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Slow Food Travel a Melpignano

Il Viaggio come Educazione al Territorio: incontro formativo con Francesca Baldereschi ed Enrico Maria Milič, nell’ambito del progetto “Melpignano promuove cultura”. Palazzo Marchesale, domani, dalle 9 alle 16,30

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Un nuovo modello di viaggio è quello proposto da Slow Food Travel, fatto di incontri e scambi con agricoltori, casari, fornai, vignaioli, cuochi e tutti i narratori del proprio territorio e le guide che vanno alla scoperta delle tradizioni locali.


Un’opportunità da non perdere è il Corso di Formazione dal titolo “Il Viaggio come Educazione al Territorio”, che si terrà a Melpignano domani, martedì 7 maggio con i referenti di Slow Food Travel, un progetto nato in seno a Slow Food per sostenere l’economia locale delle aree interne, dove “il cibo è quella lente attraverso la quale guardare un mondo nei mondi, una destinazione nelle destinazioni ma anche quel varco da attraversare per entrare in un viaggio fatto di relazioni e di esperienze uniche e indimenticabili”. Si svolge all’interno del Palazzo Marchesale in collaborazione con Slow Food Italia, partner del progetto dei percorsi formativi che rientrano in “Melpignano Promuove Cultura’’, finanziato con i fondi PNRR della linea B del Bando Borghi.


Un’occasione imperdibile per gli operatori del settore, ristoratori, proprietari di b&b, hotel e case vacanze, artigiani, produttori e tutti coloro che svolgono attività turistiche ed enogastronomiche e desiderano conoscere meglio la filosofia del viaggiare lento “per assaporare, dormire, esplorare e poi toccare con mano straordinarietà e meraviglie, il tutto insieme a chi produce, custodisce tradizioni, tecniche e ricette, con una profonda passione per la propria terra”.


Ambasciatori di questo progetto sono Francesca Baldereschi, responsabile nazionale di Slow Food Travel e curatrice della Guida agli Extravergini di Slow Food ed Enrico Maria Milič, team leader Slow Food Travel, autore, scrittore, creativo.


«Proponiamo una formazione agli operatori per creare legami, conoscere il lavoro reciproco, capire meglio il ruolo della convivialità, dell’enogastronomia e dei viaggi lenti nella zona salentina», spiega Francesca.


Così domani, dalle 9 alle 16.30, si parlerà di territorio tra biodiversità, produzione sostenibile ed ecoturismo, ci sarà un tavolo di incontro per raccontare come narrare il territorio e le proprie attività con gli imprenditori e i professionisti presenti e si affronterà il tema di come accogliere l’ospite slow con degustazione guidata di un prodotto del territorio.


Nel pomeriggio si racconteranno le esperienze turistiche per motivare al viaggio chi vuole conoscere davvero un territorio e si svelerà come creare un’esperienza di successo.


Slow Food Travel sostiene viaggi lenti, di scoperta e rigenerazione, tra natura e tavola conviviale e punta a far conoscere i panorami, i profumi, i sapori e le parole dei luoghi meno esplorati dei territori italiani. E proprio in queste aree, lasciate ai margini dal turismo di massa, vuole aggregare i servizi e prodotti degli operatori più piccoli. «Tramite l’esperienza sensoriale e l’incontro con le comunità locali, Slow Food vuole educare concretamente i viaggiatori e i residenti alla biodiversità, alla storia dei paesaggi e dei paesi, alle pratiche sostenibili in agricoltura e, allo stesso tempo, al senso di un cibo buono, sano e giusto. Da esperienze concrete locali, vuole stimolare nei viaggiatori la comprensione di temi universali», racconta Milič.


L’incontro formativo è un’occasione di confronto importante con gli attori del territorio, volta alla formazione e sensibilizzazione degli operatori locali, creando una sinergia tra realtà differenti. «La formazione da parte di Slow Food, partner importante del progetto, è già iniziata con un primo incontro legato alla degustazione dell’olio e alla scoperta delle cultivar e biodiversità nel settore; mentre quello del 7 maggio punta alla valorizzazione e al racconto dei territori, che devono poter accogliere i viaggiatori durante tutto l’anno e chi si occupa di accoglienza è il primo testimonial e deve avere l’opportunità di raccontare il suo territorio al meglio»,  sostiene la sindaca di Melpignano Valentina Avantaggiato.


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Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità a Patù

Ospiti Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia

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Patù si prepara a ospitare un momento di confronto culturale di grande prestigio.

Domani, venerdì 12 dicembre, nella Sala Consiliare del Comune, si terrà l’incontro dal titolo “Dialoghi sulla Giustizia e sulla Legalità”.

La serata vedrà protagonisti due magistrati di spicco, la cui fama non si limita al contesto salentino.

Gli ospiti saranno Francesco Mandoi, già Procuratore Nazionale Antimafia Aggiunto, con un’esperienza trentennale nel contrasto alla criminalità organizzata, e Roberto Tanisi, già Presidente del Tribunale di Lecce e autore di numerose pubblicazioni sui temi del diritto e della giustizia.

Al centro dell’incontro ci saranno anche le loro ultime pubblicazioni.

Né eroe né guerriero, ricordi e sfide di un magistrato di Mandoi, edito da Besa con prefazione del giudice Nino Di Matteo, racconta le sfide e le esperienze di una carriera nella magistratura.

Il Sillabario minimo della giustizia di Tanisi, pubblicato da Chiriatti, offre una riflessione sintetica e originale sui principi e il funzionamento del diritto.

La serata si aprirà con i saluti del sindaco Gabriele Abaterusso e del dirigente scolastico dell’Istituto comprensivo SalveMorciano Patù, Gianni Sergi.

Nell’occasione, l’amministrazione comunale donerà una copia della Costituzione italiana a tutti i ragazzi e le ragazze che hanno compiuto 18 anni, un gesto simbolico che lega l’evento alla formazione civica delle nuove generazioni.

La Libreria Idrusa di Alessano curerà il banchetto dei libri.

Coordinerà l’incontro  la giornalista Luana Prontera, che negli anni ha approfondito i temi legati alla legalità, all’antimafia sociale e alla comunicazione di prossimità.

Il dialogo si snoderà tra le esperienze dei magistrati e le questioni del presente, mettendo in luce oltre al contenuto dei libri anche le esperienze e i percorsi umani e sociali che li attraversano.

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Archivi della Memoria orale: tra tracce e narrazioni

Nel pomeriggio al Centro di Documentazione delle Musiche Popolari di Palazzo Marchesale a Melpignano, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio

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Un viaggio nel cuore pulsante della memoria del Mezzogiorno, tra storie, voci e visioni che continuano a trasformare il presente.

Questo pomeriggio, alle ore 17,30, il Palazzo Marchesale di Melpignano, che ospita il Centro di Documentazione delle Musiche Popolari, apre le sue porte a “Archivi della Memoria orale: tracce e narrazioni”, un convegno che invita a scoprire il valore profondo degli archivi e il loro ruolo nel custodire l’identità di un territorio.

Un’occasione unica per esplorare il prezioso Fondo Luigi Chiriatti e confrontarsi sulle sfide – umane, culturali e tecnologiche – che accompagnano la gestione degli archivi orali.

Dopo i saluti della sindaca Valentina Avantaggiato interverranno voci autorevoli del panorama archivistico e culturale nazionale.

Donato Pasculli, Direttore dell’Archivio di Stato di Lecce, offrirà una riflessione sul ruolo dell’archivistica pubblica nella tutela della memoria collettiva. Manuela Iannetti, direttrice di Archivissima, il più importante festival italiano dedicato agli archivi, porterà l’esperienza del racconto culturale attraverso nuovi linguaggi.

Giovanni Chiriatti, editore e anima di Kurumuny Edizioni, racconterà la visione che ha guidato la costruzione del Fondo Chiriatti.

Massimiliano Morabito, etnomusicologo e musicista, condividerà esperienze sul campo e prospettive di ricerca dopo aver dedicato un volume alla figura di Alan Lomax.

Chiara Marola, giornalista, musicista e direttrice del festival Scalero, offrirà uno sguardo interdisciplinare sul rapporto tra voce, territorio e contemporaneità.

A moderare, la giornalista Giorgia Salicandro, da anni impegnata nella divulgazione culturale nel Salento.

Il convegno rappresenta il secondo appuntamento del programma di attività nato attorno al Centro di Documentazione Musiche Popolari, inaugurato il 22 ottobre: un progetto visionario con cui Melpignano dà voce ai patrimoni materiali e immateriali del territorio. Grazie ai fondi PNRR (M1C3 – Investimento 2.1, Attrattività dei Borghi – Linea B), l’Amministrazione ha potuto acquisire e rendere pubblico l’immenso Archivio di Luigi Chiriatti, frutto di oltre cinquant’anni di ricerca e oggi consultabile sul portale centrodocumentazionemelpignano.it.

Più di 4 terabyte di registrazioni, fotografie, interviste e documenti etnografici, organizzati in otto grandi aree tematiche grazie al lavoro specialistico di Emanuela Candido (Imago Cooperativa Sociale di Lecce) e catalogati sulla piattaforma Archiui.

Ma il Centro è molto più di un archivio: è un luogo che si attraversa, uno spazio che vibra. Due installazioni immersive, nate da un progetto sostenuto dalla Regione Puglia e firmate dall’artista internazionale Massimiliano Siccardi e dall’architetta salentina Raffaela Zizzari, trasformano documenti e luoghi storici in esperienze emozionanti.

Una è dedicata all’Archivio Chiriatti; l’altra, site-specific, restituisce voce alle scritte dei detenuti delle antiche prigioni di Melpignano, trasformando un luogo di dolore in un potente esercizio di memoria condivisa. Il Centro diventa così una soglia: un ponte tra passato e futuro, un laboratorio in cui comunità, culture e narrazioni continuano a rigenerarsi.

Come ricorda la sindaca Avantaggiato: «Un archivio non è solo conservazione, è un corpo vivo che costruisce futuro». Melpignano dà a studiosi, appassionati e viaggiatori curiosi l’opportunità di ascoltare la voce dei suoi archivi.

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Fam(m)i d’Amore

Due facce della stessa medaglia: anoressia e bulimia. Da un’idea di Vincenza De Rinaldis, “Borgo in Scena” presenta la prima assoluta. Domani, dalle 19, all’auditorium del Museo Castromediano di Lecce

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Due giovani donne, si incontrano in uno spazio sospeso tra realtà e memoria.

Ognuna racconta la propria storia, il proprio rapporto con il cibo e con lo specchio, la propria “fame” d’amore e di riconoscimento.

Una cerca il controllo negando il cibo, l’altra tenta di riempire un vuoto interiore attraverso di esso: due facce della stessa medaglia — anoressia e bulimia.

Attraverso parole, gesti e immagini evocative, le due protagoniste danno voce a un disagio profondo ma anche alla possibilità di cambiamento.

Nel dialogo emergono la fragilità dell’adolescenza, la ricerca d’identità, il bisogno di ascolto e la speranza che nasce quando si impara a guardarsi con occhi nuovi.

Lo spettacolo, a cura della compagnia Finibus Terrae Teatro, in programma domani, venerdì 12 dicembre (sipario alle 19) presso l’auditorium del Museo Castromediano di Lecce, non si limita a raccontare il dolore, ma apre alla consapevolezza e alla rinascita: l’amore più importante, quello che salva, è l’amore per sé stessi.

Drammaturgia di Francesca Danese; in scena Vincenza De Rinaldis e Francesca Danese; regia di Fabio Rubino.

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