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Attualità

Municipio Social Club

Comunicazione istituzionale: la presenza delle amministrazioni locali su Facebook e Instagram: tutti i promossi, i bocciati ed i rimandati. Il cucchiaio di legno va a Tricase, Alezio ed Alliste

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di Lorenzo Zito


Nel mese in cui FantaSanremo ci ha dimostrato che ormai tutti siamo social, superando i 2 milioni e mezzo di utenti con un gioco dalla durata di pochi giorni e con premi non certo da capogiro, ci siamo chiesti: i nostri Comuni cavalcano l’onda digitale?


Tra principi come quello di semplificazione e quello di buon andamento, che governano l’agire amministrativo, si colloca bene la comunicazione istituzionale sui canali social. Un modo rapido ed a basso costo per entrare davvero nelle case di tutti.


Per avvicinare il cittadino alle istituzioni, con le famose efficacia ed efficienza.


Eppure, non tutti pare abbiano colto l’importanza dei social network oggi più diffusi.


Escluso Tiktok (piattaforma che presto smetterà di essere un tabù per tanti di noi) ormai Facebook e Instagram possono dirsi luoghi virtuali tassativi, in cui la presenza dei municipi non può prescindere (se crediamo sia sufficiente il solo Facebook, non lamentiamoci se poi i nuovi elettori si sentono lontani dalla politica).


Facciamo allora insieme la conta, paese per paese, dei nostri Comuni presenti (ed attivi) su queste piattaforme. Li abbiamo messi tutti in colonna e qualcuno…in riga. Abbiamo infatti promosso coloro che sono presenti su entrambe le piattaforme, rimandato chi ne usa solo una e bocciato coloro che sono del tutto assenti.


Attenzione: i profili dei sindaci (o delle liste di turno) non contano. Sono politici, non istituzionali. C’è una bella differenza…


LE SOMME


Su un campione di 78 Comuni, 27 sono promossi (sono sia su FB che su IG). Ci sono poi 47 rimandati, praticamente tutti per esser presenti solo ed esclusivamente su Facebook. Infine, quattro pecore nere.


I peggiori


Partiamo dai flop. Fossimo nel rubgy, il cucchiaio di legno andrebbe a Tricase. Può un Comune con più di 15mila abitanti non avere alcun profilo social istituzionale? Proprio no. Bocciato.


Segue Alliste al secondo scalino del podio dei peggiori. Poi terzo posto in condivisione tra Neviano (con un profilo solo su Facebook ma off) ed Alezio (che non ha canali per il Comune, ma ne ha uno per la nuova Commissione Pari Opportunità…).


I migliori


Meritano una menzione speciale centri come Nardò e Otranto, molto operativi e seguiti soprattutto su Facebook.

Ma anche Presicce-Acquarica, con un seguito non banale su entrambi i canali (quasi 10mila follower sul primo e quasi 4mila sul secondo); Alessano, Giuggianello e Matino con un profilo IG particolarmente vivo.


Ed anche Sannicola: non è per nulla scontato che un piccolo Comune (meno di 6mila residenti), per giunta senza coste, abbia più follower che abitanti. Sono 7mila e 500 circa su Facebook più mille e cento su Instagram.


E poi… Si contano poi una serie di peculiarità.


Melendugno è presente due volte su Instagram. Un profilo vecchio e spento (forse retaggio di qualche passata amministrazione, o se ne son perse le credenziali…?) ed un nuovo che ha scelto un nome dalla vocazione esclusivamente turistica: visitmelendugno


Anche Scorrano si sdoppia (forse per la stessa ragione), ma su Facebook. Qui l’account vecchio aveva un palese problema con la categoria: era stato inserito in sport e tempo libero.


Minervino si salva per il rotto della cuffia. Su Facebook da pochi mesi, su Instagram ha un profilo che è più della Protezione Civile comunale che del Comune.


Diversi sono quelli operativi da poco.


Altri di giovane hanno solo il sindaco: vedasi Tiggiano che non sembra comparire su Instagram.


Infine, prima di lasciarvi al dato completo in grafica, da segnalare gli inattivi: con OFF abbiamo indicato quei profili esistenti ma non operativi da anni.


(NdA, per mero errore di trascrizione, San Cassiano in tabella compare tra i rimandati. In realtà, invece, è attivo su Instagram oltre che su FB)





Attualità

Il sindaco di Miggiano dal Papa

Udienza speciale per l’ANCI: Michele Sperti in udienza con Leone XIV

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Il primo cittadino miggianese Michele Sperti ha incontrato sua santità Leone XIV nel corso di un’udienza speciale per l’ANCI.

Di seguito le emozioni che il sindaco di Miggiano ha affidato ai social.

“Un’esperienza unica, un’emozione autentica e difficile da descrivere, destinata a rimanere per sempre nel mio cammino umano e istituzionale.

Nel suo sguardo ho colto vicinanza, ascolto e profonda umanità: l’autorevolezza e, insieme, la dolcezza di un grande pastore d’anime.

Ho raccontato al Santo Padre della nostra terra straordinaria che è il Salento e di Miggiano: del capo della direzione sanitaria del Vaticano, nostro concittadino, e che dal nostro paese sono arrivate le scarpe ortopediche per i suoi predecessori.

Un dettaglio semplice, ma ricco di significato, che ha reso ancora più forte il legame tra la nostra comunità e la Santa Sede.

É stato un grande onore, ma soprattutto un’esperienza personale e spirituale profonda che desidero condividere con voi, perché ogni traguardo vissuto da un sindaco appartiene, prima di tutto, alla sua comunità”.

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Tricase, nuove rotatorie e vecchi pasticci stradali

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città…

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di Luigi Zito

Si avvicina il periodo delle elezioni e, come sempre, si moltiplicano in città (a Tricase), le opere da completare o quelle da portare a termine: dalle strade da ri-asfaltare a quelle da finire; da quelle da ridisegnare (leggi via Stella d’Italia, i lavori sarebbero dovuti iniziare circa 2 anni fa), a quelle in fase di completamento come via Fratelli Allatini, per intenderci la strada che porta all’ACAIT e alla caserma dei Carabinieri, quella che volge a Caprarica (rione di Tricase), chiusa da ormai un mese, in pieno periodo di feste.

Non conosciamo quale sia la scelta operata, quale Genio della Lampada abbia pensato bene di ridurre un’arteria principale per il deflusso ordinato del traffico della città – quella è la via che accompagna verso il centro chiunque ritorni dalla zona delle scuole, in quella parte insistono tre Istituti scolastici molto frequentati: il liceo Stampacchia, il don Tonino Bello, e l’Istituto comprensivo di via Apulia, ad un budello, dove si circolerà a senso unico unico di marcia e costringerà i residenti delle vie adiacenti a indire un concorso a premi ed estrazione per trovare parcheggio, uscire di casa in sicurezza e poter anche solo lasciare sull’uscio un secchio dell’immondizia senza il rischio di venire asfaltati.

Già in quella parte della città La Politica di 50-60 anni fa aveva pensato bene di disegnare (e costruire) strade di 6-8 metri di larghezza – forse hanno avuto una premonizione del film Blade Runner, dove le auto volano e atterrano dove occorre – che traslate al mondo d’oggi si sono ridotte ad un parcheggio davanti l’uscio di casa e ad uno spazio asfittico che permette appena di entrare in casa in sicurezza prima che ti “stirino i pantaloni”, ci chiediamo: cosa succederà ora che la circolazione principale dovrà transitare per quei budelli di strade?

Dicevamo del Genio della Lampada e le scelte che ha partorito per la nuova via F.lli Allatini: sarà stato il voler agevolare chi, senza regole, parcheggia a sbafo davanti alle poche attività commerciali che sono in quella parte della città?

Il nuovo marciapiede allargato servirà a far arrivare in sicurezza i dipendenti comunali che, a piedi, transiteranno dal palazzo municipale fino ai nuovi uffici all’interno dell’Acait?

O forse, lo si è fatto per evitare ingorghi, attese e liti con chi si intestardisce a voler continuare a fumare e deve parcheggiare e scendere proprio davanti al tabaccaio per comprare le sigarette, alla faccia di chi rispetta le regole?

Ora che avranno un paio di parcheggi dedicati, la strada a senso unico, e un marciapiede allargato, liti e contese potranno trasferirsi sulle vie attigue, essere declassate a diverbi più amabili, e magari avverrà pure qualche scambio di fiori.

Ora anche i pruriti per il Centro di Gravità Permanente sono venuti a galla – partono i lavori per l’adeguamento dell’intersezione tra le via Pirandello, via Cattaneo e via Aldo Moro, una zona che indubbiamente aveva esigenza di essere messa in sicurezza e di restyling -, la sopita speranza è che lo stesso Genio di cui sopra abbia valutato attentamente quello che sta per fare per quello che è uno snodo centrale per Tricase. 

E poi ancora, ci associamo, a quanti nostri lettori ci segnalano da mesi, nel chiedere: chi è obbligato a transitare per quelle vie, quelle percorse e frequentate da decine di pullman che ogni giorno conducono centinaia di studenti (e auto) fino a scuola, via Peano, via Manin, e limitrofe, quando potranno vedere la luce, e viaggiare in sicurezza? 

Soprattutto dopo le piogge dei giorni scorsi, strade fuse come emmental d’asfalto,  parcheggi a fantasia e guida spericolata sono divenuti il giusto mix per incidenti e rotture di assi.

In tutto questo, dopo aver formulato i miei auguri per l’anno nuovo, nella certezza che qualcuno mi risponderà, lasciatemi spendere una sola parola sulla nuova truppa di Vigili Urbani  che lavorano a Tricase: dove sono? Quanti sono? Vivono anche loro la città? Che orari fanno? Come regolano il traffico cittadino? Transitano sulle stesse vie di noi comuni mortali o come in Blade Runner, volano alto?

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La Caritas esprime preoccupazione per il nuovo gioco d’azzardo “Win for Italian Team”

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali…

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riceviamo e pubblichiamo

Le quattro Fondazioni Antiusura della Puglia, – Fondazione San  Nicola e Santi Medici di Bari, Fondazione Buon Samaritano di Foggia, Fondazione San Giuseppe Lavoratore di Lecce e Fondazione Mons. Vito De Grisantis di Tricase –  e le 19 Caritas della Puglia, condividono la grande preoccupazione della Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II per l’ennesima scelta di introdurre un nuovo gioco d’azzardo “Win for Italia Team”, trasformando ancora una volta la fragilità dei cittadini in una fonte di entrate. È inaccettabile che, di fronte a un’emergenza sociale ormai conclamata, le istituzioni continuino a considerare l’azzardo come una leva fiscale, ignorando deliberatamente le conseguenze devastanti che questo sistema produce nelle famiglie italiane.

Ancora più grave è associare un nuovo gioco d’azzardo all’evento sportivo per eccellenza come le Olimpiadi. Lo sport dovrebbe rappresentare vero divertimento e svago che mette al centro l’impegno individuale e di squadra nel rispetto delle regole e dell’altro, per una crescita personale e collettiva. L’azzardo non ha nulla di tutto questo. Legare il mondo olimpico a un meccanismo che genera povertà significa macchiare un ambito che dovrebbe invece educare, ispirare e dare speranza.

In Italia il gioco d’azzardo ha raggiunto dimensioni allarmanti: la raccolta nazionale ha superato i 157 miliardi di euro, con perdite per i cittadini vicine ai 23 miliardi. Numeri che raccontano un fenomeno trasversale, che compromette anziani, giovani (anche molti minori di età), studenti e le loro famiglie. L’azzardo è oggi una delle principali cause di indebitamento, e troppo spesso l’indebitamento sfocia nell’usura, come dimostrano gli ascolti in costante aumento presso le Fondazioni antiusura, dove ogni giorno arrivano persone che hanno perso tutto: risparmi, relazioni, fiducia, dignità.

Quando lo Stato continua a utilizzare l’azzardo come leva fiscale, i cittadini pagano un prezzo altissimo in termini economici, psicologici e sociali. È una contraddizione che non può più essere ignorata: da un lato si parla di prevenzione dell’azzardopatia o si promuove il cosiddetto gioco responsabile, dall’altro si moltiplicano le offerte di giochi che alimentano dipendenza, povertà e disperazione.

In un momento in cui migliaia di famiglie sono in difficoltà, il Paese avrebbe bisogno di tutt’altro: educazione finanziaria, percorsi di prevenzione dell’indebitamento, strumenti per un accesso al credito più efficaci, politiche di tutela dei più vulnerabili. Non di un nuovo gioco che rischia di diventare l’ennesima porta d’ingresso verso la rovina economica e psicologica.

Le quattro Fondazioni della Puglia condividono, insieme alla Consulta Nazionale Antiusura San Giovanni Paolo II l’ennesimo appello chiaro al Governo: faccia un gesto che risponda al vero spirito delle Olimpiadi rispettando la tregua olimpica, ritirando questa misura. Fermare l’ennesimo gioco d’azzardo significa proteggere le famiglie, difendere la dignità delle persone, restituire allo sport il valore che merita.

La Puglia nel 2024 ha speso quasi 12 miliardi  di euro per il gioco d’azzardo, più di 3mila euro per abitante compresi bambini.

Fondazione Mons. Vito De Grisantis

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