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Attualità

Salento: un Natale da 420 milioni

Ecco a quanto ammonta il business natalizio per le imprese salentine

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Dai giocattoli ai gioielli, dalla pasticceria fresca agli spumanti, dai cosmetici ai tour operator: sono 6.611 le imprese dei settori maggiormente legati al Natale nella provincia di Lecce. È quanto emerge da uno studio condotto dall’Osservatorio economico del Salento, diretto da Davide Stasi.


Sono sempre di più le aziende che, nel mese di dicembre, recuperano fatturato e redditività, a ridosso e durante il periodo delle festività, mentre nel corso dell’anno, come tante altre attività, subiscono gli effetti della recessione economica. Si stima un business mensile di circa 418 milioni di euro nella sola provincia di Lecce.


«Anche quest’anno si vede l’effetto del Natale sui consumi, nonostante la crisi», commenta Davide Stasi, direttore dell’Osservatorio economico. «Aumentano, infatti, un po’ ovunque le spese per i cenoni, i regali e i viaggi. Il periodo natalizio, poi, rappresenta per i pugliesi e i salentini, in particolare, un appuntamento irrinunciabile con le eccellenze della nostra enogastronomia e l’agroalimentare. Sono davvero tanti i prodotti sulle nostre tavole da difendere, però, da contraffazioni, frodi e violazioni di legge: pericoli che crescono esponenzialmente in prossimità delle feste. Ciò affinché sia preservata la vitalità e l’autenticità di un settore strategico per la nostra economia. Il periodo natalizio offre una vera e propria boccata d’ossigeno per negozi, grande distribuzione e centri commerciali. Il settore della grande distribuzione risulta quello più avvantaggiato dalla ripresa degli acquisti, che in provincia di Lecce, conta 184 supermercati, 174 minimarket, 40 grandi magazzini e 4 ipermercati, per un totale di 402 esercizi, contro i 278 del 2010 (ossia ce ne sono 124 in più). Oltre ai punti vendita della grande distribuzione organizzata, le imprese dei settori legati al Natale sono ben 6.611».

In dettaglio, si contano 68 aziende producono pasticceria fresca; 5 producono cacao, cioccolato, caramelle e confetterie; 14 le distillerie e miscelatura degli alcolici; 10 producono vini; una produce vino spumante e altri vini speciali; 5 imbottigliano bibite analcoliche; 4 fabbricano oggetti di gioielleria e oreficeria; 61 fabbricano oggetti di gioielleria ed oreficeria in metalli preziosi o rivestiti; 1 lavora pietre preziose e semi-preziose per gioielleria e per uso industriale; 29 fabbricano oggetti di bigiotteria; 51 vendono torte, dolciumi, confetteria; 63 commerciano giochi e giocattoli in esercizi specializzati; 215 vendono articoli di profumeria e prodotti per l’igiene personale; 247 distribuiscono fiori e piante; 167 commerciano orologi. Poi si contano 242 alberghi e strutture simili; 3 alloggi per vacanze e altre strutture per brevi soggiorni; 15 villaggi turistici; 3 ostelli della gioventù; 909 affittacamere per brevi soggiorni, case per vacanze, bed and breakfast; 10 attività di alloggio connesse alle aziende agricole; 22 aree di campeggio e aree attrezzate per camper e roulotte; 5 attività dei servizi di ristorazione; 69 ristoranti e attività di ristorazione mobile; 1 ristorante con somministrazione agrituristica; 537 ristoranti senza somministrazione con preparazione di cibi da asporto; 220 gelaterie e pasticcerie; 1.470 ristoranti con somministrazione; 16 attività di ristorazione connesse alle aziende agricole; 11 gelaterie e pasticcerie ambulanti; 120 attività di ristorazione ambulante; 2 forniscono pasti preparati (catering) e altri servizi di ristorazione e 29 fanno catering solo per eventi. Ci sono anche 16 mense; 9 catering continuativo su base contrattuale; 1.777 bar e altri esercizi simili senza cucina; 119 attività dei servizi delle agenzie di viaggio e dei tour operator; 15 attività delle guide e degli accompagnatori turistici; 50 per altri servizi di prenotazione e attività connesse.


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Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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“Campagna pubblicitaria…stonata”: la segnalazione da Ruffano

Un nostro lettore commenta un manifesto apparso in queste settimane in paese: “Uso improprio del volto femminile, per di più estrapolato da un film drammatico che narra di una patologia”

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Riceviamo e pubblichiamo la lettera giunta in Redazione da un nostro lettore di Ruffano che segnala un uso improprio del volto femminile su una campagna pubblicitaria che solleva, quantomeno, delle perplessità.

Segnalo la comparsa, più o meno dal 10 novembre scorso, di un manifesto pubblicitario affisso nei pressi del parco di via Torino, sulla strada che collega Ruffano a Montesano.

Tale manifesto pubblicitario dovrebbe riguardare la vista con conseguente controllo e acquisto di occhiali ma il claim, “vedere è un piacere”, viene associato ad un’immagine di una donna in evidente stato di godimento sessuale quindi l’associazione con il vedere e la vista in generale viene messo in secondo piano.

A parte l’azzardo di tale associazione, la donna presente sul manifesto fa parte a sua volta di un manifesto cinematografico, relativo al film “Nymphomaniac” del regista Lars von Trier, ed è l’attrice anglo-francese Charlotte Gainsbourg.

Si tratta di un film dal taglio drammatico che tratta di una patologia seria di cui soffre la protagonista. Non so se l’agenzia pubblicitaria si è resa conto dell’accostamento di tale immagine ma rimane il fatto che si è fatto un uso improprio del volto femminile in questione con un’espressione intima e chiaramente sessuale.

Si sarebbero potute usare molte altre metafore per esprimere l’importanza della vista e dei controlli periodici.

Inoltre, vorrei sottolineare la scorrettezza dell’allusione, escludendo dall’ipotetico piacere ad esempio i non vedenti. Il responsabile della ditta pubblicizzata (che non è di Ruffano, NdR), cui ho personalmente rivolto le mie perplessità, ha affermato, udite udite, che la “modella” non è uguale all’attrice del film. Giudicate voi (seguono foto).

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Olio d’oliva: «Servono strumenti di regolamentazione di mercato»

Italia Olivicola e CIA, appello al Governo per interventi che garantiscano un funzionamento ordinato e trasparente del mercato. Plauso alla GdF, all’ICQRF Puglia e Basilicata e all’Agenzia delle Dogane per maxi operazione antifrode

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Italia Olivicola e CIA Agricoltori Italiani, a pochi giorni dai positivi riscontri del tavolo olivicolo nazionale, tornano sulla questione olio d’oliva e lo fanno a 360 gradi, partendo da una questione basilare.

«Abbiamo espresso apprezzamento per gli impegni assunti dal Governo riguardo al potenziamento dei controlli», sottolinea Gennaro Sicolo, presidente di Italia Olivicola e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani, «occorre che, tuttavia, come previsto dai regolamenti comunitari, si possa procedere allo stoccaggio privato dell’olio».

Il mondo dell’olio di oliva italiano ha bisogno di stabilità e tranquillità durante la campagna olearia: Italia Olivicola e CIA, dunque, chiedono al governo di valutare l’attivazione di strumenti di regolamentazione di mercato.

«Le tensioni che si stanno registrando nelle ultime settimane nuocciono al settore», aggiunge Sicolo, «il comparto ha bisogno di calma e prospettive economico-finanziarie certe nel momento del massimo sforzo produttivo. Gli strumenti normativi per garantire una stagione ordinata dell’olio esistono e vanno messi in campo”.

L’articolo 167 bis del regolamento (UE) del Parlamento europeo e del Consiglio n. 1308/2013 stabilisce che, al fine di migliorare e stabilizzare il funzionamento del mercato comune degli oli d’oliva, nonché delle olive da cui provengono, gli Stati membri produttori possono stabilire norme di commercializzazione per la regolamentazione dell’approvvigionamento.

«Il ritiro temporaneo dal mercato di quantitativi di extravergine nazionale», continua Sicolo, «può prevenire fibrillazioni e garantire che i flussi commerciali siano mantenuti ordinati e senza scossoni, a beneficio dei produttori e dei consumatori».

Da tempo Italia Olivicola chiede che, oltre a misure emergenziali, il comparto possa avere strumenti che garantiscano che il mondo della produzione non venga finanziariamente strozzato durante la campagna olearia, perturbando il mercato, disorientando i consumatori nazionali e internazionali.

«A questo proposito, voglio esprimere il mio plauso e ringraziamento alla ICQRF Puglia-Basilicata, alla Guardia di Finanza e all’Agenzia delle Dogane per la maxi operazione tra il porto di Bari e la provincia di Lecce col sequestro di 14mila litri di olio extravergine non tracciato», conclude Sicolo, «oggi dobbiamo pensare a misure di emergenza ma guardando avanti, già pensiamo a come tutelare il reddito dei nostri agricoltori da forti oscillazioni del mercato e dei prezzi, proteggendo così la stessa immagine dell’oro verde, bandiera del Made in Italy».

 

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