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Cronaca

Dopo il mortale a Melendugno, parla il comandante della polizia locale

Antonio Nahi: “La bontà della strutturazione del lavoro dei miei agenti è dimostrata dal fatto che le criticità esistono e sorgono solo in situazioni di imprevisto come quella di ieri”

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Ha lasciato il segno l’incidente mortale verificatosi martedì mattina a Melendugno e costato la vita ad un 20enne di Martano.





Un epidosio di cronaca che, come una pietra nello stagno, ha lasciato spazio a tante tematiche concentriche. Tra queste, quella della gestione della viabilità, della sicurezza stradale, del lavoro dei vigili che, a tutto ciò, sono delegati.





Ha preso la parola in merito il comandante della polizia locale di Melendugno, Antonio Nahi, in difesa dell’operato della sua squadra, spesso al centro di critiche (soprattutto nel periodo estivo) per il suo operato. Lo ha fatto esprimendosi cosi: “Quanto accaduto, dovrebbe far capire l’importanza del lavoro di visibilità svolto dagli agenti municipali, anche se poi sono costretti a multare e rimuovere veicoli”.




Il comandante Nahi




“Purtroppo poi, quando non possono presenziare, ecco i risultati. Certo, non preferiscono lasciare la viabilità per andare a rilevare incidenti mortali, ma il dovere è quello di assolvere le priorità. Come ho spiegato”, continua Nahi, “al massimo sono in servizio 6 agenti di mattina e 6 di pomeriggio, se va bene. Le due pattuglie ieri, dalle 10 in poi, sono state impegnate nel sinistro mortale e in tutto l’iter burocratico che comporta. Oltre agli accertamenti e indagini di rito è stata chiusa la Borgagne-Sant’Andrea per dirottare il traffico in tre diverse strade: questo ha impegnato 4 agenti, tra rilievi e viabilità. I due viabilisti restanti hanno fatto salti mortali facendo la spola su 4 differenti marine, e scusate se è poco. Per quanto detto, gli ingorghi creatisi sono a prova dell’efficienza dei miei agenti e che non accadono quando possono essere presenti. Ogni altra accusa e sottile ironia di cui ai commenti, sono disposto ad assolverla a fronte alta, anche in un pubblico dibattito (se mi sarà permesso), quando riterrete, magari in piazza a San Foca. Non mi tiro certo indietro”, ha concluso il comandante, “ritenendo, dopo 42 anni di servizio, di non aver nulla a dimostrare e, magari, mi toglierò pure qualche sassolino dalla scarpa. Grazie infinite della continua solidarietà esternata da parte di qualcuno”.


Cronaca

Trasportava organi pronti per il trapianto: multato dall’autovelox

Multato sulla statale dall’autovelox e l’ASL chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente…

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Corsa contro il tempo con l’auto dell’ASL per trasportare organi appena espiantati dal Vito Fazzi di Lecce al Policlinico di Bari?

Viene multato sulla statale dall’autovelox di Trepuzzi e l’Asl chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente. Lo “Sportello dei Diritti”: “salvare vite umane non è più un’esimente? Sì cancellino le multe”

Se è la legge a stabilire che lo “stato di necessità” è un’esimente che scrimina il trasgressore da eventuali violazioni del codice della strada forse non lo è più per l’Asl Lecce?

C’è da chiederselo perché se non rientra nel concetto di “stato di necessità” il salvare vite umane destinatarie di organi per la speranza di un trapianto, allora siamo veramente al paradosso così da interpretare le norme solo in senso afflittivo e non in quello per cui sono state create.

È ciò che è accaduto all’autista di un’autovettura dell’Asl di Lecce che a causa di una corsa contro il tempo con l’auto aziendale, con a bordo personale medico per trasportare organi appena espiantati dal Vito Fazzi di Lecce sino al Policlinico di Bari, dove ad attendere c’era un paziente pronto per il trapianto, ha appreso negli scorsi giorni non solo di essere stato multato sulla statale Lecce – Brindisi dal famigerato autovelox di Trepuzzi, ma anche che l’Asl chiede di pagare la multa per non aver comunicato i dati del conducente.

Un fatto a dir poco singolare che merita una più attenta valutazione da parte dell’Asl affinché chieda un intervento da parte del Comando di Polizia di Trepuzzi per annullare i verbali in questione.

Dovrebbe essere noto anche ai profani che l’articolo 4 della L. 689/81 ha stabilito testualmente la non punibilità per colui che ha commesso il fatto nell’adempimento di un dovere o nell’esercizio di una facoltà legittima ovvero in stato di necessità o di legittima difesa.

Il concetto di stato di necessità è contenuto nell’articolo 54 del codice penale che testualmente stabilisce che:  “Non è punibile chi ha commesso il fatto per esservi stato costretto dalla necessità di salvare sé od altri dal pericolo attuale di un danno grave alla persona, pericolo da lui non volontariamente causato, né altrimenti evitabile, sempre che il fatto sia proporzionato al pericolo.”

Ora, rileva Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti”, se il trasporto di organi destinati a salvare vite umane non costituisce “stato di necessità” ce lo dovranno dire l’Asl e il comando di Polizia Locale di Trepuzzi cui ci rivolgiamo per un’opera di sensibilizzazione affinché non ricada più su nessuno dei dipendenti impegnati nel proprio lavoro, per l’appunto di “salva vita”, anche i costi del proprio personale sacrificio per un’attività che è indispensabile per la collettività quale quella del trasporto di organi.

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Cronaca

Aereo decollato da Corfù con 273 passeggeri, costretto ad atterrare a Brindisi

Pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto dell’isola, uno dei motori del Boeing 757-300 ha preso fuoco…

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I 273 passeggeri del volo Condor DE3665 da Corfù a Düsseldorf hanno vissuto momenti di terrore nelle prime ore di sabato scorso.

Pochi minuti dopo il decollo dall’aeroporto dell’isola, uno dei motori del Boeing 757-300 ha preso fuoco.

L’incidente è stato testimoniato da decine di residenti e turisti dell’isola che hanno ripreso le fiamme sull’aereo con i loro telefoni cellulari, mentre sono state numerose le segnalazioni di un suono forte e assordante, simile a un’esplosione, udito dall’aereo.

Secondo quanto riportato, durante il decollo e a un’altitudine di circa 1.500 piedi, il motore destro dell’aereo iniziò a prendere fuoco e i piloti lo spensero. In quel momento l’aereo stava sorvolando il porto di Corfù e cittadini e visitatori hanno sentito un rumore assordante, come riportato.

Poi, secondo le prime informazioni, l’aereo ha effettuato una virata e si è mosso parallelamente alla pista.

L’aeroporto di Corfù è stato immediatamente messo in stato di allerta e sono state adottate tutte le misure previste dai protocolli di sicurezza in caso di atterraggio di emergenza.

Tuttavia, i piloti hanno deciso di proseguire con l’altro motore. L’aereo si è diretto a nord-ovest di Corfù, a quote comprese tra 6.000 e 8.000 piedi, verso l’aeroporto di Brindisi, in Italia dove è atterrato sano e salvo circa un’ora dopo, alle 21:15 ora locale.

A bordo dell’aereo c’erano 273 passeggeri e 8 membri dell’equipaggio. I passeggeri, hanno trascorso la notte la notte in un albergo della zona.

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Casarano

Due auto a fuoco nella notte: una Porsche Macan ed una Hyundai

Un incendio è divampato ne centro abitato di Racale, due vetture interessate. Sul posto vigili del fuoco e carabinieri

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Altro incendio di auto nel Salento, due vetture distrutte dal fuoco, Racale.

E’ accaduto in via C. A. Dalla Chiesa, verso le 6 di stamane e la matrice si sospetta sia dolosa.

A fuoco una Porsche intestata a una 49enne del luogo, titolare di una gioielleria.

Il rogo ha danneggiato anche una macchina vicina di proprietà di una 52enne.

I vigili del fuoco di Gallipoli, dopo le operazioni di messa in sicurezza, hanno avviato i rilievi insieme ai carabinieri di Casarano.

Ora sono al vaglio la visione dei filmati di video sorveglianza di alcune abitazioni della zona, nella speranza che possano essere di aiuto per accertare l’accaduto e trovare i responsabili.

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