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Attualità

In Salento la prima Università islamica d’Italia

“Luogo di dialogo aperto a tutti, sarà come la Cattolica, ma musulmana”. E si infiamma il dibattito

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Da fantapolitica a scontro di idee, il dibattito sulla prima Università islamica in Italia si è infuocato.


Appena un paio di settimane dopo l’opposizione del Comune di Lecce al progetto del campus di religione musulmana su territorio salentino, è arrivata infatti la firma che ne avvia la fondazione. In uno studio notarile leccese, Giampiero Khaled Paladini, 56enne scrittore ed imprenditore salentino convertito all’Islam e presidente di Confime, ha posto così il primo mattone virtuale per la realizzazione dell’Università da lui ideata e fortemente voluta.


Giampiero Khaled Paladini

Giampiero Khaled Paladini


Non sarà una università coranica, ma di diritto italiano, scientifica, di ispirazione islamica, sul modello della Cattolica”, precisa nella conferenza di presentazione, e ripete: “Sarà un luogo di dialogo aperto a tutti che, attraverso la conoscenza del mondo islamico, permetterà di fare un passo avanti verso il confronto, indispensabile soprattutto in questo momento di tensione per via del terrorismo”.


Sui social intanto Paladini continua attivamente la sua propaganda, deciso a convincere anche i più fermi oppositori. L’ambizioso progetto punta a realizzare un ateneo in cui 5mila studenti potrebbero studiare alle porte di Lecce (probabilmente dirimpetto all’Ecotekne) e disporre di mensa, residenze, impianti sportivi e ovviamente una moschea ottagonale.


Si inizierà con i corsi di teologia, per i quali non è necessario l’accreditamento del Miur. Poi, a gennaio 2016, dovrebbero partire due master, uno in Diritto ed economia e Finanza islamica, organizzato assieme ad una rappresentativa di centri bancari del Barhein, e l’altro in Scienze delle costruzioni, alimentato anche da compagnie finanziarie e di costruzioni arabe.

Se dovesse poi arrivare il nullaosta del Ministero, nell’ottobre 2017 partiranno i corsi di laurea veri e propri: quello in Scienze umanistiche e quello in Scienze agrarie e ambientali, con un ‘ma’: “Se l’Università del Salento dovesse decidere nel frattempo di aprire la stessa facoltà, opteremo senza problemi per dell’altro, vale a dire per quella di medicina e Scienze infermieristiche, a partire dall’autunno 2018”.


Un progetto che senza dubbio necessita di un lauto finanziamento che, a quanto pare, sarebbe già pronto. Ben 45 milioni di euro arriverebbero infatti dai Paesi dell’Opec, andando a coprire i costi di realizzazione del campus. Le spese di gestione annuale invece, attorno ai 35 milioni, sarebbero saldate quasi per intero con le rette corrisposte dagli studenti, stimate su una base di almeno 6mila euro l’anno, come in tutte le università private.


Insomma, chi credeva che l’università musulmana sarebbe rimasta solo una chiacchiera da bar, si sbagliava. Anche per questo, il dibattito attorno alla questione si è infiammato improvvisamente. In tanti promettono guerra aperta alla realizzazione del progetto, chi forte di valide (e più o meno condivisibili) motivazioni e chi brandendo la sempre pronta spada della xenofobia e facendo di tutta l’erba (i musulmani) un fascio (terroristi).


Paladini, dal canto suo, è convinto di smentire gli scettici coi fatti. E imperturbabile epiloga: “Rispetteremo tutte le leggi. Non vedo come possano dirci di no”.


Lorenzo Zito


Attualità

Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”

Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.

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Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale. Questo nuovo spazio, già a disposizione di tutte le classi, è stato progettato per trasformare la didattica quotidiana in un’esperienza sempre più dinamica e inclusiva.
L’ambiente è stato dotato di strumenti all’avanguardia:
• Arredi modulari: 24 banchi trapezoidali, un tavolo collaborativo e 25 sedie, pensati per favorire il lavoro di gruppo.
• Tecnologia di ultima generazione: 25 Chromebook con relativo carrello caricatore e un monitor touch interattivo da 65 pollici.
• Formazione: Nei prossimi mesi i nostri docenti parteciperanno a corsi specifici sull’uso dei nuovi dispositivi e sulle metodologie didattiche collaborative digitali.
La Dirigente Annamaria Turco spiega: “La Fondazione con questo dono ha voluto fornire ai nostri alunni gli strumenti necessari per lo sviluppo di competenze digitali, di problem solving e di comunicazione, competenze ormai essenziali per i futuri cittadini europei, come indicato dal quadro di riferimento europeo Digicomp 2.3.
Gli arredi e i dispositivi sono pensati nell’ottica della Classe 4.0, promossa dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e che rappresenta un nuovo modello di ambiente di apprendimento che si discosta dalla tradizionale impostazione trasmissiva per una didattica innovativa, attiva e centrata sullo studente.
I ringraziamenti ufficiali sono stati espressi con profonda gratitudine il 16 dicembre 2025 durante il nostro Recital di Natale alla Dott.ssa Tina De Francesco e alla Dott.ssa Mariangela Martella, rappresentanti della Fondazione, per il loro concreto sostegno alla crescita dei nostri ragazzi. Il nostro plauso va anche alla Prof.ssa Laura Accoto, progettista dell’ambiente collaborativo“.
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Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”

Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo

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“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.

Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon

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Attualità

Presentato il calendario della Polizia locale contro la violenza di genere

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela…

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Lo speciale calendario della Polizia Locale di Nardò per il 2026 è dedicato al tema del contrasto alla violenza di genere.

Ogni mese, attraverso gli scatti di Giacomo Fracella, racconta un valore, un gesto, un simbolo di rispetto e di tutela. Ci sono, tra le altre cose, un paio di scarpette rosse sul suolo di piazza Salandra, una foto di gruppo delle agenti del Comando di via Crispi, la panchina rossa.

Dietro queste immagini c’è il lavoro quotidiano della Polizia Locale, che con dedizione e sensibilità opera per garantire sicurezza e dignità ai cittadini e ovviamente anche a tutte le donne.

Questa mattina il comandante Cosimo Tarantino ha presentato il calendario nella sede di via Crispi, consegnando una copia al consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione e all’assessora con delega alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni. Presenti anche la consigliera Daniela Bove e la vice comandante Simona Bonsegna.

“Questo calendario – ha detto il comandante Cosimo Tarantino – è un messaggio di coraggio e speranza. Pensiamo che ognuno di noi debba fare la propria parte nel contrasto alla violenza di genere, la Polizia Locale ha ritenuto quest’anno di utilizzare il calendario come importante veicolo divulgativo per sensibilizzare tutti. È importante non abbassare mai la guardia”.

“Questo è un tema che interessa singoli, famiglie e istituzioni – ha aggiunto il consigliere delegato alla Polizia Locale Gabriele Mangione – e ognuno deve affrontarlo nei limiti del proprio ruolo e delle proprie possibilità. Questo calendario è uno strumento istituzionale, ma stavolta anche un segno tangibile di vicinanza nei confronti dei cittadini e di tutte le donne”.

“Ringrazio il Corpo di Polizia Locale – ha detto ancora l’assessora alle Pari Opportunità Sara D’Ostuni – per questa iniziativa di estrema sensibilità e responsabilità. Avere a casa questo calendario ci ricorda ogni giorno che il contrasto alla violenza di genere non può e non deve essere una battaglia episodica, ma costante e generalizzata”.

Dalla prima edizione del calendario della Polizia Locale di Nardò sono passati ormai 24 anni, dedicata all’epoca alla sicurezza stradale e arricchita dai disegni sul tema degli studenti delle scuole primarie. Questa edizione, invece, arriva nell’anno (il 2026) che celebra i 160 anni della Polizia Locale italiana.

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