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Attualità

La Dolce Vita in digitale: il mondo online sta cambiando il divertimento in Puglia?

Il divertimento è sempre più online. Il mondo digitale offre diverse attività per ogni età e per ogni gusto. Dal Veneto fino alla Puglia, il modo di passare il tempo libero si divide tra attività all’aria aperta e hobby online. È la nuova Dolce Vita, che ha trasformato il divertimento ma senza mai dimenticare la tradizione. Almeno in Puglia

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Tra offline ed online, in Puglia il divertimento non manca.


Sicuramente, la musica è una dei grandi protagonisti della regione.


Questo non solo per i turisti che visitano la Puglia per concerti e festival, ma anche per gli abitanti locali che vivono il proprio questa terra come una terra di musica e di allegria.


A giugno, Taranto ospita la rassegna del Medimex che accoglie gruppi rock internazionali come Pulp, The Smile e The Jesus and Mary Chain.


Il Coordinatore artistico Puglia Sounds/MediMex, Cesare Veronico, per questa edizione vuole lanciare un festival di musica pop- colta, con la tappa tarantina di Smile che sarà la prima del gruppo in Italia.


Ma la musica non è l’unica protagonista di Medimex.


Infatti, il tema centrale dell’edizione pugliese è l’intelligenza artificiale (AI), la nuova frontiera del divertimento, soprattutto digitale.


Con mostre ed eventi dedicati, la rassegna di Taranto unisce la bellezza della musica dal vivo all’innovazione tecnologica.


L’AI sta rivoluzionando il modo di fare musica e il festival Medimex è solo uno dei tanti esempi in Italia.


Nel 2023, il Museo Nazionale Scienza e Tecnologia di Milano ha accolto l’artista Moritz Simon Geist.


Durante la serata, l’esperto tedesco ha creato un concerto di musica elettronica sfruttando anche l’intelligenza artificiale.


Con l’uso di dispositivi robotici e algoritmi di machine learning, Geist ha creato Techno Robot, un’installazione sonora con robot e strumenti musicali autoprodotti.


La musica è senza dubbio una parte fondamentale della cultura italiana e pugliese.


La cultura è al centro del divertimento in Puglia, dove mostre, festival e teatri sono al centro del divertimento.


La cultura è, ad esempio, il Corteo per la festa di San Nicola, il patrono di Bari, che si celebra il 7 maggio.


L’edizione del 2024 avrà uno spettacolo unico di danza aerea su piazza Libertà, con il titolo “San Nicola degli stranieri”.


La cultura, però, sta diventando digitale. Online, gli utenti possono vedere concerti, video, visitare mostre, gallerie, film e serie TV.


Tra le tante innovazioni che hanno cambiato l’industria del divertimento e della cultura c’è quella del metaverso.

A Napoli, il Palazzo Pacanowski ha inaugurato la “Galleria d’arte fisica e nel Metaverso” con mostre come la “Digital art {love} Exhibition”.


Una mostra e un’occasione per imparare e interagire con il nuovo modo di fare arte, l’iniziativa napoletana conferma come la cultura sia sempre più tech.


La Puglia è stata la prima regione italiana a creare una biblioteca digitale della cultura nel metaverso e con gli NFT.


Si tratta di un progetto realizzato in collaborazione con l’Università Aldo Moro di Bari per preservare la tradizione pugliese (ed italiana), ma anche per sfruttare i vantaggi della tecnologia per rendere la cultura accessibile.


Un’altra tendenza che accomuna la Puglia al resto del Bel Paese è la passione per i casinò online.


Con soli quattro casinò fisici in tutta Italia, molti giocatori che vogliono sfidare la Dea Bendata usano app per smarthphone o piattaforme digitali per diversi a tornei di carte, tavoli di blackjack o alla roulette francese, il gioco di roulette più popolare in Italia.


I giochi online, di casinò e non, sono uno dei passatempi preferiti da italiani e pugliesi.


Non si tratta solo di fare puntate alle slot machine, ma anche di fare rompicapi online, giochi di ruolo, puzzle o trivia.


Infatti, i giochi da tavolo che tutti conoscevano da piccoli ora esistono in versione virtuale.


Tra i preferiti dei giocatori italiani ci sono “Ticket to Ride, Europa” che permette di costruire reti ferroviarie e tratte redditizie, e “Earth,” un gioco a tema natura con foto di piante e paesaggi indimenticabili.


Un vero passo avanti rispetto al Monopoli.


Insomma, la Dolce Vita sta cambiando, anche in Puglia.


Sta diventando digitale, per essere accessibile a tutti, con qualche semplice clic.


Ma una cosa rimane invariata: la bellezza della Dolce Vita.


Quella sì che non si può digitalizzare.


 


 


Attualità

La precisazione dell’Ordine dei Medici sulle certificazioni d’invalidità e il pagamento

In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione…

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Riceviamo e Pubblichiamo

Certificazioni di invalidità civile – Precisazioni dell’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce

In relazione alle recenti prese di posizione della Cgil e della Fp Cgil di Lecce, in merito al rilascio dei certificati di invalidità civile, l’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ritiene opportuno fornire chiarimenti utili a garantire una corretta informazione ai cittadini e a ricondurre il confronto nell’ambito delle norme vigenti e dei principi deontologici.

Il presidente dell’Ordine, Antonio Giovanni De Maria, richiama innanzitutto quanto previsto dal Codice di deontologia medica. In particolare, l’articolo 54 stabilisce che il compenso per le prestazioni professionali debba essere equo e proporzionato alla complessità dell’atto, ai mezzi impiegati e al tempo necessario per l’esecuzione, e che lo stesso debba essere comunicato preventivamente all’assistito.

La normativa deontologica consente inoltre al medico di prestare gratuitamente la propria opera, qualora le condizioni lo permettano, a condizione che ciò non configuri concorrenza sleale o indebito accaparramento di clientela.

Il presidente evidenzia, inoltre, che la legislazione nazionale vigente non attribuisce agli Ordini professionali alcun potere di determinare o imporre tariffe, né minime né massime.

L’abolizione delle tariffe professionali, sancita dall’articolo 9 del decreto legge 24 gennaio 2012 n. 1, impedisce qualsiasi fissazione vincolante dei compensi da parte degli Ordini. In tale quadro, eventuali accordi sottoscritti a livello territoriale con le organizzazioni sindacali devono intendersi esclusivamente come indicazioni orientative, prive di efficacia cogente.

Con riferimento alla certificazione di invalidità civile, De Maria sottolinea che essa rientra a pieno titolo nell’ambito della libera professione medica e comporta un’assunzione diretta di responsabilità da parte del medico certificatore.

Il professionista, infatti, è chiamato a condividere e attestare il contenuto diagnostico della documentazione clinica allegata, quali diagnosi specialistiche o certificazioni di dimissione ospedaliera, assumendone piena responsabilità sotto il profilo professionale e deontologico. In questo contesto, l’eventuale variazione dei compensi richiesti da alcuni professionisti è da ricondurre all’aumentata complessità dell’atto certificativo e al maggiore tempo necessario per la sua compilazione rispetto al passato.

È fondamentale, precisa il presidente, evitare che si diffonda l’idea di una contrapposizione tra medici e cittadini o che i professionisti della salute possano essere percepiti come un ostacolo al riconoscimento dei diritti delle persone con disabilità. L’azione del medico è orientata alla tutela della salute e dei diritti dell’assistito, nel rispetto delle regole e della responsabilità professionale.

L’Ordine dei Medici-Chirurghi e Odontoiatri della provincia di Lecce ribadisce infine la propria disponibilità al confronto istituzionale e alla collaborazione con tutte le parti coinvolte, con l’obiettivo di garantire chiarezza, uniformità di informazione e tutela dei cittadini, in particolare di quelli in condizioni di maggiore fragilità.

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Tre ragazzi dalle mani d’oro: miniature e presepi rifulgono nei dettagli

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro…

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Dalla passione condivisa di tre amici nasce RKR, una realtà artistica tutta salentina che sta conquistando pubblico e addetti ai lavori grazie a un linguaggio originale, capace di fondere tradizione, innovazione e narrazione visiva.

Roberta Esposito e Roberto Memmi, entrambi di Casarano, insieme a Katia Luzio di Serrano, hanno trasformato il loro amore per la bellezza e l’artigianato in un progetto creativo che parla al cuore attraverso opere minuziose e altamente evocative.

La maestria di questi ragazzi si distingue per la capacità di muoversi con naturalezza tra diverse forme d’arte: dalle miniature, dove la precisione della piccola scala diventa espressione di grande bravura, alla presepistica, reinterpretata con realismo ed emozione, fino ai diorami, veri e propri mondi immersivi in grado di raccontare storie complesse in pochi centimetri. Ogni creazione nasce sempre ed interamente a mano, utilizzando materiali autentici, ed è arricchita da una progettazione 3D estremamente accurata, che consente di raggiungere livelli di dettaglio altrimenti impossibili.

La tecnologia però non sostituisce certo l’anima artigianale, ma la valorizza. Le opere vengono dipinte a mano con grande cura, per dare profondità e carattere a ogni figura, mentre la stampa 3D permette di realizzare miniature e soggetti altamente personalizzabili. È così che prende forma un’“arte fatta su misura”, in cui ogni lavoro diventa unico e irripetibile.

Uno degli aspetti più apprezzati del progetto è infatti la possibilità di personalizzazione dei personaggi, sapendo realizzare ritratti miniaturizzati che immortalano persone reali, familiari o figure significative, trasformandole in protagonisti di presepi e diorami o in opere da esporre in qualsiasi contesto. Un modo originale e intimo di rendere l’arte parte della propria storia personale.

Le opere di “RKR” sono attualmente esposte in diverse mostre locali, a testimonianza di un percorso in costante crescita.

A Casarano, presso Palazzo D’Elia, e a Matino, nel suggestivo Frantoio ipogeo all’interno del Presepe Vivente, le installazioni sono visitabili nei fine settimana e nei giorni festivi.

A Ugento, il Museo Diocesano ospita alcune creazioni del collettivo, mentre a Cannole, presso Masseria Torcito e partecipando al Presepe Vivente allestito nel Parco di Torcito, visitabile il  4, 5 e 6 gennaio 2026, dalle 17:00 alle 20:00.

Un traguardo particolarmente significativo è arrivato poi con la selezione di due opere per la storica Mostra d’Arte Presepiale “Città di Salerno”, giunta alla sua XXXI edizione e capace di attirare ogni anno decine di migliaia di visitatori. Un riconoscimento importante non solo per l’impegno di questi ragazzi ma per l’intera arte presepiale salentina, accolta con entusiasmo in una delle capitali italiane di questa tradizione (e, siccome nessuno è profeta in patria, fra i mille complimenti, attestazioni ed interessamenti è mancato purtroppo proprio quello della propria cittadina).

Il successo ottenuto ha già però posto le basi per nuove e più ampie collaborazioni fuori regione, aprendo scenari promettenti per il futuro. Un percorso che conferma come il presepe salentino possa ritagliarsi un ruolo di primo piano nel panorama artistico nazionale, continuando a rinnovarsi senza perdere la propria identità.

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Casarano, l’Associazione Placemaking boccia i lavori in centro

Placemaking una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

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di Antonio Memmi

Quando iniziarono lavori di Piazza San Domenico e giardini William Ingrosso a Casarano, il mondo era diverso: Trump non era stato ancora rieletto, non era ancora cominciato il conflitto israelo-palestinese e chat GBT era riservata a pochi eletti. 

Si sa: i lavori pubblici non finiscono, entrano nella leggenda.

In un modo o nell’altro però, fra imprecazioni dei cittadini ed esercizi commerciali chiusi (anche) per l’impossibilità di raggiungerli, pare che almeno i primi abbiano trovato una conclusione. Tutti quindi contenti? Assolutamente NO!

I commenti sui social si rincorrono fra coloro che ne parlano male (tanti) e coloro che vedono qualcosa di positivo (pochi) ma, come sempre accade sui social, la maggior parte dei commentatori non ha alcuna preparazione tecnico artistica per parlare ed il tutto rimane confinato nel gradimentopersonale.

L’Associazione Placemaking invece una preparazione professionale ce l’ha e, in maniera documentata, interviene nel dibattito di questi lavori (che, ricordiamolo, sono finanziati con fondi PNRR per circa 3,5 milioni di Euro).

Nel documento, firmato dalla presidente arch. Loredana Manco, l’Associazione solleva una critica tecnica e civica, non politica, al metodo progettuale adottato e agli esiti degliinterventi. 

Il nodo centrale è l’assenza di una reale coprogettazione con i cittadini: le piazze, secondo l’associazione, non sono semplici superfici da pavimentare, ma luoghi sociali, storici e simbolici che richiedono ascolto e partecipazione autentica.

Viene ricordato come le normative nazionali ed europee, comprese quelle legate al PNRR, promuovano processi partecipativi strutturati e trasparenti, non consultazioni di facciata ed evidenzia inoltre che i fondi PNRR non sono “regali”, ma debito pubblico che graverà sulle future generazioni, rendendo ancora più necessaria una visione strategica di lungo periodo.

Secondo Placemaking Casarano, i due interventi si sono invece limitati a una riqualificazione estetica, senza creare nuove funzioni, opportunità sociali o sviluppo economico, e particolarmente critiche sono le valutazioni su Piazza Umberto I, dove la fontana viene definita un elemento puramente scenografico, e su Piazza San Domenico, giudicata invece priva di una logica urbana, mancando allineamenti, assi civici e gerarchie spaziali.

Un altro punto centrale è poi l’assenza quasi totale di verde, ritenuto un grave errore in termini di sostenibilità climatica e qualità dello spazio pubblico così come viene criticata anche la demolizione del bar storico, sostituito poi da un edificio anonimo, considerato uno strappo all’identità del luogo.

L’Associazione infine contesta le modifiche alla viabilità e la discrepanza tra il progetto realizzato e quello presentato, sottolineando come la piazza rischi di perdere il suo significato simbolico; il tutto porta quindi verso una conclusione che è una bocciatura netta: le critiche, aggiunge, non sono un attacco politico, ma un atto di cittadinanza attiva.

E così, dopo anni in cui si attende l’inaugurazione più come una liberazione, si comprende come non sempre ciò che dura a lungo lascia il segno… qualche volta lascia solo domande.

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