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Attualità

Coccole in spiaggia contro lo stress

Per 7 donne su 10 sono l’antidoto. Che siano baci, abbracci, o vizi culinari come cioccolati e gelati poco importa: l’importante e’ che siano in spiaggia sotto il solleone e in compagnia

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Chi l’ha detto che l’estate fa rima solo con tintarella e flirt passeggeri? Per quasi 7 donne su 10 (67%) le tanto attese vacanze al mare sono sinonimo di coccole, tenere o focose che siano, ma che abbiamo un unico fine: rilassarsi e vivere in liberta’ la bella stagione.


gelatoIl luogo preferito? In maniera quasi unanime viene decretata la spiaggia (71%). Complici l’esposizione del corpo seminudo ed il contatto fisico, che sia ai Tropici o mare italiano poco importa: l’importante e’ che sotto il solleone, oltre ad abbronzarsi, si trovi il tempo per qualche bacio (64%), carezza (57%) e abbraccio (49%), considerati antidoti perfetti per eliminare le “tossine” quotidiane. I benefici maggiori? Secondo gli esperti aiutano a staccare dallo stress e dalle preoccupazioni quotidiane, combattono le incomprensioni di coppia, danno rassicurazioni e piacere. Ma perché fanno bene? Aumentano il senso di sicurezza (51%) ed accrescono l’autostima (43%).


E’ quanto emerge da uno studio di Antica Gelateria del Corso, realizzato attraverso un monitoraggio online mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) sui principali social network – Facebook, Twitter, YouTube – blog e community interattive, coinvolgendo circa 1200 utenti tra i 25 e i 55 anni al fine di ricostruire quali sono i bisogni degli italiani oggi.


Le coccole alimentano una reazione neurobiologica nel nostro cervello che sostiene la cooperazione, l’accudimento reciproco e l’intimita’. Le donne in estate sono piu’ inclini alle coccole, sia per quanto riguarda quelle ricevute, sia quelle fatte”, afferma lo psichiatra Michele Cucchi, Direttore Sanitario del Centro Medico Santagostino di Milano, “Questo forse perché l’estate porta il caldo, il sole, un vestiario più leggero e torna la voglia di osare, di sentirsi liberi, si indossano abiti che ostentano di più il corpo, e soprattutto le donne sentono maggiormente per questo la loro fisicità, mettendosi in una condizione, anche psicologica, favorevole al contatto fisico, all’intimità’, all’effusione fisica dei sentimenti”.


Quali sono i bisogni più sentiti oggi dalle donne italiane? Se e’ la stabilità lavorativa/economica (75%) la necessità primaria oggi, segue subito dopo la voglia di momenti di tenerezza (67%), quindi la serenita’ familiare (57%). Quali sono i gesti che le fanno sentire piu’ coccolate? Oltre 6 donne su 10 (64%) preferiscono i baci, seguite da coloro che ricercano le carezze (57%) e gli abbracci (49%). Non solo gesti d’affetto interpersonali. Quali altri tipi di “tenerezze” amano concedersi le donne? Mangiare un gelato o qualcosa di dolce e fresco rappresenta una vera e propria coccola per 7 donne su 10 (72%). Altre preferiscono trovare consolazione in una pizza con le amiche (59%), o una cena romantica in riva al mare (41%), mentre le amanti della tintarella preferiscono trascorrere una giornata in piscina tra bagni e creme (38%).


Perché le donne avvertono questo bisogno di baci, abbracci e tenerezze? Per la maggioranza (61%) le coccole aiutano a staccare da stress e preoccupazioni. Secondo altre lo scambio di tenerezze permette di combattere le incomprensioni di coppia (56%), aumenta il senso di sicurezza (51%) ed accresce l’autostima (43%).


In quali momenti della giornata si avverte maggiormente il bisogno di coccole? Per oltre 6 donne su 10 (66%) e’ la sera il momento in cui sono più desiderose di coccole. Altre preferiscono la mattina appena sveglie (57%) per caricarsi di buon umore. E nel corso dell’anno? Il momento in cui si avverte maggior bisogno di coccole secondo le donne e’ proprio quello delle vacanze estive (61%), seguito dal periodo natalizio (41%) e l’inverno (33%).


E se le vacanze estive detengono questo primato, quali sono i luoghi preferiti per scambiarsi le coccole? Al primo posto c’e’ la spiaggia col 71% delle preferenze, c’e’ poi chi opta per la piscina, comoda per chi resta in città (38%), le più pigre preferiscono sempre e comunque il relax e l’intimità’ della propria casa (12%).


Perché proprio la spiaggia? Per la maggior parte degli intervistati l’esibizione del proprio fisico in costume rappresenta un primo abbattimento delle proprie inibizioni (53%) con cui vincere la timidezza e entrare in sintonia con gli altri (48%), ma soprattutto e’ proprio in riva al mare che gli italiani riscoprono il contatto fisico (47%) e un desiderio di effusioni capaci di mettere di buon umore (45%) e smaltire lo stress accumulato durante l’anno.


Le 10 coccole preferite dalle donne


un gelato (72%)
baci (64%)

una pizza con le amiche (59%)

carezze (57%)

abbracci (49%)

una cena romantica (41%)

una giornata in piscina (38%)

i massaggi (32%)

una passeggiata (30%)

i “grattini” (29%)

Attualità

Il sindaco di Miggiano dal Papa

Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV

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Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.

Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.

“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.

Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.

Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.

Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.

É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.

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Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…

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di Luigi Zito

Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia, ad un budello, dove si circolerà a senso unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.

Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?

Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?

Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?

O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?

Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.

Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase. 

E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza? 

Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto,  parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.

In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani  che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?

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La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…

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riceviamo e pubblichiamo

Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San  Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase –  e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.

Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.

In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.

In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.

Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.

La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi  di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.

Fondazione Mons. Vito De Grisantis

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