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Approfondimenti

Grappoli di reminiscenze, senza tempo né confini

 A Marittima: qualche giorno fa, transitando per la piazza del paese in sella al mio scooter color sabbia, ho visto, seduto su una panchina pubblica provvidenzialmente ombreggiata ed esposta a un benefico venticello, un “vecchio” marittimese

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In una recente e differente narrazione, traendo spunto dal casuale incontro con due turisti/ospiti provenienti da S. Francisco, USA, mi soffermavo diffusamente su Marittima e più esattamente sul Rione dell’Ariacorte, dove sono nato e, fra l’altro, annotavo: «Attualmente, con il mio paesello, e specialmente con i residenti, non intrattengo più i rapporti d’intimità e consuetudine viscerale a trecentosessanta gradi, che hanno, invece, caratterizzato le stagioni della mia fanciullezza, adolescenza e prima giovinezza».

Non v’è, invero, contraddizione fra l’anzidetta puntualizzazione e quanto sto per raccontare qui. Semmai, la cronaca freschissima che segue, può considerarsi un’eccezione rispetto al ricordato e consolidato stato d’interazione, in termini complessivi, fra me e la località natia.


Qualche giorno fa, transitando per la piazza del paese in sella al mio scooter color sabbia, ho visto, seduto su una panchina pubblica provvidenzialmente ombreggiata ed esposta a un benefico venticello, un “vecchio” marittimese, Costantino C., il quale vanta e si porta appresso, con disinvoltura, ben novantotto primavere già valicate, per di più guidando ancora, quando occorre, o un’autovettura o un motofurgone “Ape”.


Conosco la citata persona, è proprio il caso di dirlo, da quando sono nato e, lui, giovanottino, abitava, insieme con la sorella Maria, presso la nonna Costantina – i loro genitori erano mancati prematuramente – nell’Ariacorte, a cinquanta metri di distanza da casa mia.


Insomma, a Costantino C., mi lega un’intensa familiarità, sono edotto di tutte le vicende della sua esistenza, da alcuni lustri, in particolare, ho modo di incontrarlo sovente, giacché possiede un giardino, con annesso fabbricato (da poco, l’ha donato ad alcuni nipoti che vi stanno eseguendo importanti opere di ristrutturazione), situato proprio dirimpetto alla mia villetta della “Pasturizza”.


Arrestata d’istinto la marcia del ciclomotore, mi sono avvicinato e seduto accanto, chiedendogli, come approccio, notizie circa lo stato dei lavori edili.

Pochi minuti dopo, si è accostato a noi un altro compaesano, Santo C., appena più giovane di Costantino, e i due, all’unisono, come del resto mi aspettavo, sono immediatamente passati a rievocare un episodio assai lontano, sia come datazione, sia come luogo di svolgimento, evidentemente, però, rimasto indicativo e impresso nella mente, fatto in cui, insieme con loro, io stesso mi ero, in certo qual modo, trovato coinvolto.

Sarà stato il 1963 o il 1964 e lavoravo in banca, a Taranto, da tre anni circa, svolgendo le mansioni di segretario, oggi si dice assistente, di un vicedirettore settorista, il quale, per chiarire, gestiva un determinato portafoglio di clienti.


Insieme con il citato funzionario, compivo spesso visite agli utenti, sia per mera cortesia, sia e soprattutto per ricognizioni dirette sulle loro aziende e le loro attività.

Un giorno c’eravamo portati a domicilio di un operatore agricolo (grosso proprietario di terreni e produttore di vino e olio) di Francavilla Fontana, da molto tempo cliente affidato, vuoi con linee di credito a carattere ordinario e continuativo, vuoi sotto forma di anticipazioni su giacenze di vino e olio, nelle more della loro vendita.


Guarda caso, io non ne ero minimamente a conoscenza, nell’azienda dell’operatore in discorso, da parecchi anni, prestavano attività, sia pure stagionalmente, Costantino e Santo, unitamente ad altri due marittimesi, Peppino e Vitale.


Tutti i già menzionati, quindi, persone di massima fiducia dell’imprenditore francavillese, di casa, alla stregua di famigliari.


Orbene, il mio superiore si era determinato a recarsi nell’azienda di tale cliente, diciamo così, per accertarsi che esistessero effettivamente le giacenze di prodotto su cui era stato da poco concesso un finanziamento e, quindi, si era premurato di dare anche una sommaria occhiata alle relative cisterne.


Sennonché, giusto lì, come ebbero a confidarmi in seguito i miei concittadini, aggiungendo qualche abbozzo d’ilarità, si nascondeva un trucchetto, alquanto rudimentale e, tuttavia, valido a far apparire qualcosa che, in realtà, non esisteva.


E, però, anch’io, dall’altra parte, cioè dall’interno della banca, avevo avuto modo di accorgermi che gli amici marittimesi, o, meglio, le loro firme, erano talora “utilizzati” dal datore di lavoro, per agevolare alcune sue operazioni di finanziamento da parte della banca.

Certo, stagioni non solo antiche ma, specialmente, dai contenuti totalmente diversi, allora la fiducia e la parola erano una cosa seria, nel lecito e anche ai limiti della norma o borderline per stare al linguaggio presente: così abbiamo, l’altro giorno, commentato concordemente, sulla panchina della piazza di Marittima, Costantino, Santo ed io.


Di lì a poco, è arrivato ad aggregarsi alla comitiva un ennesimo “ariacortese”, Costantino N. e, quasi contemporaneamente, Uccio N., geometra in pensione e, fuor d’ogni dubbio, compaesano d.o.c., non essendosi mai allontanato, durante i suoi ottantun anni, dalla natia Marittima. A questo punto, a beneficio di quanti non fossero a conoscenza, mi soffermo su un breve inciso: fra i nomi maggiormente diffusi nella località, ricorrono quelli di Vitale e Costantino o Costantina, a motivo che, collegando i comuni mortali ai santi, S. Vitale, cavaliere nell’esercito romano ai tempi di Nerone, nato a Milano e martirizzato a Ravenna, è il protettore di Marittima, mentre, a compatrona, è stata da vecchia data proclamata la Vergine Maria Santissima di Costantinopoli o Madonna Odegitria.


Costantino, come ho avuto modo di accennare anche in precedenza, faceva parte, penultimo nato, di una famiglia numerosa, ma soprattutto antesignana e allargata, per vicende naturali, in senso laterale o di discendenza.

Difatti, la padrona di casa, in altre parole sua madre, Rosaria, proveniente da Andrano, reduce dal primo matrimonio nel corso del quale le erano nati due figli, Andrea e Giuseppa (Pippina), rimasta vedova ancora giovane, aveva sposato in seconde nozze il marittimese Ciseppe (Giuseppe), reduce, anche lui, da una precedente unione, già padre di tre figli e, parimenti, rimasto vedovo anzitempo.


Rosaria e Giuseppe, novella coppia, procrearono ulteriori quattro figli, Pompilio, Vitale, Costantino e Concetta.


Sì che, a un certo momento, venne a formarsi un nucleo o f0c0lare di undici persone, fra i due coniugi e i nove discendenti arrivati dall’accoppiata di letti.


Molti i ricordi e le annotazioni snocciolati, approfittando della presenza di Costantino, riguardo ai membri della famiglia di Rosaria e Giuseppe ‘u fusu.


Alla fine degli anni Trenta o agli inizi del decennio successivo, la scomparsa di Giuseppe, a causa di una rovinosa caduta mentre era intento a fissare, a un gancio del soffitto, un chiuppu (una sorta di grosso casco, facendo riferimento alle banane) di tabacco già essiccato.

Nel 1945, il matrimonio di Pippina nel canonico abito bianco, di cui, lo scrivente, serba perfettamente il ricordo.


Nel 1947, esattamente il 22 gennaio, le nozze di Andrea (con Valeria), in un giorno in cui, Marittima, registrò il particolarissimo fenomeno di un’abbondante nevicata.


Nel 1951, un’improvvisa e brutta traversia, fortunatamente finita bene, in capo a Vitale, sotto forma di un’infezione da tetano a un piede (precisa, adesso, Costantino, che, all’epoca, lui era assente da Marittima per il servizio militare in Marina, imbarcato su un dragamine di stanza alla Spezia). Dopo, infine, seri problemi agli occhi per l’altro figlio, Pompilio, invero mai risolti.


A un dato momento, Costantino, seduto nel gruppo e rivolgendo lo sguardo a Uccio N. che gli stava accanto, ha ritenuto di richiamare i legami di parentela fra lo stesso Uccio e me (le rispettive mamme, Nina e Immacolata, erano cugine di primo grado, figlie di due sorelle, Cristina e Lucia).  Aggiungendo, inoltre, che lui medesimo, a seguito del matrimonio, si era apparentato con l’ex geometra, posto che il suocero Giuseppe P. (in vita, operatore ecologico, attacchino e necroforo del Comune di Diso), era, a sua volta, primo cugino del padre di Uccio, Pippi ‘u scanteddra o mesciu Pippi ‘u barbieri, la cui madre, Pasqualina M. detta Nina, era sorella della genitrice di Giuseppe P., Maria Donata M.


I conti degli accostamenti fra parentele o famigliarità quadrano perfettamente, a prova di dati anagrafici e/o di battesimo.


Uccio N., il quale, al momento di aggregarsi, aveva domandato, sorridendo, se, in quella circostanza, fossi io a tenere banco nel gruppo, non ha, poi, rinunciato a intervenire, dicendo la sua a proposito di una sfaccettatura straordinaria insita nel desco domestico del suo nonno paterno, Vitale N. ‘u fiore.


Intorno a quel tavolo da pranzo (parolone esagerate), occupavano posto, ha raccontato Uccio, suo nonno e sua nonna, insieme con un paio di ascendenti e i loro sei figli (cinque maschi e una femmina) e, già così, si arrivava a dieci persone. Inoltre, quasi tutti i giorni, specialmente la sera, si aggiungevano sette nipoti di Pasqualina M., detta Nina, figli di due sue sorelle passate prematuramente a miglior vita e, quindi, rimasti orfani.


Diciassette “avventori”, dunque, alla fine, a intingere il cucchiaio nell’unico piatto posto al centro del tavolo, che doveva servire per l’insieme di commensali, con conseguenti difficoltà, per ciascuno, a far arrivare il cucchiaio alla minestra.


Dire che, l’appetito era tanto e non esistevano altre cose da mangiare, tranne, al caso, un tozzo di frisella o una piccola manciata di fichi secchi.


Eppure, sembra assolutamente inverosimile, si sopravviveva e, mette conto di porre l’accento, negli stati d’animo della gente, albergava ben più serenità di adesso.


Rocco Boccadamo


 


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Tricase, commercio e futuro, fra dubbi e speranze

Paola Baglivo, di Ottica Moderna e Gino Bortone della gioielleria Bortone, delineano il futuro della città…

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Paola Baglivo, Ottica Moderna – Tricase
“Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere”
«La concorrenza dell’e-commerce è spietata», ammette Paola Baglivo di Ottica Moderna, «in particolare, noi la sentiamo molto per gli occhiali da sole. Gli sconti che offrono online sono improponibili per noi che dobbiamo necessariamente tener conto delle spese da sostenere. È una partita persa».

“Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze…”

Il bilancio dell’ultimo anno è «positivo, anche perché la nostra è una realtà consolidata, molto concentrata sul servizio svolto sempre in maniera molto professionale. Per le festività natalizie, in verità, non nutro molte speranze», conclude, «ascolto molte lamentele dai miei clienti, i costi sono aumentati e gli stipendi sono sempre gli stessi. C’è molta incertezza per il futuro».
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Gino Bortone, Gioielleria Bortone, Tricase
«I lavori di riqualificazione da programmare con le associazioni di categoria»
Gino Bortone dell’omonima Gioielleria è anche presidente dell’Associazione Commercianti. Ci ragguaglia così sulle iniziative in programma per le feste: «L’associazione commercianti di Tricase, in collaborazione con l’amministrazione comunale, le associazioni del territorio (Tricasèmia, Associazione Filia, Proloco, Adovos Giovani) e altre attività sensibili al bene comune della Città, ha contribuito a creare l’atmosfera Natalizia, allestendo diversi addobbi tra le vie del paese».
Sulle difficoltà che vive il settore, Bortone riporta come «le associazioni nazionali di categoria denunciano una sofferenza, per i negozi di prossimità, con vari fattori alla chiusura di molte attività con la conseguente desertificazione dei centri urbani».
A questo si aggiungono gli intoppi a livello locale: «Quando sono alle porte lavori di riqualificazione o anche quei lavori cosiddetti indifferibili, si dovrebbero programmare gli interventi confrontandosi con le associazioni di categoria, per non creare ulteriori difficoltà e ostacoli che, alla lunga, potrebbero portare alla disaffezione da parte del consumatore nei confronti dei negozi di prossimità.

“Vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti”

Purtroppo, la vivibilità e caoticità delle città contribuiscono a cambiare abitudini e stile di vita. Di conseguenza cambia anche il modo di fare acquisti e ci si rivolge sempre più all’e-commerce».
Ricordando che, «l’importanza del commercio di prossimità non è da sottovalutare neanche sotto l’aspetto sociale, in quanto rappresenta anche luogo di incontro, di crescita e scambio di opinioni».
Tolto il dente passato il dolore. Sugli aspetti positivi Bortone sottolinea che «uno dei punti di forza di Tricase resta quello di essere il centro più grande del basso Salento, annoverando un numero considerevole di attività commerciali. Pertanto, il commercio continua ad essere una forte attrattiva per tutti i paesi dell’hinterland.
Anche l’immagine della Città sta cambiando: aver valorizzato strade e piazze, favorirà l’arrivo di più persone da altri paesi per trascorrere una giornata spensierata».
Per il futuro Gino Bortone auspica che si possa «accrescere la collaborazione tra amministrazione comunale e Associazione Commercianti, unendo le sinergie e attenzionando le esigenze del settore».
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Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

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Il punto dei vista dei commercianti di Casarano e Ruffano

Luigi Cacciatore, di Cacciatore Calzature, Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri: questo Natale sarà così…

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Luigi Cacciatore, Cacciatore Calzature, Ruffano

«Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando valore degli articoli e periodi dei saldi»

Luigi Cacciatore, dell’omonimo negozio di calzature, non nasconde le sue perplessità: «Difficile fare previsioni sul periodo natalizio di quest’anno a Ruffano. Tutto è molto confuso e incerto anche a causa della mancanza del sindaco, dopo le note vicende». 

Sull’attività associativa rivela che vi è un’associazione commercianti locale che, a suo avviso, «si è resa pubblica sporadicamente senza grandi coinvolgimenti. E, comunque», ammette, «io non ne faccio parte».

Riguardo alla vendita online, e alle grosse piattaforme «Amazon, Zalando & Co. hanno distrutto il commercio alterando completamente il valore degli articoli, i periodi di vendita e le regolari percentuali di guadagno. 

“Questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta”

E questo colpisce tutti indistintamente dal tipo di prodotto o articolo che si tratta.

Si aggiungano tutte le diverse iniziative che vanno sempre a ledere sulle percentuali di guadagno dei negozi di prossimità, dal “Black Friday” ai saldi sempre più anticipati rispetto ai tempi giusti per mettere in saldo le rimanenze. Basti vedere le promozioni estive che iniziano a luglio, in piena stagione!

Tali situazioni mettono in ginocchio tutti noi commercianti che tiracchiamo quel carretto che finanzia, a suon di onerose tasse, lo Stato. Così, giorno dopo giorno, sempre più saracinesche restano chiuse». 

Sull’anno che sta per concludersi, «il mio personale bilancio tutto sommato non è male, anche se non rende merito a sforzi e investimenti. Comunque, nutro grandi speranze per il periodo natalizio che lo scorso anno fu comunque positivo».

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Paolo Cavallo, Vodafone Multiservizi, Casarano

Screenshot

«Il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore»

Paolo Cavallo del punto vendita Vodafone (a Casarano e Tricase) riferisce: «Anche se non ne faccio parte, sono a conoscenza che in paese opera un’associazione che sta promuovendo l’iniziativa Compra a Casarano».

“La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre”

Sulla concorrenza dell’ecommerce esprime il suo punto di vista con riferimento al settore della telefonia: «La vendita online nel nostro settore esiste. Chi compra su internet, però, deve essere cosciente dei molti rischi che corre. Tante sono, infatti le truffe. Resi e garanzia per chi compra online restano il problema principale». 

Infatti, ammette che, «nel complesso, nell’ultimo anno, noi abbiamo registrato buoni numeri e constatato che il cliente vuole toccare con mano, vedere il prodotto e ascoltare i professionisti del settore. Sicuramente, poi, farà i confronti con i prezzi online ma sempre assumendosi la responsabilità della sua scelta finale». 

Sulle festività di fine anno Paolo Cavallo si dice fiducioso: «Presentiamo offerte anche più convenienti rispetto all’e-commerce. Quindi ci aspettiamo buoni risultati»

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Alessandro Venneri, Libreria Dante Alighieri, Casarano

«Solo la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune potrà restituirci un po’ di serenità»

Alessandro Venneri, titolare della Liberia Dante Alighieri, premette che «l’associazione del commercianti in realtà si è un po’ dissolta in questi ultimi due anni, dopo che è stata siglata una sorta di convenzione per un “travaso” nella Confcommercio e molti si sono rifiutati».

Anche se non c’è un’associazione ufficiale, però, «da un paio di anni alcuni di noi, imprenditori e piccoli imprenditori, fanno gruppo e operano sul territorio di Casarano, per promuovere iniziative e contribuire a rendere attrattiva la città. A tal proposito», anticipa Venneri, «per quanto riguarda il prossimo Natale, si stanno delineando in questi giorni alcune manifestazioni che coinvolgeranno il centro del paese e, molto probabilmente, la villetta di via Lupo, piazzetta Petracca: iniziative, come mercatini e musica live, programmate tutte, subito dopo la festa dell’Immacolata, nei fine settimana di dicembre».

Sulla concorrenza agguerrita dell’e-commerce ammette: «La sofferenza dovuta a cali di vendite c’è indubbiamente stata. Il commercio on-line indubbiamente ha preso piede. A questo si aggiunga che noi casaranesi abbiamo pagato anche il fatto che negli ultimi anni la viabilità del centro sia stata coinvolta dal rifacimento di piazze e strade e, ancora oggi, come dicevo prima, ci sono lavori in corso che rendono precari traffico e parcheggi. 

Tutto questo, ovviamente, crea un certo scombussolamento in chi vuole venire a trovarci.

Tornando al commercio elettronico, difficile quantificare il danno per la mia attività e quelle degli altri commercianti del posto. Detto che, comunque l’e-commerce è un ulteriore impedimento per i negozi di prossimità, bisogna reagire con i propri mezzi. Se un nemico non puoi sconfiggerlo devi farlo tuo alleato. 

“Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato”

Non possiamo certo metterci a combattere i colossi nazionali e internazionali però, quindi abbiamo iniziato a utilizzare piattaforme per la vendita on-line per far quadrare i conti. Allo stesso tempo, abbiamo implementato l’utilizzo dei canali social e tutto ciò che il mercato digitale propone».

Anche per questo il bilancio dell’anno che sta per finire per la Dante Alighieri è «tutto sommato soddisfacente, nonostante il settore dei libri nazionali denunci un deciso calo di vendite perché quei libri si trovano anche online. 

Il settore dei libri locali o salentini invece, è in crescita. Così come quello dell’editoria scolastica. Quest’ultimo, un settore nel quale siamo particolarmente specializzati dopo cinquant’anni di attività sempre svolta con la massima professionalità».

Più che alle festività di fine anno, Venneri guarda un po’ più in là: «Sono certo che la stabilizzazione della viabilità in centro da parte del Comune  possa restituirci un po’ di serenità, anche se non potrà mai restituire alla città tutte quelle attività che nel frattempo sono state costrette a chiudere».


la prima pagina de il Gallo

Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di, Tricase…

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Maglie e le opinioni dei commercianti, questo Natale…

Marco Candido, di Candido Store, e Luigi Muci, di Muci Abbigliamento, tra consigli, suggerimenti e…

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Marco Candido, Candido Store – Maglie 

«Contro le vendite online, dovremo essere bravi a rendere lo shopping esperienza piacevole e gratificante»

Marco Candido (Candido Store) ci porta a conoscenza che «sono stati programmati degli eventi per tutti i fine settimana, fino a Natale, con spettacoli di artisti di strada. 

Insieme agli addobbi sempre più ricchi e ricercati, contribuiranno a creare a Maglie quel clima natalizio di serenità e spensieratezza di cui tutti abbiamo bisogno». 

In paese però non c’è una vera e propria associazione dei commercianti: «Purtroppo no, ad eccezione di un’associazione di strada che ovviamente coinvolge solo una parte di noi. Più volte si è provato a crearne una, ma senza risultato».

Sulla concorrenza che corre sul web ammette: «L’e-commerce ha portato la totalità dell’offerta di ogni servizio e prodotto nelle nostre case o, meglio, nelle nostre mani, sui nostri smartphone, spesso a prezzi più vantaggiosi. È ovviamente una concorrenza che si fa sentire, alla quale i negozi di prossimità posso rispondere, con successo, offrendo i servizi che l’e-commerce ancora non può dare. 

Innanzitutto, una selezione di prodotti mirata e innovativa, che risponda e anticipi le esigenze della propria clientela e che la supporti quindi nelle scelte d’acquisto; una qualità del servizio in fase di acquisto, intesa come consulenza ed in generale come esperienza piacevole e gratificante, che difficilmente un ordine online può dare. 

“I nostri acquisti sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale…”

Oggi i nostri acquisti, soprattutto nel nostro settore, sono spesso emozionali, rispondendo più ad una necessità di gratificazione personale che ad una specifica esigenza, e noi dobbiamo essere bravi a rendere questa esperienza piacevole e gratificante. 

Altro punto di forza dei negozi di prossimità deve essere la credibilità, in termini di garanzia totale di soddisfazione dell’acquisto effettuato; il cliente deve poter contare sul fatto che noi ci siamo e ci saremo sempre per risolvere i problemi che dovesse riscontrare». 

Candido definisce l’anno che sta per finire come «altalenante, con mesi fortemente negativi e altri molto positivi.

Nel complesso siamo in linea con lo scorso anno e questo, nel nostro settore, non è male. Viviamo globalmente un momento di forti turbolenze ed incertezze che non aiutano il mercato, ma siamo convinti che serietà, coerenza e essere propositivi alla lunga paghino. Quindi, si: siamo fiduciosi per le festività».

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Luigi Muci, Muci Abbigliamento – Maglie

«Siamo fortunati perché il nostro centro storico è una sorta di Centro Commerciale a cielo aperto»

 Luigi Muci, di Muci Abbigliamento Uomo, ammette: «A Maglie non abbiamo un’associazione commercianti, quindi le iniziative ogni anno nascono un po’ “a spot” e sono create da tante piccole associazioni. 

Poi, la Proloco, insieme all’amministrazione, le mette insieme per creare un cartellone natalizio. Quest’anno i commercianti di via San Giuseppe, che è una stradina pedonale molto carina che costeggia il municipio, hanno organizzato degli eventi. Via collegata anche con piazza Caduti di via Fani, luogo di ritrovo per la vita notturna magliese, che da un paio d’anni è stata resa pedonale. In questa zona del centro storico si terranno degli spettacoli che richiameranno un bel po’ di gente». 

Sulle vendite di fine anno aggiunge: «C’è molta attesa per il periodo natalizio, che ha un’incidenza del 20-30% sul fatturato annuo. Ovviamente, ciò dipende anche dalla tipologia del negozio».

Sulla concorrenza dell’e-commerce: «Negli ultimi periodi le vendite sono calate per vari motivi e non soltanto, per l’avvento dell’online spesso preferita da chi acquista per la convenienza economica ,visti gli sconti che effettuano e anche perché più facile e veloce. 

Il piccolo negozio di vicinato può contrastarla con la fidelizzazione del cliente, con la qualità e, soprattutto, garantendo accoglienza, offrendo il surplus della consulenza e guadagnando la fiducia dei clienti. Almeno nei piccoli centri i rapporti personali resistono e sono importanti».

“Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore…”

Il centro storico magliese è un centro commerciale a cielo aperto: «Dobbiamo fare i conti con la desertificazione dei piccoli centri. Fenomeno che non coinvolge solo il nostro settore, la desertificazione commerciale comporta tutta una serie di problematiche anche sociali.

Tutto sommato noi, a Maglie, siamo fortunati perché la nostra città offre una serie di negozi tutti raccolti in centro. Chi viene a Maglie può scegliere tra un’ampia gamma di negozi (uomo, donna, calzature, oggettistica, ecc.), vicini uno all’altro. Questo è un punto a nostro favore che ci aiuta a mantenere ancora un appeal importante anche per la posizione della Città che è centrale rispetto all’intero Salento». 

Ricollegandosi alla rivalità con il variegato mondo di internet, Muci sottolinea: «È importante cercare di far capire al consumatore che anche se risparmia qualche euro, quando acquista on-line arreca un danno al proprio paese, al commercio, all’economia del proprio territorio. Senza dimenticare che, acquistando on-line, si rinuncia a fare una passeggiata in centro: l’acquisto è anche un importante momento sociale, che consente di comunicare, di confrontarsi con i negozianti, di scambiare due chiacchiere».

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Queste interviste le potete trovare su il Gallo cartaceo, distribuito questo fine settimana, in 80 Comuni del Salento;

seguono, fra poco su queste colonne, le interviste ai commercianti di Casarano, Tricase e Ruffano…

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