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Approfondimenti

Sindaco e assessora di Cutrofiano: a domanda rispondono

Ospiti in redazione il sindaco Luigi Melissano e all’assessora alle attività produttive Alessandra Blanco in redazione. Il bilancio di 4 anni di attività amministrativa, i progetti in ballo. Il primo cittadino sull’impianto digestore anaerobico: «Se la società incaricata non procede, troveremo il modo per realizzarlo lo stesso. Avrebbe ricadute positive sia sul piano economico che ecologico»

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Da anni ospitiamo in Redazione un sindaco salentino che, periodicamente, da 28 anni a questa parte, riceve il nostro giornale perché distribuito nel suo comune.



Nell’occasione abbiamo ospitato il sindaco Luigi Melissano, di Cutrofiano, e l’assessora Alessandra Blanco, con i quali, dopo un caloroso benvenuto, abbiamo intavolato una discussione con una serie di domande che vi restituiamo, nella speranza che servano a creare una democratica discussione ed uno scambio di idee, poco prima che le urna restituiscano ai cutrofianesi la scelta di chi dovrà governarli per gli anni futuri.


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ESCLUSIVA


Luigi Melissano durante l’intervista


È sindaco dal 2020: vogliamo fare un primo bilancio di questi quattro anni di amministrazione? 


«È stato particolarmente impegnativo perché e per i primi due anni tutte le nostre energie sono state prosciugate dal covid. In quel periodo, com’era giusto che fosse, la programmazione è stata accantonata per fronteggiare l’emergenza.

Il terzo anno c’è stata una ripresa delle attività ma, presto, abbiamo dovuto fare i conti con le conseguenze del conflitto tra Russia e Ucraina. Con le enormi difficoltà nella gestione dei lavori pubblici a causa dell’aumento dei prezzi di tutte le materie prime e dell’energia elettrica. Tutte le nostre forze sono state convogliate nel mettere ordine dal punto di vista economico e finanziario e per stabilizzare le finanze comunali. Quindi ci siamo preoccupati più che altro di efficientare la rete energetica, in quel momento era la cosa più importante. Tramite la partecipazione a un bando per l’efficientamento della pubblica illuminazione, abbiamo potuto stabilizzare la quota di energia elettrica da pagare. La stessa nel corso del 2023 era raddoppiata, al netto degli interventi di efficientamento».

Uffici comunali: siete sottorganico come accade in altri paesi?



«Sin negli anni ’70 il comune è stato gestito in un’ottica di efficienza. Abbiamo oltre 30 dipendenti, il numero giusto per una gestione equilibrata della partita corrente. Nel corso di questi anni abbiamo avuto 4- 5 dipendenti che sono andati in pensione e sono stati sostituiti. Mi riferisco in particolare al corpo della polizia locale che pagava quel deficit di personale. Abbiamo pubblicato un bando di concorso e assorbito tre unità nuove, quelle che servivano.  Abbiamo anche pubblicato un bando per la categoria C (per cosiddetti tecnici, in genere diplomati che hanno un incarico inerente al settore, ad esempio geometri, periti, ecc.) ed uno per la categoria D (personale laureato, quindi i funzionari)».

Cosa vuol dire per Cutrofiano essere città della ceramica?


(Risponde l’assessora Alessandra Blanco)


«Siamo entrati nel circuito nazionale delle Città della Ceramica (AiCC – Associazione Italiana Città della Ceramica) che è riconosciuta ufficialmente dal Ministero dello Sviluppo economico. È un riconoscimento alla nostra storia. Quest’anno abbiamo organizzato la cinquantaduesima edizione della Mostra della Ceramica. Da 52 anni siamo protagonisti del settore. Prima si faceva nelle scuole, adesso è stata portata nel borgo, quindi nel centro storico. Oggi non è soltanto una mostra legata alla ceramica, coinvolge anche altri artigiani, altri espositori. In più facciamo rete con altre città pugliesi (Grottaglie, Rutigliano, San Pietro in Lama, Terlizzi e Laterza) con le quali abbiamo lanciato il marchio Pottery Of Puglia (PoP), un brand identificativo per tutte e sei le città della ceramica. Brand che abbiamo presentato a Milano, sia alla Bit che al Salone del Mobile. Il brand regionale, ovviamente, dà più forza ad ognuna delle città che fanno parte della rete».


Quindi salvaguardia della tradizione e dell’artigianato locale e anche lavoro e anche ritorno d’immagine…


«Certo! Ed anche turistico ed economico. Tanto che quest’anno, all’interno della Mostra tradizionale, abbiamo realizzato un’altra mostra con il marchio PoP, alla quale hanno partecipato tutte le città della ceramica pugliese, ognuna con la propria opera». 


Quanti sono i lavoratori impegnati nella lavorazione della ceramica a Cutrofiano?


«Una cinquantina solo nelle aziende più grandi (Nuova Colì, Fratelli Colì e Benegiamo). Le altre sono aziende per lo più a conduzione familiare. In totale ci lavorano una settantina di persone».

Ovviamente c’è tutto un mondo intorno: «Accanto alle attività prettamente dedicate ai produttori, c’è il Polo Biblio Museale, il museo della ceramica dedicato, gestito ottimamente e parte integrante di tutto il movimento. Gestisce una fetta importante della Festa della Ceramica che si svolge nel borgo. Quest’anno ha ospitato anche la mostra-evento “La Santa Tavola – Cibi rituali pugliesi in mostra” a cura di Salento Km0. Un inedito viaggio nella tradizione gastronomica pugliese attraverso riproduzioni di cibi rituali realizzate dal maestro ceramista tricasino Agostino Branca. Ovviamente da non sottovalutare quello che gira intorno, dalla ricettività, al food agli spettacoli musicali».


Cutrofiano vanta anche il Campione mondiale Tecnico Maestri, con Giuseppe Colì che ha trionfato alla Mondial Tornianti Gino Geminiani, svoltosi a Faenza. L’assessora Blanco, confortata anche dal sindaco Melissano, non nasconde il desiderio di «ospitare a Cutrofiano l’edizione del prossimo anno del Mondiale. Ci stiamo muovendo in tal senso. Vedremo quel che accadrà».


Una volta Cutrofiano era famosa anche oltre provincia per essere il centro del mercato delle scarpe. Poi cosa è accaduto?


«Il mio paese ha sempre avuto una vocazione commerciale: negli anni Settanta era il centro del commercio delle automobili, poi hanno preso piede le calzature. Per acquistarle arrivavano a Cutrofiano da ogni dove. Con il progressivo mutamento a livello globale della produzione e del commercio delle calzature, quel mondo è andato scomparendo. Oggi al centro resta la ceramica, così come sono tante e floride le attività legate alla produzione del vino e all’enogastronomia in generale».


IL PNRR


A quali finanziamenti siete riusciti ad accedere? Avete già realizzato qualcosa?


«Abbiamo cercato di partecipare a tutti i bandi possibili. Attivate una serie di piccole attività legate all’informatizzazione dei servizi anagrafici e della rete interna. Abbiamo partecipato a dei bandi per le attività legate allo sport, creando un piccolo parco con attrezzatura ginnica. Lo stesso per l’efficientamento energetico per le scuole. Gli interventi più corposi già finanziati sono tre: uno di oltre due milioni di euro per il Centro Famiglia con ludoteca e spazi riservati, per cui i lavori sono già stati avviati alla periferia del paese; l’altro per il nuovo asilo nido, sempre in periferia, in via Uccio Bandello, già appaltato ed in costruzione. Accanto all’asilo nido verrà realizzata una scuola per l’infanzia. Il progetto è già stato finanziato e i lavori assegnati».


Intanto avete appena inaugurato la nuova scuola media…


«Giusto precisare che il finanziamento del ministero per la sicurezza sismica era stato ottenuto dall’amministrazione che ci ha preceduto (sindaco Lele Rolli).
Noi abbiamo portato avanti il progetto fino al completamento, il che ci ha consentito di accogliere in un luogo sicuro i ragazzi che fino ad ora si erano dovuti arrangiare in altre strutture comunali».


Si è molto discusso dell’eventuale realizzazione di un impianto digestore anaerobico da realizzare in agro di Cutrofiano sulla Maglie-Collepasso, quasi al confine con Casarano. Qual è oggi la situazione?


«Siamo in standby. Sembra proprio, almeno a giudicare dalla totale assenza di passi concreti, che la società incaricata del progetto non abbia più intenzione di procedere. In linea di massima eravamo e siamo favorevoli. Tanto più che, se non ci saranno novità in tempi brevi, revocheremo l’incarico a quella società e valuteremo se procedere in prima persona o con l’Aro Lecce 7, di cui facciamo parte. Siamo arrivati ad un punto in cui non si può più ignorare il problema. Quell’impianto è necessario».


Quali sarebbero i vantaggi?


«Chiuderebbe il ciclo dei rifiuti. L’organico della nostra Aro viene biostabilizzato a Poggiardo e poi portato in discarica a Cavallino: è un assurdo in termini economici

ed anche ecologici.

Praticando la differenziata spinta, l’impianto diventa una necessità.

Nell’accordo abbozzato con la società, avevamo previsto che Cutrofiano potesse smaltire gratuitamente tutto l’organico con un risparmio di circa 300mila euro l’anno che ci avrebbe consentito di ridurre le tasse per i nostri concittadini».


Quali, invece, gli eventuali rischi che hanno anche agitato alcune associazioni? Il Forum del Territorio ha paventato la possibilità che giungano anche rifiuti pericolosi di provenienza industriale.


«Ovviamente vigileremmo affinché controlli e valutazioni siano seri e continui.

Questo tipo di impianti sono già funzionanti da tempo in altre parti d’Italia e non hanno mai dato problemi. Si tratta di un impianto che non emette CO2 né metalli, che vengono catturati all’origine.

Stiamo seriamente valutando l’opzione di revocare l’incarico alla società incaricata e sbloccare la situazione per poi procedere con l’Aro o da soli come comune.

Nel primo caso l’impianto avrebbe una portata più grande, altrimenti soddisferebbe solo le esigenze di Cutrofiano».


CONSORZIO DI BONIFICA, A CHE PUNTO SIAMO?


Consorzio di bonifica e gabelle non sempre giustificate dai servizi erogati. Lei che idea ha in merito?


«La proposta presentata in consiglio comunale era quella di chiudere il consorzio di bonifica, pensato per inizio secolo, quando aveva funzioni di recupero igienico-sanitario dei luoghi e di bonifica delle paludi. Poi hanno assunto la distribuzione dell’acqua per uso irriguo, funzione  che non sono in grado di esercitare o, comunque, che fanno non efficientemente e a costi troppo alti. La gestione delle aree («che comunque va fatta per i canali, la rete viva, le esigenze di tutela del territorio e per prevenire gli allagamenti»), potrebbe passare alla fiscalità generale. Non può assumerla il comune perchè troppo omerosa. Purtroppo, il nostro è un territorio di natura alluvionale ed è attraversato da una rete fittissima di canali la cui gestione risulta decisamente costosa. Che i consorzi non abbiano svolto la loro funzione storica, che non eseguano servizi puntuali è palese, sacrosanto. Per quanto mi riguarda ho consigliato ai miei concittadini di pagare se la loro tariffa è sotto i 200 euro, altrimenti costerebbe di più fare ricorso».


Resta un’enorme ingiustizia…


«Che rischia di assumere proporzioni ancora più clamorose perché stanno escludendo dai pagamenti gli abitati che non ricevono benefici, come quelli costieri. Finirà che dovremo pagare ancora di più, contravvenendo il principio iniziale di pagare tutti e pagare meno».

Ultimo anno, che Cutrofiano lascia? Cosa è lecito attendersi nell’ultimo anno (o poco più) del suo mandato?           


«Le attività su cui ci stiamo concentrando sono quelle in contrasto alla pericolosità geomorfologica e idrogeologica, alla pianificazione di bacino e urbanistica.

Abbiamo messo su una grande opera di programmazione. In ballo c’è un progetto sulla sicurezza idraulica, finanziata dal Ministero con mezzo milione di euro, per arginare il rischio idrogeologico a cui il nostro territorio è esposto. Quel finanziamento è propedeutico ad altri in arrivo. È il presupposto per ambire a nuovi finanziamenti, concessi solo per un progetto organico di intervento sul territorio, anche se finanziato a stralci. Subito dopo presenteremo un Piano particolareggiato per il bacino. Tra sicurezza, pericolosità idraulica legata alla rete di smaltimento delle acque, pericolosità geomorfologica e 800 ettari con cavità ipogee, dovute all’estrazione della calcarenite, siamo paralizzati dai vincoli. Così ci stiamo sforzando di portare avanti il Piano particolareggiato e avviare l’attività estrattiva in quelle zone soggette a dissesto.


Il tutto tramite quel meccanismo che si chiama scavo virtuoso, altrimenti queste zone rimarrebbero di pericolosità geomorfologica PG3, il che significherebbe che non si potrà immaginare alcunché per il futuro. Ci piacerebbe poi arrivare all’adozione di un Piano Urbanistico Generale (a Cutrofiano detta legge ancora un piano di fabbricazione del 1977) con tutta la pianificazione urbanistica. Non so se ce la faremo a completare tutto entro la fine del mandato, ma siamo in dirittura d’arrivo, almeno per quanto riguarda la prima parte del PUG. Non è più il tempo di pensare alla programmazione urbanistica come strumento di espansione, perché siamo in fase di decremento. Però, un elemento di pianificazione del territorio a Cutrofiano serve perché, altrimenti, il fenomeno dell’abbandono degli stabili potrebbe divenire irreversibile. Fenomeno che dilaga se non ci sono regole certe che consentano la sostenibilità dello sfruttamento degli immobili esistenti».


ALLE PROSSIME ELEZIONI


Ha intenzione di ricandidarsi?


«Dipende dai risultati che avremo ottenuto. Se riusciremo a chiudere in maniera positiva tutte le attività di cui abbiamo parlato potrei anche avere quell’ambizione. Altrimenti sarebbe giusto cedere il passo».



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Fermata la Banda dell’Audi

Massiccia presenza dei carabinieri sul territorio. Lotta ai reati predatori e sequestro di armi clandestine. Tre arresti nelle ultime ore

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Carabinieri in azione in tutto il Salento.

Tre arresti in poche ore nella lotta ai furti in abitazione, reati predatori e traffico di armi clandestine.

MAGLIE, CALIMERA E VEGLIE

È di queste ultime ore la notizia delle tre importanti operazioni portate a termine dai Carabinieri delle Stazioni di Maglie, coadiuvati dai militari del Nucleo Radiomobile della locale Compagnia, e di quelle di Calimera e di Veglie, finalizzate al contrasto dei reati predatori, fenomeno ormai sempre più diffuso che desta forte allarme sociale soprattutto nei centri abitati più piccoli e nelle aree periferiche cittadine.

All’attenzione dei militari anche il contrasto al traffico di armi clandestine.

L’operazione ha permesso di sventare un furto in abitazione e contestualmente di arrestare uno dei malviventi; un pregiudicato armato.

Il tutto è avvenuto nella scorsa notte quando, durante uno specifico e mirato servizio nel centro abitato di Maglie, quando il portone di un garage spalancato ha richiamato l’attenzione dei militari della locale Stazione.

Gli investigatori si sono prontamente avvicinati all’abitazione per controllare, quando sono stati sorpresi da un’improvvisa fuga di tre persone che, con volto travisato da passamontagna e muniti di torce, vistisi scoperti, erano fuoriusciti dalla rimessa dandosi precipitosamente alla fuga e abbandonando una vettura di grossa cilindrata, un’Audi Q5 con targhe svizzere.

Da ulteriori accertamenti, il veicolo è risultato rubato solo pochi giorni fa a Salve in occasione di un altro furto in abitazione.

Ne è scaturito un lungo inseguimento a piedi per le vie vicine, al termine del quale uno dei tre fuggitivi è stato raggiunto, bloccato e quindi arrestato dai militari nella flagranza di reato.

Si tratta di un 38enne di Taurisano, Pasquale Stifani, già noto alle cronache sia per reati specifici che per altri reati anche di tipo associativo.

 

Nell’immediatezza, gli investigatori hanno proceduto anche ad una perquisizione personale dell’uomo che è stato trovato in possesso di una pistola, fortunatamente ad aria compressa.

Il prosieguo delle operazioni, estese anche al veicolo in uso ai tre ha confermato l’intento criminale. Infatti, al suo interno sono stati rinvenuti monili in oro, oggetti in rame antico e attrezzi da scasso come cesoie, cacciaviti e un flex.

Durante le concitate fasi del controllo, uno dei militari ha riportato lesioni personali che fortunatamente sono state giudicate guaribili in pochi giorni.

Gli investigatori stanno ora conducendo ulteriori ed approfondite indagini volte all’individuazione degli altri due complici.

Al termine delle operazioni, l’uomo è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale di Lecce.

TENTATO FURTO AL DISTRIBUTORE DI CALIMERA

A Calimera invece, ad essere preso di mira è stato un distributore di carburante.

Solo il celere e tempestivo intervento dei Carabinieri della Compagnia di Lecce ha impedito che il furto fosse portato a compimento.

È stato qui infatti che gli uomini dell’Arma, alle prime luci dell’alba, hanno tratto in arresto in flagranza di reato un 45enne magliese, già conosciuto dagli investigatori per numerosi episodi di furto e reati contro il patrimonio.

Ad allertare i militari sono stati alcuni passanti che hanno contattato il Numero Unico d’Emergenza 112 segnalando la presenza di una utilitaria, un’Alfa Romeo Mito di colore scuro, priva di targhe, presso un distributore di carburante situato lungo la S.P. 29 Calimera – Melendugno.

Immediato e tempestivo l’arrivo dei militari che hanno subito individuato la vettura segnalata.

Gli investigatori, nel corso del controllo, hanno scorto un uomo accovacciato sul sedile all’interno del mezzo.

Sentitosi ormai braccato l’uomo si è prima disfatto di un flex a batteria, lanciandolo dietro un muretto (che i militari hanno rinvenuto immediatamente dopo), per poi mettersi alla guida e darsi precipitosamente alla fuga verso Melendugno. l’inseguimento è proseguito fino alla marina di Torre dell’Orso dove l’uomo è stato bloccato.

Approfonditi i controlli e proceduto a perquisizione, i militari hanno rinvenuto all’interno dell’abitacolo arnesi da scasso.

Il flex recuperato, invece, è risultato essere compatibile con i danni riscontrati all’accettatore automatico di banconote presente presso il distributore, fortunatamente ancora integro nel contenuto.

Nella circostanza l’uomo viaggiava con la convivente che è stata segnalata alla competente autorità giudiziaria.

Al termine delle operazioni, l’uomo è stato arrestato e, come disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, sottoposto alla misura degli arresti domiciliari.

Questa la risposta dei carabinieri del Comando Provinciale di Lecce ad un fenomeno allarmante sul nostro territorio.

Gli ultimi due episodi, infatti, confermano la recrudescenza dei reati predatori spesso portati avanti da soggetti esperti, organizzati e recidivi

I carabinieri, con una presenza costante sul territorio, un’intensa attività di pattugliamento notturno e grazie al massiccio rafforzamento dei servizi che l’Arma ha attuato sul territorio per tutto il periodo estivo, stanno raccogliendo il frutto di un’azione repressiva e preventiva contro furti in abitazione, tentativi di rapina e danneggiamenti.

Non solo lotta ai reati predatori ma anche contrasto alla diffusione di armi illegalmente detenute.

RECUPERATE ARMI A VEGLIE

Infatti, quale risultato di un’operazione finalizzata al monitoraggio ed al contrasto della diffusione di armi illegali sul territorio, proprio ieri i Carabinieri della Stazione di Veglie hanno arrestato un operaio di 39 anni, già noto alle cronache, poiché ritenuto responsabile di detenzione abusiva di armi clandestine.

Sequestrati fucili con matricola abrasa e relativi munizionamenti.

In tale contesto, già da tempo, i Carabinieri monitoravano i possessori di armi al fine di contrastare violazioni in materia di armi.

L’uomo è finito sotto la lente di ingrandimento degli investigatori che hanno deciso di approfondire i controlli ed hanno proceduto ad una perquisizione domiciliare.

I sospetti degli investigatori si sono dimostrati subito fondati.

Nel corso delle operazioni, infatti, i militari hanno rinvenuto fucili da caccia con relative munizioni che l’uomo deteneva illegalmente e ben occultati all’interno di alcuni pensili nella propria abitazione.

Le armi sequestrate

In particolare, è stato sequestrato un fucile semiautomatico calibro 12 con matricola abrasa, dettaglio che ha immediatamente destato ulteriormente l’attenzione degli inquirenti per un possibile collegamento con il traffico illecito di armi. Gli investigatori hanno anche rinvenuto un secondo fucile sovrapposto, anch’esso calibro 12 e illegalmente detenuto, oltre a 35 cartucce di vario tipo.

Il possesso di un’arma con matricola abrasa non rappresenta solo un reato formale, ma spesso è l’indizio di un circuito criminale più ampio.

Armi di questo tipo vengono solitamente utilizzate per eludere ogni forma di tracciabilità e sono frequentemente impiegate in contesti legati alla criminalità organizzata, ai furti, o per scopi intimidatori.

La rimozione della matricola è infatti una pratica tipica del mercato nero delle armi e rappresenta ancor di più una minaccia concreta alla sicurezza pubblica.

Tutto il materiale è stato sottoposto a sequestro e sarà messo a disposizione dell’autorità giudiziaria del capoluogo salentino anche per ulteriori accertamenti balistici.

Le indagini, intanto, proseguono per accertare la provenienza delle armi e verificare eventuali legami con altri soggetti o reti criminali attive nel territorio.

Al termine delle operazioni l’uomo è stato arrestato e, disposto dal P.M. di turno presso la Procura della Repubblica di Lecce che conduce le indagini, condotto presso la Casa Circondariale Borgo San Nicola di Lecce.

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Dopo 15 anni torna Santa Fumìa

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano….

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Sono trascorsi più di 15 anni, da quando il rione specchiese di Santa Eufemia si è vestito a festa l’ultima volta per onorare la martire cristiana.

Nella serata di sabato 12 luglio ritorna La Festa di Santa Fumìa, evento organizzato, con il patrocinio del Comune, dall’associazione Santa Eufemia che ha ritenuto necessario ritornare alle radici della storia del luogo sacro simbolico con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio storico, artistico, culturale e spirituale del territorio.

La Chiesa di Santa Eufemia, o Santa Fumìa come gli specchiesi la chiamano, è un piccolo luogo sacro, di origine bizantina, di circa 150 metri quadrati, situata nelle campagne tra Specchia e Miggiano.

Come il culto della santa sia arrivato in Occidente e perché a Specchia, i libri di storia locale non lo riportano.

Nell’anno in corso del Giubileo, questo luogo sacro assume un significato storico, in quanto è poco distante dall’antica Via dei Pellegrini, l’itinerario che i fedeli dei secoli scorsi percorrevano per raggiungere il Santuario di S. Maria di Leuca, oppure in senso contrario, la città santa di Roma, eleggendo la chiesetta a luogo di riposo spirituale e fisico, come testimoniato dagli oggetti antichi ritrovati intorno.

Il programma della serata prevede, alle 19, la celebrazione della santa messa, presieduta da don Antonio Riva, parroco di Specchia. Alle 20, il “Kids Diy!” Creative workshop, a cura di Cicciopasticcio, laboratorio artistico-espressivo per i più piccoli.

Dalle bancarelle collocate nel parchetto della Chiesa di Santa Eufemia, sarà possibile acquistare dei manufatti artigianali e gustare dei prodotti tipici agroalimen-tari dallo stand gastronomico.

Alle 21,30, il concerto di Io te e Puccia, gruppo musicale coordinato dal cuore e dalla mente di Puccia (voce e fisarmonica degli Après La Classe), con Manu Pagliara e Mike Minerva (chitarra e basso dei Bundamove), Gabriele Blandini (tromba di Manu Chao e Bundamove), Gianmarco Serra (batterista degli Après La Classe) ed Edo Zimba (tamburellista degli Zimbaria, e figlio del grande Pino).
L’evento si svolgerà in un clima di rispetto, sobrietà e attenzione al valore del luogo,con l’obiettivo di trasmettere «senso di comunità, radicamento e bellezza» e il rispetto dell’ambiente.
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A Tricase “PROXIMA”: il cibo racconta il territorio

Domani, presso l’ex Mattatoio comunale di Tricase, oggi sede del Laboratorio di Comunità

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Sabato 5 luglio, l’ex Mattatoio comunale di Tricase – oggi sede del Laboratorio di Comunità (in foto durante un precedente Open day) – apre le sue porte per ospitare “PROXIMA – Diffondiamo produzioni di prossimità”, un evento dedicato al cibo sano, locale e accessibile, organizzato nell’ambito del progetto europeo FOOD4HEALTH.

Promosso dal Laboratorio di Comunità di Tricase, in collaborazione con il Comune di Tricase e il CIHEAM Bari, PROXIMA non sarà un semplice open day, ma un’occasione concreta per riflettere – e assaporare – il legame profondo tra alimentazione, territorio, sostenibilità e comunità.

Il programma si apre alle 18:30 con un talk pubblico dedicato alle politiche del cibo, che vedrà la partecipazione di esperti, amministratori locali, rappresentanti di reti e associazioni del territorio. Un confronto aperto su salute, produzione etica, scelte alimentari consapevoli e promozione delle economie locali.

Dalle 19:00, spazio al gusto e alla scoperta:
Mercato agricolo e artigianale con i produttori locali
Mostra pomologica dedicata alla biodiversità
Visite guidate ai laboratori del centro rigenerato

A seguire, dalle 20:00, si terranno laboratori tematici e show cooking, pensati per adulti e bambini, con momenti esperienziali e didattici.

La serata si concluderà alle 21:00 con le degustazioni a base di prodotti locali e a km zero, seguite dall’esibizione del cantautore P40, per chiudere in musica un evento che unisce cultura, cibo e partecipazione.

“Un momento di festa, ma anche di consapevolezza – spiegano gli organizzatori – per far conoscere un luogo rinato e un modello di sviluppo possibile, che parte dalle persone, dalle reti e dai territori”.

L’iniziativa è aperta a tutti: cittadini, famiglie, produttori, curiosi e appassionati di buon cibo. Un invito a scoprire, attraverso il gusto e il dialogo, le potenzialità di una comunità che crede nell’innovazione sociale e nella prossimità come valore.

📍 Info utili
🗓️ Sabato 5 luglio, dalle ore 18:30
📌 Laboratorio di Comunità – Ex Mattatoio, via Marina Serra 53, Tricase
🎟️ Ingresso libero

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