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Cronaca

Statua di San Vito rubata nel Salento in vendita in Lussemburgo

I Carabinieri del Comando Tutela Patrimonio Culturale (TPC) restituiscono alla Diocesi di Nardò-Gallipoli una statua lignea raffigurante San Vito, rubata nel 1981 dalla Chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta

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Sabato prossimo, 14 dicembre, alle ore 18, a Galatone, presso la Chiesa della Collegiata di Santa Maria Assunta, nel corso della Santa Messa officiata da S.E.R. Monsignor Fernando Tarcisio Filograna, Vescovo della Diocesi di Nardò- Gallipoli, il Maggiore Lorenzo Pella, Comandante del Nucleo Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine, alla presenza del sindaco, Ragioniere Flavio Filoni, del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, Colonnello Paolo Dembech, del Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per le Province di Brindisi, Lecce e Taranto, Archietetto Maria Piccarreta, restituirà al Referente per l’Arte Sacra della Diocesi, Monsignor Giuliano Santantonio ed alla comunità di fedeli, una statua lignea policroma comprensiva di reliquia al petto raffigurante San Vito, risalente al XVII secolo, sottratta proprio dalla citata chiesa salentina da ignoti nel 1981 e posta in vendita da un privato presso una casa d’aste in Lussemburgo.


Nella foto grande in alto si può vedere il particolare dello stemma vescovile.


La messa in vendita del manufatto chiesastico era stata accertata dai militari del reparto dell’Arma dei Carabinieri, specializzato nel contrasto dei reati commessi ai danni del patrimonio culturale nazionale, nel corso di mirate attività di monitoraggio dei siti web che trattano la compravendita di oggetti d’arte.


Le verifiche e gli approfondimenti che ne erano seguiti anche attraverso il raffronto tra le fotografie della statua raffigurante San Vito desunte dal sito web e i relativi dati descrittivi, in particolare uno stemma che rimandava al Vescovado di Nardò, con quelli già presenti nel Bollettino delle Ricerche TPC, nella Banca Dati dei beni culturali illecitamente sottratti gestita dal Comando Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale, nonché nel corrispondente database di Interpol denominato Psyche, consentiva di verificare la perfetta corrispondenza tra la statua presentata alla vendita in Lussemburgo e quella sottratta a Galatone nel 1981.

L’opera, risalente ad epoca rinascimentale, in ottime condizioni di conservazione, del valore di 30mila euro, era stata posta in vendita da un cittadino lussemburghese ignaro della provenienza delittuosa del bene.


Le risultanze degli accertamenti svolti venivano tempestivamente comunicate alla Procura della Repubblica di Lecce che, in regime rogatoriale, attraverso l’emissione di un Ordine Europeo di Indagine all’omologo lussemburghese predisposto dalla titolare delle indagini, D.ssa Paola Guglielmi, otteneva il sequestro dell’opera che veniva recentemente recuperata e rimpatriata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine.


L’evento testimonia, ancora una volta, come il costante monitoraggio del mercato antiquariale on line, nonché la perseveranza dimostrata dai militari di questo Reparto specializzato dell’Arma dei Carabinieri, permetta, anche a distanza di molti anni, il ritorno a casa, reinserendola nel contesto territoriale che le è proprio, di un’opera costituente la memoria storica salentina e della sua comunità di fedeli.


Alessano

Utilitaria si ribalta, feriti due giovani

Il sinistro intorno alle 16 del pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica. Mentre per il ragazzo sono state sufficenti le cure sul posto, per la ragzza è stato necessario il ricovero all’ospedale di Tricase, ma non corre pericolo di vita

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Sinistro stradale nel pomeriggio sulla strada che da Alessano conduce a Presicce – Acquarica.

Una Lancia Ypsilon 10, con a bordo un ragazzo e una ragazza, si è ribaltata lungo la Porvinciale 79 e gli occupanti sono rimasti feriti.

Per cause ancora in corso di accertamento, l’autista dell’utilitaria ne ha perso il controllo e l’auto si è ribaltata.

I primi soccorsi sono arrivati dagli automobilisti di passaggio che hanno anche chiamato il 112.

Così sul posto sono intervenute due ambulanze provenienti dal Punto di primo intervento del presidio territoriale di Gagliano del Capo e dall’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il ragazzo è stato medicato sul posto, mentre per la giovane donna, vittima di fratture e contusioni, sono stati necessari il trasferimento al pronto soccorso dell’ospedale “Cardinale Giovanni Panico” di Tricase e il successivo ricovero.

Secondo quanto si apprende, le sue condizioni non sarebbero gravi ma i medici non hanno sciolto la prognosi e continuerebbero a tenerla sotto osservazione.

Dopo quando avvenuto, erano circa le 16 di questo pomeriggio, la strada è rimasta chiusa la traffico per un’ora.

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Cronaca

Marchi contraffatti, sequestro e denunce

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Nel sud Salento due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio di capi riportanti marchi di noti brand di moda

Nell’ambito del dispositivo di contrasto ai traffici illeciti, i militari della Compagnia della Guardia di finanza di Otranto hanno svolto controlli mirati nei confronti di alcune persone di nazionalità estera dedite alla vendita di capi di abbigliamento contraffatti riportanti marchi di noti brand di moda.

Dalle indagini è risultato che due persone effettuavano un vero e proprio servizio di vendita a domicilio nell’area del sud Salento.

L’intervento ha consentito di sottoporre a sequestro, oltre alle due autovetture in uso agli indagati, 1.330 prodotti ritenuti contraffatti, tra cui giubbotti, felpe, zaini e altri capi di abbigliamento, riportanti noti marchi come Prada, Louis Vuitton, K-way e Balenciaga.

Se immessi in commercio, i capi di abbigliamento sottoposti a vincolo, avrebbero fruttato migliaia di euro di profitti illeciti, contribuendo ad alimentare l’industria del falso.

I due soggetti, di nazionalità rumena, sono stati denunciati alla competente autorità giudiziaria, per le ipotesi delittuose di contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi, introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi e per il reato di ricettazione.

Le indagini proseguiranno con il fine di individuare e disarticolare la catena logistica, organizzativa e strutturale dell’intera filiera, contrastando una condotta illecita che alimenta i circuiti sommersi dell’evasione fiscale, del lavoro nero e della criminalità organizzata.

La contraffazione e il commercio di prodotti non genuini e insicuri danneggiano il mercato, sottraendo opportunità e lavoro alle imprese che rispettano le regole.

 

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Attualità

Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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