Connect with us

Attualità

Fino a marzo 2.370 opportunità di lavoro dalle imprese salentine

I programmi occupazionali delle imprese nella provincia di Lecce rilevati da Unioncamere. Il 77% circa delle assunzioni programmate nella provincia leccese nel I trimestre 2013 si concentrerà nei servizi

Pubblicato

il

Il perdurare della recessione e la prospettiva che la stessa si prolunghi per buona parte del 2013 continuano a frenare la ripresa della domanda di lavoro da parte delle imprese che, in Italia, è prevista pressoché invariata nel primo trimestre del 2013 rispetto all’ultima frazione del 2012. Considerando sia il lavoro subordinato che il lavoro “autonomo”, le imprese private potranno offrire, in questo trimestre, quasi 226.000 “opportunità di lavoro”, di cui poco meno di 138.000 (il 61%) saranno assunzioni di lavoratori dipendenti, sia a tempo determinato che indeterminato. Il rimanente 39% si ripartirà, invece, fra contratti interinali (circa 30.000 unità), collaborazioni a progetto (35.000) e altri contratti di lavoro indipendente (23.000).


In provincia di Lecce, i contratti di lavoro attivati nel trimestre potranno raggiungere, nel complesso, le 2.370 unità. Analogamente a quanto accade a livello nazionale, la maggior parte di essi riguarderà assunzioni di personale dipendente (1.590 unità, per una quota del 67%); a questi si aggiungeranno circa 450 contratti di collaborazione a progetto, pari al 19% del totale, 130 contratti in somministrazione (i cosiddetti “interinali”) e poco più di 200 contratti relativi ad altre modalità di lavoro indipendente (9%).


La domanda di lavoro e le variazioni occupazionali previste


I programmi occupazionali delle imprese per il primo trimestre dell’anno si inseriscono, come noto, in un contesto economico ancora difficile. Con il rallentamento dell’attività produttiva numerose aziende lamentano un’eccedenza di personale in organico e sono costrette a ricorrere alla Cassa Integrazione Guadagni.


Il numero di lavoratori in eccesso nelle imprese può essere stimato traducendo il monte-ore degli interventi della CIG autorizzati (di fonte INPS) in “occupati equivalenti a tempo pieno”, tenendo conto sia dell’effettivo utilizzo del monte-ore da parte delle imprese nel trimestre in esame, sia degli effetti delle autorizzazioni concesse nei trimestri precedenti.


In base a questa stima, nel periodo settembre-novembre 2012, l’eccedenza di manodopera nelle imprese della provincia di Lecce si è attestata intorno alle 3.400 unità equivalenti a tempo pieno: 2.900 nell’industria (+22% rispetto allo stesso trimestre dello scorso anno) e 500 nei servizi (+53%).


In relazione allo stock di dipendenti presenti nelle aziende, questi valori indicano un “tasso di eccedenza” del 7,6% nell’industria e dell’1% nei servizi, per una media del 3,6%, al di sotto del valore registrato nell’intera regione, pari al 4,2%. Questa eccedenza di manodopera riduce, generalmente, la propensione delle imprese ad inserire nuovo personale, spingendole altresì a ridimensionare gli organici.


E’ positivo, quindi, che il saldo occupazionale atteso nel primo trimestre dell’anno in provincia di Lecce sia pressoché nullo: alle 2.370 “entrate” di lavoratori, sia subordinati sia autonomi, corrisponde infatti un numero quasi analogo di “uscite” (dovute a scadenza di contratti, pensionamento o altri motivi), per una variazione “netta” di una decina di unità lavorative in più.


Molto differenziati risultano tuttavia gli andamenti in base alle tipologie contrattuali.


Il saldo occupazionale è ampiamente negativo per la componente del lavoro dipendente, per la quale si prevedono, nell’arco del trimestre, 1.590 assunzioni e 2.210 uscite, vale a dire, circa 620 posti di lavoro in meno.


Variazioni positive sono attese, invece, per le altre modalità di impiego, per le quali i contratti stipulati superano ampiamente quelli in scadenza, come in genere avviene a inizio anno quando tipicamente si stipulano i nuovi contratti.


Il saldo previsto tra le entrate e le uscite di lavoratori è pari, infatti, a +370 unità per i contratti di collaborazione a progetto, a +60 unità per i contratti interinali e a +200 unità per gli altri contratti (comprendenti le collaborazioni occasionali e gli incarichi a professionisti con partita IVA).


In ambito regionale, Lecce è l’unica provincia a mantenere invariato il saldo occupazionale complessivo (considerando tutte le modalità contrattuali); le perdite più pesanti si registrano, in particolare, a Bari e Taranto.


Le assunzioni di lavoratori dipendenti


Nel primo trimestre dell’anno, le assunzioni previste in provincia di Lecce ammontano a quasi 1.600 unità, il 42% in più rispetto alle 1.100 del trimestre precedente.


Poco meno della metà dei nuovi assunti (770 unità) verrà inserita in azienda con contratti “stabili”, ovvero a tempo indeterminato, assimilando a questi anche i contratti di apprendistato. La quota di tali assunzioni (49%) risulta lievemente superiore alla media regionale (46%) ed è pari a 9 punti in più di quella nazionale (39%).


E’ interessante osservare che i contratti di apprendistato potranno interessare quasi il 20% dei giovani di cui si prevede l’assunzione, quota in aumento rispetto all’11% del precedente trimestre.


Circa 760 assunzioni programmate verranno effettuate invece con contratti a tempo determinato. Questi saranno finalizzati, in prevalenza, a “testare” i candidati in vista di una possibile assunzione stabile (280 entrate, pari al 17% del totale) e allo svolgimento di attività stagionali (270 entrate). A tali assunzioni se ne aggiungeranno poco meno di 200 per far fronte a “picchi” di attività delle imprese (12%).


I settori che assumono


Il 77% circa delle 1.590 assunzioni programmate nella provincia leccese nel I trimestre 2013 si concentrerà nei servizi: quota superiore di ben 35 punti a quella registrata nel trimestre precedente. Diminuisce, di conseguenza, il peso dell’industria (costruzioni comprese), dove le entrate non supereranno le 370 unità.


Tra i servizi, prevalgono ampiamente le attività commerciali, con oltre 560 assunzioni previste (poco più di un terzo di quelle complessive). Seguono, molto distanziati, i servizi turistici e della ristorazione con 250 assunzioni.


Nell’industria, invece, le quote più elevate di entrate (pari all’8% del totale) si registrano nel “sistema moda” (tessile, abbigliamento e calzature) e nel settore delle costruzioni.


Richiesta di esperienza e difficoltà di reperimento

In provincia di Lecce la richiesta di un’esperienza lavorativa specifica, ai fini dell’assunzione, si mantiene elevata, pur registrando una lieve diminuzione rispetto al trimestre precedente. Essa interesserà il 74% delle assunzioni totali: una quota in linea con la media regionale, ma molto superiore a quella nazionale (63%).


In particolare, al 31% dei candidati sarà richiesta una esperienza nella professione e al 43% un’esperienza almeno nel settore di attività dell’impresa. L’esperienza è un requisito segnalato più frequentemente nell’industria che nei servizi (rispettivamente, 87 e 71% delle assunzioni). Le opportunità lavorative offerte dal settore delle costruzioni e dal “sistema moda” saranno quasi totalmente appannaggio di persone esperte, mentre tra i servizi spicca il commercio, con l’85% delle assunzioni rivolte a candidati in possesso di esperienza.


La diffusa richiesta di esperienza contribuisce a spiegare i maggiori problemi che le imprese leccesi incontrano nel reperimento dei profili desiderati. La quota di assunzioni “difficili” passa, infatti, dal 12% del 4° trimestre dell’anno scorso al 15% di questo, allineandosi alla media nazionale.


Le difficoltà attengono in misura maggiore all’inadeguatezza della preparazione dei candidati (9% delle segnalazioni), mentre nel 6% dei casi riguardano la scarsa presenza delle figure ricercate.


A livello settoriale, i problemi di reperimento si concentrano soprattutto nell’industria metalmeccanica ed elettronica, dove interessano una figura su due.


Le assunzioni di giovani e donne


In questo trimestre, la quota di assunzioni rivolte ai giovani con meno di 30 anni si attesta intorno al 30% del totale, 4 punti in meno rispetto al trimestre precedente. Considerando però le assunzioni per cui l’età non è un requisito importante e ripartendole proporzionalmente fra le due classi di età (meno di 30 anni e più di 30 anni), le opportunità per i giovani risultano più ampie di quelle indicate, e si stima possano raggiungere il 47% delle assunzioni totali.


Per quanto riguarda il genere, tenendo conto delle assunzioni per cui le imprese considerano uomini e donne ugualmente adatti ad esercitare la professione richiesta, e ripartendole in proporzione a quanto espressamente dichiarato, le “opportunità” di lavoro al femminile risultano pari al 36% del totale, 9 punti in più rispetto a tre mesi prima.


I profili professionali richiesti  dalle imprese


L’articolazione delle assunzioni previste secondo il tipo di profilo ricercato dalle imprese mostra una netta prevalenza delle figure qualificate nelle attività commerciali e nei servizi, che dovrebbero raggiungere le 690 unità (il 44% del totale).


Seguono, in ordine di importanza, le assunzioni di operai specializzati (circa 400 unità), che si concentreranno in gran parte nell’industria delle costruzioni, e le assunzioni di impiegati (poco più di 200 unità).


Il 10% delle entrate riguarderà, invece, i profili “high skill”, ossia dirigenti, specialisti e tecnici: quota inferiore alla media regionale (14%) e pari alla metà di quella nazionale.


Le restanti assunzioni (circa 130, pari all’8% del totale) riguarderanno profili “generici” e non qualificati.


Le principali figure professionali


Più in dettaglio, le professioni maggiormente richieste in provincia saranno quelle dei “commessi e personale qualificato nelle attività commerciali” (350 unità). Per queste figure le imprese leccesi si orientano prevalentemente su candidati che abbiano già maturato un’esperienza lavorativa (77%) e segnalano problemi di reperimento nel 20% circa dei casi; a poco meno della metà dei neoassunti, inoltre, verrà proposto un contratto “stabile”.


Al secondo posto, quanto a numero di assunzioni programmate, si trovano i “cuochi, camerieri e professioni simili” (220 le unità richieste), alla maggior parte dei quali le imprese offriranno assunzioni a tempo determinato.


Per tutte le altre principali professioni richieste, le imprese si rivolgeranno unicamente a persone con un’esperienza lavorativa specifica. Soltanto nel caso degli “operai specializzati dell’industria tessile” si rilevano quote elevate di assunzioni “difficili” (una su tre), mentre gli “addetti alla gestione dei magazzini e spedizionieri” verranno assunti quasi esclusivamente con forme di impiego a tempo indeterminato.


Nel complesso, le prime cinque professioni concentrano il 61% di tutte le assunzioni previste in provincia di Lecce nel 1° trimestre 2013.


La formazione richiesta dalle imprese


Le 1.590 assunzioni programmate in provincia di Lecce nel I trimestre 2013 riguarderanno poco più di 200 laureati, oltre 600 diplomati, 380 figure in possesso della qualifica professionale e circa 390 soggetti ai quali non è richiesta una preparazione scolastica specifica.


La quota dei laureati e diplomati, insieme, raggiunge quindi il 51% del totale, e fa registrare un aumento di ben 22 punti rispetto al trimestre precedente.


E’ in diminuzione, invece, l’incidenza delle assunzioni per cui non è necessario il possesso di un titolo di studio specifico (dal 45 al 25%), mentre si mantiene stabile (intorno al 24%) quella corrispondente ai qualificati della formazione professionale.


Attualità

Gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase alla Colacem di Galatina

Durante la visita hanno potuto conoscere da vicino il ciclo produttivo del cemento, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro e all’organizzazione industriale

Pubblicato

il

Gli studenti delle classi III, IV e V dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase hanno visitato lo stabilimento Colacem di Galatina.

L’iniziativa ha rappresentato un’importante occasione di dialogo tra scuola e impresa, nel segno della trasparenza e della sostenibilità.

Durante la giornata, gli studenti, provenienti da diversi indirizzi tecnici e professionali, hanno potuto conoscere da vicino il ciclo produttivo del cemento, con particolare attenzione agli aspetti legati alla sicurezza sul lavoro e all’organizzazione industriale.

Nel corso della visita, è stato dato ampio spazio ai concetti di economia circolare e recupero di materia, con un focus sull’importante ruolo che l’industria del cemento svolge in questo ambito.

Docenti e studenti hanno dimostrato grande attenzione e interesse per le tematiche trattate.

I partecipanti hanno visitato i principali reparti dello stabilimento, tra cui la sala centralizzata e i laboratori, dove alcune classi hanno anche preso parte a semplici attività sperimentali.

L’iniziativa si inserisce nel più ampio impegno di Colacem nel promuovere il dialogo con la comunità locale e il mondo della scuola, offrendo occasioni concrete di confronto, apprendimento e conoscenza diretta dei processi industriali in un’ottica di trasparenza e sostenibilità.

Continua a Leggere

Attualità

Le ecoisole intelligenti di Matino

Il Comune attiva il nuovo servizio di conferimento rifiuti presso le ecoisole intelligenti

Pubblicato

il

Il Comune di Matino annuncia l’attivazione di un innovativo servizio di raccolta differenziata attraverso l’installazione di ecoisole intelligenti dislocate in diversi punti strategici del territorio comunale.

Il progetto delle ecoisole, finanziato con fondi P.N.N.R, rappresentano una soluzione moderna ed efficiente per il conferimento dei rifiuti, attiva 24 ore su 24, che consente ai cittadini di smaltire correttamente i materiali differenziati in modo semplice, sicuro e tracciabile.

Per accedere al servizio è necessario ritirare gratuitamente la tessera personale presso l’infopoint comunale, sito in via Libertà, nei seguenti giorni e orari: dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 12; mercoledì pomeriggio, dalle 15,30 alle 17,30.

La tessera consente di identificare l’utente e garantisce una gestione trasparente e responsabile dei rifiuti.

Il progetto delle ecoisole intelligenti, che rappresenta un servizio aggiuntivo al già collaudato sistema del “porta a porta”, si inserisce in un più ampio piano di sostenibilità ambientale e innovazione urbana, con l’obiettivo di migliorare la qualità del servizio di igiene urbana, ridurre l’abbandono dei rifiuti e aumentare la percentuale di raccolta differenziata.

«Questo nuovo servizio rappresenta un passo importante verso una Matino più pulita, più moderna e più attenta all’ambiente», spiega il dichiara il sindaco Giorgio Salvatore Toma, «l’introduzione delle ecoisole intelligenti non è solo un investimento tecnologico, ma soprattutto un atto di fiducia nei confronti dei cittadini, che sono chiamati a collaborare attivamente per il bene comune».

«Con questo progetto vogliamo migliorare l’efficienza della raccolta differenziata, contrastare l’abbandono indiscriminato dei rifiuti e promuovere una cultura della sostenibilità», aggiunge l’assessore delegato all’Ambiente Emanuele Coronese, «è un impegno concreto per l’ambiente e per le generazioni future».

Il Comune invita «tutti i cittadini a partecipare attivamente a questa iniziativa, sottolineando come il rispetto dell’ambiente parta da piccoli gesti quotidiani. Utilizzare in modo corretto le ecoisole significa contribuire alla tutela del territorio, alla salvaguardia delle risorse naturali e al benessere dell’intera comunità».

Nel dettaglio: l’ecoisola a 6 bocche in via Machiavelli, via Del Mare; ecoisola a 3 bocche in via Cattaneo,– incrocio SP 55, via Torino, via Santissima Addolorata, viale del Mattino; l’ecoisola singola nel parcheggio del cimitero (via extramurale di Ponente).

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Attualità

Tricase, Elezioni 2026: Claudio Pispero per il centrodestra?

Il diretto interessato non ha ancora sciolto le riserve ma è lui il prescelto. Antonio Forte, coordinatore di FdI: «Capacità, esperienza politica e affidabilità. È il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando»

Pubblicato

il

Alla tornata elettorale in cui i tricasini saranno chiamati a scegliere sindaco e consiglio comunale manca ancora più di un anno, ma il quadro comincia a delinearsi.

Come anticipato da queste colonne, di sicuro si ricandiderà il sindaco uscente Antonio De Donno che lo ha annunciato più volte pubblicamente; il centrosinistra (Partito democratico, AVS, Tricase che fare? e Cantiere Civico) prova a fare fronte comune ed ha annunciato che ricorrerà alle Primarie nel caso non ci fosse unanimità intorno al nome prescelto come candidato sindaco; Vincenzo Errico, dovrebbe essere a capo della lista del movimento Tricase Insieme.

Della tornata elettorale dovrebbe tornare a far parte anche il centrodestra (assente nel 2020), che avrebbe individuato in Claudio Pispero il suo candidato sindaco.

Una mezza conferma arriva anche da Antonio Forte coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia secondo cui l’ipotesi, «all’interno delle forze politiche del centrodestra di Tricase sta raccogliendo sempre più consensi. È una possibilità che sta prendendo sempre più corpo».

Secondo il coordinatore di FdI, «Claudio Pispero rappresenta il profilo giusto che in questi mesi le varie componenti del centrodestra di Tricase stavano cercando: capacità, esperienza politica, affidabilità, appartenenza indiscutibile nell’area di centro destra e capacità di portare al di fuori dei confini di Tricase gli interessi della Città con i giusti referenti sia a livello provinciale, sia regionale che nazionale».

Va detto, però, che l’avvocato tricasino «pur ringraziando gli amici dei partiti del centrodestra che hanno dimostrato la loro fiducia», ha però smentito di aver accettato una qualsiasi candidatura, confermando, però, che il centrodestra, con in testa il partito di Fratelli d’Italia della Presidente Giorgia Meloni, gli ha chiesto di «prendere in seria considerazione l’investitura a sindaco per l’intero centrodestra di Tricase».

A quanto pare Claudio Pispero ci starebbe riflettendo e, come annuncia Antonio Forte, «la decisione non è stata ancora presa».

Staremo a vedere se alla fine scioglierà le riserve o il candidato sarà un altro.

Quel che è certo è che il centrodestra questa volta non resterà estraneo alla competizione elettorale.

Giuseppe Cerfeda

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti