Cronaca
Spacciatore incastrato dal cane carabiniere
In manette Cosimo Lupo, 28enne di Nardò: in un locale lavanderia adiacente all’ abitazione aveva una vera e propria “centrale” – laboratorio dello spaccio

I carabinieri hanno arrestato Cosimo Lupo, 28enne di Nardò: aveva indosso, 80 grammi di marijuana e 5 grammi circa di hashish destinati allo spaccio.
L’uomo, pluripregiudicato per reati in materia di stupefacenti, è stato sorpreso presso la sua abitazione, dove, da tempo pattuglie in normale servizio di controllo del territorio avevano notato un via vai di vari personaggi a tutte le ore del giorno e della notte.
Sin dalle prime ore dell’alba i Carabinieri della locale Stazione, unitamente ai colleghi del Nucleo Cinofili di Modugno, avevano predisposto un servizio di osservazione. Dopo aver assistito all’ennesimo avventore che è salito a casa dello spacciatore per uscirne dopo poco ed in fretta guardingo, allontanarsi, i Carabinieri sono entrati in azione. Alla vista dei militari, il malvivente ha da subito manifestato qualche segno di insofferenza e preoccupazione, segno che i servizi di osservazione predisposti ed effettuati dai Carabinieri di Nardò nel passato, avrebbero di li a poco portato ai risultati aspettati. La ricerca di quanto nascosto, è stata particolarmente difficoltosa a causa del fatto che la droga si trovava occultata in alcuni doppifondi realizzati all’interno di cassetti chiusi a chiave in diversi mobili del salone, della camera da letto e della cucina. Sono stati rinvenuti diversi involucri in cellophane contenenti marijuana e pronti per essere spacciati, nonchè 5 dosi di hashish.
Ma la sorpresa della giornata l’ha garantita l’infallibile fiuto del cane pastore tedesco… Carabiniere, Amun, che ha permesso di scovare, in un locale lavanderia immediatamente adiacente all’ abitazione una vera e propria “centrale” – laboratorio dello spaccio con tutto il materiale occorrente per il confezionamento ed un bilancino di precisione. Quanto rinvenuto è stato sottoposto a sequestro e l’ arrestato, dopo le formalità di rito, è stato condotto presso la propria abitazione in regime di arresti domiciliari su disposizione del P.M. di turno Dott. Massimiliano Carducci.
Cronaca
Bambino travolto da furgone all’uscita da scuola a Tricase
Fatalità o distrazione alla base dell’accaduto: alla guida del mezzo non c’era nessuno. Il piccolo è stato condotto in ospedale

di Lorenzo Zito
Una uscita da scuola da incubo quella di oggi per un bambino di Tricase, travolto da un furgone proprio in prossimità del suo Comprensivo all’ora di pranzo.
L’incidente è avvenuto in via Roberto Caputo. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di una fatalità.
Il piccolo, un alunno di quinta elementare, si è visto arrivare improvvisamente addosso il mezzo, che proveniva da via Puccini.
Alla guida del furgone non c’era nessuno: il proprietario era sul marciapiede dinanzi alla scuola, assieme alle decine di genitori che, al suono della campanella, attendono i rispettivi figli per rincasare.
Il furgone sarebbe disceso da via Puccini a causa della pendenza della stessa. Va da sé che (delle due l’una) il mezzo non aveva marcia e freno inseriti, oppure il freno a mano potrebbe aver improvvisamente ceduto.
Mentre le forze dell’ordine cercano di fare chiarezza sulla vicenda, il piccolo è stato condotto in ospedale, tra lo sgomento dei presenti che lo hanno immediatamente soccorso.
Le sue condizioni non sono al momento meglio specificate. Il bambino si trova presso l’ospedale Cardinale Panico di Tricase.
Attualità
Tartarughe curate e rimesse in mare
Erano state ripescate lungo la costa di Leuca con problemi di galleggiamento che le mettevano a serio rischio. La reimmissione in natura importante per la conservazione della biodiversità marina

Due tartarughe marine affette da gravi problemi di galleggiamento, curate presso il Centro di Recupero delle Tartarughe Marine del Museo di Storia Naturale del Salento, sono state liberate in località Rivabella, a Gallipoli.
I due esemplari erano stati recuperati lo scorso agosto lungo la costa di Leuca, da un’unità navale del Corpo impegnata in un ordinario servizio di vigilanza e controllo del litorale.
Entrambi gli animali presentavano anomalie nel galleggiamento, che li esponevano a un elevato rischio di collisione con le imbarcazioni in transito.
Il recupero e la gestione delle operazioni sono stati resi possibili anche grazie al prezioso supporto logistico e operativo fornito dalla Sezione Operativa Navale della Guardia di Finanza di Gallipoli, che ha messo a disposizione uomini e mezzi per facilitare le fasi di intervento in mare e garantire il trasporto in sicurezza degli esemplari fino al Centro di Recupero.
Dopo il soccorso, le tartarughe sono state sottoposte a esami diagnostici approfonditi presso il Centro, tra cui indagini radiologiche ed ecografiche, per escludere la presenza di corpi estranei e per valutare lo stato dell’apparato respiratorio.
La reimmissione in natura rappresenta un risultato significativo per la conservazione della biodiversità marina e testimonia l’efficacia della sinergia tra enti scientifici, forze dell’ordine e istituzioni pubbliche, impegnati in prima linea nella difesa dell’ambiente.
L’operazione conferma inoltre il ruolo attivo della Guardia di Finanza nella protezione degli ecosistemi marini, un impegno che si affianca ai compiti di polizia del mare, contribuendo in modo concreto alla tutela della fauna e della flora del nostro territorio costiero.
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Cronaca
Infermiere non barelliere: «Assistenza a rischio e demansionamento cronico»
Denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina e l’intervento della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità

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La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità rende pubblica la vibrante denuncia del personale infermieristico della U.O. Malattie Infettive del Presidio Ospedaliero di Galatina, sezione degenze, in merito a gravi e persistenti criticità organizzative che mettono a rischio la sicurezza dell’assistenza erogata ai pazienti e comportano un sistematico demansionamento della professione infermieristica.
La sigla sindacale sottolinea come la gestione dei trasferimenti interni ed esterni dei pazienti sia da anni completamente disfunzionale, ricadendo interamente sulle spalle degli infermieri di reparto.
«INFERMIERI COSTRETTI A SVOLGERE MANSIONI IMPROPRIE»
Gli infermieri, con una dichiarazione congiunta acquisita integralmente dal sindacato, denunciano di essere sistematicamente costretti a spingere e trasportare barelle con pazienti non autosufficienti, spesso da soli e senza il supporto di figure dedicate (OSS, ausiliari, barellieri), anche per esami diagnostici extra-ospedalieri.
«Questa prassi», afferma Antonio Piccinno, Segretario della Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, «comporta un sovraccarico fisico e rischio di infortuni per il personale e rappresenta un chiaro demansionamento professionale, distorcendo il ruolo dell’Infermiere che, per D.M. 739/1994, è responsabile dell’assistenza infermieristica di natura tecnica, relazionale ed educativa, non del trasporto barelle».
«RISCHIO CLINICO E DANNI ALL’ASSISTENZA»
La conseguenza più grave di questa organizzazione, che il sindacato definisce «di ordinaria criticità», è l’inevitabile rischio clinico per i pazienti ricoverati.
«Mentre l’Infermiere è impegnato a spingere barelle per trasferimenti o esami, viene sottratto tempo prezioso e presenza fisica all’assistenza diretta dei pazienti rimasti in reparto, spesso in condizioni precarie o monitorizzati», spiega ancora il segretario provinciale della Fp CISL.
In caso di turno unico o con esiguo personale, infatti, lasciare il reparto per l’accompagnamento programmato mette a repentaglio la sicurezza di tutti gli altri degenti, configurando una potenziale responsabilità professionale impropria sull’Infermiere.
Il sindacato evidenzia come questa situazione comprometta il raggiungimento e la garanzia dei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA) e violi l’obbligo del datore di lavoro, sancito dal D.Lgs. 81/2008 e dal Codice Deontologico FNOPI, di garantire la sicurezza e un’organizzazione che non comprometta l’assistenza.
LE RICHIESTE «INDEROGABILI» ALLA DIREZIONE SANITARIA
La Fp CISL Lecce – Comparto Sanità, condividendo integralmente la “Dichiarazione di tutela professionale” degli infermieri, chiede un intervento urgente e risolutivo alla direzione sanitaria e al coordinamento infermieristico.
Si esige:
«L’immediata assegnazione di figure di supporto dedicate (OSS, barelliere, ausiliari) per tutti i trasporti intra ed extra-ospedalieri»;
«Il rigoroso rispetto delle competenze professionali dell’Infermiere, eliminando ogni forma di demansionamento»;
«La garanzia che i trasferimenti per esami extra-ospedalieri siano effettuati con personale dedicato al trasporto, non sottraendolo all’assistenza ordinaria di reparto, salvo i casi di accompagnamento di pazienti critici gestiti, comunque, con personale aggiuntivo».
Il sindacato sottolinea che, in assenza di adeguate procedure organizzative, gli infermieri si riservano la legittima facoltà di rifiutare l’accompagnamento a trasferimenti e/o esami extra-ospedalieri programmati, qualora ciò metta a rischio la sicurezza dei pazienti rimasti.
«È dovere dell’Azienda», conclude Antonio Piccinno, «ottimizzare le attività in funzione del personale assegnato. Non possiamo tollerare che la carenza di personale di supporto si scarichi sul personale infermieristico, compromettendo la qualità e la sicurezza delle cure a Galatina. Chiediamo risposte immediate per tutelare la salute dei cittadini e la dignità professionale dei lavoratori».
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