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Corsano e la politica con la morte nel cuore

Manutenzione al cimitero: “Il Comune perde 283mila euro per parentela del sindaco con priore”. Ma il primo cittadino smentisce: “Progetto ereditato”

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Tiene ancora banco, a Corsano, la convenzione stipulata dal Comune con la Confraternita dell’Immacolata per la “Manutenzione straordinaria della copertura degli ossari comunali”.


Il gruppo consiliare di minoranza “Impegno Comune” torna sulla questione e alimenta la polemica, dopo aver osteggiato, negli scorsi mesi, la decisione.


La vicenda si apre ufficialmente con una delibera di un anno e mezzo fa (la numero 29 del 28/5/2015), quella con cui il consiglio comunale approva il progetto preliminare e dà direttive al responsabile tecnico del Comune per predisporre la convenzione.


Vi si oppongono i consiglieri del gruppo di minoranza “Nuovo impegno per Corsano” chiedendone l’annullamento in autotutela per un conflitto di interessi che toccherebbe il Sindaco Biagio Martella, in legami di parentela con il priore della confraternita.


Accogliendo la richiesta della minoranza, il consiglio comunale protocolla la domanda di annullamento in autotutela nella delibera numero 16 dello scorso 29 aprile.


Ma lo stesso giorno, con delibera numero 17, il progetto viene riapprovato, secondo l’opposizione “negli stessi termini della deliberazione annullata”.


 


“Artati meccanismi per favorire la Confraternita”


Il successo ottenuto dai consiglieri di minoranza è fugace e doppiamente stupefacente: alla sorpresa dell’aver raggiunto l’obiettivo si somma, in poche ore, quella di una nuova delibera nel solco della precedente. Per “Impegno Comune” una semplice mossa per dribblare il conflitto di interessi: “Fermo restando di aver eliminato il vizio del conflitto di interessi con l’annullamento della deliberazione, rimane il “fumus” di averla riapprovata con le stesse determinazioni e le stesse parole nello stesso giorno”.


Non ci interessa il dubbioso comportamento degli amministratori”, spiegano i consiglieri, che si concentrano piuttosto su quelli che definiscono “artati meccanismi volti al massimo favore nei confronti della concessionaria”.


“Impegno Comune” sostiene che “sul prezzo effettuato è stato effettuato un doppio abbattimento del 50% dei costi”, che individua nel seguente calcolo matematico: “Visto che il costo per la realizzazione dei loculi è di mille euro al metro quadro (quando le file sono da 4 loculi), non si capisce perché l’area della concessione sia stata determinata a 250 euro al metro quadro”. Decisione che, per i consiglieri di opposizione, restituisce un prezzo finale di 56.750 euro anziché di 283.750 euro.

Perplessità sorgono anche in relazione ai costi di manutenzione del solaio, posti a carico del Comune per consentire la sopraedificazione”, aggiungono, “da cui sortisce una spesa di 56.750 euro, pari pari alla cifra stimata per le opere di consolidamento poste a carico della Confraternita”. Motivo per cui secondo i consiglieri di minoranza il Comune ha un introito pari a zero, “rinunciando a 283.750 euro”.


 


Il sindaco: “Ma quale nepotismo! Progetto ereditato”


Il primo cittadino di Corsano, Biagio Martella, risponde punto per punto alle accuse della minoranza, a partire da quella relativa al legame di parentela che lo lega al priore, derubricato a semplice errore di distrazione. “La prima delibera è stata annullata in quanto in tutte le fasi preliminari si è perso di vista che il priore della Confraternita dell’Immacolata fosse anche lo zio del Sindaco”, precisa, “dimenticanza dovuta alla buona fede con cui si è svolta l’intera procedura, di cui si ricorda che fu fatta la prima richiesta ufficiosa già nel gennaio/febbraio 2014”.


Biagio Martella

Biagio Martella


In quella fase infatti”, ricorda Martella, “la Confraternita accolse verbalmente, dalla passata amministrazione, la volontà di vedersi concedere le aree dei due ossari per la costruzione delle edicole funerarie, e si mise al corrente di questa volontà tutta la Confraternita con incontri ufficiali presso la canonica della Chiesa San Biagio. Vista la positiva risposta di tutti i convenuti, il priore successivamente  decise di ufficializzare la richiesta di “concessione delle due aree cimiteriale circostanti la Cappella dell’ossario, per la realizzazione di edicole funerarie per la Confraternita dell’Immacolata” con prot. n. 2068 il 26 marzo 2016. A cui si decise di non dare seguito per l’allora sopraggiunta campagna elettorale. Per tutti questi motivi la presente amministrazione ha voluto solo dare seguito seriamente ad una volontà già manifestata e pertanto, annullata la prima Delibera Consigliare per conflitto di interessi, si è ritenuto doveroso ripresentarla identica a quella precedente e riapprovarla senza la presenza del Sindaco.


Il sindaco scende poi nel dettaglio del progetto e, premettendo che “gli ossari necessitano di un urgente intervento di manutenzione straordinaria per la messa in sicurezza dei solai fatiscenti”, ripercorre l’iter seguito dal Comune: “Nel rispetto degli accordi verbali, tramutatesi poi in atti, si è deciso di concedere un area “solare” di 227 mq (solai sopraelevati oltre un metro da terra), sui quali saranno realizzati dalla confraternita dei loculi, occupando una superficie complessiva circa 45 mq del solaio medesimo. Ma nel computo si è considerato, per eccesso, una superficie di 113,50 mq, comprendendo anche le pensiline. Nella realtà, nel progetto preliminare che approvato, abbiamo imposto (per volontà dell’amministrazione e non per esigenze costruttive) che la pensilina venga realizzata coprendo per intero il solaio sottostante, al solo scopo di proteggerlo dalle intemperie. Però nel calcolo consideriamo solo 113,50 mq la superficie effettivamente e realmente idonea a realizzare i nuovi loculi. A questo aggiungiamo”, prosegue il sindaco, “che la costruzione deve essere realizzata su un area solare il cui valore è per le norme UNI inferiore a qualsiasi area su suolo. E aggiungiamo inoltre che  i lavori di manutenzione straordinaria interessano tutta la struttura degli ossari sottostanti che rimarranno di proprietà del Comune. In virtù di questi due abbattimenti, il valore che ne scaturisce è di 56,750 euro, che la Confraternita si accollerà addossandosi tutti i costi dei lavori di messa in sicurezza dell’intera struttura degli ossari.


Infine, si pronuncia sui tempi modalità e tempi di realizzazione, che secondo “Impegno Comune” non sarebbero indicati nella delibera. “Il progetto è stato già da tempo presentato in Comune”, conclude Biagio Martella, “e i lavori saranno realizzati nel rispetto di tutti i tempi amministrativi per l’ottenimento di tutte le necessarie autorizzazioni (autorizzazione sismica, parere sanitario e rilascio del Permesso di Costruire)”.


Lorenzo Zito


Approfondimenti

Aumenta la produzione dell’olio nostrano, ma la qualità come è?

I numeri, però, non sempre bastano ad un’analisi esaustiva. Ecco perché abbiamo coinvolto alcune aziende del territorio per comprendere i contorni della campagna olivicola di quest’anno…

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Confermato il previsto aumento della produzione di olio a livello nazionale di circa il 30% rispetto all’annata precedente. La nuova annata sembrerebbe buona per qualità, con il novello già disponibile.
Buona qualità anche in Salento. La resa è influenzata dalla diminuzione della produzione (-30/40% in Puglia e circa il 20% in provincia di Lecce)  ma con un aumento della qualità (e anche dei prezzi). La resa media in olio da olive varia dal 13% al 20%, ma il dato complessivo della produzione è in calo rispetto alle annate precedenti, in linea con quanto previsto da Confagricoltura.
Nel panorama complessivo, bisogna considerare che l’andamento climatico sfavorevole ha inciso in modo pesante sulla produzione di olive. Nei primi giorni di aprile, infatti, una serie di gelate improvvise ha colpito molte aree olivicole, compromettendo gran parte dei bottoni fiorali (mignole) e vanificando in buona parte le potenzialità produttive. Secondo le prime valutazioni tecniche, la flessione produttiva potrebbe essere legata anche a fattori varietali.
In particolare, la cultivar FS-17 (la “Favolosa”), che inizialmente presentava una buona prospettiva di raccolto, ha subito un crollo quasi totale della produzione a causa della cascola dei fiori non ancora aperti, verificatasi subito dopo le gelate.
I numeri, però, non sempre bastano ad un’analisi esaustiva. Ecco perché abbiamo coinvolto alcune aziende del territorio per comprendere i contorni della campagna olivicola di quest’anno.
Giacomo Palese, amministratore del L’Olivicola di Presicce–Acquarica, precisa: «La nostra è un’azienda produttrice di olive da mensa e stiamo riscontrando un’ottima qualità». Riguardo alle differenze, «le ritroviamo in termini di quantità, quest’anno abbiamo meno frutto». Gli operatori del settore salentini hanno dovuto fare i conti con le conseguenze della Xylella che «ha avuto un impatto significativo sulla nostra azienda, ha rappresentato una svolta difficile e ha messo a dura prova la sostenibilità economica, obbligandoci a ripensare completamente il modello di business. Abbiamo dovuto reinventarci e diversificare la produzione.
Non potendo più contare sulle nostre olive abbiamo iniziato ad acquistare da altri produttori, mossa che ci ha permesso di mantenere una produzione continua e ci ha anche spinto a esplorare nuove strade. Un cambiamento rilevante e significativo è stata l’introduzione di nuovi prodotti come i sott’oli che in passato non trattavamo. Tale diversificazione ci ha aperto nuovi canali di mercato, diversi da quelli che conoscevamo, e ha comportato costi aggiuntivi e la necessità di finanziare nuove attività: importanti investimenti, la necessità di accedere a nuovi finanziamenti esterni e un maggiore impegno nella gestione del credito, parliamo di un accesso al credito più mirato per finanziare questi investimenti iniziali.
Un percorso impegnativo che ci ha permesso di trattare prodotti che diversamente forse non avremmo trattato. Sebbene le sfide siano state tante, siamo riusciti a trovare opportunità che, a lungo termine, potrebbero rivelarsi vantaggiose per la sostenibilità economica dell’azienda. Oggi, dopo anni, siamo tornati alla lavorazione delle olive grazie ai vari reimpianti effettuati. Abbiamo reimpiantato olive leccino, perché lavorando olive da tavola riteniamo che tale cultivar sia un ottimo prodotto da mensa. Nonostante le difficoltà», conclude Palese, «questo percorso di trasformazione ci ha reso più resilienti e pronti ad affrontare sfide future».
Anche Pierangelo Tommasi di Olio Biologico Moruse di Calimera, conferma «un prodotto dalla qualità eccellente anche perché siamo stati risparmiati dall’attacco della “Mosca”». Le differenze rispetto all’anno scorso «sono notevoli ma le piante crescono di anno in anno e iniziano a produrre un po’ di più. Parliamo, però, di numeri minimi rispetto a dieci anni fa: da allora la sostenibilità economica è completamente cambiata. Prima si poteva vivere di agricoltura, adesso sono soprattutto spese. Nella speranzosa attesa di tornare ad avere i profitti di una decina di anni fa».
Nel frattempo, anche nella azienda di Calimera hanno «impiantato le varietà di Leccino e Favolosa, per la precisione 80% della prima e 20% della seconda». Colta al volo l’occasione per variegare la produzione: «Già da 4-5 anni stiamo curando una cultura di avocado. Per ora solo un piccolo appezzamento ma stiamo provvedendo ad estendere la produzione su un altro ettaro e mezzo».
Quintino Palma del Frantoio Palma di Cursi ricorda che «la raccolta 2025 è stata colpita da una gelata durante il periodo della fioritura, provocando un calo nella produzione che resta, comunque, sufficiente per un raccolto di buona qualità».
Rispetto all’ annata scorsa Palma rileva «un leggero calo di produzione sufficiente, però, a garantire il prodotto fino alla prossima campagna olearia».
Poi aggiunge: «Al momento abbiamo quasi completato i reimpianti mettendo a dimora varietà Favolosa, Leccina e Leccio del Corno (avevamo già olivi di Leccino di circa 30 anni). Purtroppo, la Xylella ha causato un crollo della redditività dell’azienda. Anche se sono stati erogati degli aiuti per i reimpianti, bisogna considerare che occorrono diversi anni prima che le piante raggiungano un target accettabile di produzione, di conseguenza siamo ancora in piena crisi. Fortunatamente», conclude Palma, «l’azienda si occupa anche di effettuare reimpianti olivicoli “chiavi in mano” per sopperire al calo di reddito post Xylella».
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Alliste

Diamo i voti ai cimiteri del Salento: criticità, sufficienze ed eccellenze

Con l’avvicinarsi della Festa dei Morti abbiamo voluto verificare la situazione dei luoghi sacri dove tutti ci rechiamo in visita ai nostri cari defunti. Spesso, per come sono tenuti, nonostante la sacralità del luogo, i cimiteri sono stati oggetto di (giuste) critiche….

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Con l’avvicinarsi della Festa dei Morti abbiamo voluto verificare la situazione dei luoghi sacri dove tutti ci rechiamo in visita ai nostri cari defunti.
Spesso, per come sono tenuti, nonostante la sacralità del luogo, i cimiteri sono stati oggetto di (giuste) critiche.

Per questo a ridosso del 2 novembre abbiamo fatto un giro (random) in alcuni camposanti della provincia.

Sarà per l’avvicinarsi della ricorrenza, ma la situazione è (quasi) dappertutto decisamente confortante.

Nessun problema ad Alliste, Felline, Matino e Racale.

Negli ultimi due centri abbiamo assistito personalmente ai lavori in corso per la tosatura delle siepi e la sistemazione degli arredi a verde.

A Matino abbiamo anche incontrato il consigliere comunale Aldo De Donatis che ci ha spiegato come da tre anni sia cambiata la gestione dei servizi e la situazione oggi sia decisamente buona.

Stesso discorso per Castrignano del Capo, Leuca, Giuliano di Lecce, Salignano.

In queste località il servizio è (ben) curato dalla stessa cooperativa che fa capo al 31nne Thomas Chiffi.

Decoro salvo anche a Maglie, dove, in vista delle celebrazioni dei defunti, tutto appare pulito e ordinato. Sembra tutto in ordine anche a Ruffano, sia nella parte “vecchia” che nella nuova ala, sorta all’alba del millennio in corso per accogliere i nuovi defunti.

L’area va via via popolandosi e ha subìto aggiornamenti di anno in anno a seconda delle necessità.

A Tricase resta critica e indecorosa la situazione del vecchio cimitero.

Sebbene non preveda più tumulazioni sin dal 1984, il Monumentale resta comunque meta di tante persone.

La situazione strutturale e di manutenzione degli arredi non è conciliabile con la sacralità del luogo e con il rispetto che si deve a chi va a far visita ai propri cari trapassati.

Non ci sono particolari problemi, invece, al cimitero nuovo anche se, almeno dal punto di vista del decoro si può e si deve fare meglio. Tanti viali non sono protetti dall’asfalto o dal cemento come quello principale e pochi altri e, spesso, si è costretti a mettere i piedi nel fango.

La vegetazione, poco o per nulla curata, invade gli stessi viali, costringendo i visitatori a farsi spazio tra le fronde.

Per evitare che ci siano defunti di serie A e B sarebbe opportuno intervenire presto.

Questa la situazione in provincia,  almeno fino a qualche giorno prima del 2 novembre…

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“Per grazia ricevuta”: Piemontese, assessore sanità Puglia, crea d’emblée 2mila posti di lavoro

Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager…

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di Luigi Zito

Quello che non succede in 5 anni, a volte, si sa, può accadere a pochi giorni dalle elezioni: siano esse comunali (alzi la mano chi non si fatto dare “una liccata di asfalto”, davanti casa poco prima del voto); provinciali, quando Presidente o Assessori, come la Madonna, si appalesano in città e chiedono una “citazione” nelle urne: e giù a concedere, promettere, santificare e beatificare, tutta Grazia sprecata o mal riposta, perché sanno che non è deificata, ma solo vanagloria.

E fin qui siamo nell’ordine naturale delle elezioni.

Quello che supera il livello di indignazione e tracima nella vergogna assoluta, ai limiti della sconcezza, e chiede vendetta, è quanto sta accadendo per le nostre elezioni regionali.

Nonostante cinque aziende sanitarie da 17 giorni siano senza direttore generale e non si veda alba, la Regione si prepara a lanciare tre concorsoni: due dei quali saranno gestiti proprio da Asl senza un manager.

Mille posti ciascuno per infermieri e Oss, mentre la terza procedura darà il via alla mobilità intraregionale per permettere spostamenti tra le varie aziende.

Ricapitolando: 2mila posti di lavoro creati d’emblée, come infermieri e Oss, dei quali un terzo (circa 700) saranno su Foggia, città del Vicepresidente e assessore alla Sanità e Benessere animale, Sport per tutti, Raffaele Piemontese, prodigo di carità e col vizio delle buone azioni.

Questi concorsi erano attesi almeno da maggio, ora una circolare del dipartimento Salute conferma che la pubblicazione è «imminente», e dunque la scadenza delle domande potrebbe arrivare proprio a ridosso della tornata elettorale del 23 e 24 novembre prossimi, anche se le prove si svolgeranno non prima di aprile-maggio.

Quando si dice avere una “faccia di tolla”, ma qualcun altro asserirà che “in politica la menzogna è una componente imprescindibile”.

Come possiamo difenderci: quando nel segreto dell’urna dovremo apporre quella “citazione”, per non ricevere un’altra villania del genere, dobbiamo saper distinguere il “grano dalla pula”, il bianco dal nero, le “facce di tolla” da quelle linde, correte, sincere e leali.

Ricordiamocene.

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