Cronaca
Il Magistrato ispeziona il Ciolo
La Magistratura continua ad indagare sulle condizioni dei costoni del canale del Ciolo e verificare utilità e necessità dei lavori commissionati dal Comune di Gagliano del Capo.
Sul Canale del Ciolo, in prima persona, la titolare dell’inchiesta, Elsa Valeria Mignone. Il magistrato della Procura della Repubblica di Lecce ha affinacato i due geologi dello studio Perotti di Torino, incaricati per svolgere un’indagine geologica.
Sul posto anche due ispettori del Corpo Forestale dello Stato che hanno seguito da vicino le operazioni. Il sopralluogo è iniziato dal ponte, in particolare con un’ispezione dall’alto durante la quale la Mignone ha illustrato ai tecnici il quadro generale della situazione. I tre sono poi scesi nel canalone per analizzare da vicino le condizioni dei costoni e hanno provveduto ad effettuare una serie di rilievi fotografici, compresi i tratti di roccia interessati dai disgaggi effettuati a dicembre e quelli dove nel 2008 e nel 2009 sono state apposte microcariche di dinamite e malta espansiva per far cadere i massi pericolanti. Il gruppo ha poi risalito il primo tratto del sentiero delle Cipolliane, per analizzare i chiodi conficcati nella roccia per consentire ai rocciatori dell’azienda di Novara, vincitrice della gara, di arrampicarsi per effettuare il monitoraggio ed effettuare i disgaggi dei massi a rischio. I tecnici incaricati hanno raccolto anche le informazioni fornite da alcuni testimoni presenti al Ciolo nel corso del sopralluogo.
Il sequestro è stato effettuato il 3 febbraio scorso, su disposizione della stessa Mignone, quando gli uomini del Corpo Forestale dello Stato si sono presentati al Ciolo e hanno apposto i sigilli al cantiere di monitoraggio e di pulizia della roccia e di studio della falesia, avviato poco prima di Natale. Nel registro degli indagati anche il sindaco di Gagliano del Capo, Antonio Buccarello, per lui l’accusa è di distruzione o deturpamento di bellezze naturali. L’indagine della Procura è partita da un esposto di Legambiente con il quale sono state fornite alla procura una serie di fotografie recenti raffiguranti i grossi fori praticati nella roccia dagli operai per l’arrampicatura finalizzata alla verifica delle zone a rischio su cui si sarebbe dovuti intervenire con l’applicazione delle reti previste nel progetto.
Cronaca
Smantellato laboratorio clandestino di fuochi d’artificio
Nel locale, gli Artificieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce hanno accertato una situazione potenzialmente estremamente pericolosa, dovuta alla presenza di polveri e sostanze caratterizzate da elevata volatilità ed estrema infiammabilità, conservate in modo del tutto inidoneo
I Carabinieri del NOR hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 55 anni, residente a Monteroni di Lecce, già noto, ritenuto responsabile del reato di illecita detenzione di materiale esplosivo artigianale.
L’attività si pone in linea di continuità con i recenti risultati conseguiti nel territorio salentino, tra cui il sequestro effettuato nei giorni scorsi a Scorrano, dove i Carabinieri hanno rinvenuto circa mezza tonnellata di artifizi pirotecnici illegali, alcuni dei quali non classificati, manomessi e alterati, occultati all’interno di un garage in area urbana.
Nel corso di una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 55enne, effettuata nella mattinata del 24 dicembre, i militari hanno rinvenuto un laboratorio artigianale clandestino, destinato alla realizzazione di materiale esplodente e ubicato nel pieno centro abitato.
La scena presentatasi agli operanti lasciava chiaramente intendere la presenza di un laboratorio in piena attività, con sostanze, materiali e attrezzature pronti per la lavorazione, circostanza che ha fatto immediatamente emergere un quadro di elevato rischio operativo e di serio allarme per la sicurezza pubblica.
Nel locale, gli Artificieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce hanno accertato una situazione potenzialmente estremamente pericolosa, dovuta alla presenza di polveri e sostanze caratterizzate da elevata volatilità ed estrema infiammabilità, conservate in modo del tutto inidoneo.
In particolare, sono state rinvenute sostanze precursori quali polvere di alluminio, nitrato e perclorato di potassio, la cui miscelazione consente di ottenere composti esplodenti artigianali.
Secondo quanto rilevato dagli Artificieri dell’Arma, la conservazione di tali miscele all’interno di un ambiente chiuso, privo delle necessarie condizioni di sicurezza e con modalità del tutto improprie, le rende soggette a variazioni fisiche e chimiche tali da aumentarne sensibilmente l’instabilità e, conseguentemente, il livello di rischio. Anche il minimo attrito, urto o innesco accidentale avrebbe potuto determinare una reazione improvvisa, con conseguenze gravissime non solo per l’occupante dell’immobile ma anche per le abitazioni circostanti e per l’intero quartiere.
Al termine delle attività sono stati sottoposti a sequestro complessivamente circa 600 chilogrammi di materiale pirotecnico, dei quali oltre due quintali costituiti da materiale esplodente non classificato, nonché 60 chilogrammi di sostanze utilizzabili come precursori per la produzione di esplosivi pirotecnici.
Il Pubblico Ministero di turno ha disposto la misura degli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.
Nel settore dei cosiddetti “botti illegali”, infatti, non è mai agevole risalire alla figura del cosiddetto “maker”, ossia del soggetto che materialmente realizza gli ordigni, poiché la filiera è spesso frammentata e caratterizzata da elevata clandestinità. Si tratta del primo caso in Salento in cui, nonostante i frequenti sequestri di materiale esplodente illegale effettuati negli ultimi anni, l’attività di contrasto ha consentito di individuare e smantellare un intero laboratorio di produzione.
Cronaca
Taurisano, rubato il Gesù bambino dal Presepe
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale…
Natale non è Natale senza Gesù Bambino.
Questo avrà pensato il benpensante quando ha portato via la statuina del Bambino Gesù dal presepe allestito in piazza Castello, dalla curia e don Gionatan, un’opera realizzata con materiali di riciclo.
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale.
Ad accorgersene è stato il parroco, don Gionatan De Marco, che ha affisso un cartello accanto al presepe: “C’è tanto bisogno di Gesù, siamo contenti che qualcuno se lo sia portato a casa!“.
Un messaggio ironico, che fa pensare ma che porta alla riflessione e alla vergogna.
Cronaca
Tragica viglia di Natale per un ottantenne
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…
Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.
Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.
Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.
I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.
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