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“Vietiamo i pesticidi nel Salento”: partita la raccolta firme

“No alla chimica in agricoltura”: al via la prima petizione provinciale per sollecitare il diniego di uso di pesticidi e concimi chimici in provincia di Lecce

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No alla chimica in agricoltura. Vietiamo i pesticidi nel Salento”. Presentata ufficialmente la prima petizione pubblica con la quale si sollecita il divieto di uso di fitofarmaci e concimi chimici in provincia di Lecce. L’appuntamento è direttamente sui campi, nell’orto Curteddra, a Castiglione d’Otranto, frazione di Andrano.


È lì che l’associazione “Tullia e Gino- Casa delle Agriculture” e il Comitato “Notte Verde” chiameranno a raccolta le istituzioni sensibili al tema e le realtà del movimento ambientalista, agricolo, sanitario salentino, per lanciare insieme la raccolta firme sul territorio. La petizione avrà doppia veste, cartacea e on line, quest’ultima attiva a partire da oggi (lunedì 10 giugno) sul portale petizionepubblica.it.


L’obiettivo è raggiungere almeno mille adesioni nei prossimi mesi. Dopodiché, la richiesta di adottare ordinanze e regolamenti specifici sarà indirizzata formalmente a Ministero dell’Agricoltura, Regione Puglia, Provincia di Lecce e singoli Comuni.


La petizione è stata presentata durante la tavola rotonda “Zona avvelenata. Pesticidi e concimi chimici causano tumori?”, alla presenza di Giuseppe Serravezza, presidente Lilt Lecce, Giulio Sparascio, vicepresidente nazionale di Turismo Verde, Roberto Guido, direttore quiSalento.  Dopo il dibattito si è dato spazio alla convivialità rurale, tra musica e aperitivo con i prodotti della terra.


Perché la petizione?


Non a tutti andrà a genio. L’uso e l’abuso della chimica in agricoltura è pane quotidiano per diverse realtà imprenditoriali anche del Salento. Una semplificazione del lavoro, certo. Un modo per ottenere produzioni più veloci, sicuramente. “A costo”, però dicono i promotori, “di portare nel nostro piatto prodotti di qualità discutibile. La sicurezza alimentare è battaglia imprescindibile. Ora più che mai. E soprattutto qui, nel territorio che continua a pagare uno dei prezzi più alti d’Italia in termini di insorgenza di neoplasie. La correlazione tra residui della chimica nei prodotti agricoli e danni alla salute è certezza. Lo è per alcuni tipi di tumore, specie a cervello, mammella, prostata e polmone. Lo è per il Parkinson, tanto che la Francia, per prima in Europa, ha riconosciuto questo morbo come malattia professionale per gli agricoltori. Ma i rischi sono anche per i consumatori”.


Dati preoccupanti

È abuso di fitofarmaci. Lo è soprattutto in provincia di Lecce. Un’impennata che non si riesce a frenare e che, anzi, dopo una battuta d’arresto nel 2009, ha ricominciato la sua ripresa. I dati elaborati dall’Arpa Puglia nella Relazione sullo stato di salute del 2011 dicono che la Puglia, con 155.555 quintali di prodotto distribuito nel 2010, resta al quarto posto in Italia, dopo Veneto, Emilia Romagna e Sicilia, per quantità di fitofarmaci utilizzati. Nel leccese, due anni fa, sono stati impiegati 2.032.691 kg, il 15% in più rispetto al 2009. E questi sono numeri che fotografano solo una parte del fenomeno. Dal conteggio sfuggono i dati relativi ad una delle pratiche più diffuse tra le famiglie. Non è, infatti, solo una questione relativa al mondo imprenditoriale agricolo. Nel Salento, ovunque appestato dai cartelli “Zona avvelenata”, l’uso di diserbanti, fungicidi e concimi sintetici è pratica più che ordinaria anche tra i piccoli produttori. Anche tra chi coltiva l’orto per sé. Una stortura figlia di una mancata consapevolezza degli effetti sulla salute e della facilità estrema dell’acquisto dei prodotti tossici, persino nei supermercati.


Perché a Castiglione d’Otranto?


La scelta del luogo non è casuale. A Castiglione d’Otranto è in corso da mesi l’esperimento collettivo di riconversione in orti biologici delle terre rimaste incolte per anni. Sono state cedute in comodato d’uso gratuito dai legittimi proprietari a un gruppo di giovani, che a quegli spazi ha ridato un senso.


Sette ettari sono già stati coltivati a cereali antichi e in via d’estinzione. Poi si sono aggiunti gli ortaggi, tra cui i pomodori di Morciano e della varietà Regina. Tutto rigorosamente bio. L’intento è duplice. Recuperare ciò che è andato perso: sementi, tecniche, saperi. E, poi, provare a fare economia reale tornando alla terra, rispettandola. Senza ipersfruttamento, senza veleni. A portare avanti il progetto, assieme al Comitato Notte Verde, è la neonata associazione “Tullia e Gino- Casa delle Agriculture”, dedicata ai padri e precursori del biologico in Italia, i coniugi Girolomoni, marchigiani.


t.c.


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Castiglione d’Otranto: il mistero di Era e Argo

Labrador Scomparsi: l’appello dell’associazione “Noi come loro” e della famiglia adottante: “Aiutateci a ritrovarli!”

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Il 20 giugno, in una calda mattina a Castiglione, frazione di Andrano, Era e Argo, due Labrador, affettuosi e vivaci, escono accidentalmente dal loro giardino, senza più fare ritorno.

Era, femmina dal mantello cioccolato, e Argo, maschio color miele chiaro, sono inseparabili.

Ma da quel giorno sono spariti nel nulla.

UNA CORSA SENZA RITORNO

I loro padroni, componenti di una famiglia del posto, non si danno pace da quel 20 giugno.

I due cani, regolarmente microchippati e iscritti all’anagrafe canina, non hanno lasciato traccia.

Era indossava un collare nero, Argo uno azzurro – dettagli che possono aiutare chi dovesse avvistarli a riconoscerli.

Eppure, nonostante i volantini affissi, i post sui social e le ricerche con drone e termocamere, nessun indizio concreto è emerso.

Dove Sono Finiti?

C’è chi sospetta che qualcuno li abbia presi con sé, ignaro del fatto che abbiano una famiglia che li cerca disperatamente.

Oppure, forse, si sono allontanati troppo e non riescono a tornare.

Come è possibile che nessuno li abbia visti?

Due Labrador di taglia media, socievoli e abituati alla presenza umana, sono difficili da non notare.

L’associazione Noi Come Loro si unisce all’appello: «Se li avvistate, anche solo per un attimo, contattateci immediatamente».

Anche una foto sfocata o un video da lontano potrebbero essere fondamentali per restringere il campo delle ricerche.

Il numero da chiamare per eventuali segnalazioni è 3288317664

SPERANZA SEMPRE VIVA

La famiglia non smette di cercarli, passando in rassegna campagne, strade secondarie e persino i boschi vicini.

Ogni suono, ogni movimento fa sobbalzare il cuore: «Era e Argo devono tornare a casa. Se li avete visti, se sapete qualcosa, non esitate. La loro storia potrebbe finire bene, ma serve l’aiuto di tutti».

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Un abbraccio al mare

L’associazione A-Mare guida una giornata di bellezza e speranza a Marina di Andrano. Esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana. L’immagine più potente: sub non vedenti si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi

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Ci sono gesti che non fanno rumore, ma che sanno farsi sentire nel profondo.

Gesti che parlano il linguaggio del cuore, della cura, dell’impegno autentico.

Quella vissuta oggi a Marina di Andrano è stata molto più di una semplice pulizia dei fondali: è stata un’esperienza collettiva di amore per il mare, di rispetto per la natura, di vera inclusione umana.

A guidare questa intensa giornata è stata l’associazione A-Mare, punto di riferimento per chi crede che l’ambiente marino non sia solo un paesaggio da ammirare, ma un bene prezioso da proteggere.

Con passione, competenza e uno spirito contagioso, l associazione A-Mare ha saputo coinvolgere un’intera comunità, trasformando un’iniziativa ecologica in un momento di rinascita condivisa.

Accanto a loro, con entusiasmo e dedizione, gli studenti dell’IISS Don Tonino Bello di Tricase – indirizzo Nautico: ragazzi che hanno scelto di sporcarsi le mani per ripulire il mare, ma che in realtà lo hanno fatto per seminare qualcosa di molto più grande – responsabilità, consapevolezza, futuro.

In acqua, tra la luce filtrata dalle onde, una scena che resterà impressa in chiunque l’abbia vista: sub non vedenti, guidati da istruttori ASBI Albatros, si immergono per recuperare plastica e rifiuti sommersi.

Un gesto di straordinaria potenza simbolica, che ha emozionato e fatto riflettere.

Perché quando l’inclusione si unisce all’impegno, si crea bellezza. Autentica.

Fondamentale il supporto di tante realtà locali: la Pro Loco, il Comitato Porto, il Comune di Andrano e anche la Guardia Costiera e la Guardia di Finanza, presenti per garantire sicurezza e sorveglianza durante tutta l’operazione.

Un lavoro di squadra, un’unione di forze che ha mostrato cosa può nascere quando si collabora per il bene comune.

Quella di oggi non è stata soltanto una giornata ecologica. È stata una storia da raccontare.

Un abbraccio collettivo a un mare ferito, ma ancora capace di accogliere e restituire emozioni.

È stata una promessa: che la bellezza può tornare, se scegliamo di costruirla insieme.

A Marina di Andrano, il mare ha sorriso.

E con lui, chi ha creduto che anche il più piccolo gesto, fatto con il cuore, possa cambiare il mondo.

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Puliamo Andrano

La comunità si riunisce per la pulizia dei tratturi, dei fondali e delle coste a Marina di Andrano: un gesto concreto d’amore per il mare

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Una giornata all’insegna dell’impegno, della sensibilità ambientale e dell’inclusione in programma alla Marina di Andrano, dove cittadini, studenti, istituzioni e associazioni si uniranno per dare vita alla pulizia di tratturi, fondali e costa.

Domenica 1° giugno, alle 8,30, presso il parcheggio del Typhoon in Via del Mare. Chiuque può dare il proprio contrinubto e unirsi alla comitiva. Il kit necessario prevede guanti da giardinaggio e sacchi per la raccolta rifiuti

L’evento, promosso dall’associazione A-Mare in collaborazione con l’IISS Don Tonino Bello di Tricase – Tecnico Nautico, il Comitato Porto, la Pro Loco di Andrano, e numerose altre realtà locali patrocinate dal Comune di Andrano, vuole accendere i riflettori sull’importanza della tutela dell’ambiente marino, troppo spesso vittima silenziosa dell’incuria e dell’inquinamento.

Nella splendida cornice naturale della marina, tra il profumo della salsedine e il rumore delle onde, volontari di ogni età si meteranno all’opera per restituire bellezza e dignità alla costa.

Un momento di straordinaria intensità anche per la partecipazione di alcuni sub non vedenti, accompagnati da personale specializzato: un’immagine potente, simbolo di una comunità che si muove all’unisono, abbattendo barriere fisiche e culturali.

La Guardia Costiera e la Guardia di Finanza offriranno il loro supporto operativo e simbolico, sottolineando l’importanza della sinergia tra cittadini e istituzioni per la salvaguardia del territorio.

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