Cronaca
Picchiava moglie e figlioletta, condannato a 6 anni e due mesi
Al processo per rito abbreviato ad un uomo che, nel basso Salento, ha «più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in diverse e distinte occasioni», ha percosso la donna con calci e pugni, in viso e su tutto il corpo «cagionandole lesioni personali dalle quali derivava una malattia». In un’occasione in preda alla gelosia l’ha picchiatra fino a farle abortire uno dei due gemelli che aveva in grembo. Vittima della sua follia anche la figlioletta, dell’età di soli sei mesi, a cui avrebbe sferrato «violenti colpi sul corpo, cagionandole diversi ematomi».
Una storia di violenza consumatasi nel basso Salento dove la coppia viveva insieme alla figlioletta.
Lui di un centro a sud di Otranto, lei di un paesino più a sud.
Così scrivevamo nel giugno dello scorso anno, quando riportavamo come un uomo di 31 anni avesse maltrattato ripetutamente la giovane moglie, picchiando anche la piccola che, all’epoca, aveva appena sei mesi di età.
In quell’inizio estate, all’apice della sopportazione, dopo la denuncia e le indagini era giunto il rinvio a giudizio per l’uomo mentre la ex moglie, rappresentata dall’avv. Raffaele Colluto, e la bambina, con la curatrice speciale nominata dal Tribunale dei Minori si erano costituite parte civile.
L’accusato aveva chiesto il rito abbreviato.
Ieri è arrivato il verdetto dei giudici che hanno condannato l’uomo a 6 anni e due mesi di reclusione, oltre al pagamento delle spese processuali.
Inoltre l’accusato è stato interdetto in perpetuo dai pubblici uffici ed al risarcimento danni in favore delle costituite parti civili (la mamma e la figlia) da liquidarsi in separata sede nonché al pagamento di una provvisionale immediatamente esecutiva pari a 20mila euro per ognuna della due parti.
Secondo l’accusa l’uomo avrebbe tenuto nei confronti delle conviventi «condotte reiterate, brutalmente violente e vessatorie, ed anche lesive dell’integrità psichica».
In particolare, come riportato da queste colonne, «nell’agosto 2017, appreso che la moglie fosse in attesa di tre gemelli e convintosi irragionevolmente che la gravidanza fosse frutto di una relazione extraconiugale, la appellava “puttana” e chiedeva che venisse eseguito ii test del DNA al fine di accertare la paternità dei nascituri, quindi, la percuoteva incessantemente sino a provocare l’aborto nel settembre 2017»
A novembre 2017, «appreso che la moglie era nuovamente incinta di due gemelli, dopo averla strattonata con violenza, le serrava le mani attorno alla gola, la appellava a gran voce “puttana” ed affermava ancora una volta che i figli fossero stati concepiti con un altro uomo, quindi, la percuoteva al punto da causarle un malore e a farle perdere i sensi; nel gennaio 2018, la percuoteva con ferocia, sferrandole ripetuti colpi su tutto il corpo fino a farla rovinare al suolo, quindi, mentre giaceva inerme sul pavimento, la colpiva con numerosi calci, provocandole una crisi respiratoria e causando l’aborto di uno dei due feti».
E poi altri episodi fino al gennaio 2021, quando «in preda ad un incontrollabile accesso d’ira, si recava presso l’appartamento in cui la donna dimorava col compagno, quindi, la aggrediva brutalmente sferrandole un pugno sulla guancia destra».
L’uomo è stato accusato e condannato per lesioni personali pluriaggravate, per aver «con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, in diverse e distinte occasioni», percosso la donna con calci e pugni, in viso e su tutto il corpo «cagionandole lesioni personali dalle quali derivava una malattia».
Vittima della sua follia anche la figlioletta, dell’età di soli sei mesi, a cui avrebbe sferrato «violenti colpi sul corpo, cagionandole diversi ematomi».
Cronaca
Disvelata l’epigrafe dedicata a Vittorio Aymone
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera…
È stata disvelata questa mattina, sabato 13 dicembre 2025, presso la dimora natale, sita in Largo Sant’Angelo, a Tricase, un’epigrafe dedicata all’avvocato Vittorio Aymone.
Dopo il convegno, tenutosi sempre a Tricase, presso la Sala del Trono, di palazzo Gallone, dove sono intervenuti: il sindaco di Tricase, Antonio De Donno, a far gli onori di casa; il professor Hervè Cavallera, docente dell’Università del Salento e presidente dell’erigenda epigrafe; Antonio De Mauro, presidente dell’ordine degli avvocati di Lecce; l’avvocata Viola Messa, vicepresidente del consiglio distrettuale di disciplina; e il magistrato Vittorio Raeli, di Tricase, presidente della Corte dei Conti in Emilia-Romagna.
Presenti anche, oltre ad stuolo di avvocati amici e parenti, il sindaco di Matino, Giorgio Salvatore Toma e il senatore Rosario Giorgio Costa, sempre di Matino.
Nell’epigrafe dedicata al compianto avvocato, si legge: “Maestro nella scienza del Diritto espresse nell’oratoria forense. Nell’impegno politico ed in quello accademico l’immagine classica del vir bonus acque dicendi peritus dando lustro a Tricase, al Salento, all’Italia”.
Cronaca
Presicce-Acquarica: droga, spari e morte
Un uomo è deceduto per un malore dopo aver aggredito i poliziotti durante la perquisizione. Nella stessa operazione arrestati un uomo del posto e la sua compagna. I controlli erano stati innescati da segnalazioni in merito a recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra personaggi coinvolti nel traffico di droga
Gli agenti della Polizia di Stato hanno svolto un articolato servizio di controllo del territorio di Presicce-Acquarica, a seguito di informazioni che segnalavano recenti sparatorie riconducibili a contrasti tra persone coinvolte nel traffico di sostanze stupefacenti.
L’attività, condotta dal Commissariato di Pubblica Sicurezza di Taurisano con il supporto dei Reparti Prevenzione Crimine e della Squadra Mobile della Questura di Lecce, ha permesso di effettuare una serie di perquisizioni domiciliari.
Nel corso dell’intervento, all’atto dell’accesso in una delle abitazioni oggetto di controllo, Stefano Urso (risultato poi residente a Salve), presente all’interno ha aggredito gli operatori di polizia.
Durante le concitate fasi, l’individuo ha improvvisamente accusato un malore, perdendo conoscenza.
Gli agenti hanno prestato i primi soccorsi in attesa dell’arrivo del personale sanitario.
Nonostante i tentativi di rianimazione, l’uomo è deceduto. L’Autorità Giudiziaria ha disposto gli accertamenti medico-legali per chiarire le cause del decesso.
Le attività di perquisizione hanno intanto consentito di rinvenire crack per un totale di 36 grammi e oltre 800 euro probabile provento di spaccio, strumenti di pesatura di precisione, e di accertare un allaccio abusivo alla rete elettrica.
All’esterno dell’abitazione è stato sequestrato anche un veicolo che presentava fori e segni d’arma da fuoco, elemento coerente con le segnalazioni iniziali relative alle sparatorie.
Al termine delle operazioni, due persone sono state arrestate in flagranza per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e furto aggravato.
Si tratta di Antonio Viola e della sua compagna Alessia Potenza, entrambi del posto, condotti dagli agenti al carcere di Lecce.
Proseguono gli accertamenti investigativi per ricostruire il contesto di tutti gli accadimenti.
Cronaca
Poggiardo: «L’ultimo regalo»
Un manifesto a firma del Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste, apparso in città, conferma il malcontento generale per la proroga decisa a Bari
Sull’impianto di trattamenti dei rifiuti recentemente oggetto di una (ulteriore) proroga interviene il Coordinamento Civico per la difesa di Ambiente e Salute di Poggiardo e Vaste.
Nelle ultime ore in città è apparso un manifesto sull’argomento (immagine in basso alla pagina)
«Non potevamo restare ancora silenti», aggiungono dal Coordinamento Civico, «dinanzi all’ultimo affronto subito dalla nostra comunità per mezzo dell’ultima delibera della giunta regionale con la quale – probabilmente confidando di passare inosservati essendo tutte le attenzioni dell’opinione pubblica rivolte alla tornata elettorale – presidente ed assessori regionali uscenti hanno ulteriormente prorogato fino al 31 dicembre 2026 le attività dell’impianto di Trattamento Meccanico Biologico di Poggiardo la cui chiusura era prevista per il 2 giugno 2025».
«Il fallimento della politica di gestione dei rifiuti, incapace dopo 15 anni di trovare soluzioni e alternative valide ed efficaci», proseguono, «non può ricadere sulla salute e sulle tasche dei nostri cittadini i quali, dopo aver subito quest’anno un aumento della tassazione, si apprestano a subire ulteriori rincari a causa dell’avvio del nuovo servizio di raccolta dei rifiuti i cui costi paradossalmente risultano cresciuti rispetto a prima così come appurato in Consiglio comunale».
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