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Cronaca

E’ morto Giacinto Urso, aveva 99 anni

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Oggi finisce un’epoca politica per il Salento.


E’ morto all’età di 99 anni, l’ex deputato e presidente della Provincia di Lecce, Giacinto Urso, figura storica del territorio e delle istituzioni: aveva 99 anni compiuti lo scorso 12 giugno, era di Nociglia.




Nel percorso politico aveva ricoperto numerosi incarich: Deputato della Democrazia Cristiana per cinque legislature, dal 1963 al 1983, aveva ricoperto anche l’incarico di sottosegretario alla pubblica istruzione dal 1974 al 1976 e ancora dal 1978 al 1983.

Sindaco della sua Nociglia, poi presidente della Provincia di Lecce dal 1985 al 1990, successivamente era stato anche difensore civico dello stesso ente.



Era stato, insieme a Pisanelli, uno dei fondatori dell’Unisalento che l’aveva celebrato a giugno in occasione del 99esimo.


Tanti i messaggi di cordoglio




Confartigianato Lecce
si unisce ai messaggi di cordoglio per la scomparsa dell’onorevole Giacinto Urso.


«Con profonda tristezza e dolore apprendiamo la scomparsa dell’onorevole Giacinto Urso – dichiara il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo -. L’onorevole Urso è stata una figura di grande valore umano, una figura importante per la nostra associazione che ha guidato in passato con forza, dedizione e determinazione, accompagnandola nel suo percorso di crescita. Per questo non possiamo non ricordare con rispetto e gratitudine l’importante contributo che Urso ha dato a Confartigianato Lecce. Le sue qualità continueranno a ispirare chi ha avuto l’onore di lavorare al suo fianco».


«È un giorno di dolore per tutta l’associazione – aggiunge il segretario di Confartigianato Lecce Emanuela Aprile -. Urso è considerato uno dei fondatori di Confartigianato Lecce. Una persona di grande spessore umano, nota per la sua sensibilità e lungimiranza, capace di lasciare un’impronta profonda nel nostro ambiente. Un uomo di grande intelligenza che ha sempre agito con lealtà e schiettezza. La passione con cui ha lavorato e il suo impegno costante rimarranno un esempio per tutti noi».


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Il Presidente Mario Vadrucci – Camera di Commercio


“La scomparsa dell’on. Giacinto Urso priva la comunità salentina di uno dei più lucidi ed impegnati esponenti di quella classe politica che, sin dagli anni della ricostruzione della Repubblica, ha messo le sue prerogative e le sue energie al servizio dell’avanzamento sociale delle espressioni più caratterizzanti del territorio. Essere rimasto, fino agli ultimi giorni della sua esistenza, vigile e compartecipe dei cambiamenti che sono avvenuti nelle nostre contrade, con i suoi scritti e i suoi consigli, ne fanno una delle menti più influenti per rappresentanti istituzionali e esponenti della cultura, con le sue idee e le sue intuizioni.


Il panorama economico e imprenditoriale del Salento perde un convinto assertore delle possibilità di sviluppo economico-sociale attraverso la valorizzazione delle produzioni locali e dell’intrapresa più attenta al rispetto del lavoro e dell’innovazione tecnologica, che lui ha seguito nell’ultimo periodo della sua esistenza, nonostante gli anni, sempre prodigo di consigli e di attenzione nei confronti della guida più avveduta, per governare la tecnologia e le sue trasformazioni. Il rapporto personale con molte espressioni della cultura e della politica salentina, anche con quelli che non la pensavano come lui, ha caratterizzato la sua esistenza e ha fornito a quanti lo avevano come amico e consigliere, un esempio di moderazione e di confronto che ne fanno uno degli esponenti che più ha inciso nello sviluppo democratico del Salento”.


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Paolo Pagliaro, consigliere regionale


Con profondo rammarico apprendiamo della scomparsa dell’onorevole Giacinto Urso, figura di straordinaria levatura politica, culturale e istituzionale. A 99 anni, compiuti lo scorso 12 giugno, ci lascia un uomo che ha dedicato la propria vita al servizio della comunità, segnando con il suo impegno una lunga stagione della storia del nostro Paese e, in particolare, della sua amata terra, il Salento.


Deputato della Democrazia Cristiana per ben cinque legislature, Giacinto Urso ha rappresentato un punto di riferimento imprescindibile per intere generazioni. Il suo ruolo di sottosegretario alla pubblica istruzione e, successivamente, di presidente della Provincia di Lecce e sindaco di Nociglia testimonia il suo ineguagliabile senso delle istituzioni e la sua profonda attenzione ai bisogni dei cittadini. È stato garante del nostro progetto di solidarietà Cuore Amico; una mente lucida fino all’ultimo dei suoi giorni, di lui ricorderemo sempre le lettere scritte a mano che inviava agli amici, con delle pillole di saggezza, intervenendo sugli argomenti più importanti, suggerendoci delle indicazioni, lettere che conserverò gelosamente; è stato e rimarrà un riferimento e un esempio per tutti noi. 


Il suo nome rimarrà scolpito nella nostra memoria come sinonimo di integrità, saggezza e dedizione. 


Mi stringo attorno ai familiari rendendo omaggio a un uomo che ha lasciato un’impronta indelebile nella storia e nel cuore di questa terra”.




Stefano Minerva. Presidente della Provincia di Lecce


Il Salento perde un punto di riferimento raro, non solo per l’alto valore politico, ma anche per le nobili qualità umane: Giacinto Urso aveva sensibilità non comuni, che ha trasferito nel suo impegno all’interno delle istituzioni e nel rapporto intenso con il territorio”.

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Rocco Palese, già deputato ex assessore regionale


Scompare il padre putativo politico di tutti noi, un uomo che ha amato la sua terra, il Salento, più di sé stesso; un politico dalla mente sempre lucida e lungimirante; un consigliere prezioso per tutti. Va via una persona perbene, che ha avuto un ruolo importante per questa terra e per chiunque qui abbia fatto politica”.


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Il vicepresidente della Commissione europea per la coesione e riforme, Raffaele Fitto


Ha rappresentato, ben oltre i suoi ruoli istituzionali, per tantissimi anni il riferimento per intere generazioni con la sua saggezza, la sua grande competenza, il suo acume, unito a una sottile ironia, e la sua capacità di leggere, con grande modernità e in anticipo, gli scenari futuri, anche quelli complessi”.


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La sindaca di Lecce, Adriana Poli Bortone


Perdiamo una figura autorevole, saggia, sempre attenta alle dinamiche locali e nazionali, presente in ogni momento sulle questioni dirimenti che hanno investito il nostro territorio”.


 


Attualità

Acido cianidrico nei Sapori Amaretti alle mandorle della Colussi

Sono stati rilevati valori troppo alti di acido cianidrico. Non possono essere esclusi seri rischi per la salute. Sconsigliato il consumo

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Colussi SpA Milano ha emesso un richiamo dei suoi Sapori Amaretti alle mandorle in confezioni da 175 g con date di scadenza 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

L’azienda afferma che negli amaretti sono stati riscontrati livelli elevati di acido cianidrico e non possono essere esclusi rischi per la salute.

Nello specifico si tratta di due lotti delle confezioni da 175 gr Lotto L355122 1 e L355237 1 con scadenza rispettivamente del 2 maggio 2026 e 25 agosto 2026.

Le altre date di scadenza e gli altri prodotti del marchio “Sapori”, non sono interessati dal richiamo.

Gli amaretti interessati dal richiamo sono prodotti da Colussi S.p.A. con sede legale in via G. Spadolini n° 5, nella città metropolitana di Milano.

L’acido cianidrico (HCN) o cianuro di idrogeno, chiamato anche acido prussico, è una tossina naturale con elevata tossicità acuta, caratterizzata dall’inibizione della respirazione cellulare.

Ciò può causare un’intossicazione acuta con sintomi quali convulsioni, vomito e mancanza di respiro, che possono portare a paralisi respiratoria fatale.

Giovanni D’Agata, presidente dello “Sportello dei Diritti” di Lecce, raccomanda a coloro che hanno acquistato il prodotto incriminato, di non consumare gli articoli interessati e di restituirli, non aperti o anche già aperti, al rispettivo punto vendita.

Il prezzo di acquisto verrà rimborsato, anche in assenza di scontrino.

Chi abbia assunto questa sostanza e successivamente manifesti sintomi gravi o persistenti dovrà consultare un medico.

Non è consigliabile, invece, un trattamento medico preventivo in assenza di sintomi.

 

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Cronaca

«È viva, è viva!»

Sospiro di sollievo per il ritrovamento di Tatiana Tramacere la 27nne di Nardò scomparsa dallo scorso 24 novembre.  Molte le domande rimaste ancora senza risposte: rapimento o allontanamento volontario?

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Tatiana è viva e sta bene, questa la notizia più importante.

È stata trovata nella mansarda di un amico, il 30nne Dragos Gheormescu.

Proprio colui che i carabinieri erano andati a interrogare perché era l’ultima persona che aveva visto la 27nne scomparsa dal 24 novembre nove giorni e, stando alle notizie fatte circolare, era indagato per istigazione al suicidio.

A momento in cui Tatiana Tramacere è stata ritrovata e accompagnata dagli inquirenti in ospedale per gli accertamenti del caso, nella zona si era radunata una folla di persone che ha lungamente applaudito quando ha visto la 27nne con i carabinieri camminare con le proprie gambe.

La folla radunata nella zona in cui è stata ritrovata Tatiana

Tirato un sospiro di sollievo dopo dieci lunghi giorni di ansia alimentata dai peggiori timori, restano molti interrogativi riguardo a quanto sia accaduto, nubi che sicuramente nelle prossime ore o nei prossimi giorni saranno diradate.

Perché come ha detto il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Lecce, il Colonnello Andrea Siazzu, «lasciateci lavorare, dovremo capire se si tratta di rapimento o allontanamento volontario»

Anche Gheormescu avrebbe dichiarato ai carabinieri: «È stata lei ad organizzare tutto e a chiedermi di aiutarla perché diceva che ero l’unico di cui si fidava. Mi ha detto che era giù di morale e voleva isolarsi dal mondo per un po’, ancora qualche giorno e poi sarebbe tornata a casa».

Una versione che sarebbe stata confermata anche dalla stessa Tatiana.

Questi i fatti finora noti che, però, non districano per intero la matassa di un mistero che resta fitto.

Se di allontanamento volontario si tratta, quali sono i veri motivi che hanno portato Tatiana a tale decisione?

Già giorni fa, alcune testate nazionali anche prestigiose hanno scritto che di Tatiana era stato ritrovato il corpo senza vita. Quali erano le fonti? Perché era venuta fuori questa notizia?

E anche ieri fino al punto in cui il fratello di Tatiana ha urlato «è viva, è viva!», scatenando la gioia dei tanti presenti in zona, alcune televisioni riportavano addirittura la notizia che Tatiana si fosse suicidata, circostanza che avvalora la tesi che voleva il Gheormescu indagato per istigazione al suicidio.

Tatiana è viva e sta bene e questa resta la cosa più importante.

Dopo tanto clamore, però, è giusto anche che la verità emerga e venga raccontata.

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Tatiana, il momento dell’usicta dalla mansarda dell’amico e la gioia dei presenti

 

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Cronaca

Ordigno di sabato sera in pieno centro

La bomba artigianale con oltre un chilo di polvere pirica era stata piazzata in uno dei luoghi più frequentati della vita notturna leccese. La mancata esplosione ha evitato conseguenze che avrebbero potuto essere gravissime. Già individuato colui che l’ha piazzata, un 31enne di Melendugno che è stato arrestato

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Poteva finire davvero male vista la dimensione dell’ordigno, con oltre un chilo di miscela pirica piazzato nel centro dei luoghi di vita notturna di Lecce.

Per quell’esplosivo è finito nei guai un 31nne di Melendugno che è stato arrestato dalla polizia.

Ora è indagato per porto abusivo di armi e tentata pubblica intimidazione.

L’attività investigativa della Digos della Questura di Lecce ha preso avvio dopo l’allarme scattato lo scorso 16 novembre in piazzetta Santa Chiara, dove gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico erano intervenuti per il ritrovamento di un ordigno artigianale inesploso.

Grazie alle immagini della videosorveglianza dell’intero centro cittadino, alle testimonianze di alcuni presenti e al riconoscimento diretto degli investigatori degli avventori della zona, gli investigatori hanno tempestivamente ricostruito la vicenda, giungendo all’individuazione e all’identificazione del responsabile.

Gli artificieri della Polizia di Stato, dopo aver messo in sicurezza l’area, hanno accertato che il manufatto conteneva oltre un chilo di miscela pirica.

La mancata esplosione ha evitato conseguenze che avrebbero potuto essere gravissime, considerando l’elevata affluenza della zona nelle ore serali, specie di sabato sera.

L’operazione rientra nel piano di rafforzamento dei controlli disposto dal Questore di Lecce, volto a garantire maggiore sicurezza nei luoghi più frequentati della vita notturna.

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