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Tricase

Tricase: il PD sulla crisi amministrativa

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Lettera aperta di Rocco Cosimo Musio, segretario cittadino PD, ai dirigenti e ai partiti e movimenti di centrosinistra “ed a tutti coloro che immaginano un futuro per Tricase. Ci risiamo. L’Amministrazione Musarò ha ricominciato il gioco dell’oca. All’incirca un anno fa, dopo la sconfitta del centrodestra tricasino nella tornata elettorale per il rinnovo dell’Amministrazione Provinciale, con interviste sui giornali e con documenti politici, l’Amministrazione Musarò tenne a comunicare alla cittadinanza l’evidente fallimento di dodici mesi di governo cittadino. Dopo un’estate di totale paralisi amministrativa, consumatasi tra cene e pranzi, alla ricerca di un componimento delle divergenze, dopo innumerevoli viaggi della speranza in terra magliese, finalmente, agli inizi di ottobre, il Sindaco trovò il coraggio di revocare la Giunta e nominò la cosiddetta “Giunta d’ottobre”. Come tutti sanno, quella Giunta, i cui componenti rimasero segreti per la cittadinanza ma non per l’Ufficio Ragioneria del Comune, fu a sua volta revocata dopo appena un mese dalla nomina e furono richiamati in carica i vecchi assessori.


Di nuovo tutti insieme appassionatamente, con dichiarazioni all’insegna della ritrovata unità e foriere di nuovo entusiasmo. In realtà le divergenze furono appianate da qualche piccola spartizione amministrativa, ma le difficoltà di convivenza restarono tutte. Oggi, all’indomani della nuova sconfitta che il centrodestra tricasino ha registrato nelle elezioni regionali, il balletto ricomincia. Le cronache dei giornali ci informano che alcuni consiglieri di maggioranza ripropongono più o meno lo stesso documento dell’anno scorso, rimarcando che lo stato comatoso in cui versa l’Amministrazione Musarò fin dal suo insediamento è arrivato ormai a ventiquattro mesi. Due anni di immobilità e di occasioni perdute! E’ facile immaginare che nelle prossime settimane o forse mesi assisteremo alla celebrazioni delle stesse liturgie dell’anno scorso. I soliti viaggi a Maglie, i soliti pranzi e cene in cui, tra una pietanza e l’altra, ci si dividerà qualche pezzo di torta e poi tutto tornerà come prima, al solito caos calmo. Ovviamente, in questo infinito teatrino anche l’opposizione di centrosinistra sarà chiamata a fare la sua parte. Ci sarà qualche intervista che stigmatizzerà la situazione, forse qualche interrogazione consiliare, ci indigneremo nelle sedi di partito, ma tutto rimarrà marginalizzato nelle stanze di una politica sempre più lontana dai cittadini e dai loro problemi. E’ indubbio che negli ultimi due anni Tricase ha registrato una preoccupante involuzione; quella energia, quella esigenza di confronto, quel dibattito, a volte aspro e in alcuni frangenti eccessivamente personalistico, ma comunque sintomo di una voglia di partecipazione e di protagonismo civico che avevano caratterizzato gli anni dell’amministrazione di centrosinistra, sono totalmente scomparsi. Tricase è avvolta in una cappa che rende tutto indefinito. Nessuno che si interroghi sul grande problema della SS. 275, che pure tanto aveva appassionato gli animi, nessun dibattito sulle possibili linee di sviluppo di Tricase, sulla zona industriale, sulle marine, sulle nuove opportunità offerte dalle fonti di energie rinnovabili, sui temi ambientali, nessuno che si occupi dei problemi reali e quotidiani dei nostri concittadini, così lontani dai pensieri e dall’azione amministrativa del Sindaco Musarò e della sua maggioranza. Nessuna indignazione verso una maggioranza di centrodestra, talmente superficiale ed approssimativa da far affiggere ai muri della città un manifesto, a firma del Sindaco, con il quale si annuncia l’interruzione dell’erogazione idrica nelle “frazioni di Caprarica, Sant’Eufemia, Tutino e Marina Serra”. Peccato che da circa vent’anni, lo Statuto Comunale, all’articolo 1 comma 2^, stabilisce che il territorio del Comune comprende il Capoluogo – con i rioni di Caprarica, Sant’Eufemia, Tutino, Marina Serra e Tricase Porto – e le frazioni di Lucugnano e Depressa.

Dopo due anni di governo il Sindaco e la maggioranza non conoscono nemmeno come è suddiviso il territorio che amministrano! Di fronte a questo sfacelo, dobbiamo continuare a rassegnarci alla recita di una parte a soggetto, contribuendo anche noi, nostro malgrado, al decadimento politico, sociale e culturale di Tricase? O non è giunto il momento per il centrosinistra cittadino di una piena assunzione di responsabilità? Non possiamo più confinare il dibattito all’interno dei tradizionali contenitori politici, siano essi partiti, movimenti o nuove forme di aggregazioni (fabbriche, officine, cantieri ecc.). E’ indubbia la insostituibilità dei partiti e della loro funzione; è assolutamente necessaria la forza vivificante dei movimenti e di tutte le aggregazioni che contribuiscono alla crescita della democrazia e intensificano la partecipazione dei cittadini alla vita della comunità. Ma da soli non bastano! C’è il rischio che tutto si riduca all’autoreferenzialità, alla celebrazioni di vecchi e obsoleti riti, all’azione politica finalizzata solo ed esclusivamente alla conta interna ai partiti o al servizio delle ambizioni personali di qualcuno. Mi permetto, allora, di fare una proposta: promuovere una convocazione di tutti coloro, aggregazioni e semplici cittadini, che si riconoscono nei valori del centrosinistra e/o che comunque sono delusi dall’azione di questo governo cittadino. L’invito è esteso anche ai tanti, pure di centrosinistra che, stanchi delle liti e divergenze che hanno caratterizzato l’amministrazione del centrosinistra, offuscando anche quello che di buono si è fatto, alle scorse comunali hanno votato Musarò e le sue liste, convinti di dare una svolta a Tricase. Quelle scelte, anche legittime, come tutte le scelte degli elettori, hanno portato al nulla assoluto. E’ arrivato il momento di ricominciare! Ricominciare significa, innanzitutto, riappropriarsi del diritto della parola e del dovere di immaginare e progettare il presente ed il futuro della nostra città. Allora, perché non ritrovarsi, per esempio, in una qualsiasi piazza di Tricase, in un giorno ed un’ora stabilita, per aprire un libero dibattito sui problemi che ci attanagliano, cercando di individuare forme e percorsi nuovi di partecipazione finalizzati alla loro risoluzione? Perché non riportare le piazze alla loro funzione originaria? Non solo luoghi del divertimento e del commento leggero e disinteressato, ma AGORA’ dove gli abitanti di un luogo si riappropriano dello status di con-cittadini, che si preoccupano e si interessano al bene della Comunità. Penso che possa essere un modo per ripartire insieme, ben sapendo che non sarà l’assemblea di piazza lo strumento risolutivo della crisi di partecipazione, e facendo attenzione che il tutto non cada nel populismo o nel qualunquismo. Apriamoci alla città, osiamo percorsi nuovi! Tricase ha bisogno di uomini e donne portatori di nuovo entusiasmo, dotati di generosità e voglia di operare per il bene comune e non di amministratori interessati a ritagliarsi la loro piccola fetta di potere”.


Attualità

Tricase e Lecce fra i migliori ospedali, secondo l’Agenas

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse. Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti…

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Su 1117 ospedali pubblici e privati, valutati su 6 aeree cliniche, 15 hanno raggiunto dei risultati e livello “alto” e “molto alto” ed è migliorata, secondo l’Agenas (agenzia nazionale servizi sanitari), l’assistenza negli ospedali italiani nel 2024.

Migliorano certo, ma evidenziano anche una forte discrepanza fra Nord e Sud.

Dal 2012, AGENAS sviluppa il Pne, finalizzato alla valutazione degli esiti delle prestazioni assistenziali e delle procedure medico-chirurgiche nell’ambito del Servizio Sanitario Nazionale.

Tale osservatorio, il Pne, regolamenta gli standard relativi all’assistenza ospedaliera e, per tale valutazione, quest’anno ha utilizzato 218 indicatori: 189 per l’assistenza ospedaliera (67 di esito/processo, 101 di volume e 21 di ospedalizzazione); 29 per l’assistenza territoriale, valutata in termini di evitata ospedalizzazione, esiti a lungo termine e accessi impropri al Pronto Soccorso.

Sono stati analizzati separatamente otto ambiti clinici: cardiocircolatorio, nervoso, respiratorio, chirurgia generale, chirurgia oncologico, gravidanza e parto e classificati gli standard di qualità in alto/molto alto, medio, basso/molto basso.

Per il meridione è sconfortante notare come ci sia un “deserto” di nosocomi che raggiungono valutazioni basse o molto basse.

Fra le altre, però, vogliamo evidenziare le due strutture in provincia uscite a pieni voti.

La prima, fra le strutture citate in ambito cardiocircolatorio, per gli interventi su valvole cardiache, spicca come un livello molto alto, la Casa di Cura Città di Lecce.

La seconda, con un’altra importante valutazione fra gli ospedali salentini, come migliore ospedale per i tumori rientra, con un livello molto alto, l’Ospedale Cardinale Panico di Tricase.

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Attualità

Tricase, candidato del centrosinistra: altro giro, altra corsa

Duro intervento contro il PD locale del delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Ippazio Morciano. Al tavolo della discussione si aggiungono anche Verdi, Sinistra italiana e Cantiere civico

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Non si attenua la polemica dopo l’annuncio della candidatura di Vincenzo Chiuri da parte del Circolo cittadino del Partito democratico, insieme a Cantiere civico e Sinistra italiana.

A stretto giro di posta, in ordine squisitamente cronologico erano intervenuti il consigliere comunale Francesco Minonne (con tanto di dimissioni dal partito) il neoconsigliere regionale ed ex presidente della Provincia Stefano Minerva con tirata d’orecchi al PD locale, di nuovo il Circolo del Pd che ribadiva la sua posizione, Andrea Morciano che chiedeva le Primarie, e “Tricase, che fare?”, primo movimento ad alzarsi dal tavolo delle trattative.

Ora la discussione si arricchisce degli interventi dei Verdi, di Sinistra italiana e del Cantiere civico.

Ognuno dice la sua ma le posizioni restano distanti e una soluzione al momento non si vede.

Si attendono nuove anche dalla segreteria provinciale dei Dem dopo la lettera aperta di Ippazio Morciano che non le manda certo a dire a chi dirige il circolo cittadino.

IPPAZIO MORCIANO: «AUSPICO INTERVENTO AUTOREVOLE DEL SEGRETARIO PROVINCIALE DEL PD»

Evidentemente non è più una questione solo tricasina perché sulla vicenda, dalla vicina Tiggiano, è intervenuto anche Ippazio Morciano, in qualità di delegato dell’Assemblea Nazionale e componente della Segreteria Regionale del Partito Democratico.

«Innanzitutto, la firma del comunicato a nome dell’intero Circolo», si legge, «avrebbe dovuto interessare la condivisione formale, secondo i dettami dello statuto e dei regolamenti del Partito, di tutti gli iscritti del circolo, nessuno escluso.

Non fa onore ad un circolo del Partito Democratico accusare in modo inadeguato l’unico consigliere del PD presente nell’assise comunale ed anziché ringraziarlo per il servizio che sta prestando anche con enormi difficolta di spostamento per motivi lavorativi e cercare di capire le motivazioni che lo hanno portato a presentare le dimissioni, lo si mette sul banco degli imputati solo perché dissente da una scelta. Al consigliere Francesco Minonne vanno la mia solidarietà personale e quella del Partito Democratico.

Ricordo al segretario del circolo del Partito Democratico di Tricase, che sembra essere stato colto da un attacco di amnesia nello scrivere quei righi a mo’ “di atto di citazione”, che il sottoscritto ha il diritto-dovere in forza alle cariche attuali ricoperte nel Partito Democratico (Delegato dell’assemblea Nazionale oltre a componente della Segreteria Regionale nel ruolo di “Capo Segreteria”) di garantire il funzionamento democratico e l’efficacia dell’azione del PD su tutto il territorio Regionale.

Quindi anche il monito al neoconsigliere regionale Stefano Minerva (a cui va il ringraziamento per la sensibilità dimostrata nell’intervenire con pacatezza e spirito di collaborazione per far sì che si pervenga a una scelta che sia ampia e condivisa) di pensare meglio a tenere a “bada le incursioni di chi, come già accaduto, vuole dirigere la comunità democratica di un paese che non gli appartiene” è completamente di cattivo gusto e dimostra inadeguatezza nel dirigere in maniera aperta ed inclusiva un così importante circolo.

Ma se proprio dobbiamo parlare di incursioni, caro segretario non sei stato tu insieme al tuo avvocato che hai chiesto un incontro il 26 novembre presso il mio studio (a cui io ovviamente nella mia qualità di dirigente del partito non mi sono sottratto) per chiedermi di intervenire personalmente a far ritirare altre candidature? Per te se gli interventi sono a favore sono delizie, se vanno in senso diverso sono incursioni.

Scusandomi per queste chiacchere che sicuramente possono annoiare ma che, per dovere di dignità morale personale dovevo elencare, torniamo sul piano politico.

Il Partito democratico ha nel proprio statuto l’obbligo del ricorso alle “Primarie Aperte” per la scelta del Segretario Nazionale, figuriamoci se un segretario o un dirigente di Partito non può essere d’accordo che si tengano le primarie aperte per la scelta del candidato sindaco tanto più se portano ad allargare il perimetro della coalizione. Se questo non lo si vuole o addirittura lo si impedisce, come ribadito dal recente comunicato del gruppo politico “Tricase, che fare?”  probabilmente dobbiamo chiederci se siamo degni di dirigere una comunità o un circolo del Partito Democratico.

Per questo, visto anche gli ultimi interventi di disponibilità di altri gruppi politici di partecipare all’istituto delle Primarie per proporre alla città una più ampia coalizione progressista e di centrosinistra, auspico un intervento autorevole del segretario provinciale del Partito Democratico affinché convochi con urgenza una riunione di tutte le forze politiche di centro-sinistra sul tema in questione».

I VERDI: «PERSONALISMI E GIOCHI DI POTERE»

Di seguito la nota di Michele Massimiliano Mangiullo per il Direttivo dei Verdi di Tricase.

«Il Movimento dei Verdi di Tricase non è stato mai informato -né precedentemente convocato, intorno all’eventuale candidatura di Vincenzo Chiuri (persona certamente irreprensibile).

È sembrata quanto meno irrispettosa e prematura la decisione di annunciare un candidato sindaco e poi affermare che comunque si è aperti a nuovi contributi. Perché non siamo stati contattati in anticipo?

Rigettiamo questa modalità di procedere, soprattutto perché in tutte le dichiarazioni precedenti si era sempre sostenuto il ricorso alle primarie in caso di mancata convergenza su un singolo nome.

La spaccatura evidente tra una parte del PD e un’altra non pare basata su programmi e ideali, ma semplicemente su personalismi e giochi di potere.

Ribadendo che noi saremo con chi riuscirà a produrre un minimo di programma di sostenibilità ambientale, rimaniamo a disposizione per partecipare agli incontri che saranno utili alla formazione di un governo nuovo per la città di Tricase».

SINISTRA ITALIANA: «CONDIVISIONE E PARTECIPAZIONE: CHI LA PRATICA E CHI LA DENUNCIA»

Di idea decisamente contraria a quella dei Verdi, Sinistra italiana nonostante siano due movimenti che, di solito, nella politica nostrana vanno a braccetto.

«In questi ultimi giorni stiamo assistendo a esternazioni pubbliche fuori luogo in merito alla scelta condivisa del candidato Vincenzo Chiuri da parte del Centro Sinistra», si legge in una nota del Circolo cittadino, «non vogliamo entrare nelle discussioni interne di un altro partito, il PD, ma non accettiamo che venga giudicato un percorso di condivisione da parte di chi non lo ha vissuto. Da ormai un anno e mezzo il centrosinistra – PD, SI, Cantiere Civico e Tricase che Fare – ha intrapreso un percorso unitario, perché non si poteva più accettare la divisione degli ultimi anni, divisione che ha causato disfatte e guerre fratricide.

In questo periodo abbiamo condiviso opinioni, programmi e battaglie referendarie. Abbiamo consolidato un legame interno facilmente raggiungibile, perché il gruppo è anche un’unione politica, con idee e una visione comune del territorio e del mondo. Siamo convinti che la condizione necessaria per andare lontano sia essere simili, anche alla luce delle esperienze negative delle accozzaglie elettorali del passato, che non hanno portato nulla di buono né in termini di affidabilità amministrativa né di visione politica.

Consolidato il rapporto, ci siamo concentrati sulla scelta del candidato sindaco, definendo un vademecum sul profilo, condiviso da tutte le componenti, basato su tre principi fondamentali: una persona politicamente individuabile nel Centro Sinistra; un passo indietro dei leader dei movimenti; una fase di condivisione dei candidati e, in caso di mancato accordo, il ricorso alle primarie tra le figure precedentemente individuate.

Durante il confronto, dopo che ciascuno dei quattro gruppi aveva indicato un proprio profilo di candidato, si era arrivati alla sintesi di due nomi: il Dott. Vincenzo Chiuri, proposto dal PD e appoggiato da Cantiere Civico, e la candidata di Tricase che Fare e successivamente sostenuta anche da SI. A quel punto, non essendo stato raggiunto un accordo, sono state proposte le primarie tra i due candidati. Tuttavia, solo Tricase che Fare ha fatto un passo indietro, sconfessando la propria candidata e sostenendo che, in caso di primarie, il loro candidato sarebbe stato un altro.

A seguito di ciò, venuta meno la candidatura di Tricase che Fare, SI ha deciso di sostenere il Dott. Vincenzo Chiuri. Per questi motivi riteniamo che il percorso sia stato condiviso e leale come mai in passato nelle competizioni elettorali di Tricase.

È evidente che il clamore attuale sia dovuto esclusivamente all’egocentrismo di singole persone, la cui ambizione finisce per sovrastare ogni forma di condivisione: un ossimoro rispetto alla partecipazione che dichiarano di volere. Siamo convinti che tutto questo rumore non faccia altro che rafforzare la nostra scelta. Nonostante ciò, però, la coalizione resta aperta a tutti coloro che si riconoscono nei valori del centrosinistra, compresi chi nelle ultime ore hanno manifestato la volontà di farne parte.

Il proprio contributo può essere dato anche senza essere il candidato sindaco, entrando a far parte di un gruppo coeso e forte in vista della prossima competizione cittadina dando il proprio contributo nel programma, perché siamo convinti che la forza del progetto è il gruppo prima del suo Leader. Vi aspettiamo giovedì 11 novembre alle ore 19 presso le Scuderie di Palazzo Gallone per la presentazione del Dott. Vincenzo Chiuri come candidato sindaco del centrosinistra».

CANTIERE CIVICO: «NESSUNA ESCLUSIONE»

«C’è solo chi ha scelto di sottrarsi al processo di costruzione unitaria per valutazioni politiche diverse o per ambizioni personali», questa la posizione di Carmine Zocco per il Cantiere civico, che «ritiene necessario ribadire alcuni aspetti del percorso politico intrapreso da oltre due anni insieme alle altre forze organizzate del Centrosinistra.

Un percorso aperto: chi si è allontanato lo ha fatto per scelta.

Sin dall’inverno del 2023, la coalizione dei partiti e di movimenti civici ha mantenuto aperti i tavoli di confronto politico e programmatico, al fine di costruire un progetto condiviso per la città di Tricase.

In questo contesto: – sono stati attivati tavoli permanenti di lavoro; – sono stati definiti criteri trasparenti e condivisi per individuare il candidato sindaco; – è stato, infine, raggiunto l’accordo sulla figura del dott. Vincenzo Chiuri.

Nessun gruppo che abbia dimostrato disponibilità a partecipare è stato escluso da tale percorso.

Al contrario, il gruppo che fa riferimento ad Andrea Morciano ha scelto di non partecipare ai momenti di confronto, ritenuti inutili e fuori luogo, collocandosi in tal modo al di fuori del processo unitario.

Essere a disposizione significa mettersi in gioco, per il bene della comunità. E questa comunità ha bisogno di cooperazione e reciprocità, non di iniziative autoreferenziali».

Influenze esterne e richiesta tardiva di Primarie secondo Zocco: «La contestazione della candidatura Chiuri e la successiva richiesta di Primarie non rappresentano un contributo costruttivo al dibattito democratico. Tali posizioni risultano, piuttosto, espressione di dinamiche esterne al contesto cittadino, che rischiano di riproporre modelli di frammentazione già sperimentati in passato con esiti negativi per la governabilità della città. Una coalizione coesa e aperta Il Cantiere Civico ribadisce il proprio sostegno al dott. Vincenzo Chiuri e conferma la solidità della coalizione. Il lavoro svolto finora e quello da svolgere nelle prossime settimane resteranno improntati a serietà, collaborazione e ascolto per arricchirsi di nuovi contributi. La città ha bisogno di un percorso chiaro e condiviso, di idee e di amore. Non di iniziative che prescindono dal confronto collettivo e che mirano alla promozione dell’Io, mai del Noi».

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Attualità

Centrosinistra tricasino spaccato: la posizione di “Tricase, che fare?”

La presidente Sonia Sabato: “Avevamo fermamente ribadito la necessità delle primarie. Avevamo chiesto più ampia e democratica partecipazione”

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Era primavera, lo scorso mese di aprile, quando il centrosinistra di Tricase si annunciava definitivamente riunito con queste parole: “Insieme per un percorso collettivo. Pronti a raccogliere la sfida del futuro”.

Firmatari di questo patto d’unità erano il PD cittadino, Cantiere Civico, Alleanza Verdi-Sinistra Tricase e Tricase, che fare?.

Otto mesi dopo, il fronte non è più lo stesso. Manca all’appello “Tricase, che fare?”, gruppo politico presieduto da Sonia Sabato e rappresentato in consiglio comunale da Giovanni Carità, Armando Ciardo ed Antonio Luigi Baglivo.

Proprio queste quattro firme oggi diffondono un comunicato per chiarire la loro posizione all’interno del valzer di centrosinistra. Lo fanno nel weekend caldo del PD che, dopo l’annuncio da parte del circolo cittadino della candidatura di Vincenzo Chiuri a sindaco per le prossime amministrative, ha registrato le dimissioni dal partito del consigliere comunale Minonne e le critiche dapprima del consigliere regionale Stefano Minerva (cui poi lo stesso Partito Democratico ha risposto) e poi di un altro potenziale candidato: Andrea Morciano.

Ecco quindi la nota a firma della presidente Sonia Sabato. Un intervento col quale “Tricase, che fare?” prende la parola proprio per far chiarezza su questo percorso di riunificazione del centrosinstra tricasino azzoppato, ed oggi finito sotto i riflettori.

La nota

Sollecitati ad intervenire sulle ultime vicende politiche che interessano la nostra città, crediamo necessario solo chiarire che per il nostro modo di intendere e praticare la politica, non riteniamo opportuno e, soprattutto, corretto entrare nel merito delle personali e libere scelte di alcune componenti del centrosinistra cittadino. Chi ha deciso di percorrere una strada lo ha fatto liberamente, come altrettanto liberamente noi abbiamo scelto di non condividerla. 

La nostra storia è sotto gli occhi di tutti, eletti per stare all’opposizione lì siamo rimasti, con coerenza e trasparenza, da sempre distanti da vincoli clientelari, ingerenze esterne e trasformismi vari.

Che sarebbe stato necessario passare dallo strumento delle primarie è stato dal nostro gruppo fermamente e costantemente ribadito. Come da sempre abbiamo chiesto di lavorare ad una più ampia e democratica partecipazione. 

Ci fa piacere, ma allo stesso tempo ci rattrista, apprendere dalla stampa che anche altri, solo oggi, siano del nostro stesso parere. Preso atto di questo, ribadiamo per la premessa fatta, che noi mai entreremo nelle vicende interne di altri partiti o rappresentanze. Chi compie una scelta è libero di farla e di portarla avanti in piena coscienza, ma anche nella piena assunzione di responsabilità.

Auspichiamo, per quello che può servire, che nell’agire di tutte le parti politiche ci sia sempre l’obbiettivo finale di un impegno sano, lungimirante e coraggioso per il futuro della nostra città e del nostro territorio.

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