Attualità
Accoglienza in famiglia per donne afghane: solidarietà oltre i “like”
La possibilità di ospitare in casa propria, anche nei nostri paesi, i profughi fuggiti dall’oppressione talebana: esperienza unica e modo reale per essere solidali
Sono passati meno di quattro mesi dal ritorno al potere dei talebani in Afghanistan, ma i
riflettori sull’emergenza esplosa in agosto si sono già spenti. L’attenzione mediatica cala di
giorno in giorno e le immagini di quel popolo che, pur di sfuggire al controllo tiranno della
propria terra, si aggrappava agli ultimi aerei occidentali in partenza e lanciava i propri figli in
mani sconosciute, oltre il filo spinato, sembrano ormai lontani ricordi.
Nonostante ciò, la deriva umanitaria è tutt’altro che superata. Ma il tempo della solidarietà
non si è ancora esaurito.
Ognuno di noi può dare il suo contributo con i percorsi di accoglienza in famiglia di cui Arci
Lecce Solidarietà è promotrice. Progetti rivolti a donne afghane, sole o con bambini, che
possono essere ospitate da famiglie locali per un breve periodo, prima del loro inserimento
in progetti d’accoglienza ordinari.
Anche durante la permanenza in famiglia, Arci Lecce Solidarietà darà agli ospiti supporto
legale, psicologico e sociale, con l’affiancamento di mediatori. E si occuperà degli
accompagnamenti presso gli enti preposti, come questura, Asl o scuole. Il percorso in
famiglia avrà la durata di 4 o 5 mesi ed offrirà ai beneficiari un’opportunità unica di
inserimento sociale e di avviamento all’autonomia all’interno di un contesto del tutto nuovo.
“L’incontro e la conoscenza reciproca regaleranno, anche alle famiglie ospitanti,
un’esperienza umana unica”, spiega Anna Caputo, presidente di Arci Lecce Solidarietà, “a
governo a Kabul, vorrebbero imporre in quel Paese, martoriato da guerre e occupazioni senza
fine”.
L’accoglienza in famiglia è anche un modo per rispondere direttamente alle due più grandi
emergenze umanitarie attuali in Afghanistan: quelle che minacciano le donne ed i bambini.
Dal ritorno al potere del regime talebano, le donne afghane sono state allontanate dai posti
di lavoro e poste sempre più ai margini della vita del Paese. Le scuole sono state riaperte
soltanto a studenti e insegnanti maschi. Ed anche le dipendenti pubbliche sono state costrette a casa sino a nuovo ordine. Una stretta intrisa di fondamentalismo e mascherata da
motivi di sicurezza, che ha visto violente ripercussioni su coloro che si sono ribellate.
A tutto ciò si aggiungono l’allarme freddo, portato dall’inverno che incombe e che, in
Afghanistan, può registrare temperature fino a 25 gradi sotto lo zero, ed il pericolo fame.
Minacce che possono rivelarsi fatali per i numerosissimi sfollati interni, calcolati in quasi
700mila da UNHCR, e soprattutto per i bambini.
L’accoglienza in famiglia diventa così un modo unico per far fronte in prima persona
all’emergenza, con una solidarietà che va oltre i like.
Chi volesse prender parte al progetto può contattare info@arcilecce.com o lo 0832 755828.
Attualità
Il sindaco di Maglie revoca la nomina di assessore ad Antonio Fitto
Rottura storica con l’ex primo cittadino magliese con cui Toma ha avuto un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni
Il sindaco di Maglio Ernesto Toma comunica di aver disposto, con proprio decreto, la revoca della nomina di assessore ad Antonio Fitto, ponendo fine a un rapporto amministrativo e politico durato complessivamente oltre vent’anni.
La spiegazione nelle parole del primo cittadino: “Antonio Fitto ha guidato la città come Sindaco per dieci anni con questa maggioranza e, successivamente, ha ricoperto il ruolo di Assessore nelle Giunte da me presiedute. In questo lungo arco temporale ha partecipato in modo diretto e continuativo a tutte le principali scelte politiche, amministrative e finanziarie del Comune, assumendosene pienamente la responsabilità.
Appare pertanto doveroso ristabilire la verità dei fatti di fronte ai cittadini: le recenti dichiarazioni con cui Antonio Fitto invoca oggi un “rilancio dell’attività amministrativa” risultano politicamente contraddittorie e poco credibili, poiché rivolte contro un’azione di governo che egli stesso ha contribuito a costruire, sostenere e approvare per due decenni. Non più tardi di pochi giorni fa, lo stesso Assessore ha votato in Giunta il Bilancio comunale, condividendone senza riserve contenuti, scelte e indirizzi strategici.
La scelta di candidarsi, senza nemmeno discuterlo con la propria maggioranza, alla carica di Sindaco di Maglie, con un progetto politico alternativo e dichiaratamente in contrapposizione all’attuale Amministrazione rappresenta una legittima ambizione personale, ma segna una rottura politica netta e non più compatibile con il ruolo di Assessore. Non è possibile, soprattutto in una fase pre-elettorale, amministrare una città e al contempo condurre una campagna politica contro l’Amministrazione di cui si fa parte. La revoca del decreto di nomina è quindi un atto di chiarezza politica, di rispetto istituzionale e di correttezza nei confronti dei cittadini, chiamati a scegliere tra progetti alternativi senza ambiguità, doppiezze o operazioni di scarico di responsabilità.
L’Amministrazione comunale continuerà il proprio lavoro fino alla conclusione naturale del mandato con coerenza, serietà e senso delle istituzioni, rivendicando con orgoglio il percorso compiuto e rimettendo, come è giusto che sia, il giudizio finale agli elettori”.
Attualità
Scuola Smart al Comprensivo “Pascoli” di Tricase: “Più dinamici e inclusivi”
Grazie ad una donazione dalla Fondazione Pietro De Francesco, l’Istituto Comprensivo Pascoli di Tricase ha allestito un innovativo ambiente collaborativo plurifunzionale.
Attualità
Dal Salento spicca il volo “Il sogno di Flip”
Un albo illustrato per parlare ai bambini di inclusività e fiducia in sé, toccando il tema del bullismo
“Il sogno di Flip” è l’albo illustrato, con testi e disegni di Alessia Urso, illustratrice e grafica di Marittima, pubblicato da Curcio Editore.
Ambientata al Polo Nord, la storia racconta di Flip, un piccolo elfo con una disabilità che sogna di lavorare nella fabbrica di Babbo Natale.
Dopo un episodio di bullismo, grazie alla creatività e all’incontro con un’amica speciale, Flip trova la forza di non arrendersi e costruisce un braccio artificiale che diventa simbolo di riscatto e fiducia in sé. Un racconto dolce e luminoso che parla ai bambini di coraggio, amicizia e inclusione. Disponibile su Amazon
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