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San Rocco a Torrepaduli: inizia lo spettacolo

Danza delle spade: tra la moltitudine di gente, mani esperte che lambiscono i tamburelli fino a farli vibrare e si forma la ronda…

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San Rocco non è solo la processione del 15 agosto o quella del 16 mattina, non è solo pizziche e tarante, duelli e ronde, armoniche e tamburelli. San Rocco è storia, è cultura, è legame con le tradizioni più vere e con il nostro futuro, “San Rocco” è appartenenza. Si respira la festa di San Rocco nella Fiera del 15 e 16 agosto, viva dal 1863 e riconosciuta dalla Camera di Commercio.


RuffanoSanRocco2Si respira nella mostra artigianale, presente da vent’anni e che potrebbe rappresentare il fiore all’occhiello di questa manifestazione. Se solo gli amministratori si fossero appassionati, se fosse stato messo impegno per il suo decollo, per valorizzare il nostro territorio… Non è mia intenzione far polemica, ma mi preme sollecitare ancora una volta le istituzioni tutte, far loro da stimolo, da perno per far volare in alto questa festa, in cui credo fermamente. Sono anni che richiedo interventi decisivi, ricevendo piccoli contributi dalla nostra Regione Puglia mentre dalla nostra Provincia di Lecce nemmeno quelli! Colgo l’occasione per ringraziare chiunque creda in questa festa, ringrazio in particolare tutti gli sponsor che, con enormi sforzi, coprono il 40% delle spese. Un grazie particolare ai sindaci dell’Unione dei Comuni di Miggiano, Montesano Salentino, Specchia; ai Sindaci di Lecce, Matino ed Ugento che, con la loro presenza, rendono ancora più importante la suggestiva processione del 15 agosto. Si respira la festa di San Rocco nella notte del 15 agosto, la notte bianca più antica d’Italia, impreziosita dalla danza delle spade o dei coltelli, la nostra notte, la notte delle ronde. Spettacolo puro, da vedere, da vivere. San Rocco è valorizzazione del nostro patrimonio culturale e storico, delle nostre tradizioni popolari. San Rocco va tutelato, ancor più valorizzato, tramandato, preservato perché San Rocco è magia di tradizioni e contemporaneità, d’arte pirotecnica e di tripudio di luci, di ronde, con il loro ritmo incessante, crescente, travolgente. È una festa da amare, che lascia incantati, che merita tutta l’attenzione e la cura perché resista al tempo e migliori con esso. Grazie. A chi la ama da tempo immemorabile, a chi lo fa da qualche anno, a chi si appassiona e a chi si appassionerà, a chi crede nella sua forza e a chi vorrà crederci per renderla eterna.


Rocco Carrara (Vice pres. Fondaz. Notte San Rocco)


Lo spettacolo abbia inizio…


Lo spettacolo ha inizio, come ogni anno, simile, ma mai uguale, grandioso, splendido, ricco di magia: un’indescrivibile fusione di sacro e profano. È arrivato San Rocco. Si inondano le strade di fedeli, in una lunga e partecipata Processione. Si riempiono le piazze di pellegrini e turisti, curiosi di ammirare artigianato in festa e bancarelle di ogni tipo. Si tingono di bagliore ed emozione Ruffano e Torrepaduli. E tra archi di luci colorate, sotto il cielo stellato d’agosto, illuminato dall’euforia dei giochi di fuochi d’artificio, tra la moltitudine di gente, mani esperte lambiscono i tamburelli fino a farli vibrare e così, in un battito impercettibile, si forma la ronda. è magia. Il ritmo aumenta, il suono delle armoniche si diffonde nell’aria, l’entusiasmo impazza tra gli applausi dei presenti, mentre si eleva l’intima devozione al Santo. Ogni ronda danzante mima lotte per amore e onore ed esprime al contempo attrazione per tutti i simboli della vita: amore, corteggiamento, tradimento, vendetta. Le ronde sono passione pura, sentimenti espressi sino allo spasimo in una Danza delle Spade continua e vorticosa fino all’alba e che porta allo sfinimento fisico ed insieme alla pace dell’anima. San Rocco va vissuto ogni istante, con gli occhi alzati al cielo sullo strepitio dei fuochi, con le mani che schioccano al ritmo dei tamburelli, con il cuore aperto verso gli altri. Si comincia alle 23, dopo che la statua del Santo è rientrata nella sua chiesa dalla processione, per durare fino alle 5 del mattino, quando le campane del Santuario annunciano la prima Messa: così l’aspetto religioso prende nuovamente risalto rispetto a quello profano. La teatralità della “danza delle spade” consisteva in un vero duello di coltelli a ritmo della pizzica salentina. La sfida era fra le comunità di zingari della zona ed avveniva o per la contesa del territorio e delle mercanzie (soprattutto di animali da lavoro come i cavalli) o per rancori repressi che erano sfogati proprio in questa notte.


La festa religiosa

Il programma religioso della festa avrà il suo preludio la Solenne Novena di San Rocco, ogni giorno dal 6 al 14 agosto: alle 6 Lodi mattutine e Santa Messa cantata; Sante Messe alle 7,30 e 8,30 e Rosario, vespri e santa Messa con predicazione alle 18,30.

Sabato 9 agosto, alle 19, la Celebrazione comunitaria del sacramento dell’Unzione degli infermi. Domenica 10, Sante messe alle 6, 7,30, 8,30, 19 e 20. Giovedì 14, alle 20,30, Processione, Aux Flambeaux. Venerdì 15, Solennità dell’Assunzione della Beata Vergine Maria al Cielo, Sante Messe alle 6, 7, 8, 9, 10, 18, 19 e 20. Alle 21 la Processione in onore di San Rocco. Sabato 16, Solennità di san Rocco, Sante Messe alle 6, 7, 8 e 9; alle 10,30 Processione con la statua del Santo dal Santuario in Chiesa Madre; alle 11 santa Messa presieduta dal Vescovo; 17,30, 18,30, 19,30, Sante Messe in Chiesa Madre. Da domenica 17 a martedì 19,Sante Messe in Chiesa Madre alle 7,8, 18,30 e 19,30.


Tra tradizione e spettacolo


Dal 14 al 16, la XX edizione della Mostra Mercato dell’Artigianato e dei prodotti tipici salentini e la Rassegna di Musica Popolare che vedrà in scena in Largo San Rocco alle 21: gli Arcuevi (giovedì 14); i Vento del Sud (sabato 16) e Zimbaria/Agorà (domenica 17). Venerdì 15, nel corso della giornata presterà servizio il Concerto Bandistico Città di Ruffano; a mezzanotte la spettacolare gara pirotecnica. Sabato 16 presterà servizio il Gran Complesso Bandistico Città di Squinzano. Alle 10,30, fuoco pirotecnico.


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Anche Ermal Meta al Concertone della Notte della Taranta

Per la prima volta ospite del palcoscenico di Melpignano, sabato 23 agosto il cantautore rileggerà Lule Lule

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Cantautore tra i più intensi e raffinati della scena italiana, per la prima volta sul palcoscenico di Melpignano, Ermal Meta salirà come ospite del Concertone della Notte della Taranta.

Attualmente impegnato in un’intensa attività artistica che unisce musica, scrittura e teatro, con l’Orchestra Popolare La Notte della Taranta, diretta dal Maestro concertatore David Krakauer, Ermal Meta interpreterà Mediterraneo, brano tratto dal suo ultimo album Buona fortuna, e Lule Lule – un antico canto d’amore in lingua arbëreshe – che letteralmente significa “fiori fiori” ma che assume il valore metaforico di “amata, cara”. Scelto per la sua intensa carica emotiva e simbolica, il brano rievoca le radici dell’identità culturale di Ermal, nato in Albania e cresciuto in Italia. Con la sua inconfondibile timbrica, darà voce a una memoria musicale che attraversa confini e generazioni, riscoprendo la propria eredità. Il brano si inserisce nel più ampio impegno della Fondazione La Notte della Taranta per la valorizzazione del patrimonio delle minoranze linguistiche storiche in Puglia.

Un periodo molto denso per Ermal Meta che, oltre al tour, ha condotto per il secondo anno il Concerto del Primo Maggio a Roma ed è in radio e sulle piattaforme digitali con il nuovo singolo “Ferma gli orologi”. A maggio è uscito inoltre il suo secondo romanzo, Le camelie invernali (La Nave di Teseo), ambientato tra Albania e Grecia, dove affronta il tema delicato del kanun – antico codice albanese del diritto – con una scrittura che conferma la sua vocazione narrativa.

Dopo il successo e in continuità con il tour nei più importanti teatri italiani dello scorso inverno, Ermal Meta è attualmente impegnato nel suo “Live 2025” che sta portando l’artista sui palchi estivi e location speciali di tutta la penisola, svelando sfumature inedite artistiche e personali.

Con una carriera che abbraccia la musica, la parola e l’impegno civile, Ermal Meta si prepara così a salire sul palcoscenico della grande notte che sabato 23 agosto accenderà Melpignano, condividendo una visione profonda e contemporanea delle nostre radici.

Accanto a lui, tra gli altri ospiti già annunciati, Tära e il Canzoniere Grecanico Salentino.

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Indovina chi viene a cena?

Il noto programma RAI di inchiesta sul cibo “si sposta” per una sera nel Salento, a Melpignano. Per il “Mercato del giusto special edition” la giornalista Sabrina Giannini e l’epidemiologo Franco Berrino

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Un terzo, super appuntamento per l’edizione estiva del Mercato del giusto, la rassegna per promuovere cultura ed educazione al cibo e all’ambiente lanciata dall’amministrazione comunale guidata dalla sindaca Valentina Avantaggiato.

Per l’evento di lunedì 4 agosto, organizzato in collaborazione e nell’ambito degli appuntamenti di AMelpignano, ci saranno due ospiti d’eccezione: Sabrina Giannini e Franco Berrino.

La prima è la nota giornalista e conduttrice Rai di “Indovina chi viene a cena?”, uno dei più seguiti programmi di approfondimento e inchiesta sui temi dei modelli alimentari sostenibili, delle ripercussioni sanitarie dei cibi industriali e delle condizioni degli animali negli allevamenti intensivi.

Il secondo, medico ed epidemiologo, è spesso ospite del format di Sabrina Giannini e noto per i suoi contributi scientifici sulle testate nazionali circa i temi legati alla sana alimentazione.

Nella sua lunga carriera medica si è reso protagonista di importanti studi sulla prevenzione del cancro e sono inoltre suoi anche importanti contributi sulla nascita del registro tumori in Italia.

Non due ospiti a caso, dunque, ma tra i più autorevoli divulgatori nel Paese di nozioni scientifiche e sanitarie sulla corretta alimentazione.

Una selezione, da parte degli amministratori melpignanesi, ricaduta sulla qualità come per gli altri appuntamenti e per le scorse edizioni della rassegna, che hanno visto salire sul proprio palco autorevoli esponenti del mondo della scienza, della politica, dell’arte e del food, per promuovere dibattiti e momenti di riflessione.

L’intento degli amministratori è infatti quello di sensibilizzare ai temi della sostenibilità a 360 gradi, dell’etica degli alimenti e della socialità.

Non a caso, assieme ai due celebri personaggi del mondo dell’informazione e della salute, nel centro del borgo grico saranno come sempre presenti, a partire dalle 20, gli stand dei produttori agricoli e degli artigiani locali, per portare cibo e manufatti di qualità, prodotti e realizzati nel rispetto dell’ecosistema e della salute umana.

L’evento è completamente gratuito, ma è necessaria la prenotazione sulla piattaforma https://www.eventbrite.it/.

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Tricase: Emigranti Esprèss con Mario Perrotta

Sabato 9 agosto al Castello di Tutino in scena nuove puntate in esclusiva dalla fortunata trasmissione ideata per RAI Radio 2

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Un appuntamento speciale, in esclusiva per il Castello di Tutino a Tricase, quello con Mario Perrotta.

Sabato 9 agosto, dalle ore 20, porterà in scena nuove puntate di “Emigranti Esprèss”, tratto dalla celebre trasmissione radiofonica da lui ideata per RAI Radio 2.

Dalla radio al palco, passando per la carta stampata: “Emigranti Esprèss” è diventato anche un libro edito da Fandango, e continua oggi il suo viaggio con nuove storie dal vivo.

L’idea nasce da un’esperienza personale.

È il 1980, Mario ha dieci anni e una volta al mese prende il treno da Lecce a Milano, da solo, per raggiungere il padre che lavora a Bergamo e “aggiustare l’apparecchio ai denti”. Ogni volta la madre lo affida a una famiglia di emigranti incontrata sul momento.

Brindisi, Bari, Pescara, Ancona, Rimini, Bologna, Parma, Milano… fino a Zurigo, Stoccarda e Bruxelles, in una deviazione improvvisa decisa dal padre, appena arrivati nella monumentale e grigia Stazione Centrale di Milano.

Ogni stazione è una storia.

Ogni storia è un pezzo di memoria collettiva.
Attraverso gli occhi curiosi del bambino e la fantasia alimentata dai racconti dei compagni di viaggio, si compone un mosaico di esistenze: operai, madri, amanti perduti, minatori.

Italiani costretti a emigrare in cerca di un futuro migliore, spesso accolti da intolleranza e sfruttamento.

Cambia il tempo, cambiano i volti, i luoghi e le lingue, ma il viaggio degli “Emigranti Esprèss” continua ancora oggi sotto altre forme, su altri treni, verso altre frontiere.

Emigranti Esprèss” è molto più di un racconto autobiografico: è un poema popolare che commuove e fa riflettere, un affresco potente sulle migrazioni di ieri e di oggi, attraverso una narrazione che intreccia radici, dialetti, sogni e rimpianti.

«Sono storie bellissime, bizzarre, tragiche, comiche, epiche di operai, minatori, innamorati destinati a perdersi per sempre, che hanno popolato la fortunata trasmissione radiofonica Emigranti Esprèss e che Mario ripropone live» (Claudia Cannella, Hystrio).

Mario Perrotta è tra le voci più autorevoli del teatro contemporaneo. Vincitore di quattro Premi Ubu e di numerosi altri riconoscimenti nazionali e internazionali, le sue opere sono tradotte e rappresentate in contesti prestigiosi, dal Festival di Avignone allo United Solo Festival di New York.

La sua poetica teatrale nasce dall’urgenza di raccontare il presente attraverso drammaturgie originali e progetti di ampio respiro.

Biglietto unico 7 euro – info e prenotazioni: 3331817362

 

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