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Si rinnova il culto per “i guai te Santu Dunatu”

Lunedì 6, giorno di vigilia, si entrerà in pieno nel clima dei festeggiamenti…

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Da tutto il Salento a Montesano Salentino per partecipare ai festeggiamenti in onore di San Donato, protettore della piccola comunità che ogni anno, ad inizio agosto, vive il clou di un fervore religioso che dura tutto l’anno, così come i preparativi per questa ricorrenza che vedono al lavoro non solo il Comitato Festa ma l’intera cittadinanza.

La festa e la fiera in onore di San Donato, a Montesano Salentino, hanno origini antichissime. Ciò che accomuna più di tutto i secoli passati con i giorni nostri, oltre alla fede per il Santo, è la mole di fedeli che la devozione stessa muove. Come un tempo in migliaia raggiungevano la Statua de Santu Dunatu per chiedergli la grazia dal “morbo sacro” dell’epilessia (male nei confronti del quale è il protettore), oggi altrettante migliaia di persone si spostano in massa verso il piccolo centro del basso Salento nei caldi giorni di agosto. Lo slogan è ogni volta quello di non farsi mancare davvero nulla e sarà così anche in questo 2018, con tre giorni, dal 6 all’8 agosto, in cui si dipanerà un ricchissimo programma religioso e civile.

In preparazione alla Festa, tutte le sere (ore 19,30) fino a domenica 5 agosto si tiene la celebrazione della Novena durante la messa vespertina.

Lunedì 6, giorno di vigilia, si entrerà in pieno nel clima dei festeggiamenti: Sante messe alle 7,30 nella chiesa parrocchiale; alle 10 solenne cerimonia eucaristica presieduta dal vescovo di Ugento-Leuca Mons. Vito Angiuli; alle 11,30 circa si snoderà il corteo per la processione dalla chiesa parrocchiale alla Cappella di San Donato dove, la sera (ore 20) si celebrerà un’altra messa. Alle 21,30 la solenne processione per le vie del paese accompagnata dal lancio di palloni aerostatici curato dalla Ditta Cosimo Donadei di Parabita. Alle 23 il nuovo sindaco di Montesano, Giuseppe Maglie, provvederà alla la tradizionale consegna delle chiavi del paese al Santo Patrono.

Alle 23,45 tutti col naso all’insù per ammirare lo spettacolo pirotecnico in onore di San Donato (Pirotecninca Napoletana di Matino e Fratelli Cosma Fireworks di Monteroni). Nel corso della giornata presterà servizio il Gran Concerto Bandistico Città di San Giorgio Jonico, diretto dal M° Rocco Lacanfora.

Martedì 7, solennità di San Donato d’Arezzo, sante messe nella cappella di San Donato alle 6, 7, 8, 9 e 10,30; a mezzogiorno in punto la processione dalla cappella alla chiesa parrocchiale.

La giornata dei festeggiamenti civili inizierà presto, alle 7,30, con l’esposizione e fiera mercato (abbigliamento, calzature, giocattoli, utensileria, prodotti tipici, gastronomia e agricoltura).

In serata, alle 20, santa messa in chiesa madre. Alle ore 21,30, in piazza IV Novembre, l’accensione musicale delle luminarie: l’imponente struttura di luminarie realizzata quest’anno dalla De Cagna di Maglie, vuole rendere omaggio all’Arc de triomphe, monumento simbolo dell’architettura storica parigine. Per la prima volta a Montesano Salentino le tradizionali lampade a led saranno affiancate da pixel RGB di ultima generazione, disposti sia sulla parte frontale che lungo il tunnel. Gli installatori promettono di stupire con “eccezionali show musicali ed effetti speciali”. Durante la giornata presteranno servizio ancora il Gran Concerto Bandistico Città di San Giorgio Jonico ed il Gran Concerto Bandistico Città di Ailanto, diretto dal M° Nicola Hansalik Samale.

Spazio alla musica, domenica 8, con l’esibizione, sul palco in Largo Fiera, degli Sperla Rotzie & TBH, The Bright Helmets (Original Reggae Music) e dei Civico 22 (progetto musicale nato da due artisti salentini, Giacomo Filippo Casciaro e Patrik Ippazio Rizzello, “con la voglia di esprimersi attraverso le sonorità del Sud del Mondo”)


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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