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Attualità

Tricase, l’Acait un anno dopo

Il sindaco Carlo Chiuri: “Tornerà ad essere il cuore pulsante della città”. Il primo cittadino sul progetto per la pulizia della plastica dal mare, la messa in sicurezza della Torre del Sasso, la Ztl nel centro storico, Porta Terra, Tutino, i parcheggi in zona ospedale…

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Era il 21 febbraio di un anno fa, un uggioso mercoledì d’inverno.


Pioveva, ma neanche tanto. Anche nei giorni prima il tempo era stato uggioso e la pioggia era caduta giù insistente ma nulla di molto diverso da quello che la stagione prevede.


Probabilmente, però, il logorio delle gocce di pioggia ha solo amplificato quello dell’incuria, dell’inadeguatezza, dell’improvvisazio- ne, atavici mali alle nostre latitudini. Così, all’ora di pranzo di un grigio pomeriggio di febbraio, il trillo del telefono avverte di un messaggio su whatsapp. E subito dopo un altro. Ed un altro ancora: è venuta giù l’Acait! Consolati dal fatto (e dal fato, era l’ora di pranzo) che in zona non c’erano persone, è rimasta la rabbia, accompagnata dal solito sconcerto per quello che ci tocca in sorte. E il riferimento non è alla fatalità o alle calamità naturali ma all’inadeguatezza e all’improvvisazione di cui prima. Sui tetti, proprio della parte interessata dal crollo, da poco erano stati installati pannelli fotovoltaici: cascati giù insieme al solaio!

Acquistato nel 2003 dal Comune con mutuo trentennale (un milione e 675mila euro, parco compreso), l’Acait negli anni è stato sempre protagonista indiscusso di ogni campagna elettorale, salvo poi, per un motivo o per l’altro, restare abbandonato al suo destino. Ad eccezione della parte che si affaccia su via Apulia, ristrutturata e resa funzionale a varie attività oltre che ad ospitare la sede della Pro Loco.


Il panorama un anno fa era desolante, oggi forse lo è un po’ di meno ma solo perché… ci siamo abituati! Chi si aspettava un intervento repentino e risolutivo è rimasto deluso e le rovine sono sempre lì in bella mostra, basta affacciarsi dalle inferriate per rendersene conto.


Per questo abbiamo incalzato il sindaco Carlo Chiuri che, a riguardo, ha dichiarato: “Dopo aver messo in sicurezza la zona per evitare ogni spiacevole ulteriore conseguenza, abbiamo commissionato lo studio per conoscere le cause del crollo e la vulnerabilità della struttura per poter comprendere quali siano le sue criticità. Abbiamo anche risistemato il solaio per evitare nuove infiltrazioni ed altri crolli. La situazione che si è verificata non è certamente dovuta solo alla pioggia di quel giorno ma è figlia di un degrado protrattosi per tanti anni”.


Cosa state facendo perché non resti un monumento all’incuria e all’abbandono?


Il nostro chiodo fisso è quello di trovare la strada giusta perché l’Acait torni ad essere il cuore pulsante della città seppur con modalità diverse rispetto alle sue origini”.


Chiuri lascia intendere di avere della carte importanti in mano da giocarsi ma non vuole anticipare i tempi: “Quello che posso dire è che abbiamo lavorato duramente per trovare soluzioni soddisfacenti. Un lavoro importante già partito da un po’ di tempo; abbiamo interessato anche il CNR con cui abbiamo una convenzione proprio per l’Acait come sito di archeologia industriale. Va conservato quello spirito innovativo, produttivo e culturale che rappresenta l’Acait. In quest’ottica si sta delineando tutta la programmazione. Non dispero, entro qualche mese, di potervi dare notizie importanti”.


Ovviamente insistiamo, vorremmo saperne di più: “Il grande allenatore Giovanni Trapattoni amava ripetere “non dire gatto finchè non ce l’hai nel sacco”… Fin dal giorno del mio insediamento non ho mai voluto vendermi quelle che ancora sono delle ipotesi di lavoro e non delle certezze anche se, in questo caso, ci siamo quasi. Così come fatto per gli ingressi della città, per via Roma, per via Pirandello, per la biblioteca (“stanno per partire i lavori”), per i 750mila euro che ci hanno dato per un centro diurno per anziani e per la prevenzione dell’Alzheimer nella ex scuola media di Depressa, ecc., ne parlerò quando avrò le carte in mano e i finanziamenti già assegnati”.


Stiamo lavorando anche ad una situazione che ci consentirà di arredare meglio via Cadorna e via Thaon De Revel, dal Calvario fino alla Croce”, prova a cambiare discorso il primo cittadino, “risistemeremo in toto via Roma, rifaremo completamente via O. Augusto, la prosecuzione di via Lecce che giunge fino alla rotatoria per Tiggiano. Così come rifaremo l’ingresso di Tricase dalla via del Porto. Dopo aver riqualificato l’area del “Comi” in modo che si possa agevolmente parcheggiare, sulla salita sistemeremo un marciapiede per giungere fino a piazza Pisanelli in assoluta sicurezza. Tutti i lavori di cui abbiamo parlato vedranno la luce a stretto giro di posta, non appena miglioreranno le condizioni meteorologiche”.


Insistiamo: ok ma l’Acait? “Quello che posso dire è che tornerà ad essere il cuore pulsante di Tricase: dalla gastronomia, alla ricerca, alla cultura. Posso anticipare che accanto al capanno dove ora c’è il magazzino, ci sarà un centro polifunzionale per anziani che avrà un utilizzo flessibile anche per altre iniziative. Ancora poco tempo e saprete tutto”.

Naturalmente abbiamo fatto delle indagini per conto nostro e scoperto che è in corso con la Regione Puglia uno studio di fattibilità per la creazione presso l’ACAIT di un “Human Pole: alimentazione, nutrizione e well being” che focalizzi su alimento e salute e come tali produzioni ed abitudini possano stimolare malattie metaboliche e degenerative del sistema nervoso. Tale “Pole” dovrebbe rafforzare strategia e programma “Apulia Life Style” della Regione Puglia attivando sinergie tra laboratori di ricerca di enti ospedalieri pugliesi, CNR e CIHEAMBari.


Un “gatto che è già nel sacco” è invece quello che riguarda il progetto “Bon-Sea” del Ministero dell’Agricoltura, in collaborazione con l’Università del Salento e che riguarderà anche Tricase Porto: verranno posizionati dei compattatori della plastica sulle banchine del porto dove i pescatori, i diportisti o chi per loro, porteranno e smaltiranno la plastica che avranno trovato in mare. Poi ci sarà una sorta di contenitore galleggiante all’interno del porto dove verranno convogliati la plastica e gli idrocarburi presenti nell’acqua. In dotazione anche un robot subacqueo, per visionare  a profondità superiori a 50 metri la presenza di materiali (plastiche, reti e altro) in mare per un futuro programma di riattivazione della fauna e flora per un ripopolamento naturale delle specie alieutiche. Verrà fornita una app a pescatori, sommozzatori e amanti del mare per segnalare la posizione di plastica e d altri rifiuti e, infine, saranno forniti ai pescatori dei sensori da montare sulle reti per rilevare e monitorare in acqua dati quali temperatura, salinità, ecc., per comprendere i cambiamenti nell’ecosistema marino.


Ad aprile, prenderà il via il primo corso internazionale su: “Sviluppo Sostenibile delle Comunità Costiere” tra CiheamBari e FAO per funzionari di dodici diverse nazionalità della durata di tre mesi presso il Porto Museo di Tricase Porto.


Sempre restando in riva al mare sarà messa in sicurezza la Torre del Sasso, e come l’Agenzia del Demanio ha comunicato a Palazzo Gallone, che “salvo imprevisti, i lavori di messa in sicurezza della torre dovrebbero concludersi entro il mese di giugno di quest’anno”.


Sta per prendere il via il progetto Food4Health con Albania, Montenegro con la risistemazione delle strutture del macello sulla via di Marina Serra e la creazione di attività di filiera corta per la trasformazione e lavorazione di prodotti primari della pesca e agricoltura. Ciò per valorizzare: le produzioni affinché siano lavorate e trasformate per collocarle e valorizzarle sul mercato; le produzioni di piccoli agricoltori  o pescato di pescatori in momenti di catture eccedentarie e di scarso valore commerciale.


Strisce blu in zona ospedale


Un comitato ha organizzato una raccolta firme. Lei cosa ne pensa?


Che sarebbe una causa da sposare. Però devo ragionare da amministratore e la prima considerazione è che il servizio è stato dato in gestione per un periodo novennale. Abbiamo già provveduto a tagliare dieci parcheggi a pagamento nei pressi degli ambulatori per favorire chi è costretto a ricorrere a terapie oncologiche in day hospital. Per il resto il problema non è di facile soluzione perché le presenze quotidiane per usufruire dell’ospedale sono numericamente impressionanti. Se questo da un lato ci gratifica perché conferma il buon lavoro svolto dal “Card. Panico”, dall’altro ci lascia irrisolto il problema dei parcheggi. Aldilà del contratto in essere con chi gestisce i parcheggi, non possiamo neanche correre il rischio di lasciare senza posto auto chi veramente ne ha bisogno, perché altri sono ingolositi dalla sosta senza strisce blu. Una soluzione potrebbe essere quella di “punire” chi non provvede al tagliandino (solo in zona Ospedale) perché ha fatto tardi in ambulatorio o perché nella sua corsa al pronto soccorso non si è curato di pagare la sosta, non con una multa ma, ad esempio, con l’equivalente di una tariffa giornaliera: 5-7 euro, per intenderci, al posto dei 26 minimo della multa. Questa sarebbe una soluzione già meno antipatica ma, a quanto mi dicono dai nostri uffici, non di facile attuazione, visto il capitolato d’appalto del servizio concesso prima del mio insediamento”.


Così il sindaco sulla Zona ZTL in centro: “Restano da montare le telecamere ed i display che indicano se il varco è attivo o meno e cominciare la sperimentazione”.


Infine su Porta Terra e Tutino:I lavori stanno per riprendere e spero che entro Pasqua piazza Don Tonino Bello possa essere riaperta. I primi giorni di maggio, subito dopo la festa della Madonna delle Grazie, prenderanno il via anche i lavori per la sistemazione di piazza Castello a Tutino a cominciare dal basolato”.


Giuseppe Cerfeda


Attualità

Desertificazione bancaria, a rischio inclusione e economia locale 

Nella provincia di Lecce 15 paesi sono totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM. Antonio Perrone (Segretario Territoriale CISL Lecce): «Basta proclami, le banche dimostrino nei fatti il loro ruolo sociale. Subito un tavolo di coordinamento in Prefettura»

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La desertificazione bancaria, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli e la riduzione dei servizi bancari in vaste aree geografiche, è ormai una criticità nazionale che minaccia l’accesso ai servizi finanziari essenziali e l’inclusione sociale, con forti ripercussioni sull’economia locale.

A lanciare l’allarme è Antonio Perrone, Segretario Territoriale della CISL di Lecce, sulla base di dati recenti che evidenziano una situazione allarmante.

​I NUMERI DELLA CRISI

​I dati sono fin troppo chiari: ben 3.386 Comuni in Italia sono totalmente sprovvisti di uno sportello bancario. Tra i centri con più di 5mila abitanti, 96 non hanno sportelli.

La situazione è particolarmente grave in Puglia, che a marzo 2025 contava 76 centri senza sportelli.

Nella sola provincia di Lecce, si registrano 15 paesi totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM.

​«Non comprendiamo i tanti proclami e i tanti annunci di molti istituti di credito che dichiarano di voler essere banche presenti fisicamente sui territori, quando poi di fatto li stanno abbandonando», dichiara Perrone, «il fenomeno, generato prevalentemente dai grandi player bancari, e solo in parte compensato dalle banche di credito cooperativo, provoca l’esclusione finanziaria e la limitazione dei servizi bancari per intere comunità, impoverendo l’economia locale».

​ALIBI PRETESTUOSI

​Le motivazioni addotte dagli Istituti di Credito – dalla digitalizzazione alla riduzione dei costi, dalle fusioni ai rischi di credito – spesso appaiono come alibi pretestuosi di fronte agli utili registrati negli ultimi anni (dati ABI), che dimostrano la grande proficuità dell’attività di intermediazione creditizia.

​Per contrastare efficacemente la desertificazione, la CISL Lecce propone un approccio integrato che vada oltre le semplici dichiarazioni di intenti.

​AZIONE IMMEDIATA PER IL SALENTO

La priorità per la provincia di Lecce è la costituzione di un tavolo di coordinamento, con la regia del Prefetto, che riunisca ​BCC, banche (locali e nazionali), corpi intermedi, sindaci dei Comuni sprovvisti di presidi bancari.

​«È nostro dovere», insiste il Segretario Territoriale della CISL di Lecce, «ricercare soluzioni condivise per garantire i servizi essenziali. Il tavolo avrà il compito di analizzare la situazione e avviare una sperimentazione concreta».

LE PROPOSTE

Le misure proposte dalla Cisl: ​presenza concordata («Chiedere alle banche di concordare tra loro l’insediamento di uno sportello in ciascun comune carente»); immobili comunali I sindaci metteranno a disposizione gli immobili di proprietà comunale e sottoscriveranno con la banca convenzioni per i servizi finanziari come tesoreria, c/c in convenzione, ecc.»); strategie di contrasto nazionali e territoriali Oltre all’intervento locale, sono necessarie politiche di ampio respiro come: incentivi fiscali per le banche che mantengono o aprono filiali in aree a rischio; sviluppo di reti flessibili come filiali mobili e pop-up banking; collaborazioni con enti locali per sviluppare l’economia e la domanda di servizi bancari; promozione dell’educazione finanziaria in collaborazione con i Comuni».

​ APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE

​«Le banche utilizzano i bilanci sociali per vantare il loro ruolo di supporto alle comunità. È giunto il momento di dimostrare tale impegno nei fatti. L’innovazione digitale e la moneta elettronica non possono prescindere dalla necessaria presenza fisica delle banche sui territori» conclude Antonio Perrone, «in questo contesto storico, le Banche hanno l’opportunità di dimostrare di essere un interlocutore credibile, promotore di progresso, civiltà e inclusione sociale».

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Attualità

Tricase, acque bianche: in arrivo un milione e mezzo di euro

Il fondo regionale servirà per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nel rione di Caprarica utili per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il sindaco Antonio De Donno: «Ricadute positive per tutta la città»

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Il Comune di Tricase è tra i beneficiari dei fondi regionali destinati agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e potenziamento della rete pluviale urbana.

Il sindaco Antonio De Donno

«Grazie al recupero di un finanziamento», fa sapere il sindaco Antonio De Donno, «Tricase riceverà 1,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nell’abitato del rione di Caprarica».

Per il primo cittadino si tratta di «un importante risultato per tutta la città perché i lavori avranno una ricaduta positiva sulla rete pluviale nel suo complesso, agendo positivamente su situazioni di criticità come quelle palesatesi, anche con conseguenze drastiche negli ultimi anni, in quartieri come i “Lavari».

Così come avvenne nell’ottobre del 2022 (foto in evidenza in alto).

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UniSalento: la rettrice presenta la sua squadra

Domani Maria Antonietta Aiello ufficializzerà la squadra di governo per il mandato rettorale 2025-2031

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Tutto pronto per la presentazione della squadra di governo della rettrice Maria Antonietta Aiello per il mandato rettorale 2025-2031.

Si terrà domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 11, nell’aula Y1 dell’edificio “Angelo Rizzo” di Ecotekne.

La presentazione sarà trasmessa anche in streaming si Youtube (clicca qui).

La professoressa Maria Antonietta Aiello è stata eletta 4 mesi fa al secondo turno e sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.

Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sul colei che era prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.

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