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Cronaca

Francesca Mariano, Giudice sotto scorta

Appurata la matrice mafiosa delle intimidazioni. Aumentata la sicurezza della giudice originaria di Galatina, già sotto scorta 24 ore su 24, con la vigilanza permanente dell’abitazione

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Appurato che le intimidazioni sono di matrice mafiosa, o comunque riconducibili al contesto mafioso e che il movente è legato all’attività professionale della giudice del Tribunale di Lecce Maria Francesca Mariano.


Nessun nesso con la vita privata, come invece qualcuno aveva incautamente prospettato, così come è stata scartata l’ipotesi mitomane: sono minacce mafiose!


Minacce di morte sono state indirizzate anche alla sostituta procuratrice della Direzione distrettuale antimafia (per Lecce, Brindisi e Taranto) Carmen Ruggiero.


Le due magistrate sono legate dall’inchiesta “The wolf”, sfociata nell’ordinanza di custodia cautelare sul clan “Lamendola – Cantanna”, facente parte della frangia mesagnese della Sacra Corona Unita: l’udienza preliminare si celebrerà il prossimo 6 marzo.


A emetterla, su richiesta della pm Ruggiero, è stata proprio la giudice Mariano.


Va detto che “dall’altra parte” i coinvolti hanno preso le distanze facendo sapere, tramite gli avvocati di parte, di aver “rispetto per i ruoli altrui“.


Intanto, dopo l’ultimo episodio, è stata aumentata la sicurezza della giudice originaria di Galatina, già sotto scorta 24 ore su 24, con la vigilanza permanente dell’abitazione.


Tutta la nostra solidarietà a Francesca Mariano.


Una professionista seria, preparata e dedita al suo dovere di magistrato, che ha mostrato le sue capacità prima in Sicilia, terra di Cosa Nostra e poi anche nel “suo” Salento, procedendo spedita sulla strada della giustizia senza mai esitare.

Questo, ovviamente, non è piaciuto a chi “gioca dall’altra parte” che così ha deciso di recapitarle una testa di agnello tagliata a metà, con a fianco un coltello, e un messaggio dal contenuto inequivocabile: “Così”.


Prima ancora la giudice Mariano era stata destinataria di due lettere in cui il mittente esprimeva a chiare lettere il desiderio di vederla uccisa. Nella seconda lettera, si faceva riferimento a riti satanici ed i fogli erano firmati con il sangue.


Francesca Mariano è anche l’autrice del testo ufficiale “Falcone e Borsellino-storia di un dialogo che fu scelto da Rita Borsellino personalmente come testo ufficiale del Centro di Palermo intestato al fratello e portato brillantemente in scena dalla Compagnia Tèmenos-Recinti Teatrali.


Tutto questo non è un caso e la rettitudine di Francesca Mariano lo testimonia: abbiamo avuto la fortuna di incontrare per motivi di lavoro più volte la giudice e possiamo asserirlo senza timore di smentita.


Francesca siamo con te. E restiamo certi che ne verrai fuori come sempre e più forte di prima. E la giustizia trionferà ancora.


Giuseppe Cerfeda


 


Cronaca

Lei cerca casa, lui la violenta

Stupro ai danni di una ventenne a Galatina. Ha subito violenza da un uomo di 48 anni che si era offerto di aiutarla. L’uomo ora è indagato per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina

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Nella giornata dedicata alla lotta contro la violenza di genere, corre l’obbligo di puntare i riflettori ancora una volta su un episodio di abuso avvenuto in provincia di Lecce.

Nell’attività svolta dalla Questura di Lecce sotto il profilo della prevenzione e della repressione del fenomeno sono in netta crescita i che ha visto l’emissione di 95 ammonimenti da parte del Questore nell’anno corrente.

L’ultimo episodio in ordine riguarda la vicenda di violenza sessuale subita da una ventenne residente a Galatina.

La giovane si è presentata presso gli Uffici del Commissariato di Galatina raccontando di aver subito violenza sessuale ad opera di uno sconosciuto.

I poliziotti hanno accompagnato immediatamente la ragazza presso l’Ospedale di Galatina dove è stata presa in cura dai sanitari che hanno attivato il protocollo previsto per casi di violenza.

La mattina seguente, a dimissioni avvenute, la malcapitata ha presentato querela presso gli uffici della Squadra di Polizia Giudiziaria e ha raccontato di aver cercato casa per le vie del centro storico di Galatina.

Nell’occasione, sarebbe stata avvicinata da un uomo che con una banale domanda dapprima l’ha approcciata, carpendone alcune iniziali informazioni, poi si è reso disponibile ad aiutare la denunciante riferendo di avere a disposizione, nella casa dove viveva con gli anziani genitori ed un nipote, una stanza libera, dicendo alla ragazza che i suoi genitori sarebbero stati felici di conoscerla anche subito.

I due si sono incamminati verso tale abitazione dove però la giovane, una volta entrata, ha avuto l’amara sorpresa di non trovare altre persone.

L’uomo dopo aver chiuso a chiave la porta e trattenuto con sé la chiave, sotto la minaccia di male fisico e dopo averle sequestrato anche il cellulare, ha abusato di lei.

Gli investigatori, dalla descrizione dell’uomo e dei luoghi, hanno subito nutrito sospetti verso un 48nne, già noto alle forze dell’ordine, sottoposto alla detenzione alla pena della detenzione domiciliare.

Sono stati individuati e acquisite registrazioni di impianti di videosorveglianza utili alle indagini e dalla cui visione si è giunti all’autore delle violenze.

Alla luce degli elementi emersi a suo carico, il Tribunale di Sorveglianza ha sospeso la misura alternativa ordinando l’immediato accompagnamento dell’arrestato presso il carcere di Borgo San Nicola.

Attualmente il 48nne è indagato per violenza sessuale, sequestro di persona e rapina, nonché resistenza e minaccia a Pubblico Ufficiale, visto che ha assunto comportamenti tali da ostacolare di fatto l’esecuzione minacciando gli operanti e opponendosi all’esecuzione dell’arresto.

*immagine in lato di repertorio

 

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Cronaca

Neonato positivo alla cocaina alla nascita, tolto ai genitori

Il piccolo, nato lo scorso 17 ottobre, presentava tremori sospetti alla nascita, subito dopo il parto è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione nel reparto di Neonatologia… 

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Il Tribunale per i minorenni di Lecce dispone l’affidamento provvisorio a dei parenti di un neonato trovato positivo alla cocaina., dopo i test tossicologici.

Ora si cercherà di capire, coadiuvati dai servizi sociali, se i genitori sono idonei a far crescere il piccolo con loro.

Il piccolo, nato a Lecce al “Vito Fazzi”, lo scorso 17 ottobre, presentava tremori sospetti alla nascita, subito dopo il parto è stato ricoverato e tenuto sotto osservazione nel reparto di Neonatologia. 

Dopo settimane di controlli, ritenuto il bimbo ormai fuori pericolo, è stato dimesso ed affidato ai parenti.

A destare preoccupazione nel personale medico, al momento della nascita, erano stati i tremori sospetti del piccolo, la madre, invece, era risultata negativa.

I sanitari non escludono che la donna sia potuta entrare in contatto con la cocaina diversi giorni prima del parto, questo avrebbe permesso di annullarne le tracce, mentre sarebbero rimaste nel corpo del neonato.

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Cronaca

Avevano 20 chili di hashish nella Mercedes. Due arrestati

I due spacciatori sono incappati in un controllo della polizia che, dopo averli fermati, ha perquisito l’auto parcheggiata vicino. Per I due arrestati si sono aperte le porte del carcere di Borgo San Nicola

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Nel corso dei controlli straordinari del territorio disposti dal Questore della provincia di Lecce Giampietro Lionetti, le pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Puglia Meridionale, durante il pattugliamento di una zona periferica di Lecce, hanno notato due uomini a piedi intenti a parlare con un’altra persona in un’auto.

I poliziotti hanno deciso di effettuare un controllo sul gruppo di persone notando subito subito che le tasche di uno dei tre, un 39nne di Lecce, erano eccessivamente rigonfie.

Insospettiti, lo hanno invitato a esibirne il contenuto che consisteva in un taglierino, un portafogli contenente una dose di cocaina del peso di oltre un grammo, due smartphone e un mazzo di chiavi di una Mercedes, che era parcheggiata nelle vicinanze e di proprietà dell’altro uomo fermato, un 36nne di San Pietro Vernotico.

Il veicolo è stato perquisito e, a bordo, sono stati  rinvenuti 199 panetti di hashish, contenuti in parte in un borsone e altri distribuiti sotto ai sedili, per un peso complessivo di oltre 20 chilogrammi.

Si è proceduto, così, alla perquisizione domiciliare del proprietario del veicolo e nell’abitazione i poliziotti hanno trovato un altro pezzo di hashish di oltre 50 grammi, due dosi di cocaina di oltre 10 grammi e materiale vario utile per il confezionamento dello stupefacente.

Rinvenuti anche 1.085 euro in contanti.

La perquisizione personale del terzo fermato, un uomo di 33 anni di origini albanesi, ha portato, invece, al rinvenimento di una cipollina di cellophane contenente 0,33 grammi di cocaina.

Il 39nne leccese e il 36nne di San Pietro Vernotico sono stati arrestati dai poliziotti e associati presso la locale Casa Circondariale.

Tutto il materiale rinvenuto, compreso il veicolo contenente il quantitativo di droga, è stato posto sotto sequestro.

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