Attualità
Marittima: per chi suona la campana?
Nella frazione di Diso in questi giorni molto si discute del suono delle campane della Chiesa Madre con due fronti avversi tra i cittadini. Da una parte chi chiede di zittirle per non essere più disturbati, dall’altra chi invece ritiene siano un segno distintivo del paesino, addirittura un «inno alla all’identità locale»
Il mondo dei social può essere perverso, spesso frequentato da leoni di tastiera che non ne hanno ancor compreso il giusto utilizzo e lo trasformano in una giungla infrequentabile.
È bello invece quando diventa un luogo di discussione civile, anche se le posizioni possono essere, come è giusto che sia diverse.
Quello che una volta era chiamato l’agorà e per noi salentini è la chiazza dove tutti gli argomenti all’rodine del giorno passavano una volta il giudizio popolare.
A Marittima di Diso in questi giorni molto si discute del suono delle campane della Chiesa Madre con due fronti avversi tra i cittadini. Da una parte chi chiede di zittirle per non essere più disturbati, dall’altra chi invece ritiene siano un segno distintivo del paesino, addirittura un «inno alla all’identità locale».
Di seguito le motivazioni di Francesco Casciaro che appoggia la battaglia intrapresa dal parroco, don Giovanni, in difesa delle “sue” campane.
«Nel cuore di Marittima, un antico richiamo risuona: “Quousque tandem, Catilina, abutere patientia nostra?!” – “Fino a quando, Catilina, abuserai della nostra pazienza?!” Questa volta, il grido non è politico, ma è un appello per difendere le radici e le tradizioni della comunità contro la minaccia della sospensione dei rintocchi delle campane.
Nel tessuto di Marittima, la Chiesa Madre ha per secoli diffuso il suo inconfondibile “rintocco campanario“, una tradizione profonda, un inno all’identità locale e una melodia che ha resistito all’usura del tempo.
Tuttavia, una nuova sfida si è presentata: alcuni membri della comunità chiedono la sospensione dei rintocchi, ignorando il loro valore storico e culturale.
Le campane, oltre a caratterizzare i giorni di festa e i momenti di lutto, sono un faro guida nel cammino del tempo, un segno tangibile del legame collettivo. In un’epoca dominata dai media e dai social network, il suono delle campane continua a svolgere un ruolo comunicativo e sociale fondamentale, unendo le persone in un sentimento popolare che trascende le differenze individuali.
Non mancano coloro che, vivendo nelle immediate vicinanze della chiesa, non si sono mai lamentati dell’impatto sonoro, anzi, hanno scelto consapevolmente di vivere nei pressi di questo suono avvolgente e rassicurante. I rintocchi, brevi e significativi, non causano disturbo prolungato, ma sono intrinsecamente legati all’identità di Marittima.
Tuttavia, da poco in questa comunità, alcuni si oppongono a questa armonia, chiedendo la sospensione dei rintocchi che hanno segnato il passo del tempo per generazioni.
È ora il momento di alzare la voce in difesa delle tradizioni, di stringere i legami che uniscono la comunità e resistere all’invadenza di una volontà isolata.
Questo appello non è solo religioso, ma coinvolge l’intera comunità.
La democrazia, fondamento della società, insegna che le decisioni collettive devono prevalere sulle scelte di una minoranza.
Credenti, laici e non credenti sono chiamati a difendere ciò che è giusto, a lottare per preservare radici e tradizioni che definiscono Marittima.
Riflettendo sul celebre interrogativo di Cicerone, ci chiediamo: “Fino a quando, nuovi cittadini di Marittima, abuserete della nostra pazienza?”.
La speranza è che la risposta sia un coro unito che difende radici, storia e libertà di vivere secondo tradizioni che legano indissolubilmente al passato e proiettano al futuro.
La battaglia è stata dichiarata e Marittima è pronta a difendere il suo patrimonio sonoro e culturale».
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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