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Cronaca

Lecce da applausi. Lezione all’Italia pallonara

Sulle linee guida dettate dal presidente Saverio Sticchi Damiani giallorossi campioni di comportamento e stile. Anche nella difficoltà estrema, tra il devastante dolore per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore…

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Il lunedì è costume molto italiano discutere delle partite del fine settimana, celebrare la vittoria della propria squadra, sfottere chi tifa per una squadra diversa dalla tua o prendersela con l’arbitro di turno.


Oggi ci accodiamo anche noi, ma l’argomento seppur sempre calcistico, è molto diverso.


Vogliamo rendere onore al Lecce del presidente Saverio Sticchi Damiani.


Il presidente, un Signore, che sicuramente ha poco a che vedere con certi personaggi che gravitano (e comandano) nel mondo del calcio, ha sempre detto che il suo Lecce deve essere portabandiera dell’intero Salento anche nel comportamento e nello stile.


Ed è stato di parola!


Anche nella difficoltà estrema, tra il lutto che devasta per l’improvvisa e tragica scomparsa del fisioterapista Graziano Fiorita e l’imbarazzo di dover andare a giocare una partita con la morte nel cuore.


Morte non certo sportiva, perché anche salvezza e retrocessione sono termini che, davanti alla vita umana, perdono di significato.


Pur nelle difficoltà di cui sopra, il presidente, la società e la squadra hanno messo in piedi un capolavoro.


E non ci riferiamo certo al pareggio di Bergamo, che pure rimane un risultato straordinario.


Ci riferiamo alla protesta civile messa in atto senza violare le regole, senza sceneggiate ed isterie.


Il Lecce ieri sera ha indossato una maglia bianca senza loghi e con la scritta “Nessun valore. Nessun colore“.


Decisione preannunciata da un comunicato stampa della società che dovrebbe far riflettere tanta gente: «Ad una grave ingiustizia non si risponde violando platealmente le regole, come se per onorare Graziano si debba intraprendere una gara, tra noi e la Lega, a chi fa peggio. Giocheremo la partita “dei valori calpestati”», annunciava il Lecce, «ma lo faremo indossando una anonima casacca bianca, che non ci rappresenta, senza colori, stemmi e loghi. Torneremo a vestire la nostra maglia quando Graziano ritornerà a casa e sarà omaggiato, come merita, dalla sua gente».


I ragazzi in campo hanno mostrato orgoglio e umanità, così come anche il pubblico presente, gli ultrà bergamaschi, hanno applaudito a lungo i giallorossi all’arrivo allo stadio, durante la partita e alla fine.


Non hanno esposto striscioni e, per usare un termine in voga in questo periodo, hanno tifato in modo sobrio, per rispetto della vita umana e di chi tutto avrebbe voluto fare tranne che giocare una partita di pallone.


Ieri il calcio doveva fermarsi, doveva chinare la testa, farsi piccolo davanti alla vita vera.


Non si gioca sopra le lacrime, non si corre sopra il cuore spezzato di una squadra che aveva solo voglia di piangere.


Invece, la Lega ha deciso: si è giocato.


Come se il dolore si potesse mettere da parte.


Come se un uomo fosse solo un numero da sostituire.


Ne possono bastare un minuto di silenzio o una fascia nera al braccio.


La gente comune, le tifoserie, gli appassionati di calcio di tutta Italia si sono schierati senza esitazioni al fianco dei giallorossi e contro chi non conosce più il significato di rispetto, di umanità.


La Lega ha mostrato di avere interesse solo per sponsor e televisioni.


Ha perso l’ultimo briciolo di dignità ed ha tradito chi ama il calcio con il cuore.


Attenzione, però!


Anche un amore incondizionato, come quello di noi italiani per il calcio, potrebbe improvvisamente finire.


Giuseppe Cerfeda


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Alliste

Colpo grosso della Guardia di Finanza

Sequestrati un chilo di cocaina, drone, tanti contanti, un diamante ed un Rolex GMT Master II…

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Nella serata di ieri, la Guardia di Finanza della Compagnia di Gallipoli, con il supporto dei cani antidroga “Roma” e “Goran” del Gruppo di Lecce e dei militari di Casarano, Tricase e Leuca, hanno portato a termine un’operazione antidroga nel comune di Alliste.

L’intervento ha permesso di scoprire circa 1 kg di cocaina, occultata all’interno di intercapedini ricavate nel pavimento, nei cassonetti delle tapparelle e in tubazioni interne dell’abitazione.

Lo stupefacente, in parte ancora confezionato in panetti all’ingrosso e in parte già suddiviso in dosi, è stato sottoposto a sequestro insieme alla strumentazione per la preparazione e vendita della droga sulla piazza di spaccio.

Inoltre, sono stati trovati; un drone e un sistema di videosorveglianza per gestire in sicurezza l’attività criminale; circa 10.000 euro in contanti; una busta di oltre 10 kg di monete; un orologio Rolex GMT Master II; e un diamante, tutto sottoposto a sequestro.

Sono stati sequestrati anche quattro smartphone, due tablet e altri dispositivi, tutti al vaglio degli esperti per un’accurata analisi forense, utile per il prosieguo delle attività investigative.

Sentita l’Autorità Giudiziaria inquirente, i militari hanno proceduto all’arresto dei tre soggetti accusati di detenzione di stupefacenti ai fini di spaccio, in concorso tra loro, e tradotti in carcere a Lecce.

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Cronaca

Otranto, spara alla moglie e si uccide

I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della  coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni. La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie…

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Spara alla moglie e poi si uccide.

E’ successo a Otranto, dove l’uomo 85enne avrebbe sparato alla moglie,  di pochi anni più giovane, con una pistola legalmente detenuta.

Entrambi avevano seri problemi di salute, infatti, si pensa sia questo il tragico epilogo, dovuto alla preoccupante ed esasperante situazione di salute, che si presentava senza vie d’uscita, che avrebbe spinto l’anziano all’insano gesto.

I due spari sarebbero stati avvertiti dai vicini della  coppia, ma scoprire a il fattaccio è stata una parente che li aiutava di tanto in tanto facendo piccole commissioni.

La stessa ha subito allertato i carabinieri della Compagnia di Maglie, e gli del Commissariato di Polizia di Otranto.

Arrivati sul posto gli operatori del 118 hanno subìto trasportato la donna al Vito Fazzi nel disperato tentativo di salvarle la vita.

L’uomo dovrebbe aver lasciato in casa un biglietto per spiegare perché sia giunto a compiere tale azione.

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Cronaca

Caccia ai pirati Tv, giro di vite

Guardia di Finanza di Lecce: operazione contro la pirateria audiovisiva e l’illecita riproduzione di canali Sky. A Lecce la “centrale” di smistamento del segnale IPTV. Sanzioni per oltre 2mila utenti pirata

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I finanzieri del Comando Provinciale di Lecce nell’ambito delle attività svolte a contrasto della pirateria audiovisiva digitale hanno concluso un’indagine, risalendo all’ultimo anello della filiera illecita, a contrasto delle frodi a mezzo del sistema di streaming illegale IPTV, il cosiddetto pezzotto.

Le indagini, coordinate dalla locale Procura della Repubblica e condotte dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Lecce, grazie anche all’indispensabile apporto dei finanzieri specializzati “Computer Forensics Data Analysis”, hanno permesso di sottoporre a sequestro preventivo 5 beni immobili, due  autovetture, di cui una d’epoca, e circa 60mila euro in denaro contante riconducibili al principale indagato, il quale insieme ad altre tre presone, tutte concorrenti nel reato e residenti nella provincia salentina, sono stati denunciati all’Autorità inquirente per le ipotesi di reato in violazione della specifica normativa sulla protezione del diritto di autore nonché per autoriciclaggio.

L’attività investigativa, valorizzata da mirate indagini bancarie e puntuali perquisizioni locali e personali, ha permesso di individuare a Lecce la centrale” di smistamento del segnale IPTV illecitamente riprodotto in favore di oltre 2mila utenti, tutti abbonati al pezzotto, e, al tempo stesso, di ricostruire il valore dei proventi illecitamente accumulati in oltre 500mila euro, in seguito reinvestiti nell’acquisto di beni mobili e immobili al fine di occultarne l’illecita provenienza.

Le attività sono proseguite in stretta sinergia con il Nucleo Speciale Beni e Servizi della Guardia di Finanza di Roma, grazie al cui prezioso e peculiare apporto è stato possibile estendere gli accertamenti su tutto il territorio nazionale e colpire peer to peer la grande utenza che alimentava (di fatto) questo sistema illecito, procedendo alla verbalizzazione di tutti gli utilizzatori finali, contrastando in tal modo la diffusione su vasta scala dei contenuti audiovisivi piratati. Si tratta in buona sostanza di tutti coloro che, con cifre modiche – si parla generalmente di una decina di euro al mese –, facevano uso di quei sistemi che permettono di avere a disposizione tutti i contenuti a pagamento, coperti da diritti riservati, messi sul mercato dalle più note piattaforme di pay tv (Sky, Mediaset Premium, Netflix e Dazn) e tutte dal rilevante valore economico.

Più nel dettaglio, 2.282 soggetti, residenti in 80 province del territorio nazionale, sono stati oggetto di un verbale di accertamento e contestazione delle prescritte violazioni amministrative, anche nella forma più grave della reiterazione.

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