Attualità
Datore di lavoro non deve pagare i tamponi
Sentenza del Tar Lazio: richiedere green pass è legittimo perché non equivale a obbligo vaccinale. Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”: «Il giudice spiega come obiettivo è la tutela della salute pubblica in via generale e non quella individuale»

Legittimo chiedere il green pass ai lavoratori all’ingresso in servizio, ad esempio al personale della scuola.
No alla sospensiva delle norme che hanno introdotto l’obbligo: la certificazione verde rientra nelle misure concordate nell’ambito dell’Unione europea per tutelare la salute a livello sovranazionale contro la pandemia Covid-19.
E soprattutto non equivale all’obbligo vaccinale perché si può ottenere il lasciapassare anche dimostrando di essere negativi a un tampone; i cui costi, però, non possono essere posti a carico del datore: va esclusa, infatti, l’assimilazione ai dispositivi di protezione individuale in quanto il documento risulta necessario per accedere non soltanto al lavoro ma a anche a vari luoghi pubblici come cinema e teatri.
È quanto emerge dall’ordinanza 5705/21, pubblicata il 26 ottobre dalla sezione terza bis del Tar Lazio.
Bocciata la domanda di misura cautelare proposta da dipendenti del ministero dell’Istruzione.
È esclusa la violazione dell’articolo 32 della Costituzione, secondo cui «nessuno può essere obbligato a un determinato trattamento sanitario se non per disposizione di legge»: oltre ai vaccinati e ai negativi al tampone il green pass risulta concesso anche a chi è guarito dall’infezione da non più di sei mesi. Impossibile poi addossare al datore le spese per i tamponi perché le disposizioni sul lasciapassare hanno per destinatari la generalità dei consociati, non soltanto i lavoratori.
Nella sua ordinanza, di cui ha scritto il sito Cassazione.net, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, «nel caso in concreto il giudice spiega come obiettivo è la tutela della salute pubblica in via generale e non quella individuale: la fattispecie, dunque, non può essere accomunata ai dispositivi individuali di protezione previsti in tema di sicurezza lavoro e antinfortunistica dal decreto legislativo 81/2008».
La certificazione verde, infine, è stata promossa dal Garante privacy, che ha espresso parere favorevole al Dpcm del 10 settembre 2021: il testo recepisce le indicazioni fornite al Governo dall’authority durante le riunioni con i rappresentanti dei ministeri dell’Istruzione e della Salute, in modo da rispettare la protezione dei dati personali del personale scolastico ed «evitare conseguenze discriminatorie, anche indirette, nel contesto lavorativo».
Spese di giudizio compensate per la novità della questione.
Attualità
Papa Leone XIV
Il nuovo Pontefice è Robert Prevost, primo americano a salire sul Soglio di Pietro

Il nuovo Papa è l’americano Robert Prevost, si chiamerà Leone XIV.
Nato il 14 settembre 1955 a Chicago, Prevost era considerato come un papabile “di compromesso”, tra quelli che potrebbero riuscire nel difficile compito di unire le diverse e spesso contrastanti anime di una Chiesa cattolica che sta attraversando grandi cambiamenti.
La sua carriera inizia ufficialmente nel 1977, quando è entrato nel noviziato dell’Ordine di Sant’Agostino, nella provincia di Nostra Signora del Buon Consiglio, nella città di Saint Louis (Missouri).
I voti solenni arrivano il 29 agosto 1981.
Studente presso la Catholic Theological Union di Chicago, si è diplomato in Teologia.
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Alle 18,08, le campane di tutte le chiese suonano a festa: è arrivata la fumata bianca!
Il Conclave al secondo giorno e alla quarta votazione ha scelto il nuovo Papa.
Piazza San Pietro è in festa mentre cresce l’attesa per l’annuncio del nome del Pontefice.
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Attualità
Sentenza pro OLC, il sindaco di Tricase: «Non faremo ricorso»
«Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi»

Dopo la pubblicazione della sentenza del Tribunale amministrativo che ha bocciato il parere negativo del Comune di Tricase rispetto la riconversione dell’ex complesso industriale Adelchi ad opera della OLC, abbiamo rintracciato telefonicamente il sindaco Antonio De Donno.
Il primo cittadino a specifica domanda risponde: «Non faremo ricorso».
E aggiunge: «Chiederemo un incontro agli imprenditori e ragioneremo sulla fattibilità dell’intervento. Insieme, vedremo il da farsi».
Il primo cittadino infine precisa: «La sentenza non autorizza in automatico tutte le richieste dell’azienda, ha comunque rimandato il pallino al Comune di Tricase che, ovviamente, stando alla decisione dei giudici, non potrà negare l’autorizzazione per i motivi che hanno portato al ricorso Tar».
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