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Attualità

Veleni, tumori, discariche e S.S.275: cittadini al contrattacco

Sindaci e cittadini insieme per discutere sul tema al “Cantiere per la sussidiarietà”. Presto un’indagine epidemiologica per scoprire il nesso di casualità tra incremento della mortalità per tumore e questioni ambientali

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«È necessario capire se ci sono nessi di casualità tra i fattori inquinanti che stanno emergendo in questi ultimi mesi nella zona del Capo di Leuca e l’incremento dell’incidenza tumorale in quest’area: i cittadini hanno bisogno di chiarezza ed è necessario avviare al più presto un’indagine epidemiologica mirata». È questa una delle proposte avanzate da Luigi Russo, presidente del CSV Salento in occasione del terzo appuntamento con i “Cantieri per la sussidiarietà” sul tema “Veleni, tumori e progetto s.s. 275” che si è tenuto giovedì 19 giugno a Tricase. Organizzato proprio dal CSV Salento in collaborazione con il Comune di Tricase e il Forum Terzo Settore, all’incontro hanno aderito i comuni di Tiggiano, Tricase, Alessano, Castrignano del Capo, Gagliano del Capo, Patù, Corsano, Salve, Acquarica del Capo, Racale, Melpignano, Melendugno e Corigliano, Ugento e Montesano. «Abbiamo bisogno di conoscere la verità – continua Russo – e per questo affiancheremo il lavoro della ASL con uno studio di Eurispes Puglia, una indagine epidemiologica per aiutarci a comprendere quali sono gli elementi colpevoli dell’aumento in 20 anni dell’incremento del 38% dell’incidenza del cancro nella Provincia di Lecce».


CoppolaDopo un lungo periodo in cui si è considerato il territorio come bene di nessuno” ha spiegato Antonio Coppola, sindaco di Tricase, “ in cui tutto poteva essere fatto, sta crescendo la consapevolezza che il territorio è di tutti e va tutelato e protetto. Ci auguriamo che quanto abbiamo fatto negli anni con assoluta incoscienza non abbia creato guasti irreversibili e che non stia causando danni alla salute. È necessario un impegno costante per vigilare e per fare in modo che se i problemi persistono vengano subito rimossi perché il diritto alla salute è un diritto fondamentale“.


Durante l’incontro di Tricase, fortemente voluto dalla cittadinanza e dalle istituzioni locali alla ricerca di un’informazione costante e puntuale sulla questione, sono state avanzate una serie di questioni calde.


In primis la necessità di supportare la Magistratura nel suo lavoro di ricerca con un lavoro di sensibilizzazione culturale della cittadinanza: «La politica su questo è ferma – denuncia Russo – in attesa della fine delle indagini, una passività stupefacente. Ma come gruppo di lavoro dei “Cantieri per la sussidiarietà” abbiamo elaborato un documento politico con una serie di proposte per risolvere il problema, documento inviato alla Regione Puglia, ai Ministeri competenti, ai Consiglieri regionali e ai deputati e senatori».


Così come sta accadendo a Taranto, dove 52 persone dovranno rispondere davanti a un giudice dei danni provocati dall’inquinamento dell’Ilva, anche per il Salento si prepara un’azione simile: sono in stato avanzato le trattative tra CSV Salento, KHE (società di formazione vicina alle ACLI) e Comune per aprire a Corsano, luogo simbolo anche per le patologie correlate all’amianto, un Centro di sostegno alle vittime dell’inquinamento, nel quale sarà possibile trovare assistenza gratuita dal punto di vista legale e supporto psicologico, e si organizzeranno – qualora sarà dimostrato il nesso di casualità tra inquinamento e incremento dei tumori – le azioni di risarcimento da parte delle famiglie e da parte dei Comuni che hanno subito qualsiasi tipo di danno da queste azioni scellerate.


Ultimo tema caldo emerso durante l’incontro di Tricase è la beffa ai volontari e ai cittadini che, da soli, hanno chiesto a più riprese di fare chiarezza su un progetto dalle dinamiche oscure come quello dell’ammodernamento della s. s. 275 progettato nel tratto finale proprio sulle discariche (forse 6) con rifiuti tossici: dopo che la Cassazione ha condannato 23 volontari a pagare una multa di 12mila euro per aver fatto ricorso contro la realizzazione del progetto, ora il cappio è arrivato anche sulla testa delle persone che stanno subendo gli esproprio dei terreni e delle loro abitazioni perché sul tracciato della nuova 275, costrette “addirittura” dal Consiglio di Stato a pagare circa 2 mila euro a testa a favore dei soggetti chiamati in causa in giudizio (Anas, Ministeri, Regione Puglia, Cipe, Provincia di Lecce, Prosal, Asi, ecc.). “Un chiaro tentativo di usare la legge per metterci a tacere – ha commentato Vito Lisi di Sos 275 – e non disturbare i manovratori del grande appalto, non intralciare le ragioni delle imprese. Non solo non taceremo, ma continueremo a smascherare tutto il male che volevano coprire con l’asfalto e con il cemento (e ce n’è tantissimo) senza rispetto per la salute dei cittadini salentini”.


Il Salento, una terra stretta tra emergenze ambientali e allarme tumori 


Come dimostrano i dati diffusi nei giorni scorsi dalla Lilt – Lega Italiana per la lotta ai tumori aggiornati al 2011, che intrecciano quelli sulla mortalità messi a disposizione dall’Istat  e quelli dell’Osservatorio Epidemiologico della Regione Puglia. Le nuove emergenze riguardano il polmone e la vescica. Se in Puglia nel 2011 si sono registrati 1865 decessi per tumore del polmone (1543 uomini e 322 donne), nella Provincia di Lecce si sono verificati 519 decessi per tumore del polmone (429 maschi e 90 donne). Tra gli uomini si supera, quindi, il 22% della media nazionale e del 30% quella regionale. In questo specifico caso il tasso risulta doppio anche rispetto a quello barese.


Una tendenza che, per quanto debba essere attentamente analizzata per verificarne le cause, non può essere ignorata anche alla luce delle sconcertanti scoperte di rifiuti tossici tombati nell’area tra Tricase, Alessano e Gagliano del Capo. È notizia di questi giorni il ritrovamento di una nuova discarica sul tracciato della s.s. 275, un’area di 1700 metri quadrati indicate alla Guardia Forestale dai volontari del comitato “Sos 275” che si aggiunge alle altre 2 accertate – sempre nelle zone tra Tricase, Alessano e Tiggiano, di cui una da 19mila metri quadri e un’altra di quasi 10 mila metri, con una quantità stimata fino ad ora di 800 mila tonnellate di rifiuti tossici – e ad altre 2/3 già segnalate dai cittadini alle autorità. La discarica contiene, secondo i primi rilevamenti, una notevole quantità di materiale tossico accumulato e spianato, proveniente da scavi stradali, come catrame e resti di benzina, piombo. Sui ritrovamenti degli ultimi mesi sta indagando la Magistratura per capire chi siano i responsabili di questo disastro e se ci sia un nesso tra la necessità di interrare per sempre rifiuti tossici e la scelta di definire il percorso della strada statale 275.


Una questione che, grazie all’interessamento di alcuni deputati del PD e del Movimento 5 Stelle è stata portata all’attenzione del Governo e del Parlamento. Le associazioni Sos Costa e Sos 275 hanno anche scritto al Presidente della Repubblica. La deputata europea Pina Picierno nelle settimane scorse ha visitato proprio la zone della Matine e ha dichiarato che “sarà subito interessato il presidente del Consiglio, anche perché le dinamiche che interessano il Capo di Leuca, nell’intreccio discariche e 275, sono simili a quella della Terra dei Fuochi, quindi c’è bisogno di un intervento immediato, deciso”.

Sempre in questi giorni, l’elicottero con Georadar del ministero dell’Ambiente sta sorvolando la zona per individuare i siti inquinati del Sud e del Nord Salento, in particolare le zone che registrano tassi più elevati di patologie degenerative, e zone sulle quali stanno moltiplicandosi indicazioni da parte di testimoni alle associazioni e alle forze dell’ordine, che collaborano in maniera assidua. Al setaccio i radioelementi naturali come il torio, l’uranio e il potassio, ma anche altri metalli pesanti. Procede anche da parte dei laboratori incaricati dalla Procura la caratterizzazione dei rifiuti delle discariche rilevate, e anche l’analisi dei metalli pesanti e delle diossine nelle acque prelevate dalla falda.


Le proposte dei “Cantieri per la sussidiarietà”


Nel documento politico elaborato a conclusione dei Cantieri e inviato alle maggiori istituzioni italiane, tra cui il Presidente della Repubblica, sono state avanzate 5 proposte.


1. Avviare immediatamente una campagna informativa, coordinata dal CSV Salento e con il sostegno di tutta la rete del Terzo Settore e delle Istituzioni per fare conoscere alla popolazione, paese per paese, la situazione dei rischi per la salute, per il presunto inquinamento del suolo, della falda e perfino dell’aria.


2. Sollecitare i cittadini che sono a conoscenza di discariche abusive nella zona delle Matine, e in tutte le altre zone del Capo di Leuca dove si registrano incrementi dei tassi di patologie degenerative (cf. Registro Tumori), affinché forniscano informazioni dettagliate alle autorità o agli sportelli del CSV Salento (anche tramite fax 08321900182), per permettere la individuazione di altre eventuali discariche e quindi l’inizio della risoluzione delle problematiche ad esse connesse. Sollecitare anche le autorità preposte e tutti i soggetti interessati a studiare il sistema storico del trattamento dei rifiuti negli anni 80-90, anche alla ricerca di eventuali strategie “esterne” al territorio che possono aver portato rischi al momento neppure ipotizzabili.


3. Avviare immediatamente la caratterizzazione dei rifiuti delle discariche trovate nei giorni scorsi dalla Guardia di Finanza e dal NOE, e di altre che potrebbero essere individuate nei prossimi giorni, chiedendo alla Regione Puglia di mettere immediatamente a disposizione le risorse economiche necessarie.


4. Avviare lo studio di un progetto di Bonifica ampio e profondo per le zone interessate, e più in generale per tutte le zone a rischio (Lecce, Casarano, Scorrano…) per cercare di salvare il più possibile la falda, il suolo e l’aria interessate.


5. In riferimento alla Nuova S.S. 275, per cui in questi giorni si sta procedendo agli espropri dei terreni, si prende atto che la zona Matine (da Tricase ad Alessano) è impraticabile per qualsiasi cantierizzazione, se non provocando danni insanabili per l’ambiente, contro ogni principio di precauzione e di prudenza. Pertanto si chiede al Governo, alla Regione, all’Anas, di modificare immediatamente (o rifare, se necessario) il progetto per il tratto da Montesano a Leuca, dopo aver aperto un tavolo tecnico con tutti i soggetti previsti dall’art. 118 della Costituzione, comma 5, in tempi certi, e con il preciso obiettivo di non perdere i finanziamenti attuali. Piuttosto che insistere, in quel tratto finale, su modalità di viabilità aggressive per il territorio, si può procedere con le circonvallazioni di Lucugnano e Alessano, ovvero facendo riferimento alle linee del Piano Territoriale di Coordinamento della Provincia di Lecce (arch. Bernardo Secchi), ovvero con alternative facilmente individuabili.


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Bandiere Blu, Salento pigliatutto

Puglia regione leader e provincia di Lecce cuore pulsante. Il prossimo 13 maggio il prestigioso vessillo sarà assegnato a Nardò, Ugento, Melendugno, Castro, Gallipoli e Salve

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Nel 2025, la Puglia si conferma una delle regioni leader in Italia per numero di località premiate, con 22 spiagge Bandiera Blu.

E la provincia di Lecce è la più premiata della Puglia con ben sei località insignite del titolo.

La bandiera blu sventolerà su: Nardò, famosa per le acque cristalline e le spiagge di Santa Maria al Bagno e Porto Selvaggio, una riserva naturale incontaminata; Ugento, con il suo mare turchese e le lunghe distese sabbiose di Torre San Giovanni, molto apprezzata dalle famiglie; Melendugno, che ospita la celebre Torre dell’Orso e le acque limpide di Sant’Andrea; Castro, un pittoresco borgo adagiato sulla scogliera, con calette mozzafiato come la Zinzulusa; Gallipoli, con la sua Baia Verde, ideale per chi cerca un mix di tranquillità e vita mondana; Salve, nota per la località di Pescoluse, definita le Maldive del Salento, con acque turchesi e sabbia finissima.

Martedì 13 maggio la cerimonia id assegnazione

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Casarano e dintorni, tutti insieme contro la violenza di genere

Convocata in Prefettura una riunione per la sottoscrizione di un protocollo d’intesa “per la prevenzione e il contrasto della violenza di genere nell’Ambito Territoriale sociale di Casarano”

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La violenza contro le donne rappresenta un fenomeno complesso e appare diffuso nel nostro Paese, sebbene il suo legame con contesti familiari e affettivi ne renda difficile una quantificazione puntuale.

Molto spesso, infatti, restano sommersi quegli abusi che non sfociano nel gesto estremo ma che sono estremamente diffusi e particolarmente rilevanti, sovente cagionati anche in presenza di figli minori, nei cosiddetti casi di violenza assistita.

A livello sociale, la percezione di un fenomeno allarmante e multiforme, desta numerose preoccupazioni, soprattutto da parte delle Istituzioni che quotidianamente si adoperano in azioni concrete, tese a garantire tutela e protezione alle donne vittime di condotte violente.

In tale contesto, la Prefettura di Lecce ha ravvisato l’opportunità di attivare sul territorio sinergie interistituzionali, con il coinvolgimento attivo degli Ambiti Sociali Territoriali, tese alla messa in campo di azioni che possano favorire il contrasto di un fenomeno, talvolta silente, che necessita di interventi volti al contrasto e al contenimento di comportamenti pregiudizievoli per la sicurezza pubblica.

A tale riguardo, anche a seguito delle modifiche della normativa di settore, domani si porcederà alla sottoscrizione del Protocollo d’ Intesa con l’Ambito Territoriale Sociale di Casarano, la Provincia di Lecce, la Regione Puglia ARPAL, il Ministero della Giustizia —L Ufficio per l’Esecuzione Penale Esterna e Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni, l’Ufficio Scolastico Territoriale di Lecce, l’Azienda Sanitaria Locale di Lecce e con le Associazioni del terzo settore, Enti gestori dei Centri Antiviolenza attivi sul territorio del citato Ambito di Casarano.

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Attualità

La cultura come atto d’amore: «Intitoliamo la biblioteca di Racale a Donato Metallo»

Sulla prossima edizione cartacea de “il Gallo” in distribuzione da sabato 17 maggio, l’approfondimento da Racale della nostra Sefora Cucci. Nel frattempo pubblichiamo l’intervento di RacaleCam, con il quale si annunica la petizione per l’intitolazione della Biblioteca:  «C’è chi la politica l’ha attraversata con i piedi ben piantati nella piazza, tra la gente, con lo sguardo attento e il cuore aperto. Donato Metallo è stato questo: un esempio di impegno civico, umano prima ancora che istituzionale. Un uomo capace di trasformare le parole in gesti, i sogni in spazi concreti. Racale Cam APS avvierà una raccolta firme ed un’istanza di intitolazione della Biblioteca alla persona di Donato Metallo. Non solo per ricordare chi è stato, ma per continuare a far vivere, dentro quel luogo, la sua visione di comunità, di amore per il sapere e per le persone, tutte».

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«“Un paese vuol dire non essere soli, sapere che nella gente, nelle piante, nella terra c’è qualcosa di tuo, che anche quando non ci sei resta ad aspettarti”, scriveva Cesare Pavese nel suo ultimo romanzo prima di morire.

E Donato ce lo ha insegnato con tutta la forza che aveva in corpo che, sì, è vero: “un paese ci vuole”.

Ci vuole una Comunità, ci vogliono stormi di Persone che, come pezzi di un puzzle, facciano rete su di un territorio apparentemente fragile. Un territorio che porta con sé il calore dell’essere Mezzogiorno e la forza di un mare in tempesta che si scaglia sulla “barca dell’amore che non si spezza contro il quotidiano”.

Un territorio che, grazie all’impegno di persone come Donato Metallo, profuma di Rivoluzione.

Di quella che parte dal basso, che opera silente tra la gente, di quella che scivola di notte in piazza sulle note del Boléro di Ravel e che si trasforma, con pazienza e dedizione e tradizione, in leggi reali sulla tutela del patrimonio bandistico pugliese e delle feste patronali.

Una “Rivoluzione gentile”, una Rivoluzione che si firma presente in Consiglio regionale ed esulta, fiera, per l’approvazione di una legge che chiede, a gran voce e con l’aiuto di tutte le associazioni del territorio, di non lasciare indietro nessuno per far sì che l’inclusione sociale delle cittadine e dei cittadini LGBTQIA+ diventi tassello portante di una società dichiaratamente contraria al bullismo, alle violenze e alle discriminazioni di ogni genere.

Una Rivoluzione sempre vicina e mai lontana, di quelle che appartengono di diritto a coloro la cui voce sembra affievolirsi nella sofferenza.

Coloro i quali, grazie ad essa, si ritroveranno ad avere in mano un megafono per far sì che anche quelli in fondo alla piazza possano sentire quante battaglie sono state vinte e quante ancora ne restano da combattere.

Una rivoluzione di tutti.

Di quelle che strattonano le giovani menti e fanno capire che no, non è il contesto sociale la giustizia che muove la politica ma è la dignità dell’essere, semplicemente, umani!

Quella che dà diritto alle cure mediche anche quando non si ha una fissa dimora.

Quella che, osservando la realtà dei fatti, comprende quanto sia necessaria un’educazione sentimentale adeguata, di quella che insegni che ad amare, alle volte, serve forse più coraggio che a vivere.

E la sua “Scuola d’Amore” ce lo ha insegnato bene: tutto può nascere se fatto con coraggio.

Ce lo ha insegnato quando, quel primo maggio del 2022, ha reso tangibile l’idea che la sua piazza aprisse le sue porte ad una Biblioteca Comunale.

Parlava di un sogno, di un luogo che dimostrasse quanto la cultura potesse essere riferimento e punto di partenza per rendere migliore la propria comunità.

E così è stato.

E noi lo sappiamo bene quanto possa esser complessa la dualità di un territorio che, nonostante le sue grandi possibilità, si fa croce e delizia allo stesso tempo, mutando di continuo la sua forma nel nome di una partecipazione sempre più sentita e viscerale.

Lo sappiamo perché in dieci anni di lavoro sul territorio all’interno di un’associazione nata sotto la guida e la lungimirante visione di Donato stesso, abbiamo scelto di continuare a urlare il suo nome, ancora, tutti insieme, per far sì che questo rivoluzionario moto di cambiamento socio-culturale non venga dimenticato mai.

Per chi c’era, per chi c’è stato ma, soprattutto, per chi ci sarà dopo. Indistintamente.

Racale Cam APS, pertanto, avvierà una raccolta firme ed un’istanza di intitolazione di un bene pubblico così importante come la Biblioteca Comunale di Racale – della sua Racale – alla persona di Donato Metallo.

Perché “quel che seminiamo non smette mai di germogliare” e noi, ora, crediamo sia arrivato il momento di stringerci tutti insieme attorno ai frutti rivoluzionari della sua politica dal sorriso gentile».

Il Direttivo di APS RacaleCam

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