stato instaurato un nuovo processo d’appello a Taranto.
In seguito alla decisione definitiva della condanna a trent’anni arrivata il 7 marzo 2025, l’uomo si era reso uccel di bosco ma, alla fine, è stato rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.
Dopo prolungati appostamenti, servizi di osservazione e ricognizioni, i militari dell’Arma hanno individuato il presunto nascondiglio del latitante presso un B&B di Torre Lapillo, poco distante dalla spiaggia.
Sono rimasti appostati giorno e notte per essere sicuri che fra gli ospiti della struttura ci fosse proprio il 51enne da catturare.
Prima di entrare in azione, due carabinieri hanno prenotato una stanza spacciandosi per una coppia di turisti arrivati in Salento per il “ponte” festivo.
Una volta individuata la camera occupata dal latitante, hanno avvisato le altre pattuglie che hanno circondato la struttura ricettiva e fatto irruzione, cogliendolo di sorpresa.
Il 51enne, che naturalmente aveva trovato rifugio nel b&b senza fornire veri nome e cognome, al momento dell’arresto era da solo e non ha opposto resistenza, mostrandosi sorpreso per l’arrivo degli investigatori.
Ha raccontato che, per non farsi scoprire, aveva evitato qualsiasi rapporto con l’esterno, approfittando della vicinanza al mare per fare qualche passeggiata e concedendosi solo qualche sporadico spostamento nei dintorni per fare la spesa.
L’uomo aveva con sé vari telefoni e diverse utenze telefoniche, oltre a capi di abbigliamento estivi e invernali.
Non è escluso, pertanto, non stesse pensando di spostarsi altrove per prolungare la sua latitanza.
Il 51enne è stato quindi portato in carcere a Lecce, dove dovrà scontare la pena definitiva.
Nel frattempo, con gli elementi acquisti durante le ricerche, sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri, mirate a ricostruire il periodo di latitanza e a scoprire le persone che lo hanno protetto e aiutato dal giorno della sua fuga.
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Casarano
Droga, quattro arresti
Melendugno, Supersano, Uggiano la Chiesa e Casarano: intensificata l’attività di contrasto ai reati connessi agli stupefacenti e ai reati predatori

I carabinieri del Comando Provinciale di Lecce sono stati protagonisti di una serie di interventi mirati che hanno portato all’arresto di quattro persone in diverse località della provincia di Lecce.
A MELENDUGNO
I carabinieri della locale Stazione, supportati dai militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Lecce, hanno arrestato nella flagranza di reato un ventitreenne di Melendugno, già noto alle forze dell’ordine, perché responsabile di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti.
A seguito di un’accurata attività info-investigativa, i militari sono intervenuti presso l’abitazione del giovane dove hanno proceduto a effettuare una perquisizione domiciliare. Nel corso delle operazioni sono stati rinvenuti, all’interno della camera da letto del 23nne, oltre 16 grammi di marijuana skunk, 40 grammi di cocaina ed un bilancino di precisione.
Al termine delle operazioni il giovane è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.
A SUPERSANO
Sempre in tema di prevenzione e contrasto allo spaccio di stupefacenti, i carabinieri della Compagnia di Maglie che, congiuntamente ai militari della Stazione di Minervino di Lecce, hanno arrestato un 40enne residente a Supersano.
Si tratta di un uomo già affidato in prova ai servizi sociali al quale è stata notificata un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Lecce, in relazione alle ipotesi accusatorie di tentata estorsione e detenzione illecita di sostanze stupefacenti. Le indagini portate avanti dagli inquirenti hanno accertato che l’indagato avrebbe ceduto un ingente quantitativo di hashish ad altra persona, pretendendo da questi una somma di denaro superiore a quella pattuita.
Tale condotta sarebbe stata attuata attraverso reiterate e veementi minacce.
Al termine delle operazioni, in osservanza al provvedimento in questione, l’uomo è stato condotto presso la Casa Circondariale del capoluogo salentino.
A UGGIANO LA CHIESA
I carabinieri della Stazione di Minervino di Lecce hanno arrestato un 65nne di Uggiano la Chiesa, destinatario di un provvedimento di sospensione dell’affidamento in prova al servizio sociale e contestuale ordine di carcerazione, emesso dal Tribunale di Sorveglianza di Lecce.
Il provvedimento scaturisce da specifica richiesta avanzata dagli uomini dell’Arma a conclusione di una meticolosa attività di indagine che li ha condotti a scoprire numerose violazioni legate alla misura cui l’uomo era sottoposto e attuate dall’indagato.
Tra queste condotte illecite connesse agli stupefacenti e guida senza patente.
Al termine delle formalità l’arrestato, espletate le formalità di rito, è stato associato alla Casa Circondariale di Lecce.
Lotta alle piazze di spaccio ma anche ai reati predatori.
A CASARANO
Ed è stato proprio quest’ultimo il contesto in cui, nel pomeriggio di ieri, i carabinieri della locale Stazione di Casarano hanno dato esecuzione a un provvedimento di revoca dell’affidamento in prova ai servizi sociali e contestuale carcerazione nei confronti di un 34nne censurato del luogo.
Il provvedimento è stato emesso dall’Ufficio di Sorveglianza di Lecce, su specifica richiesta dei militari operanti, che hanno riscontrato violazioni alle prescrizioni imposte, nonché lo hanno denunciato in stato di libertà per un furto aggravato ai danni di un esercizio pubblico, perpetrato nella notte del 14 settembre scorso.
In quella circostanza, l’uomo si sarebbe introdotto all’interno dell’attività commerciale asportando attrezzatura da lavoro e accessori per aspirapolvere.
Al termine delle formalità di rito, l’arrestato è stato accompagnato presso la Casa Circondariale di Lecce.
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Cronaca
AQP, a Tricase mancherà l’acqua per circa 8 ore
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo…

AQP fa sapere, con un comunicato, che per consentire l’esecuzione dei lavori, sarà necessario sospendere temporaneamente la normale erogazione idrica il giorno 2 ottobre 2025, in Corso Apulia nel tratto tra l’incrocio con via Vittorio Alfieri e l’incrocio con via Ciro Menotti.
La sospensione avrà la durata di 8 ore, a partire dalle ore 08:30 con ripristino alle ore 16:30.
Disagi saranno avvertiti esclusivamente negli stabili sprovvisti di autoclave e riserva idrica o con insufficiente capacità di accumulo.
Cronaca
Regionali, Angelo Annese rifiuta l’offerta e va avanti…
Ma, nonostante tutto questo, è giunto il momento di rompere gli indugi e condividere con tutti voi le mie considerazioni: io sono e resto il sindaco della nostra città…

Grazie, rifiuto l’offerta e vado avanti. Questa la laconica risposta di Annese, candidato in pectore per il centrodestra, andato in fumo in poche ore.
Lo stesso Annese ha scritto con un post su fb: «Desidero ringraziare sinceramente, con profonda gratitudine tutti coloro che hanno espresso fiducia e stima nei miei confronti. Ho ricevuto parole di incoraggiamento e ammetto che tale indicazione mi ha lusingato non tanto per ambizione personale ma in quanto espressione di una comunità importante come quella di Monopoli. Ma, nonostante tutto questo, è giunto il momento di rompere gli indugi e condividere con tutti voi le mie considerazioni: io sono e resto il sindaco della nostra città».
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