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Martano, Agorà Design: ci vediamo tra un anno

Rinviata al 2021 la nuova edizione della Biennale d’Arte dedicata al design, alla progettazione e all’architettura e che trasformerà il centro storico del paese cuore della Grecìa Salentina, in un crocevia di esperienze, idee, progetti e professionalità. Prorogato al 5 luglio 2021 il termine ultimo per partecipare alle sezioni living e garden, a cura di Sprech

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Slitta di un anno la nuova edizione di Agorà Design. Si terrà infatti nell’ottobre 2021 a Martano, nel cuore della Grecìa Salentina, la biennale d’arte dedicata al design, alla progettazione e all’architettura,  dall’omonima associazione culturale. Prorogata anche la possibilità di partecipare alle due sezioni principali del concorso aperto a professionisti e studenti. Ci sarà dunque tempo sino al 5 luglio 2021 per inviare la propria candidatura ad Agorà Living, dedicata agli arredi per interni e Agorà Garden, a cura di Sprech, dedicata all’outdoor e suddivisa in strutture tessili (coperture, tensostrutture, tendo coperture, dehor, gazebo) e arredi per esterni.


«L’attuale situazione di incertezza e le normative antiCovid non ci consentono di proseguire il lavoro di preparazione di questa edizione prevista tra pochi mesi», sottolinea Lucia Rescio dell’associazione Agorà Design. «Abbiamo deciso dunque di rinviare di un anno questo importante appuntamento che richiama ospiti internazionali e visitatori da tutta Italia. Sarà anche l’occasione per i professionisti e gli studenti partecipanti di raccogliere ulteriori idee e ripartire ideando nuovi progetti al passo con le attuali necessità. Consideriamo infatti creatività e design come elementi importanti anche per l’economia del Paese».


Agorà Design, infatti, non è solo un concorso ma anche una biennale d’arte che trasforma il centro storico del comune salentino in un crocevia di esperienze, idee, progetti e professionalità.


Nel corso degli anni Agorà Design è diventato, infatti, un evento dal respiro internazionale con la partecipazione di prestigiosi nomi dell’architettura e del design come, tra gli altri, Stefano Boeri (foto grande in alto), Benedetta Tagliabue (presidente della giuria), Walter Mariotti (direttore editoriale di Domus), Marco Rainò (architetto e redattore di Icon Design), Florinda Saieva (Farm Cultural Park), Francesco Pagliari (critico d’architettura e d’arte e redattore per The Plan).


La manifestazione è caratterizzata, dunque, da un ricco programma di conferenze e workshop tematici e da un concorso dedicato ad architetti, designer e giovani artigiani con l’obiettivo di promuovere un’idea di architettura e design che sappia rispondere alle esigenze della vita quotidiana, senza rinunciare a quella pienezza che solo la contemplazione estetica può dare.


Per ogni sezione saranno assegnati riconoscimenti e premi in denaro. Come per le precedenti edizioni, tutti i progetti selezionati saranno poi inseriti nel catalogo dell’evento e saranno esposti in mostra per l’intera durata della manifestazione.


Una menzione speciale sarà assegnata al progetto che si distinguerà per la capacità di riutilizzo del legno d’ulivo come materia prima (non necessariamente principale), con l’obiettivo di dare nuova vita a ciò che la Xylella, batterio responsabile del disseccamento rapido degli ulivi in Puglia che negli ultimi anni ha colpito circa 165 chilometri di campagne solo tra Brindisi e Lecce, ha distrutto.

Agorà Design si propone, dunque, di garantire un vivace confronto sui temi dell’architettura e del design, sulle sfide del futuro, con una particolare attenzione a funzionalità, cura estetica e sostenibilità ambientale.


Il suo obiettivo è inoltre quello di valorizzare ogni singolo passo che porta alla creazione di qualcosa di nuovo: idea, progetto, scelta dei materiali e produzione, favorendo il dialogo fra progettisti e realtà produttive.


INFO E BANDO SUL SITO AGORADESIGN.IT


Info ed iscrizioni

info@agoradesign.it – 3425261338


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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