Attualità
«Si all’agrivoltaico, no alla riduzione di suolo agricolo»
Sicolo (CIA Puglia): «Spazio ai nuovi impianti in aree idonee per sottrarre meno terreno possibile alle coltivazioni». Documento di proposte dell’organizzazione inviato a Regione Puglia, ANCI Puglia e UPI Puglia
Assicurare la più ampia e razionale produzione di energia solare – e ridurre in tal modo la “bolletta energetica” per le aziende – garantendo al contempo il minor consumo di suolo agricolo, per preservare e valorizzare il potenziale produttivo dei terreni e la loro destinazione primaria alla produzione di colture.
È questo, in sintesi, l’obiettivo indicato da CIA – Agricoltori Italiani di Puglia nel documento giuridico “Proposte di modifica della normativa vigente in materia di impianti agrivoltaici”, elaborato da Massimo Fragassi (Responsabile dell’Ufficio Legislativo) e rivolto a Regione Puglia, ANCI Puglia (Associazione Nazionale Comuni d’Italia) e UPI Puglia (Unione delle Province Italiane), quali attori istituzionali della pianificazione territoriale ed energetica in ambito regionale.
SI ALL’AGRIVOLTAICO, NO ALLA RIDUZIONE DI SUOLO AGRICOLO
«In tema di energia e di pianificazione territoriale degli impianti, giace in Conferenza Stato-Regioni (dal luglio scorso, in attesa di approvazione) il decreto statale che disciplina i criteri generali della materia», spiega Gennaro Sicolo, presidente CIA Puglia e vicepresidente nazionale di CIA Agricoltori Italiani.
«In tal senso, il nostro documento ha questo fine specifico: chiedere alla Regione Puglia di attivarsi in Conferenza Stato – Regioni per una serie di modifiche a quel testo. Tra queste, occorre, innanzitutto, che vi sia l’estensione del divieto di installazione di impianti agrivoltaici anche nelle aree agricole di particolare pregio classificate come DOP e IPG».
Per CIA Puglia, inoltre, è indispensabile e necessario che tra i principi che sovraintendono alla individuazione delle aree idonee all’installazione di nuovi impianti sia inserita la regola del «minor consumo possibile di nuovo suolo agricolo. Allo stesso tempo, nelle more dell’approvazione del decreto statale, chiediamo alla Regione Puglia di modificare il Regolamento regionale del 2010 che attualmente disciplina la materia attraverso previsioni più restrittive circa l’identificazione delle aree idonee all’installazione di impianti, al fine precipuo di preservare i terreni coltivati e la competitività del settore agricolo».
ENERGIE RINNOVABILI E COMPETITIVITÁ
«Nel documento», spiega Sicolo, «entriamo nel dettaglio delle modifiche richieste per preservare la competitività del settore agricolo, contemperando questa priorità assoluta con una modalità giusta e non invasiva di sviluppo per l’agrivoltaico. Siamo perfettamente consapevoli del fatto che gli obiettivi della transizione ecologica vadano sostenuti. Lo riteniamo giusto, oltre che doveroso. Occorre, tuttavia, che l’installazione di nuovi impianti possa trovare spazio nelle giuste modalità, su aree idonee, in modo da non diminuire il potenziale produttivo delle superfici destinate e specificamente vocate a garantire competitività al settore agricolo che, ricordiamolo, crea lavoro, reddito, indotto e servizi, oltre a preservare l’ambiente».
Attualità
Desertificazione bancaria, a rischio inclusione e economia locale
Nella provincia di Lecce 15 paesi sono totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM. Antonio Perrone (Segretario Territoriale CISL Lecce): «Basta proclami, le banche dimostrino nei fatti il loro ruolo sociale. Subito un tavolo di coordinamento in Prefettura»
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La desertificazione bancaria, ovvero la progressiva chiusura degli sportelli e la riduzione dei servizi bancari in vaste aree geografiche, è ormai una criticità nazionale che minaccia l’accesso ai servizi finanziari essenziali e l’inclusione sociale, con forti ripercussioni sull’economia locale.
A lanciare l’allarme è Antonio Perrone, Segretario Territoriale della CISL di Lecce, sulla base di dati recenti che evidenziano una situazione allarmante.
I NUMERI DELLA CRISI
I dati sono fin troppo chiari: ben 3.386 Comuni in Italia sono totalmente sprovvisti di uno sportello bancario. Tra i centri con più di 5mila abitanti, 96 non hanno sportelli.
La situazione è particolarmente grave in Puglia, che a marzo 2025 contava 76 centri senza sportelli.
Nella sola provincia di Lecce, si registrano 15 paesi totalmente sprovvisti di servizio bancario e altri 13 con il solo ATM.
«Non comprendiamo i tanti proclami e i tanti annunci di molti istituti di credito che dichiarano di voler essere banche presenti fisicamente sui territori, quando poi di fatto li stanno abbandonando», dichiara Perrone, «il fenomeno, generato prevalentemente dai grandi player bancari, e solo in parte compensato dalle banche di credito cooperativo, provoca l’esclusione finanziaria e la limitazione dei servizi bancari per intere comunità, impoverendo l’economia locale».
ALIBI PRETESTUOSI
Le motivazioni addotte dagli Istituti di Credito – dalla digitalizzazione alla riduzione dei costi, dalle fusioni ai rischi di credito – spesso appaiono come alibi pretestuosi di fronte agli utili registrati negli ultimi anni (dati ABI), che dimostrano la grande proficuità dell’attività di intermediazione creditizia.
Per contrastare efficacemente la desertificazione, la CISL Lecce propone un approccio integrato che vada oltre le semplici dichiarazioni di intenti.
AZIONE IMMEDIATA PER IL SALENTO
La priorità per la provincia di Lecce è la costituzione di un tavolo di coordinamento, con la regia del Prefetto, che riunisca BCC, banche (locali e nazionali), corpi intermedi, sindaci dei Comuni sprovvisti di presidi bancari.
«È nostro dovere», insiste il Segretario Territoriale della CISL di Lecce, «ricercare soluzioni condivise per garantire i servizi essenziali. Il tavolo avrà il compito di analizzare la situazione e avviare una sperimentazione concreta».
LE PROPOSTE
Le misure proposte dalla Cisl: presenza concordata («Chiedere alle banche di concordare tra loro l’insediamento di uno sportello in ciascun comune carente»); immobili comunali («I sindaci metteranno a disposizione gli immobili di proprietà comunale e sottoscriveranno con la banca convenzioni per i servizi finanziari come tesoreria, c/c in convenzione, ecc.»); strategie di contrasto nazionali e territoriali («Oltre all’intervento locale, sono necessarie politiche di ampio respiro come: incentivi fiscali per le banche che mantengono o aprono filiali in aree a rischio; sviluppo di reti flessibili come filiali mobili e pop-up banking; collaborazioni con enti locali per sviluppare l’economia e la domanda di servizi bancari; promozione dell’educazione finanziaria in collaborazione con i Comuni».
APPELLO ALLA RESPONSABILITÀ SOCIALE
«Le banche utilizzano i bilanci sociali per vantare il loro ruolo di supporto alle comunità. È giunto il momento di dimostrare tale impegno nei fatti. L’innovazione digitale e la moneta elettronica non possono prescindere dalla necessaria presenza fisica delle banche sui territori» conclude Antonio Perrone, «in questo contesto storico, le Banche hanno l’opportunità di dimostrare di essere un interlocutore credibile, promotore di progresso, civiltà e inclusione sociale».
Attualità
Tricase, acque bianche: in arrivo un milione e mezzo di euro
Il fondo regionale servirà per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nel rione di Caprarica utili per la mitigazione del rischio idrogeologico. Il sindaco Antonio De Donno: «Ricadute positive per tutta la città»
Il Comune di Tricase è tra i beneficiari dei fondi regionali destinati agli interventi di mitigazione del rischio idrogeologico e potenziamento della rete pluviale urbana.
«Grazie al recupero di un finanziamento», fa sapere il sindaco Antonio De Donno, «Tricase riceverà 1,5 milioni di euro per la realizzazione di nuovi tronchi di fogna bianca nell’abitato del rione di Caprarica».
Per il primo cittadino si tratta di «un importante risultato per tutta la città perché i lavori avranno una ricaduta positiva sulla rete pluviale nel suo complesso, agendo positivamente su situazioni di criticità come quelle palesatesi, anche con conseguenze drastiche negli ultimi anni, in quartieri come i “Lavari”».
Così come avvenne nell’ottobre del 2022 (foto in evidenza in alto).
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Attualità
UniSalento: la rettrice presenta la sua squadra
Domani Maria Antonietta Aiello ufficializzerà la squadra di governo per il mandato rettorale 2025-2031
Tutto pronto per la presentazione della squadra di governo della rettrice Maria Antonietta Aiello per il mandato rettorale 2025-2031.
Si terrà domani, mercoledì 5 novembre, alle ore 11, nell’aula Y1 dell’edificio “Angelo Rizzo” di Ecotekne.
La presentazione sarà trasmessa anche in streaming si Youtube (clicca qui).
La professoressa Maria Antonietta Aiello è stata eletta 4 mesi fa al secondo turno e sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.
Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sul colei che era prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.
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