Tricase
Compostaggio a Tricase: rifiuto… a priori?
L’opposizione: “Incubo che ritorna, si cambi almeno ubicazione”; il sindaco: “Non dipende da noi, è competenza Ato”

La realizzazione e gestione di un impianto industriale di compostaggio di rifiuti nella zona industriale di Tricase, fa più rumore nella politica che nell’imprenditoria. È infatti andata deserta la prima gara d’appalto per l’affidamento a terzi del progetto con la modalità del project financing. Una assenza di interesse sulla quale punta torna a battagliare l’opposizione tricasina, già a suo tempo protagonista di un’attiva lotta contro la creazione dell’impianto.
L’opposizione: “Incubo che ritorna”
I consiglieri di minoranza Nunzio Dell’Abate, Gianluigi Forte, Pasquale Scarascia e Vito Zocco hanno richiesto al sindaco Coppola di rivedere “questa scelta così impattante per il territorio o quantomeno di cambiarne il luogo di insediamento”, previsto nell’ex complesso calzaturiero della “Selcom srl” (in foto, l’asta per l’immobile), in passato fulcro dell’impero Adelchi. “Pensavamo fosse un capitolo chiuso”, ha tuonatoDell’Abate, “invece l’incubo ritorna: Coppola ci riprova”.
Il sindaco: “Vicenda di competenza dell’Ato”
Fuori dai ritmi della politica, abbiamo quindi deciso di non attendere la risposta ufficiale all’interrogazione protocollata dai consiglieri e ci siamo rivolti direttamente al sindaco Antonio Coppola per chiedere lumi sulla questione.
“La realizzazione dell’impianto non è di nostra competenza”, taglia corto il primo cittadino, “ma dipende dall’Ato (Ambito Territoriale Ottimale) che raccoglie tutti i Comuni della provincia di Lecce. Tantomeno l’ubicazione è stata scelta dall’amministrazione tricasina: tutti i Comuni dell’Aro8 hanno fatto richiesta che l’impianto fosse realizzato nella zona industriale di Tricase e questa disponibilità è stata accolta all’unanimità dall’Ato di Lecce.
È stato poi stanziato 1milione e 600mila euro per il cofinanziamento dell’impianto e il Comune di Tricase, per agevolare le procedure, si è detto disponibile ad anticipare le spese di progettazione finalizzate al bando per la realizzazione della struttura. Dopo questo livello, il Comune non ha più alcuna competenza, né alcun ruolo. Operazioni e decisioni spettano all’Ato o al più alla Regione, per ciò che concerne i finanziamenti”.
E alla domanda sulle remore di parte della cittadinanza risponde: “Non mi stupisco che qualcuno sia contrario, semplicemente perché è stata fatta una campagna di disinformazione. È stato prospettata alla gente una realtà ben differente da ciò che verrà realizzato. È ovvio che la gente vada su tutte le furie se gli si dice che avrà una discarica davanti alla sede della propria azienda. Ma è altrettanto palese che si tratti di una battaglia pretestuosa basata su fandonie per bloccare un progetto che nulla ha a che vedere con un immondezzaio”.
Appuntamenti
Altritudini: Tricase Emozioni a Levante con la Grecìa Salentina
Domani sera Manuela Pellegrino presenterà “Lingua greca, terra italiana. Dal rimorso al riscatto?”, n saggio che racconta la storia del griko nella Grecìa Salentina. Accompagnamento musicale di Palmiro Durante

Continua la rassegna Altritudini (da un’idea di Pari aps) con un altro appuntamento di Tricase Emozioni a Levante.
Prossimo appuntamento domani, mercoledì 24 settembre, alle 19,30 presso la Biblioteca “G. Codacci Pisanelli”.
Dopo l’introduzione della vicesindaca Francesca Longo, Manuela Pellegrino presenterà “Lingua greca, terra italiana. Dal rimorso al riscatto?”
Un saggio che racconta la storia del griko nella Grecìa Salentina, il cui riconoscimento come minoranza storico-linguistica dal Governo italiano nel 1999 ne ha cambiato drasticamente l’economia politica, favorendo una più ampia rinascita culturale dell’area in cui si parla.
Ripercorrendo i tentativi passati per far “rivivere” la lingua, il volume evidenzia i molteplici modi in cui le ideologie linguistiche sul griko sono state e sono tuttora recepite a livello locale, in un rapporto dialogico con le pratiche linguistiche e gli interventi promossi da Unione Europea, Italia e Grecia.
Alla serata prenderà parte Palmiro Durante, che curerà l’accompagnamento musicale.
Cronaca
Bambino travolto da furgone all’uscita da scuola a Tricase
Fatalità o distrazione alla base dell’accaduto: alla guida del mezzo non c’era nessuno. Il piccolo è stato condotto in ospedale

di Lorenzo Zito
Una uscita da scuola da incubo quella di oggi per un bambino di Tricase, travolto da un furgone proprio in prossimità del suo Comprensivo all’ora di pranzo.
L’incidente è avvenuto in via Roberto Caputo. Secondo le prime ricostruzioni si tratterebbe di una fatalità.
Il piccolo, un alunno di quinta elementare, si è visto arrivare improvvisamente addosso il mezzo, che proveniva da via Puccini.
Alla guida del furgone non c’era nessuno: il proprietario era sul marciapiede dinanzi alla scuola, assieme alle decine di genitori che, al suono della campanella, attendono i rispettivi figli per rincasare.
Il furgone sarebbe disceso da via Puccini a causa della pendenza della stessa. Va da sé che (delle due l’una) il mezzo non aveva marcia e freno inseriti, oppure il freno a mano potrebbe aver improvvisamente ceduto.
Mentre le forze dell’ordine cercano di fare chiarezza sulla vicenda, il piccolo è stato condotto in ospedale, tra lo sgomento dei presenti che lo hanno immediatamente soccorso.
Fortunatamente il bambino è cosciente. È sotto osservazione presso l’ospedale Cardinale Panico di Tricase, ma non è in pericolo di vita.
Attualità
Il Mezzogiorno inizia a Tricase
Presentato il nuovo libro di Uli Weber, fotografo internazionale che firma con questo volume un intenso omaggio al Sud Italia. Accompagnano le immagini, i testi della Premio Oscar e salentina d’adozione, Helen Mirren. e di Denis Curti, storico e critico della fotografia. Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere le attività di Save the Olives

Un viaggio per immagini che si snoda dalla Sicilia alla Sardegna, dalla Puglia all’Abruzzo, restituendo la forza dei contrasti che rendono unico il Mezzogiorno.
Scorci di armonia assoluta convivono con segni di disarmonia e abbandono; paesaggi naturali incontaminati si alternano a tracce antropiche e urbane.
È in questo equilibrio precario e affascinante che Weber trova la sua cifra poetica, capace di trasformare il paesaggio in emozione e di rivelarne la dimensione simbolica.
La sua fotografia si muove al di là dei cliché turistici per restituire un Grand Tour contemporaneo, un racconto iconografico che invita a guardare oltre la superficie, a cogliere il legame profondo fra l’uomo e il suo ambiente. Protagonista assoluta è la luce, che ora incide la realtà con precisione chirurgica, ora avvolge i luoghi in atmosfere sognanti.
«Questo libro vuole essere il mio omaggio all’Italia, Paese che amo e in cui vivo per buona parte dell’anno, e in particolare a quel Mezzogiorno che mi ha fatto innamorare 20 anni fa quando ho comprato la mia casa pugliese dove tutt’ora risiedo nella stagione estiva», spiega Uli Weber, «un Sud al cui fascino concorrono egualmente “pregi e difetti”, l’armonia assoluta di alcuni scorci e altresì la totale disarmonia di altri, in un contrasto che a mio modo di vedere ne caratterizza l’Unicità. Attraverso le migliaia di chilometri percorse, ho cercato di cogliere con la mia macchina fotografica un Mezzogiorno inedito, e al contempo familiare, in cui ciascuno di noi ritrova tracce di esperienze personali, o visioni inconsuete di posti conosciuti».
Ad accompagnare le immagini, i testi di Helen Mirren, attrice Premio Oscar e impegnata con l’associazione Save the Olives, che in Puglia combatte la devastazione degli ulivi secolari causata dalla Xylella, e di Denis Curti, storico e critico della fotografia, che offre le chiavi di lettura di un’opera sospesa fra poesia e testimonianza.
Parte del ricavato del volume sarà destinato a sostenere proprio le attività di Save the Olives, contribuendo concretamente alla salvaguardia di un patrimonio naturale e culturale unico.
Queste le parole di Helen Mirren, presente al lancio del libro: «Credo che nessuno possa dimenticare il primo incontro con i monumentali alberi secolari della Puglia. La loro presenza è travolgente. La loro forza immobile nasce dal movimento costante di centinaia, a volte migliaia di anni. Le loro intricate forme scultoree, opera della terra, del vento, del sole, della pioggia e delle mani dell’uomo che si è preso cura di loro nel corso dei secoli, fanno di ciascuno di essi un individuo, una testimonianza del legame tra uomo e natura. E ora questi testimoni della nostra storia sono sotto una terribile minaccia. Un batterio chiamato Xylella si sta diffondendo da circa dieci anni: partito da un piccolo angolo della punta più meridionale della Puglia, prosegue la sua marcia distruggendo tutti gli ulivi sul suo cammino, giovani e antichi. Dobbiamo fare appello alla nostra grande immaginazione umana, alle nostre conoscenze e alla nostra esperienza per salvare questo patrimonio».
«Il mio sentito ringraziamento a Uli Weber», conclude The Queen, «il cui straordinario libro cattura il fascino dell’Italia meridionale attraverso le sue fotografie, portando ulteriore attenzione internazionale alla piaga degli ulivi del Salento».
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