Attualità
Tricase in bus, le perlessità del Cantiere Civico
Dura nota a firma dei Consiglieri comunali Zocco, Errico ed Elia: «Fine servizio alle 18,30 e nessuna corsa nelle ore serali e notturne; costi solo a carico dei cittadini e scelte tecniche discutibili»
“Lascia l’auto e goditi l’estate” è il nuovo servizio di trasporto estivo promosso dal Comune di Tricase per collegare capoluogo, frazioni e marine.
Un progetto di mobilità pubblica voluto dall’amministrazione, in ottica di potenziamento dei servizi turistici del territorio.
L’annuncio ha suscitato reazioni diverse con molti plausi ma anche qualche naso storto.
Come quello dei consiglieri comunali del Cantiere civico: «Il tono troppo trionfalistico per il servizio estivo di trasporto pubblico verso le marine ci lascia perplessi», fanno sapere con una loro nota Carmine Zocco, Gianluca Errico e Giacomo Elia: «“Lascia l’auto e goditi l’estate”, recita lo slogan accattivante ribadito su tutti i media. Ma l’invito è per tutto il giorno? No, la durata delle corse è fino alle 18,30. Questo è il primo limite. Nessuna corsa prevista per le ore serali e notturne, come se le Marine dovessero essere solo meta diurna».
Altro punto sollevato dal Cantiere civico quello relativo ai costi. «Quanto investe l’amministrazione Comunale per un servizio che mira a fornire ai propri concittadini la salutare possibilità di svago della balneazione, cercando di attenuare lo stress del traffico, della mancanza di parcheggi e le emissioni inquinanti? Niente, neanche un euro. E non può essere certo usata come causa la mancanza di liquidità. Il Bilancio Consuntivo approvato il 22 giugno presenta, infatti, un avanzo di cassa (cioè di fondi da utilizzare) di quasi 2 milioni di euro. Il servizio sarà, quindi, a totale carico dei cittadini che ne usufruiscono con il costo di 1,10 per ogni corsa singola. Facciamo un calcolo semplice: una famiglia di 4 persone per andare a al mare dovrebbe spendere 8,80 al giorno, circa 250 euro per un mese. Difficilmente sopportabile per chi sente i morsi della crisi e dell’aumento galoppante dei prezzi dei Beni di prima necessità».
Sottolineato che «il servizio di trasporto verso le marine non è una novità per il nostro Comune», dal Cantiere rimarcano che «in altri anni il medesimo servizio era gratuito». E chiedono: «Era proprio impossibile confermare questa modalità e potenziarla con la previsione anche di corse serali?».
Secondo i consiglieri di opposizione «era una scelta che si poteva compiere, considerando il servizio come spesa sociale per i valori che intende promuovere».
Nella nota poi si punta il dito su quelle che secondo il Cantiere sarebbero «altre scelte tecniche molto discutibili: la fermata di Marina Serra è al Santuario, a quasi 2 km dal mare. Inoltre, è noto che molti turisti giungono nel Salento senza mezzo proprio. Non sarebbe stato opportuno, quindi, pensare a una fermata presso la stazione ferroviaria?».
Dal Cantiere Civico si chiede quindi di «correggere la rotta. Di potenziare il servizio, ripristinando le corse serali fino a dopo la mezzanotte con mezzi più piccoli. E soprattutto alleggerire i costi per gli utenti. Si dovrebbe dimezzare il costo del biglietto per i cittadini e la restante parte dovrebbe essere corrisposta alla ditta dall’amministrazione in rapporto al numero dei fruitori».
«Questo servizio tanto declamato», l’affondo finale, «è l’emblema di un’estate affrontata senza una programmazione efficace e tempestiva. Sono carenti i servizi di cura e manutenzione del territorio, essenziali per i nostri concittadini e per una decorosa accoglienza a turisti e visitatori. Affinché ai loro occhi non balzi il contrasto tra le bellezze architettoniche e ambientali del nostro territorio e l’incuria che emerge dalla mancanza dei servizi. In Consiglio Comunale abbiamo sollecitato iniziative rapide per migliorare la qualità delle proposte per l’estate e permettere l’accesso alla balneazione per le persone diversamente abili. Abbiamo avuto risposte evasive, in linea con l’impostazione approssimativa elaborata dal Sindaco e dalla Giunta. Risposte che rivelano un’idea di città buona per realizzare qualche spot, ma non sostenuta da un progetto integrato e una visione prospettica lungimirante».
Tanti temi in ballo, tante situazioni aperte e su cui eventualmente discutere e che potrebbero “scaldare” ulteriormente un inizio estate già di per sé torrido.
Attualità
Il sindaco di Miggiano dal Papa
Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV
Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.
Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.
“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.
Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.
Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.
Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.
É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.
Attualità
Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…
di Luigi Zito
Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.
Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia – , ad un budello, dove si circolerà a senso unico unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.
Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?
Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?
Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?
O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?
Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.
Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase.
E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza?
Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto, parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.
In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?
Attualità
La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…
riceviamo e pubblichiamo
Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase – e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.
Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.
In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.
Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.
In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.
Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.
La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.
Fondazione Mons. Vito De Grisantis
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