Cronaca
Lui seduto al tavolo, lei accasciata accanto al letto: il tragico ritrovamento di Tricase
Coppia di anziani senza vita in casa: la posizione dei loro corpi racconta gli ultimi strazianti istanti di solitudine prima del decesso
Un doppio ritrovamento tragico, questa mattina, ha reso, quella di oggi, una giornata triste per Tricase.
Due anziani, marito e moglie, erano deceduti da giorni nel loro appartamento, nel pieno centro cittadino. Senza figli né parenti prossimi che potessero stargli vicino, dipendevano dall’operato di lui, 76 anni, che accudiva lei, la moglie, di 74, allettata.
Tragico e triste, appunto, il ritrovamento nella loro casa, tra Piazzetta Ciardo e via Fratelli Allatini. Lì, in uno dei punti più trafficati e vissuti del centro tricasino, Annamaria Ventola (artista e pittrice tricasina) e Luigi Provenzano (ragioniere in pensione originario di Miggiano) son stati ritrovati solo grazie all’allarme lanciato dai vicini che non li vedevano da alcuni giorni.
Quando le forze dell’ordine han deciso di entrare nell’appartamento al primo piano, col supporto dei vigili del fuoco del Distaccamento di Tricase, si son trovate dinanzi i loro corpi esamini, fermi in quell’ultimo istante di solitudine cui nessuno li ha potuti sottrarre: lui, seduto al tavolo della cucina, lei accasciata accanto al suo letto.
Una scena che racconta lo strazio di quanto vissuto, con grande probabilità, dalla donna: in quanto, come detto, allettata da una lunga malattia, era impossibilitata a muoversi e non autosufficiente. La sua vita era legata in tutto e per tutto a quella del marito che, forse a causa di un malore, è deceduto improvvisamente. La moglie, quindi, non solo sarebbe deceduta dopo, ma, con tutta probabilità, anche nella consapevolezza di cosa fosse accaduto al marito che non faceva più ritorno.
A ciò, si aggiunge l’impossibilità di aver certezza sulla data del decesso. Elemento, questo, che assieme a quelli riguardanti le cause dell’accaduto, potrebbe trovar risposte più chiare negli esami sui corpi, trasferiti dopo le 13, su disposizione del pm in turno della Procura di Lecce, presso la camera mortuaria dell’ospedale Vito Fazzi.
All’apparenza, pare che possano essere addirittura trascorsi una decina di giorni dal momento del primo dei due decessi.
Questa mattina, negli istanti immediatamente seguenti il ritrovamento, si era subito pensato ad una fuga di gas quale causa della morte della coppia. Poi, a stretto giro, la smentita a quella che era già divenuta una voce di paese.
Sul posto sono intervenuti, con carabinieri e vigili del fuoco, anche i sanitari del 118 e gli agenti di polizia locale per deviare il traffico durante le operazioni.
Cronaca
Smantellato laboratorio clandestino di fuochi d’artificio
Nel locale, gli Artificieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce hanno accertato una situazione potenzialmente estremamente pericolosa, dovuta alla presenza di polveri e sostanze caratterizzate da elevata volatilità ed estrema infiammabilità, conservate in modo del tutto inidoneo
I Carabinieri del NOR hanno tratto in arresto in flagranza di reato un uomo di 55 anni, residente a Monteroni di Lecce, già noto, ritenuto responsabile del reato di illecita detenzione di materiale esplosivo artigianale.
L’attività si pone in linea di continuità con i recenti risultati conseguiti nel territorio salentino, tra cui il sequestro effettuato nei giorni scorsi a Scorrano, dove i Carabinieri hanno rinvenuto circa mezza tonnellata di artifizi pirotecnici illegali, alcuni dei quali non classificati, manomessi e alterati, occultati all’interno di un garage in area urbana.
Nel corso di una perquisizione domiciliare presso l’abitazione del 55enne, effettuata nella mattinata del 24 dicembre, i militari hanno rinvenuto un laboratorio artigianale clandestino, destinato alla realizzazione di materiale esplodente e ubicato nel pieno centro abitato.
La scena presentatasi agli operanti lasciava chiaramente intendere la presenza di un laboratorio in piena attività, con sostanze, materiali e attrezzature pronti per la lavorazione, circostanza che ha fatto immediatamente emergere un quadro di elevato rischio operativo e di serio allarme per la sicurezza pubblica.
Nel locale, gli Artificieri del Nucleo Investigativo del Comando Provinciale di Lecce hanno accertato una situazione potenzialmente estremamente pericolosa, dovuta alla presenza di polveri e sostanze caratterizzate da elevata volatilità ed estrema infiammabilità, conservate in modo del tutto inidoneo.
In particolare, sono state rinvenute sostanze precursori quali polvere di alluminio, nitrato e perclorato di potassio, la cui miscelazione consente di ottenere composti esplodenti artigianali.
Secondo quanto rilevato dagli Artificieri dell’Arma, la conservazione di tali miscele all’interno di un ambiente chiuso, privo delle necessarie condizioni di sicurezza e con modalità del tutto improprie, le rende soggette a variazioni fisiche e chimiche tali da aumentarne sensibilmente l’instabilità e, conseguentemente, il livello di rischio. Anche il minimo attrito, urto o innesco accidentale avrebbe potuto determinare una reazione improvvisa, con conseguenze gravissime non solo per l’occupante dell’immobile ma anche per le abitazioni circostanti e per l’intero quartiere.
Al termine delle attività sono stati sottoposti a sequestro complessivamente circa 600 chilogrammi di materiale pirotecnico, dei quali oltre due quintali costituiti da materiale esplodente non classificato, nonché 60 chilogrammi di sostanze utilizzabili come precursori per la produzione di esplosivi pirotecnici.
Il Pubblico Ministero di turno ha disposto la misura degli arresti domiciliari in attesa della convalida dell’arresto.
Nel settore dei cosiddetti “botti illegali”, infatti, non è mai agevole risalire alla figura del cosiddetto “maker”, ossia del soggetto che materialmente realizza gli ordigni, poiché la filiera è spesso frammentata e caratterizzata da elevata clandestinità. Si tratta del primo caso in Salento in cui, nonostante i frequenti sequestri di materiale esplodente illegale effettuati negli ultimi anni, l’attività di contrasto ha consentito di individuare e smantellare un intero laboratorio di produzione.
Cronaca
Taurisano, rubato il Gesù bambino dal Presepe
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale…
Natale non è Natale senza Gesù Bambino.
Questo avrà pensato il benpensante quando ha portato via la statuina del Bambino Gesù dal presepe allestito in piazza Castello, dalla curia e don Gionatan, un’opera realizzata con materiali di riciclo.
E’ successo tutto nella notte della vigilia di Natale.
Ad accorgersene è stato il parroco, don Gionatan De Marco, che ha affisso un cartello accanto al presepe: “C’è tanto bisogno di Gesù, siamo contenti che qualcuno se lo sia portato a casa!“.
Un messaggio ironico, che fa pensare ma che porta alla riflessione e alla vergogna.
Cronaca
Tragica viglia di Natale per un ottantenne
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne, non ha riportato ferite gravi…
Tragica vigilia di Natale a Leverano. Uno scontro tra due auto a causato il decesso di un uomo del posto di 80 anni.
Le auto coinvolte sono Mercedes e una Opel Corsa, sulla quale viaggiava un uomo di 80 anni.
Una volta arrivati i mezzi di soccorso del 118 e i Vigili del Fuoco, hanno tentato invano di rianimare l’uomo ma hanno dovuto constatarne il decesso.
Il conducente dell’altra auto coinvolta, un 19enne di Leverano, non ha riportato ferite gravi, anche se è rimasto scioccato da quanto accaduto.
I Carabinieri del luogo sono intervenuti per accertare le cause e capire la dinamica dell’impatto.
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