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Alla ricerca dei sapori di una volta

All’origine delle fiere salentine: sin dal Medio Evo regolari momenti d’incontro. Elementi religiosi e profani, spirituali e materiali intrecciati in maniera indissolubile

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Fiere e sagre, con carattere ricorrente e periodico, sono esistite nel Salento sin dai tempi più remoti, ma particolarmente a partire dal Medio Evo sono divenute regolari momenti d’incontro con alcune esenzioni che garantivano la vendita dei prodotti a prezzi più bassi.


Ciò era di solito collegato a particolari periodi dell’anno, ma soprattutto alla ricorrenza della celebrazione del Santo patrono della località ospitante. In questo senso, elementi religiosi e profani, spirituali e materiali si sono sempre intrecciati in maniera indissolubile.


Sotto tale profilo, poteva accadere che le fiere non si svolgessero nel centro della cittadina, bensì nei pressi del luogo di culto.


Così a Tricase ebbe fortuna per tutto il Settecento la fiera presso la Chiesa della Madonna di Costantinopoli (più conosciuta come Chiesa Nuova) lontana dal centro cittadino.


Poi la fiera fu spostata al centro del paese e la chiesa decadde, dando luogo alla leggenda della Chiesa dei diavoli, esempio significativo di un ulteriore intreccio, quello tra storia e leggenda, come del resto accadeva una volta nei racconti popolari in cui proprio le ristrettezze economiche del quotidiano favorivano i voli del fantastico con esiti non prevedibili. Ecco, le fiere si sono da sempre caratterizzate per essere più cose insieme: un’esposizione di prodotti appetibili e a buon prezzo per della gente che era attenta alla sopravvivenza quotidiana, la calca e il rumore e le grida delle persone in contesti in cui solitamente dominava il silenzio, la presenza silenziosa ma evidente del sacro, collegata ad una vicina chiesa o luogo di culto, il chiasso della compravendita e l’attesa di saziare palato e stomaco.


Appuntamenti di ottobre


Degne di grande rilievo le fiere salentine di ottobre. Siamo in autunno, il caldo torrido è ormai passato e la temperatura consente, pioggia permettendo, mercati all’aperto e pranzi abbondanti.


A metà mese (dal 13 al 16 ottobre) a Martano la Sagra della volìa cazzata, che oggi, con la tragedia dell’imperversare della Xylella fa sentire a tutti gli animi la forte nostalgia per i milioni di alberi di olivo perduti e per il danno alla produzione di un olio di eccezionale qualità. E in questo caso la gioia si mescola al rimpianto.


Così a Muro Leccese la Sagra de lu porcu meu (15 e 16 ottobre) evidenzia un cibo saporito connesso alla carne di maiale con conseguenti assaggi di buon vino.


Ad Ortelle ecco la Fiera di San Vito (20-23 ottobre), probabilmente la più antica di Terra d’Otranto, con vino, degustazione di carne di maiale lessa e caldarroste.


Che dire poi della Fiera Expo 2000 di Miggiano (13-16 ottobre). Sono solo pochi esempi che rinviano alla illustrazione più ampia che vi è in questo giornale.


Quello che mi sembra importante sottolineare è che le fiere non sono solo un fenomeno di costume.


Questo è indubbiamente l’aspetto più appariscente, come pure è più che giusto che ogni Comune faccia del suo meglio a rendere più d’effetto il suo evento.

Tre ragioni in… Fiera


Tra i significati impliciti delle fiere vi è in primo luogo la valorizzazione dell’agricoltura, di tutto ciò che rinvia al mondo contadino. E sarebbe opportuno che, in una società che tende a divenire sempre più artificiale, l’attività agricola riprenda il ruolo positivo che ha sempre avuto, consentendo la vita. Pertanto l’ebbrezza del vino e della carne celebra la volontà di uscir fuori delle angustie, sempre alla luce di prodotti di qualità (l’olio, ad esempio).


Intanto si avvicina l’inverno (e quello che verrà porterà – e speriamo di sbagliare – enormi sacrifici) e si saluta la transizione nella gioia della compagnia. In questo senso le sagre di ottobre sono, secondo l’antica religiosità, dei riti di passaggio, dei cambiamenti stagionali e ciclici in cui l’individuo si riconnette al gruppo, stabilizzando, al tempo stesso, la propria esistenza. Si mangia e si beve durante la fiera, certo, ma ivi si trova di tutto, si può comprare di tutto.


La fiera come il calderone del mondo che annulla per dei giorni le distanze e le diversità nel grande momento dello stare insieme. E tutto viene offerto.


Indubbiamente, non si potrà comprare ogni cosa che si vorrebbe, ma l’importante è rendersi contro della ricchezza dell’offerta, di un mondo che cresce. E, una volta, i bambini e i ragazzi, non ancora attratti dai social, riempivano con le loro fresche voci gli spazi delle fiere e curiosavano tra gli oggetti, sotto gli occhi attenti dei genitori. Le vecchie e le nuove generazioni insieme e, davanti a loro, lo stupore di una natura che si rinnova e delle offerte di oggetti diversi, volti ai più disparati impieghi, così come un tempo i piccoli osservavano le nuove proposte di giocattoli.


Si capisce allora che un secondo significato della fiera è l’unificazione degli umani nella gioia della produzione e della comunicazione. Le fiere avvicinano senza forzare, perché incuriosiscono. Nella fiera non si cammina con indifferenza. Uomini e cose sono vicini.


Naturalmente – e questo è il terzo significato – si tratta soprattutto di cibi e mercanzie salentine. Ed è la riscoperta della propria identità, della propria storia, del proprio passato.


Alla provincia di Lecce appartengono 96 Comuni (è la provincia pugliese che vanta il maggior numero) e sono città e cittadine non molto distanti tra loro e pur diverse nel dialetto e nella tradizione. Ma nelle fiere e nelle sagre le diversità vengono meno o meglio convivono, perché ci si riconosce parte di un contesto più ampio, al quale tutti apparteniamo.


Per le ragioni sopra accennate accade che le fiere e le sagre non scompaiono, non devono scomparire, ma restano perché rappresentano la storia che ci unisce. Certo, come è nella vita, si rinnovano e il vecchio permane accanto al nuovo e i più vecchi, come sempre, hanno altri ricordi. Di qui l’importanza di una documentazione volta a fissare luoghi e oggetti e cibi che nel corso dei secoli hanno trovato posto nelle sagre nei diversi paesi.


Le fiere e le sagre come specchio dei tempi. Ecco un altro significato. Ma occorre mettere da parte la nostalgia e immergerci nella varietà delle offerte.


Hervé Cavallera


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Salento Jazz, che nomi!

Dal 19 al 30 dicembre a Maglie, Corigliano d’Otranto e Lecce torna la rassegna di concerti, incontri e formazione. Tra gli ospiti Raphael Gualazzi, Avion Travel, Nesrine, Simona Molinari, Bassolino, Dario Jacque, Thomas Umbaca e The Gospel Times

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Raphael Gualazzi, Avion Travel, Nesrine, Simona Molinari, Bassolino, Dario Jacque, Thomas Umbaca e The Gospel Times sono gli ospiti di Salento Jazz.

Dal 19 al 30 dicembre, vari luoghi di Maglie, Corigliano d’Otranto e Lecce ospiteranno appuntamenti che uniranno concerti, incontri e formazione, valorizzando alcuni degli artisti più interessanti del panorama italiano.

Storica realtà dello spettacolo dal vivo, attiva da quasi quarant’anni, la rassegna dedicata al jazz contemporaneo e ai suoi protagonisti, da quest’anno si avvale dell’organizzazione e della produzione di Ponderosa Music and art, in collaborazione con l’associazione Salento Jazz e la Regione Puglia, con il supporto di Caroli Hotels.

Un calendario ricco e trasversale che conferma il ruolo del Salento come luogo d’incontro tra tradizione, creatività e nuove visioni musicali.

IL PROGRAMMA

Venerdì 19 dicembre il programma prenderà il via dal Liceo Scientifico Statale Leonardo Da Vinci di Maglie con il workshopImprovvisare il jazz: corpo, ascolto, procedure”, dedicato a musicisti, studenti e appassionati che desiderano approfondire tecniche, linguaggi e metodologie dell’improvvisazione.

Domenica 21 dicembre, alle 21 al Castello Volante di Corigliano d’Otranto il concerto inaugurale sarà affidato a Simona Molinari.

Conosciuta e apprezzata per la voce sofisticata e le atmosfere swing, la cantautrice ha collaborato, tra gli altri, con Al Jarreau, Gilberto Gil, Peter Cincotti, Andrea Bocelli, Ornella Vanoni, Renzo Arbore, Massimo Ranieri e Raphael Gualazzi.

Proprio quest’ultimo sarà sul palco del Teatro Paisiello di Lecce, lunedì 22 dicembre, alle 21, con il suo live piano e voce, nel quale restituisce alle composizioni la loro dimensione più autentica.

Nel pomeriggio il solo di Gualazzi sarà anticipato (ore 18 – ingresso gratuito) dall’esibizione del giovane compositore e pianista Thomas Umbaca, nella quale un microfono, una loop station, voce e percussioni convergono in un linguaggio fortemente espressivo.

Domenica 28 dicembre, alle 21, al Teatro Politeama Greco di Lecce si esibiranno gli Avion Travel che, per l’occasione, saranno affiancati dalla cantante, violoncellista e compositrice franco-algerina Nesrine, dando vita a un dialogo musicale ricercato tra Mediterraneo, canzone d’autore e nuove contaminazioni.

Lunedì 29 dicembre, sempre alle 21, alle Officine Cantelmo di Lecce il progetto Bassolino + Dario Jacque, un incontro tra groove, sperimentazione e improvvisazione, che chiuderà la rassegna con un’energia tutta da vivere.

Gran finale martedì 30 dicembre, alle 19 (ingresso gratuito) nella Chiesa Matrice di Maglie con The Gospel Times, ensemble fondato dalla cantante newyorkese Joyce Elaine Yuille.

Per gli altri concerti della rassegna, biglietti in vendita su TicketOne e Ticketmaster

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Il Museo delle Luminarie di Scorrano va veloce

Si celebra il mito Ferrari. Dopo il successo del 2024 con le Frecce Tricolori, l’arte delle parazioni sposa l’ingegneria di Maranello. Esposta la Ferrari 488 Challenge del pilota Pino Frascaro

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Le architetture di luce della tradizione pugliese incontrano la velocità e il rosso più famoso del mondo.

Il Museo delle Luminarie di Puglia annuncia ufficialmente la seconda edizione, dedicata quest’anno al tema “Le eccellenze italiane nel mondo“.

Protagonista assoluto sarà il marchio Ferrari, simbolo indiscusso di vittoria e stile italiano a livello globale.

Dopo l’esordio del 2024, che ha visto il museo ospitare un velivolo MB-339 della Pattuglia Acrobatica Nazionale (Frecce Tricolori), l’organizzazione alza ulteriormente l’asticella.

L’obiettivo resta quello di creare un dialogo visivo ed emozionale tra l’arte secolare delle luminarie pugliesi e i grandi simboli dell’ingegno italiano.

OMAGGIO AL CAVALLINO RAMPANTE

Il percorso espositivo di quest’anno è un tributo alla storia vincente della Scuderia Ferrari.

Dalle leggendarie imprese in Formula 1 alle storiche vittorie nella maratona di Le Mans, fino alle competizioni monomarca Ferrari, il museo racconterà la passione per le corse attraverso un allestimento scenografico unico, dove i giochi di luce esalteranno le linee aerodinamiche delle vetture.

LA REGINA DELL’ESPOSIZIONE

Cuore pulsante della mostra sarà l’esposizione straordinaria di una Ferrari 488 Challenge.

La vettura, gioiello di tecnologia progettato per le competizioni GT, appartiene al noto pilota Pino Frascaro, sul podio nelle finali mondiali Ferrari 2024 e 2025, figura di riferimento nel motorsport, promotore del Grand Prix del Salento organizzato dalla Scuderia automobilistica Motorsport Scorrano.

La presenza della 488 Challenge permetterà ai visitatori di ammirare da vicino un’auto da corsa che incarna la sintesi perfetta tra performance e design, immersa in un’atmosfera magica creata dai maestri paratori pugliesi.

«L’ITALIA CHE VINCE E CHE EMOZIONA»

Così il sindaco Mario Pendinelli: «Per Scorrano e i suoi abitanti le Luminarie rappresentano un vero e proprio patrimonio identitario, culturale, storico e spirituale e combinando l’eccellenza delle vetture Ferrari, grazie a Santino Siciliano presidente dell’associazione “Motorsport Scorrano”, vogliamo consolidare il Museo delle Luminarie come custode di una tradizione locale e anche come palcoscenico dinamico dove la Puglia abbraccia le grandi eccellenze nazionali. L’anno scorso abbiamo volato con le Frecce Tricolori, quest’anno corriamo in pista con il mito Ferrari. È il nostro modo di celebrare l’Italia che vince e che emoziona».

L’apertura del Museo Delle Luminarie di Puglia con l’eccellenza delle Ferrari è patrocinato dal Presidente del Consiglio della Regione Puglia.

Venerdì 12 dicembre, alle ore 18,30 nell’atrio del Museo delle Luminarie di Puglia si svolgerà la cerimonia di inaugurazione con la presenza delle autorità, del Presidente “Salvatore Ingrosso” della Scuderia Ferrari Club di Veglie e di tanti appassionati. Con l’ occasione si svelerà il filmato dedicato alle rosse e alle luminarie, la mostra fotografia dedicata al tricolore e alle vetture vincenti del Cavallino Rampante e ad un ologramma che  ci racconta delle eccellenti tipicità della Puglia.

Il programma prevede, dopo la visita al Museo delle Luminarie, una piccola passeggiata tra le installazioni di Luminarie presenti in tutta Scorrano per raggiungere il Presepe di Sabbia (vedi pagina a fianco).

Info Utili

La mostra sarà aperta al pubblico fino al 6 gennaio 2026 in piazza Vittorio Emanuele, tutti i giorni dalle 18 alle 22.

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Le Frecce Tricolori al Museo delle Luminarie

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Torrepaduli si accende con “Luce e magia per Turre Mia”

Il borgo della frazione di Ruffano si anima per le festività natalizie: il programma

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Anche quest’anno Torrepaduli si accende per il Natale, grazie all’impegno dell’associazione “Turre mia” che, col contributo di tanti volontari cittadini, si è prodigata per addobbare a festa il borgo della frazione ruffanese.

A corredo della cornice natalizia, gli eventi in programma per questi giorni in Piazza Carmelitani. Si parte domenica 7 con un ricco programma.

Domenica 7 – Il programma

– Ore 17:00 – Laboratorio creativo per bambini
Attività manuali e artistiche a tema natalizio, pensate per stimolare fantasia e condivisione.

– Ore 19:00 – Accensione dell’albero con musica dal vivo
Cerimonia di accensione accompagnata da brani natalizi eseguiti dal vivo.

– Ore 20:00 – Spettacolo di magia con Eros
Momento di intrattenimento per grandi e piccini, con giochi di prestigio e atmosfera incantata.

– Ore 21:00 – Street Band in festa
Esibizione musicale itinerante per animare la piazza e coinvolgere il pubblico.

I prossimi appuntamenti

I successivi eventi sono in programma per il 13 dicembre, giorno di Santa Lucia, e per l’Epifania.

Per Santa Lucia si terrà la benedizione del Presepe all’uncinetto, un’opera unica e straordinaria realizzata dalle sapienti mani delle “uncinettine” turressi Passaseo Margherita, Crudo Celestina, Ada Falcone, Assunta Minerva, Graziella Paiano, Maria Rosaria Viva e Rosanna Falcone.

Il giorno dell’Epifania invece sarà la volta della “Befana te Turre”. Dalle 9e30 la Befana percorrerà le vie del paese, distribuendo calze a grandi e piccini. Alle 11 l’arrivo in piazza Carmelitani, con musica di sottofondo e possibilità di foto.

Un evento che contribuirà a portare gioia e calore festivo a bambini e adulti attraverso la tradizione dell’Epifania, rafforzando il senso di comunità ed offrendo un momento di festa.

Sempre a Torrepaduli, sarà possibile visitare il Presepe Vivente di Comunità, realizzato dall’ass. Anziani Ettore Pasanisi presso il Museo della Civiltà Contadina. Un luogo già di per sè meritevole di menzione. Un museo che è un vero e proprio viaggio nel tempo, come quello che vivranno i visitatori nel periodo natalizio incontrato i figuranti che daranno vita al Presepe che, quest’anno, giunge alla 21esima edizione.

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