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Attualità

Prevenzione della ludopatia: la storia di Fagioli a Ruffano

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La prevenzione del disturbo da gioco d’azzardo in un evento a Ruffano, con il progetto del Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl di Lecce “Lettere da Hasard”.





Giovedì 30 gennaio, presso l’aula consiliare del Comune di Ruffano, in via Liborio Romano, si terrà una visione con dibattito (dall’ingresso libero) del docufilm “Fragile. La storia di Nicolò Fagioli”. L’appuntamento è per le ore 18.









Fagioli è un giovane calciatore della Juventus e della Nazionale di calcio italiana che, recentemente, è caduto nella rete del gioco d’azzardo, scontando poi anche una lunga squalifica che lo ha tenuto lontano dai campi di gioco. Dopo essere inciampato, Fagioli si è rialzato con determinazione e con la voglia di diventare un modello di riferimento per tutti coloro che vivono momenti di difficoltà. 





Nel docufilm “Fragile” racconta questo percorso e scava nella sua personalità, quella di un ragazzo la cui fragilità diventa un valore su cui costruire se stesso e la propria carriera.





Giovedì pomeriggio, dopo i saluti istituzionali del sindaco di Ruffano Antonio Cavallo e dell’assessora Angela Rita Bruno, prenderanno parte al dibattito sul tema: Salvatore Della Bona (Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl di Lecce), Mario Carparelli (Unisalento, responsabile scientifico del progetto “Lettere da Hasard”), Roberto Molentino e Lorenzo Zito (Associazione Pari).









L’assessora alle Politiche Sociali del Comune di Ruffano, Angela Rita Bruno, che ha fortemente voluto portare “Lettere da Hasard” in paese, ha commentato così: “Quello della ludopatia è un tema di grande rilevanza sociale, troppo spesso sottaciuto. Il sottile confine tra il gioco e la dipendenza non è così facile da percepire, e spesso si cade nella trappola dell’azzardo senza accorgersene. Parlarne assieme a dei professionisti ci offrirà una grande occasione di conoscenza del fenomeno. Un’opportunità di confronto che diventa da un lato prevenzione e dall’altro supporto per coloro che cercano di venir fuori da questo tunnel”.




Angela Rita Bruno




Lettere da Hasard





Nel 2022 gli italiani hanno speso circa 140 miliardi di euro nel gioco d’azzardo “legale”, soprattutto online, segnando un aumento record del 30% rispetto all’anno precedente. Quella della ludopatia è divenuta ormai la prima azienda italiana per fatturato.





In risposta a questa emergenza è nato in Puglia, una delle regioni dove il gioco d’azzardo è più diffuso, con la provincia di Lecce maggiormente coinvolta dal fenomeno, “Lettere da Hasard”. Un progetto del Dipartimento Dipendenze Patologiche per sensibilizzare la cittadinanza sulla tematica, far conoscere l’offerta dei servizi specialistici dedicati alla prevenzione, cura e riabilitazione del disturbo da gioco d’azzardo (DGA) e diffondere una corretta “cultura” del gioco.





L’idea è stata partorita da un’équipe multidisciplinare coordinata dal Direttore del DDP Salvatore Della Bona e composta dagli esperti di dipendenze Domenico Fabio Cuzzola, Giorgina Toma-Zollino, Angelo Donno, Beatrice Pagliarulo e Fiammetta Perrone.





Il progetto, concepito nell’ambito del Piano di attività per il contrasto al gioco d’azzardo della Regione Puglia e patrocinato dal Dipartimento di Studi Umanistici dell’Università del Salento, ha l’obiettivo di informare la popolazione giovanile ed adulta sui rischi connessi ai comportamenti di gioco d’azzardo, sulle strategie per difendersi dalle sue suggestioni, favorendo un’attenta riflessione sul drammatico impatto che il DGA ha sulle persone, sulle famiglie e sulla società, attraverso la diffusione e la condivisione di opere letterarie e cinematografiche sul tema del gioco d’azzardo.





L’evento di giovedì 30 gennaio, su Ruffano, è promosso da Pari Associazione Culturale e Love Salento.


Attualità

PNNR, cabina di regia presso la Prefettura a Lecce: avanti tutta!

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà…

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Nuova riunione della Cabina di Coordinamento. Le buone prassi in campo per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR.

Si è tenuta  ieri, presso la Prefettura di Lecce, una nuova riunione della Cabina di coordinamento per il PNRR, con l’obiettivo di monitorare lo stato di avanzamento degli interventi previsti dalle progettualità del PNRR. 

L’incontro, presieduto dal Viceprefetto Vicario, Maria Antonietta Olivieri, ha visto la partecipazione della Struttura di Missione per il PNRR costituita presso la Presidenza del Consiglio dei Ministri, della Ragioneria Generale dello Stato e della Ragioneria Territoriale di Lecce, della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Brindisi e Lecce, dell’Ufficio Scolastico Regionale della Puglia, del Provveditorato Interregionale per le opere pubbliche, della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, del Comune di Lecce, delle Unioni dei Comuni e di ANCI Puglia, nonché dei referenti dei Comuni di Campi Salentina, Castrì di Lecce, Cavallino, Corigliano d’Otranto, Gagliano del Capo, Melissano, Muro Leccese, Patù, San Cassiano, Specchia, Squinzano e di Tricase. 

I lavori della Cabina di Coordinamento si sono incentrati sull’esame dello stato di avanzamento delle progettualità interessate e sulla implementazione dei dati su ReGiS, necessaria al raggiungimento dei target previsti dall’Unione Europea, sulla base delle risultanze dei precedenti Tavoli tematici tenutesi in Prefettura con le Amministrazioni centrali titolari dei finanziamenti, i soggetti attuatori e le diverse strutture di coordinamento, avvalendosi, altresì, del supporto del Presidio PNRR della Ragioneria Territoriale dello Stato di Lecce. 

E’ stata ribadita l’esigenza di continuare nelle azioni di supporto ai Comuni, in considerazione della scadenza prevista nel 2026 per la realizzazione di tutte le progettualità inserite nel PNRR, la Cabina proseguirà, nelle prossime settimane, il monitoraggio legato alla valorizzazione di ReGiS. 

Al termine dei lavori, è stata unanimemente condivisa l’esigenza di continuare la positiva attività di collaborazione tra le Amministrazioni interessate, sia centrali che periferiche, al fine di superare le ulteriori criticità e pervenire, entro i termini, alla definizione delle progettualità programmate. 

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Attualità

Quando l’amore per lo sport fa cento

La cifra tonda di Franco Margarito nelle maratone: un atlante mondiale di sfide lungo 24 anni

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di Lorenzo Zito

Cento maratone alle spalle. Una vita di corsa da sportivo non professionista, senza vedere ancora il traguardo. Franco Margarito, 63 anni, già felicemente nonno, di professione geometra e direttore tecnico specializzato in opere pubbliche, di Ruffano, conta la vita in chilometri. La mattina li macina in auto, per lavoro. La sera nei suoi scarpini, che quotidianamente allaccia per “avvicinarsi” alla sua prossima maratona, ai prossimi 42km (e rotti) da correre in qualche angolo del globo, vicino o lontano da casa.

Oggi non appende la casacca al chiodo, ma stappa una bottiglia per festeggiare la cifra tonda. Sportivo da sempre, Franco ha iniziato da ragazzino. Dalla corsa campestre ed il calcio è passato alla corsa su pista, col gruppo sportivo Fiamma Maglie. Poi, l’amore e la corsa lo hanno reso (anche) cittadino tavianese d’adozione: la moglie, Angela Rita Bruno, originaria di Taviano e già assessora del Comune di Ruffano, è anche la ragione per cui lui, 24 anni fa, ha conosciuto l’Atletica Taviano 97. “È diventata la mia seconda famiglia”. Oggi lui ne è una colonna portante.

Con loro, lo scorso 16 novembre, in terra amica, alla 6ª edizione della Maratona della Grecia Salentina, ha segnato il suo traguardo speciale: la sua centesima.

I primi 42km e 195 metri sono stati i più famosi al mondo, quelli della Maratona di New York: era il 6 novembre 2005. Da allora, il mondo si è aperto attraverso lo sport, in un susseguirsi di luoghi, strade e emozioni: Parigi, Milano, Lisbona, Valencia, Barcellona, Roma. E poi Amsterdam, Bruxelles, Firenze, Oslo, Stoccolma, Venezia.

L’elenco è un vero atlante personale. Per citarne solo alcune: Tirana, Budapest, la Collemarathon nelle Marche, il Lago di Garda, Sabaudia. In Puglia il Gargano, Sannicandro, Putignano, Barletta. E ancora le ultra: la 100 km del Passatore, la Pistoia–Abetone, il Gran Sasso, la 50 km del Vesuvio, Rapone, e le 6/8 ore di Lavello, fino al Parco Nord di Milano e alla 6 ore di Roma.

Una geografia fatta di fatica, amicizia e passi lunghi, che trova nella Maratona della Grecia Salentina un simbolo: “È bellissima. Attraversa 9 Comuni. Speriamo che la passione (di chi la pratica e di chi la organizza, come Cristian Bergamo) la preservi a lungo perché, oggi, è un piccolo patrimonio culturale sportivo nostrano”.

Accanto a lui, lungo il percorso, non sono mancati compagni di viaggio: gli amici runner Eliseo Stefano e Marco Marino, e naturalmente l’Atletica Taviano97, con il presidente Sergio Perchia “che da 24 lunghi anni mi vede associato”, ci racconta.

4 ore, 21 minuti e 38 secondi il tempo per chiudere la centesima. Non serve far calcoli per capire che per un maratoneta lo sport non è un optional o un passatempo. È parte integrante della propria vita.

Chi può spiegare meglio, allora, ad un bambino cosa significhi praticare sport? “Fare sport è vita. È al contempo sacrificio e libertà. E, pur essendo la corsa una pratica individuale, è grande opportunità di confronto”.

A casa, nel frattempo, c’è una stanza invasa da cimeli, gadget e medaglie: ogni oggetto racconta un frammento di questa sua storia. Non sono in ordine. “Adesso è ancora il momento di collezionarli. Per catalogarli ci sarà spazio, più avanti”. In agenda c’è già la prossima: la prima edizione della Due Mari a Taranto. Nel cuore le parole di Eugenio Montale: “Amo l’atletica perché è poesia. Se la notte sogno, sogno di essere un maratoneta”.

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Uno contro uno e uno contro zero

Rifiuti elettrici ed elettronici. Quando ne acquistiamo un nuovo elettrodomestico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio; i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono ritirare senza obbligo di acquisto i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli…

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Non tutti lo sanno ma quando acquistiamo un nuovo apparecchio elettronico, ogni negozio (anche online) è obbligato a ritirare quello vecchio.

E, se il negozio è grande e gli apparecchi sono piccoli, questo obbligo vige anche fuori dal momento di acquisto: i rivenditori diventano raccoglitori, e sono tenuti ad avviare il corretto smaltimento dei dispositivi.

La gestione del fine vita dei prodotti tecnologici è semplice, ma, a quanto pare, in pochi lo sanno.

E anche questo rende difficile al nostro Paese raggiungere il target europeo di raccolta dei rifiuti elettrici ed elettronici: rispetto all’obiettivo del 65%, infatti, siamo circa al 30% e l’Italia, per chi non lo sapesse è sotto procedura di infrazione.

Come ha riportato il Corriere della Sera, il 91% dei consumatori italiani ha comprato almeno un elettrodomestico nell’ultimo anno, con una media di 5 prodotti ciascuno, e di questi più della metà sono piccoli apparecchi, elettronica da consumo come cavi o adattatori per prese elettriche e prodotti da computer.

Vale quindi la pena ricordare che i negozi di elettronica sono obbligati a ritirare gratuitamente gli elettrodomestici usati secondo la normativa “uno contro uno”, cioè al momento dell’acquisto di un apparecchio nuovo equivalente.

Inoltre, i negozi con una superficie di vendita superiore ai 400 mq devono offrire anche il ritiro “uno contro zero” per i piccoli rifiuti elettrici ed elettronici (con dimensioni inferiori a 25 cm come (come telefoni, tablet, frullatori, asciugacapelli), senza obbligo di acquisto.

 

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