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Cronaca

«Ingegneri nella Pubblica Amministrazione da parafulmine a bersaglio»

Il presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecce Francesco Micelli: «Episodio inquietante che ha scosso il mondo delle professioni tecniche, e soprattutto gli ingegneri. Il professionista istruttore tecnico o dirigente è spesso costretto ad operare in un contesto legislativo opaco, dove il diritto amministravo e penale si incrociano in pericolose zone d’ombra, che investono le questioni urbanistiche, edilizie, ambientali»

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Dopo l’ennesimo episodio di presunta “rappresaglia” contro un ingegnere della Pubblica Amministrazione, avvenuto questa volta a Tricase, ai danni dell’auto dell’ing. Vito Ferramosca, l’Ordine degli Ingegneri di Lecce rivolge un appello al mondo politico: «Gli ultimi episodi intimidatori ai danni di professionisti tecnici con incarichi dirigenziali negli uffici pubblici in provincia di Lecce», si legge in una nota a firma del presidente dell’Ordine degli Ingegneri della provincia di Lecce Francesco Micelli, «impongono una riflessione profonda sul disagio degli ingegneri che lavorano nella Pubblica Amministrazione, tra pressioni di vario segno, tempi ristretti, carenza di personale, norme ambigue e complesse».


«È cronaca di questi giorni l’incendio doloso che ha colpito l’auto del collega Vito Ferramosca», aggiungono, «funzionario tecnico del Comune di Tricase con mansioni dirigenziali, episodio inquietante che ha scosso il mondo delle professioni tecniche, e soprattutto gli ingegneri».


Il presidente dell’Ordine Francesco Micelli, e l’intero Consiglio, «in rappresentanza dell’intera categoria, nell’esprimere totale solidarietà al collega colpito da questa odiosa circostanza, condannano il gesto, vile e insensato». «L’augurio», si legge ancora, «perché al momento non può escludersi, è che si tratti di un atto criminoso non collegato con l’attività tecnico amministrativa dell’ingegner Ferramosca, e che possa essere derubricato a mero, anche se grave, episodio di teppismo. Qualora così non fosse accertato, però, la notizia è tale da porre l’urgenza di importanti riflessioni e sollecitare azioni conseguenti, per una molteplicità di motivi: sia per il contesto, che coinvolge uno dei più importanti comuni della provincia di Lecce, contraddistinto da un tessuto sociale sano e sempre fuori dall’orbita di zone a epicentro mafioso, sia per le modalità, di tipo palesemente intimidatorio, del presunto tentativo di condizionamento della vita pubblica».


Dall’Ordine degli Ingegneri, «certi che il lavoro della magistratura inquirente, di cui sono note sensibilità e professionalità, possa presto approdare alla verità. A margine di questo evento, ma al centro di quelle che sono le necessità da affrontare nell’ambito della pubblica amministrazione, si vuole tuttavia richiamare l’attenzione sulla condizione lavorativa dei professionisti, spesso ingegneri, che operano come funzionari tecnici nei pubblici uffici. Premesso che gli ingegneri saranno sempre i primi a sostenere ogni azione che porti alla individuazione ed eradicazione di qualunque fenomeno di corruzione e di malcostume, che possa annidarsi nei processi di rilascio di titoli, permessi, concessioni e/o di affidamento dei pubblici appalti, abbiamo il dovere di evidenziare un forte disagio nella conduzione dell’attività professionale nella veste di servitori della Pubblica Amministrazione».


Il presidente Micelli sottolinea come «il terrore di apporre una firma su un atto è purtroppo un dato di fatto, con la consapevolezza di trovarsi spesso in un vicolo cieco. Il professionista istruttore tecnico o dirigente è spesso costretto ad operare in un contesto legislativo opaco, dove il diritto amministravo e penale si incrociano in pericolose zone d’ombra, che investono le questioni urbanistiche, edilizie, ambientali, e non solo».

Le determinazioni sono spesso il frutto di valutazioni sulle quali, secondo l’Ordine degli Ingegneri «incombono: le pressioni della politica, specie in prossimità degli appuntamenti elettorali; lo spauracchio del reato di abuso d’ufficio, che in certi casi si configura come un vero e proprio reato di opinione; tempi ristrettissimi, se commisurati al lavoro istruttorio necessario; esiguità di forza lavoro negli uffici stessi, quasi sempre sotto dimensionati se non proprio totalmente inadeguati rispetto al compito tecnico-amministrativo che si è chiamati a svolgere al servizio delle comunità di riferimento».


Infine a tutti coloroi che operano nei pubblici uffici con funzioni e mansioni di area tecnica «la più profonda solidarietà dell’Ordine, una vicinanza concreta che si traduce nella richiesta al mondo politico che la questione possa essere affrontata con serietà, specialmente in questo momento storico in cui i fondi del PNRR potrebbero essere utilizzati per un rafforzamento intelligente dell’apparato pubblico, e che il legislatore possa porre fine alle ambiguità e alla talvolta inutile complessità delle norme, che nella loro intricata applicazione ed interpretazione trovano spesso i pubblici funzionari nel ruolo di “parafulmine».


*foto in alto di repertorio

Cronaca

Lavoro… cinese: 4 lavoratori in nero e 4 ditte sospese

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati. In provincia Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese. Elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro

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È prevalentemente in nero o sottopagato il lavoro cinese in Italia.

Sono irregolari a vario titolo il 100% delle aziende guidate dai cinesi e l’80% dei lavoratori occupati.

È quanto risulta dall’operazione svolta dal Nucleo Carabinieri Ispettorato del Lavoro di Lecce unitamente a personale dell’ITL di lecce e dell’Arma territoriale nell’ambito di un’attività svolta dal 20 al 27 aprile nella provincia di lecce ed estesa a livello nazionale, coordinata dall’europol e finalizzata al contrasto dello sfruttamento del lavoro e irregolare delle imprese gestite da cittadini extracomunitari.

Le violazioni accertate hanno visto sia l’inosservanza della normativa in materia di tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro che quelle di natura amministrativa.

Le prime riguardavano la mancata valutazione dei rischi, la mancata sorveglianza sanitaria dei dipendenti e la non conformità dei requisiti idonei sugli ambienti di lavoro e locali spogliatoi e igienici mentre, le seconde il lavoro nero, pagamento in contante di parte della retribuzione, la mancata tracciabilità della stessa e l’ inosservanza dell’ orario di lavoro previsto dai CCNL.

Le verifiche hanno interessato il settore edile, attività commerciali e la filiera della ristorazione presenti nel territorio della provincia di lecce.

Su 7 aziende ispezionate 4 sono state sospese e sono state elevate sanzioni amministrative e ammende per un totale di centomila euro.

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Cronaca

Specchia: si dipinge da solo le strisce per il posteggio davanti casa, multato!

Aveva tracciato i contorni del parcheggio sul cemento, utilizzando vernice gialla. Una mossa apparentemente ingegnosa che ha attirato l’attenzione delle autorità locali

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Nel centro storico di Specchia, un cittadino ha trovato una soluzione insolita al sempre presente problema del parcheggio: disegnare da solo il suo posteggio davanti a casa.

La sua creatività è stata, però, inibita dalla Polizia Locale, che è intervenuta, multandolo e ordinandogli di rimuovere le strisce che aveva dipinto.

Il cittadino in questione aveva tracciato i contorni del parcheggio sul cemento, utilizzando vernice gialla.

Una mossa apparentemente ingegnosa che ha attirato l’attenzione delle autorità locali.

Dopo un’indagine rapida, la Polizia Locale ha individuato l’uomo e lo ha multato in base all’articolo 15 del Codice della Strada.

Questo articolo riguarda il “danneggiamento e l’alterazione del manto stradale“, e violarlo comporta sanzioni pecuniarie che vanno fino a 173 euro.

Gli agenti hanno spiegato all’uomo che creare autonomamente un parcheggio costituisce una violazione del codice stradale, poiché il manto stradale è di proprietà pubblica e deve essere mantenuto secondo le norme stabilite.

Pertanto, il suo atto di “danneggiamento” è stato considerato illegale.

In risposta a questa situazione, il comandante della Polizia Locale Andrea Zacà ha invitato tutti i cittadini a rispettare le norme del codice della strada e ad evitare soluzioni autonome che potrebbero danneggiare l’ambiente urbano.

«La sicurezza stradale e il rispetto delle norme sono fondamentali per garantire un ambiente urbano vivibile e sicuro per tutti i cittadini», ha dichiarato il comandante Zacà, «invitiamo tutti i cittadini a utilizzare i parcheggi designati e a rispettare le regole del codice della strada. Le iniziative autonome, sebbene creative, possono avere conseguenze negative sull’ambiente urbano e comportare sanzioni».

La soluzione proposta dalla Polizia Locale è stata chiara: l’uomo doveva rimuovere il parcheggio improvvisato a sue spese. Questo “ripristino fai da te” non solo ha fatto rispettare la legge, ma ha anche ripristinato l’aspetto originario della strada, assicurando che tutti i cittadini possano usufruire degli spazi urbani in modo equo e sicuro.

In conclusione, mentre l’ingegnosità può essere apprezzata, è essenziale che venga esercitata nel rispetto delle leggi e delle normative locali.

In un ambiente urbano, il rispetto delle regole del codice della strada è fondamentale per garantire la sicurezza e il benessere di tutti i cittadini.

 

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Cronaca

Brucia auto nella notte: incendio sospetto a Matino

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Alle ore 02:00 di questa notte un incendio divampato a Matino ha distrutto una vettura.

Sul posto, una squadra dei Vigili del Fuoco del distaccamento di Gallipoli, appartenente al Corpo dei Vigili del Fuoco di Lecce, precisamente in via Verdi.

L’auto è una Mercedes, modello 180, di proprietà di un 36enne.

Grazie alla rapida risposta e all’efficace azione dei Vigili del Fuoco, è stato possibile contenere l’incendio evitando danni ulteriori a persone e beni.

Al momento e’ in corso l’attività investigativa per determinare la natura dell’incendio.

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