Cronaca
Dehors Martinucci: a Maglie è braccio di ferro col Comune
Chiusi il mese scorso, poi riaperti. Tra le tante tappe burocratico-giudiziarie, ora rischiano di tornare nuovamente i sigilli

Una nuova pagina potrebbe presto corredare la vicenda relativa ai dehors di Martinucci a Maglie, oggetto di quello che è diventato un braccio di ferro tra la società proprietaria del bar ed il Comune.
In questi ultimi giorni lo spazio all’aperto annesso all’attività di via Trento e Trieste aveva riaperto alla clientela, dopo un periodo di chiusura forzata conseguente l’apposizione dei sigilli da parte della Polizia Locale di Maglie.
La vicenda è lunga e concentra le sue fasi salienti in questi ultimi mesi, nonostante copra un arco temporale di diversi anni. Alla base del contendere infatti vi sarebbe l’assenza di autorizzazione all’occupazione di suolo pubblico.
Il nodo è tra il 2018 ed il 2022. Nel 2018 Martinucci avrebbe chiesto ma non ottenuto l’autorizzazione alla proroga triennale per l’utilizzo del suo spazio all’aperto. All’epoca fu la Soprintendenza a bloccare la domanda del bar.
Nonostante ciò, i tavolini hanno continuato a servire la clientela (in una finestra temporale in cui, in assenza di permesso, sarebbe saltato anche il pagamento del rispettivo canone al Comune), per giungere poi all’agosto dello scorso anno quando Martinucci, per regolare la posizione degli stessi, avrebbe presentato una nuova domanda di autorizzazione agli uffici comunali.
Dal municipio è però pervenuto un due di picche, al quale Martinucci ha prontamente opposto un ricorso al Tar. Il giudice amministrativo, da par suo, ha dato ragione al Comune, respingendo l’appello della società. E’ in questo frangente che, poche settimane fa, la polizia locale ha apposto i sigilli ai vituperati dehors.
La riapertura, poi, è pervenuta poco dopo con un provvedimento d’urgenza in via cautelare: nell’attesa di una nuova sentenza, i sigilli erano stati rimossi ed i tavolini, in questi giorni, si erano ripopolati.
C’è però un nuovo step che, con tutta probabilità, nelle prossime ore porterà ad una nuova chiusura dello spazio: i legali della società si sono rivolti al Consiglio di Stato che, lo scorso 13 aprile, in assenza delle parti interessate, ha negato il rinvio e non ha accolto l’appello cautelare.
Cronaca
Moto contro palo a Tricase: soccorsi sul posto

Spavento nel centro abitato di Tricase nel primo pomeriggio, dove un motociclista è rimasto coinvolto in un incidente in prossimità del passaggio a livello situato nei pressi di via Roma.
Per cause ancora da chiarire, la moto è finita contro un palo, provocando la caduta del conducente. Sul posto sono immediatamente intervenuti gli agenti della polizia locale e il personale sanitario del 118, giunto con un’ambulanza.
Il motociclista è stato soccorso e trasportato per accertamenti, ma fortunatamente non è in pericolo di vita.
Le dinamiche dell’accaduto sono ora al vaglio delle autorità competenti.
Attualità
Ayman, salentino d’Egitto. Arrivato in Salento dopo 12 giorni di mare…
È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia….

Tutto da Zero. L’arrivo da minore straniero non accompagnato, l’integrazione e poi il sogno: “Qualcosa che posso condividere con la comunità che mi ha accolto”
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Il nome è già un assaggio della storia che stiamo per raccontare: la pizzeria “Tutto da zero” di Ruffano è una nuova attività che cela molto più del semplice sogno di chi ha lavorato alla sua apertura.
Ayman, il titolare, ha 25 anni.
Il nome ne “tradisce” le origini, ma l’impeccabile parlata salentina spiazza chi ancora non lo conosce. È in Italia da 10 anni, tutti trascorsi a Tricase. Vi è arrivato da solo quando era ancora minorenne, appena ragazzino, dopo un viaggio che lo ha visto separarsi dal suo Paese, l’Egitto, e dalla sua famiglia.
Ayman, torniamo indietro nel tempo. Cosa ricordi dei tuoi 15 anni?
«È l’età alla quale ho lasciato il mio villaggio, Asyut, nel sud dell’Egitto, in cerca di un futuro. In Egitto, soprattutto da dove vengo io, le opportunità sono pochissime. Andare via è stata un’esperienza che non si dimentica: dopo essermi separato dai miei affetti, ho affrontato 12 giorni di viaggio in mare, su una barca, fino alla Calabria. Da lì sono stato trasferito in una comunità per minori stranieri non accompagnati a Tricase. È stato un passaggio duro, fatto di paura e speranza. Ma è anche lì che è iniziato tutto per me».
Che tipo di percorso hai affrontato una volta arrivato a Tricase?
«Un percorso lungo, difficile, ma ricco. All’inizio era tutto nuovo: la lingua, le persone, le abitudini. Ma ho trovato educatori e operatori che mi hanno aiutato tanto. Ho iniziato a frequentare l’istituto alberghiero e, già a 17 anni, ho cominciato a lavorare nella ristorazione.
Il primo impiego è stato in una pizzeria di Tricase, come lavapiatti. Da lì ho voluto imparare tutto: come si impasta, come si stende una pizza, come si gestisce una cucina. Lavorare mi ha messo in contatto con tante persone e mi ha fatto sentire parte della comunità.
Oggi parlo perfettamente l’italiano, faccio anche da mediatore linguistico e, cosa più importante, ho costruito relazioni vere: ho una compagna con cui condivido la vita e, da due anni, ho qui anche mio fratello maggiore che lavora con me».
E adesso sei titolare della tua pizzeria. Come è nato il progetto “Tutto da Zero”?
«Quello della pizzeria è più di un nome, è la mia storia. Sono arrivato qui senza nulla, ho imparato appunto tutto da zero, e da zero riparto, ma con un bagaglio enorme fatto di esperienza, passione e voglia di fare.
Era da tempo che pensavo di aprire qualcosa di mio: volevo dimostrare a me stesso di saper mettere in pratica ciò che ho imparato e creare un luogo dove la gente potesse stare bene, mangiare bene, sentirsi accolta».
È una sfida grande
«Certo, ma sono pronto. Volevo qualcosa che potessi condividere con la mia famiglia, con mio fratello, con la comunità che mi ha accolto. È un modo per restituire un po’ di ciò che ho ricevuto. E ogni giorno mi alzo con l’idea di fare meglio, di offrire qualcosa di buono, non solo da mangiare».
Lorenzo Zito
Collepasso
Ricerche dal cielo per persona di Collepasso scomparsa: avvistamento a Ruffano

Ore di apprensione a Collepasso per la scomparsa di un uomo di 89 anni, allontanatosi nella giornata di ieri dalla propria abitazione senza fare più ritorno.
L’anziano era solito recarsi ogni giorno nella sua campagna a bordo di un Ape Piaggio, ma questa volta non è tornato dai suoi familiari. A lanciare l’allarme sono stati proprio i parenti, preoccupati anche dal fatto che l’uomo soffre di un principio di demenza senile. Si teme, dunque, che possa essersi disorientato e non sia riuscito a ritrovare la strada di casa.

Un avvistamento risalente a sabato, attorno a mezzogiorno, lo colloca a Ruffano. Da allora, però, non si hanno più sue notizie.
Sono attualmente in corso le ricerche, che coinvolgono anche un elicottero in volo questa mattina sull’area compresa tra Collepasso e Ruffano.

Chiunque avesse informazioni utili è invitato a contattare con urgenza i carabinieri al numero d’emergenza 112.
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